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Poliuso in Toscana: cosa si cela dietro l’aumento del 25% tra i giovani?

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  • Incremento del 25% nel poliuso tra gli under 25 in Toscana.
  • Quasi il 30% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni consuma sostanze.
  • 960.000 adolescenti hanno usato almeno una sostanza illecita nel 2024.

L’epidemia silente del poliuso tra i giovani toscani: un’ombra crescente sulla salute mentale

Un turbine di dati recenti squarcia il velo su una realtà preoccupante in Toscana: l’aumento vertiginoso del poliuso di sostanze stupefacenti e psicofarmaci tra i più giovani. Una tendenza che non solo evidenzia una crisi emergente, ma che, analizzata con la lente della psicologia cognitiva e comportamentale, rivela dinamiche complesse e un cortocircuito devastante sulla salute mentale delle nuove generazioni. La gravità del fenomeno risiede proprio nella sua natura composita, dove la miscela di diverse sostanze amplifica esponenzialmente i rischi e rende più ardua la strada del recupero.

I servizi per le dipendenze (SerD) dell’ASL Toscana Centro, come illustrato dalla direttrice Adriana Iozzi, hanno evidenziato un incremento allarmante del 25% in un solo anno (tra il 2023 e il 2024) di giovani under 25, spesso minori stranieri non accompagnati, che si presentano con storie di dipendenza da un “cocktail” di sostanze. La problematica non concerne esclusivamente l’uso isolato di oppioidi o stimolanti; piuttosto coinvolge una rete complessa che include crack, cocaina, THC e alcol insieme a psicofarmaci ottenuti tramite fonti illecite. Tale statistica non rappresenta semplicemente una cifra fredda; essa rivela piuttosto una fragilità intrinseca nella società attuale e manifesta la propensione ad automedicarsi, portando spesso a esiti distruttivi. Risulta inquietante constatare che uno dei più giovani assistiti presso i servizi per le dipendenze (SerD) abbia appena 14 anni: ciò implica gravissimi rischi per lo sviluppo cerebrale ancora fragile dell’individuo.

A conferma di questa tendenza preoccupante giunge anche l’Agenziaimpress che nel gennaio del 2024 ha documentato una crescente incidenza dell’uso illecito di sostanze psicoattive tra i ragazzi dai 15 ai 19 anni; attualmente quasi il 30% della popolazione scolastica rientra in questo gruppo di età con consumi sempre maggiori rispetto ai dati registrati nel 2021. Questo fenomeno risulta esteso su tutta la regione toscana e trova nei porti come quello di Livorno e lungo la superstrada FI-PI-LI due punti nevralgici nella distribuzione delle sostanze citate. La Relazione al Parlamento 2025 del Dipartimento per le Politiche Antidroga, pur segnalando una controtendenza nel 2024 nella diminuzione dei consumi di cocaina tra i giovanissimi rispetto al 2023, ha evidenziato che quasi 54.000 ragazzi tra i 15 e i 19 anni hanno fatto uso di cocaina nel 2023, un numero comunque considerevole e indicativo di una problematica radicata. La stessa relazione, nel 2024, aveva riportato che oltre 510.000 studenti tra i 15 e i 19 anni avevano fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione, raggiungendo livelli record. Questa combinazione, spesso ignota e incontrollata, espone a rischi sanitari elevatissimi, alterando la funzionalità cerebrale e predisponendo a patologie psichiatriche gravi.

Focus Salute Mentale Nel 2024, gli studi condotti dall’ARS Toscana hanno rivelato che il 39% della popolazione studentesca ha riferito di aver utilizzato almeno una sostanza illegale nella vita, con la cannabis come principale sostanza consumata. Emergono dati preoccupanti secondo cui sono stati registrati 960.000 adolescenti, corrispondenti al 39% della comunità scolastica totale, i quali hanno fatto uso di almeno una sostanza illecita.

