- Circa 8,5-9 milioni di ucraini sono fuori dal paese causa guerra.
- Bambini esposti a violenza sviluppano PTSD, ansia e problemi comportamentali.
- Il "Programma di formazione sulla resilienza" forma 250 giovani ucraini.
Un’Analisi Approfondita dei Traumi in Ucraina
La guerra in Ucraina, iniziata nel 2014 e intensificatasi drammaticamente nel 2022, ha lasciato un’impronta indelebile non solo sul territorio e sull’economia del paese, ma anche sulla psiche dei suoi cittadini. Le conseguenze psicologiche del conflitto, spesso silenziose e invisibili, rappresentano una sfida complessa e di lunga durata per la salute mentale della popolazione ucraina. Si stima che circa 8,5-9 milioni di ucraini si trovino attualmente al di fuori del paese, di cui una parte significativa ha cercato rifugio nell’Unione Europea. Questo esodo di massa, sebbene comprensibile di fronte alla violenza e alla distruzione, comporta una serie di implicazioni demografiche e sociali che potrebbero compromettere il futuro stesso dell’Ucraina.
La sociologa e demografa Ella Libanova, direttrice dell’Istituto Ptukha di Demografia e Scienze Sociali dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Ucraina, ha evidenziato come i paesi europei, pur offrendo protezione e opportunità ai rifugiati ucraini, siano interessati a trattenere questa forza lavoro qualificata. Questo scenario pone l’Ucraina di fronte a un dilemma: come incentivare il ritorno dei propri cittadini, garantendo al contempo condizioni di vita dignitose e sicure? La risposta a questa domanda non è semplice e richiede un approccio multidimensionale che tenga conto delle esigenze economiche, sociali e psicologiche della popolazione.

Le Molteplici Facce del Trauma: Bambini, Civili e Combattenti
L’impatto psicologico della guerra si manifesta in modi diversi a seconda dell’età, del genere e dell’esperienza individuale. I bambini, in particolare, sono particolarmente vulnerabili agli effetti traumatici del conflitto. Studi hanno dimostrato che i bambini esposti alla violenza e alla distruzione possono sviluppare disturbi da stress post-traumatico (PTSD), ansia, depressione e problemi comportamentali. La psicologa infantile Valentina Kubay, che opera nel Centro diurno di Buca, ha sottolineato come molti bambini mostrino segni di regressione, comportamenti aggressivi o difficoltà di concentrazione.
Ma non sono solo i bambini a soffrire. Anche i civili che hanno vissuto l’orrore dei bombardamenti, delle violenze e delle perdite di persone care portano con sé ferite invisibili che richiedono un’attenzione specifica. L’opera “Custodire l’umano. Voci dall’Ucraina” raccoglie le narrazioni di individui che, nonostante la costante minaccia bellica, hanno scelto di rimanere nelle proprie abitazioni, ospedali e città. Queste storie di resilienza e solidarietà offrono uno spaccato commovente della capacità umana di trovare la forza di andare avanti anche nelle situazioni più estreme.
Infine, non bisogna dimenticare i combattenti, i veterani di guerra che hanno subito traumi fisici e psicologici durante il conflitto. Questi uomini e donne hanno bisogno di un supporto a lungo termine per affrontare i disturbi da stress post-traumatico, i problemi di salute mentale e le difficoltà di reinserimento nella vita civile. Lo Stato ucraino prevede una serie di aiuti per i militari congedati e le loro famiglie, ma la strada verso la riabilitazione è spesso lunga e faticosa.
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Strategie di Intervento e Prospettive Future
Di fronte alla portata della crisi psicologica in Ucraina, è necessario un approccio integrato e coordinato che coinvolga istituzioni governative, organizzazioni non governative, professionisti della salute mentale e la società civile nel suo complesso. Alcune delle strategie di intervento più efficaci includono:
Formazione di professionisti della salute mentale: È fondamentale aumentare il numero di psicologi, psichiatri e operatori sociali qualificati in grado di fornire supporto psicologico alla popolazione. Il “Programma di formazione sulla resilienza” mira a fornire a 250 giovani ucraini gli strumenti per guarire e contribuire alla resilienza della comunità.
Creazione di centri di supporto psicologico: È necessario creare centri diurni, cliniche mobili e linee telefoniche di assistenza per offrire un accesso facile e gratuito ai servizi di salute mentale. Il Centro diurno di Buca, gestito da CESVI, è un esempio virtuoso di come uno spazio sicuro e accogliente possa aiutare i bambini e le loro famiglie a superare i traumi della guerra.
Campagne di sensibilizzazione: È importante combattere lo stigma associato alla salute mentale e promuovere una cultura della cura e del benessere psicologico. L’iniziativa “Come stai?” (Ty jak?), lanciata dalla First Lady ucraina Olena Zelens’ka, mira a sensibilizzare la società ucraina sull’importanza della salute mentale e a incoraggiare le persone a chiedere aiuto in caso di bisogno.
Interventi psicosociali: È necessario sviluppare programmi di intervento psicosociale mirati a gruppi specifici della popolazione, come bambini, veterani, sfollati interni e famiglie in difficoltà. Questi programmi possono includere terapie individuali e di gruppo, attività ricreative e sportive, e interventi di sostegno alla comunità.
* Collaborazione internazionale: È fondamentale rafforzare la collaborazione con organizzazioni internazionali e paesi stranieri per ottenere supporto tecnico, finanziario e logistico nella gestione della crisi psicologica in Ucraina.
Oltre la Sopravvivenza: Costruire un Futuro di Benessere e Resilienza
La guerra in Ucraina ha messo a dura prova la resilienza del popolo ucraino, ma ha anche rivelato la sua straordinaria capacità di adattamento e di solidarietà. Superare i traumi del conflitto richiederà tempo, impegno e risorse, ma è un investimento necessario per costruire un futuro di benessere e prosperità per l’Ucraina. Come ha sottolineato Ella Libanova, è fondamentale smettere di parlare solo di crescita del PIL e iniziare a concentrarsi sulla qualità della vita, creando un paese in cui le persone desiderino vivere.
In questo contesto, è essenziale ricordare che la resilienza non è solo la capacità di sopravvivere a una crisi, ma anche la capacità di crescere e trasformarsi attraverso di essa. La psicologia cognitiva ci insegna che i nostri pensieri, emozioni e comportamenti sono interconnessi e che possiamo imparare a gestire le nostre reazioni allo stress e al trauma attraverso tecniche di consapevolezza, ristrutturazione cognitiva e gestione delle emozioni.
Un concetto più avanzato è quello della crescita post-traumatica, che si riferisce alla capacità di sperimentare cambiamenti positivi a seguito di un evento traumatico. Questi cambiamenti possono includere una maggiore apprezzamento della vita, un rafforzamento delle relazioni interpersonali, una maggiore consapevolezza di sé e una nuova prospettiva sul futuro.
Riflettiamo su come possiamo contribuire, nel nostro piccolo, a sostenere il popolo ucraino in questo momento difficile. Che si tratti di donare a organizzazioni umanitarie, di offrire ospitalità ai rifugiati o semplicemente di ascoltare e condividere le loro storie, ogni gesto di solidarietà può fare la differenza. Ricordiamoci che la guerra non è solo una questione di numeri e statistiche, ma anche di persone, di emozioni e di speranze. E che la nostra umanità è la nostra arma più potente per costruire un mondo più giusto e pacifico.