- La Legge 180 ha trasferito la gestione dei pazienti psichiatrici con trascorsi criminali al settore sanitario.
- Dal 2016, centinaia di individui hanno ricevuto assistenza dall'ASST Ovest Milanese.
- L'équipe forense territoriale ha in carico circa 80 pazienti per valutazioni ex art. 203 c.p.
Integrazione tra Salute Mentale e Giustizia: Una Nuova Era per i Pazienti Autori di Reato
Il sistema di salute mentale sta vivendo una trasformazione significativa, con un focus crescente sull’integrazione tra sanità e giustizia. Questo cambiamento è guidato dalla necessità di fornire un’assistenza completa e tempestiva ai pazienti con problemi di salute mentale che si trovano ad affrontare anche questioni legali. Per affrontare questa sfida complessa, un convegno dal titolo “Costruire buone pratiche per pazienti autori di reato tra CPS, servizi per le dipendenze e disabilità: focus sulla complessità”, curato da ASST Ovest Milanese, ha sottolineato l’importanza di un approccio che coinvolga molteplici discipline e sia altamente integrato. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi esperti, tra cui operatori sanitari, assistenti sociali, psicologi e professionisti dei servizi territoriali, tutti impegnati a confrontarsi sulle migliori pratiche per la presa in carico di questi pazienti.

- Finalmente un approccio umano e integrato... 🤝...
- Temo che il "Punto Unico Regionale" possa... 😕...
- Interessante l'idea di un approccio olistico, ma... 🤔...
La Legge 180 e il Modello Italiano di Salute Mentale
La Legge 180, approvata il 13 maggio 1978, rappresenta una pietra miliare nella storia della sanità italiana. Conosciuta anche come Legge Basaglia, ha determinato la chiusura degli istituti psichiatrici e l’introduzione di un nuovo paradigma per la cura della salute mentale, incentrato sulla dignità dell’individuo e sull’assistenza fornita direttamente nel contesto territoriale. Questo modello, universalmente riconosciuto come positivo, ha riallocato la gestione dei pazienti psichiatrici con trascorsi criminali dal settore giudiziario a quello sanitario. Nel 2016, grazie al supporto della Regione, sono stati creati dipartimenti specifici, come quello attivo nell’ASST Ovest Milanese, con l’obiettivo di organizzare reti territoriali e creare équipe forensi specializzate. Queste squadre specializzate assistono sia coloro che si trovano in regime di sicurezza detentiva, come nelle prigioni o nelle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS), sia coloro che sono accolti in comunità terapeutiche con misure non detentive. Dall’anno 2016, diverse centinaia di individui hanno ricevuto assistenza, e un numero considerevole di essi ha completato il proprio percorso riabilitativo.
Verso un “Punto Unico Regionale”
Il futuro dei servizi di salute mentale per i pazienti autori di reato si prospetta nella creazione di un “Punto Unico Regionale” fortemente collegato al sistema giudiziario. Questo punto unico avrà il compito di garantire percorsi di presa in carico coerenti, tempestivi e realmente integrati tra sanità e giustizia. L’intento principale è eliminare le interruzioni e assicurare che ciascun paziente riceva supporto sin dal momento dell’ordinanza giudiziaria, venendo accompagnato lungo l’intero itinerario terapeutico senza interruzioni. Questo approccio mira a prevenire ricadute e favorire il reinserimento sociale delle persone. La collaborazione tra i Dipartimenti di Salute Mentale, le REMS, i magistrati di sorveglianza e i servizi sociali è fondamentale per raggiungere questo obiettivo. È imprescindibile sensibilizzare costantemente il contesto locale, poiché la cooperazione costituisce il fulcro per l’implementazione di percorsi efficaci e duraturi.
Un Approccio Multidisciplinare per la Cura e il Reinserimento
La presa in carico dei pazienti psichiatrici autori di reato richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga diversi professionisti e servizi. L’équipe forense territoriale, ad esempio, ha in carico circa 80 pazienti e si occupa della valutazione della capacità processuale e della pericolosità sociale secondo l’articolo 203 del Codice Penale. Le REMS svolgono un ruolo cruciale nell’esecuzione delle misure di sicurezza, offrendo percorsi terapeutici e di reinserimento. La sinergia tra servizi di salute mentale, enti locali e strutture giudiziarie è essenziale per garantire continuità assistenziale e tutela della collettività. Alla riunione hanno partecipato specialisti provenienti da svariati settori, tra cui Marina Verga, Laura Ghiringhelli, Francesca Cova, Silvia Ferrari, Erika Piccinni, Maruska Belingheri, Giulia Di Monaco e Simone Giacco della REMS di Castiglione delle Stiviere. Il pubblico, composto da circa settanta professionisti, ha seguito attentamente le presentazioni e ha contribuito attivamente con numerose domande e casi concreti, palesando un vivo interesse per un argomento che intreccia dimensioni cliniche, sociali e giuridiche.
Conclusione: Un Futuro di Cura e Integrazione
La strada verso un sistema di salute mentale più integrato e umano per i pazienti autori di reato è ancora lunga, ma i progressi compiuti negli ultimi anni sono incoraggianti. La creazione di un “Punto Unico Regionale” rappresenta un passo importante verso un futuro in cui la cura e il reinserimento sociale siano al centro dell’attenzione. *La salute mentale non è solo una questione medica, ma anche sociale e giuridica*, e richiede un approccio olistico che tenga conto di tutti gli aspetti della vita del paziente.
Amici, riflettiamo un attimo su quanto sia cruciale comprendere che la mente umana è un sistema complesso e interconnesso. Un concetto base della psicologia cognitiva ci insegna che i nostri pensieri, emozioni e comportamenti sono strettamente legati e si influenzano reciprocamente. Nel caso di persone che hanno commesso reati a causa di problemi di salute mentale, questa interconnessione diventa ancora più evidente. Un approccio avanzato ci suggerisce di considerare il trauma come un fattore determinante nello sviluppo di disturbi mentali e comportamenti devianti. Affrontare il trauma con terapie specifiche può portare a una significativa riduzione della recidiva e a un miglioramento della qualità della vita. Ricordiamoci sempre che dietro ogni atto c’è una storia, e comprendere quella storia è il primo passo verso la guarigione e il reinserimento sociale.