Il tema del poliuso, pertanto, non deve essere considerato un episodio isolato; si tratta piuttosto di una rete intricata formata da variabili sociali e psicologiche unitamente alla disponibilità delle sostanze stesse – siano esse legali o illegali – rendendo così la regione toscana un punto d’osservazione privilegiato per analizzare le prossime sfide riguardanti la salute pubblica e mentale. Già nel 2017 l’ARS Toscana aveva evidenziato tali problematiche connesse al poliuso associandole all’impiego delle nuove sostanze psicoattive (NSP) e alla crescente diffusione delle dipendenze digitali; questioni oggi ancor più rilevanti e urgenti.

Effetti devastanti e nuove minacce: dal crack ai catinoni sintetici

Il vero dramma del poliuso risiede nella sinergia tossica tra le diverse sostanze, che moltiplica gli effetti negativi e accelera il deterioramento della salute fisica e mentale. Gli “autococktail” di alcol e farmaci, come descritto dalla dottoressa Iozzi, inducono conseguenze purtroppo devastanti, spesso con un impatto neurobiologico irreversibile. I dati rilasciati dalla Relazione al Parlamento 2024 sono chiari: il consumo di psicofarmaci senza prescrizione ha raggiunto livelli record tra gli adolescenti, confermando un trend pericoloso già emerso in precedenti rapporti.

Anno Consumo di Cocaina (%) Consumo di Psicofarmaci (%)
2022 1,8% 5,8%
2023 2,2% 6,4%
2024 Diminuzione Livelli record

Questo fenomeno, in particolare, è un segnale di allerta per la comunità medica e per l’intera società. La facilità con cui queste sostanze vengono reperite sul mercato parallelo, spesso online, alimenta un ciclo vizioso in cui la ricerca di sollievo o di evasione si trasforma in una dipendenza ancora più complessa e pericolosa da trattare.

A Firenze, in particolare, si registra una diffusione massiccia di catinoni sintetici, droghe eccitanti acquistate online e rivendute. Tra questi, emerge con preoccupante evidenza il metilenediossipirovalerone (MDPV), noto anche come “Pv”. Questo stimolante potentissimo, con effetti afrodisiaci, è responsabile di psicosi gravi e di una rapidissima dipendenza. Il suo impiego è stato riscontrato soprattutto in contesti di ritrovi privati di gruppo, alimentando un ulteriore livello di vulnerabilità e rischio. Gli scompensi psicotici non sono l’unica conseguenza: il Pv provoca danni a fegato e reni, e la sua combinazione con altre sostanze può avere esiti letali.

Attenzione: L’uso di sostanze come il MDPV può portare a dipendenze gravi e rischi per la salute sia fisica che mentale. È fondamentale l’intervento immediato per chi sospetta di avere problemi di dipendenza.

La risposta del SerD di Firenze, attraverso sedute di terapia di gruppo, è encomiabile, ma evidenzia la necessità di un intervento più strutturato e capillare per contrastare questa nuova ondata di sostanze sintetiche. La crescente potenza delle droghe e i rischi ad esse correlati sono stati segnalati anche da Arezzo24.net. Accanto a queste nuove minacce, persiste la piaga storica dell’eroina. Sebbene le modalità di assunzione siano mutate, passando dalla via endovenosa al fumo, l’eroina continua a rappresentare un grave problema. Molti giovani si avvicinano a questa sostanza già nell’adolescenza, e gli eroinomani rimangono tra le categorie più a lungo in carico ai servizi, con percorsi di recupero lunghi e complessi. Il problema del poliuso e la presenza di queste nuove sostanze, uniti a droghe più “tradizionali”, creano un panorama di dipendenza che richiede un approccio integrato e su più livelli, non solo terapeutico ma anche di prevenzione e sensibilizzazione, soprattutto rivolto ai minori stranieri, spesso non accompagnati e residenti in centri di accoglienza, che rappresentano una fetta significativa degli utenti più giovani in carico ai SerD.

Nota Importante: La maggior parte dei giovani in difficoltà proviene da ambienti vulnerabili e spesso ha bisogno di un supporto educativo e sociale per affrontare le loro sfide.

La loro situazione di vulnerabilità, unita alla scarsa supervisione, li rende particolarmente esposti ai rischi di queste sostanze, rendendo il loro “aggancio” ai servizi ancora più complesso e delicato.

Cosa ne pensi?
  • 📈 Un aumento del 25% è allarmante, ma cosa possiamo fare concretamente......
  • 📉 Questo articolo dipinge un quadro cupo, ma forse manca una prospettiva......
  • 🤔 Il poliuso come sintomo di una società che non offre alternative valide......

Il cortocircuito cognitivo e le dipendenze: una ragnatela invisibile

Dal punto di vista della psicologia cognitiva e comportamentale, il poliuso rappresenta un cortocircuito che va ad alterare profondamente i meccanismi di gratificazione e autoregolazione. Ogni sostanza agisce su neurotrasmettitori specifici (dopamina, serotonina, GABA, ecc.), e la loro combinazione produce effetti imprevedibili e spesso amplificati. Questo rende il cervello del giovane dipendente una sorta di “laboratorio chimico” incontrollato, dove le risposte naturali agli stimoli esterni vengono distorte.

La ricerca del SerD Toscana Centro, che ha registrato 2.782 utenti nel 2024, di cui 1.600 per sostanze stupefacenti, 645 per alcol e 327 per tabagismo, con ben 128 casi per gioco d’azzardo e 82 per altre dipendenze (tra cui shopping e uso patologico di internet), rivela un quadro epidemiologico molto vario, ma accomunato da una ricerca sfrenata di stimolazione e gratificazione che va a colpire i sistemi di reward del cervello. La poliassunzione è spesso associata a problematiche di salute mentale e sociale, come evidenziato già nel 2016 da Retecedro. La dipendenza è, in fondo, un tentativo fallito di regolare il proprio stato emotivo. I giovani, in particolare, si trovano in una fase cruciale dello sviluppo cerebrale, dove le funzioni esecutive (pianificazione, controllo degli impulsi, presa di decisioni) sono ancora in maturazione. L’uso di sostanze compromette questi processi, rendendo più difficile il riconoscimento delle conseguenze negative e l’adozione di strategie di coping sane.

Interventi e Riforme: Nel 2024, la Regione Toscana ha lanciato la sperimentazione dello psicologo di base nelle Case di comunità, prendendo in carico quasi 300 pazienti, affrontando principalmente disturbi da adattamento, ansia e depressione. Questa iniziativa è cruciale per intercettare il disagio prima che evolva in forme più gravi.

Fenomeni come l’MDVP, con la sua correlazione a psicosi gravi, sono un esempio lampante di come il poliuso possa condurre a danni neurologici e psichiatrici permanenti. I circuiti neuronali, una volta alterati, diventano meno efficienti nel processare le informazioni, nel regolare le emozioni e nel gestire lo stress, creando una spirale discendente che rende ancora più difficile il recupero.

Vulnerabilità Psicologica: La vulnerabilità psicologica, spesso derivante da traumi (anche sottili e non riconosciuti), deficit di attaccamento o condizioni di disagio sociale ed economico, amplifica questa reazione. La sostanza diventa un falso rifugio, un modo per anestetizzare il dolore o per sentirsi parte di qualcosa, ma che alla fine si rivela una prigione.

La sfida, per i servizi, è quella di “agganciare” questi giovani, soprattutto i minori stranieri non accompagnati che abitano in centri di accoglienza e case famiglia, spesso poco seguiti e segnalati dalle autorità sociali. Lavorare in rete con i servizi sociali e il privato, creando spazi giovani nelle Case di comunità, è una strategia essenziale per intercettare e supportare chi si trova in questa spirale. L’allarme lanciato dalla dottoressa Iozzi è chiaro: “Il fenomeno è complesso e variegato. **I nostri servizi sono attivi in prima linea, e esortiamo genitori e adulti a cercare supporto senza indugio, poiché un intervento precoce si traduce in esiti migliori.**”

Riflessioni sulla resilienza e il benessere interiore

Nel panorama complesso e a tratti desolante che emerge dall’analisi del poliuso e delle sue ricadute, la psicologia ci offre spunti di riflessione fondamentali sulla natura umana e sulla sua straordinaria capacità di resilienza. A un livello basilare della psicologia cognitiva e comportamentale, emerge chiaramente come la ricerca del piacere e l’evitamento del dolore siano motori potenti delle nostre azioni. Quando un individuo si trova di fronte a un disagio emotivo, sia esso legato alla noia, all’ansia, alla tristezza o a un senso di vuoto, può essere tentato di cercare una soluzione rapida e apparentemente efficace. Le sostanze, siano esse droghe illegali o psicofarmaci assunti senza supervisione, offrono una gratificazione immediata, un’illusoria fuga dalla realtà che, purtroppo, innesca un circolo vizioso.

Circolo Vizioso: Il cervello, attraverso i suoi sistemi di ricompensa, impara rapidamente ad associare la sostanza a un sollievo transitorio, ignorando o minimizzando le conseguenze a lungo termine. Esaminando in modo più approfondito una concezione complessa, ci si imbatte nella teoria polivagale e nel contributo determinante del sistema nervoso autonomo nell’adeguamento delle nostre reazioni dinanzi a situazioni stressanti ed eventi traumatici. La disregolazione del sistema nervoso può derivare da fattori come le esperienze avverse durante l’infanzia (ACE – Adverse Childhood Experiences) oppure da contesti socio-emotivi instabili; tale condizione induce fluttuazioni tra stati di iperattivazione caratterizzati da ansia o attacchi di panico e momenti di ipoattivazione, nei quali si manifestano sintomi depressivi o apatia.

In scenari simili quindi l’impiego illecito delle sostanze diviene talvolta un tentativo – sebbene inefficace – di controllarne lo stato interiore. Un giovane immerso in un continuo stato d’allerta oppure provato dall’indifferenza potrebbe così ricercare nello sprint energetico fornito dagli stimolanti o nel rilascio calmante offerto dai depressivi quella che appare come una soluzione temporanea alla ricerca dell’equilibrio.

La vera questione centrale non consiste esclusivamente nel fronteggiare la dipendenza dalle sostanze stesse; piuttosto riguarda l’urgenza fondamentale d’insegnare agli individui a riacquisire le proprie facoltà naturaliautoregolative;, cioè migliorando anche la loro resistenza al disagio psicologico attraverso lo sviluppo delle abilità personali necessarie.

Questo richiede un ascolto profondo, un’empatia autentica e un approccio che vada oltre la mera repressione, concentrandosi sulla complessità del soggetto e del suo ambiente.

Attenzione ai Segnali: È fondamentale monitorare i cambiamenti nei comportamenti dei giovani e intervenire tempestivamente per evitare che piccoli segnali diventino problemi gravi.

Chiediamoci, dunque, come società, quali spazi di supporto e di crescita stiamo offrendo ai nostri giovani, soprattutto a quelli più vulnerabili. Come possiamo aiutarli a costruire una resilienza interiore che non abbia bisogno di facili, ma distruttive, scorciatoie?

Ruolo della Comunità: Forse la risposta risiede nella capacità di ognuno di noi di coltivare una maggiore presenza, una maggiore empatia e un’attenzione più profonda ai piccoli segnali di disagio che troppo spesso ignoriamo, costruendo così una rete di supporto più solida e inclusiva.

Glossario

  • Poliuso: Uso contemporaneo di più sostanze psychoattive.
  • MDPV: Metilenediossipirovalerone, un potente catinone sintetico responsabile di effetti psicoattivi intensi e rischio di dipendenza.
  • SerD: Servizio per le Dipendenze, servizi sanitari per il trattamento di dipendenze.
  • ACE: Adverse Childhood Experiences, esperienze avverse durante l’infanzia che possono influenzare la salute mentale in età adulta.

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