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Palestina: come proteggere la salute mentale dei bambini in guerra

- Circa il 40% dei bambini in Palestina soffre di PTSD.
- Solo 250 psicologi per oltre 5,5 milioni di abitanti.
- Il 90% delle richieste di aiuto psicologico proviene dai bambini rifugiati.
In un panorama mondiale funestato da conflitti e violenze, la salute mentale dei minori che vivono in teatri di guerra si configura come una priorità inderogabile. In Palestina, il quadro è particolarmente allarmante, con un’incidenza elevata di bambini affetti da disturbo post-traumatico da stress (PTSD) e altre gravi ripercussioni psicologiche. La scarsità di risorse adeguate e di professionisti qualificati aggrava ulteriormente la difficoltà di gestire questa situazione di emergenza.
L’Impatto Devastante della Guerra sulla Salute Mentale Infantile
La guerra incide profondamente, spesso in modo impercettibile, sulla psiche dei bambini. In Palestina, circa il 40% dei bambini è affetto da PTSD, manifestando sintomatologie quali disturbi del sonno, sussulti, disegni che raffigurano la morte e, in alcuni casi, mutismo selettivo. Questa situazione è aggravata dalla cosiddetta “sindrome palestinese” e dal Disturbo da Stress Traumatico Continuo (CTSD), una condizione in cui l’evento traumatico persiste incessantemente, costringendo l’organismo in un costante stato di allerta.
La situazione è resa ancora più critica dalla carenza di risorse. Con soli 250 psicologi per oltre 5,5 milioni di abitanti, la Palestina ha un rapporto di un professionista ogni 22.232 persone. Considerando che metà della popolazione ha meno di 18 anni, ciò significa un solo psicologo per circa 11.000 bambini, di cui almeno 4.400 con sintomi di trauma psicologico. Spesso, la loro preparazione non è focalizzata sulle problematiche infantili.

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Iniziative per la Cura del Trauma Infantile
Di fronte a questa emergenza, diverse organizzazioni si stanno mobilitando per fornire supporto psicologico ai bambini palestinesi. Fondazione Soleterre, con il sostegno di Unobravo, sta costruendo a Betlemme il primo centro per la cura del trauma psicologico infantile in Palestina. Questo centro offrirà uno spazio di accoglienza, terapia e cura, fornendo supporto psicologico ai bambini, alle loro famiglie e agli operatori sanitari.
Il Soleterre Children Center sarà situato accanto all’unico ospedale pubblico in Palestina per la cura del cancro infantile e delle patologie croniche pediatriche, una struttura che accoglie circa 500 bambini ogni anno. Il centro offrirà sale attrezzate per sessioni di supporto psicologico, sale di cura medica e riabilitazione, stanze di gioco-terapia e aree per l’assistenza alle famiglie.
L’intervento non si limita ai bambini, ma si estende anche agli operatori sanitari, che spesso sono esposti a un carico emotivo devastante. Curare bambini traumatizzati, malati o orfani può portare allo sviluppo di sintomi da Stress Post-Traumatico, ansia o depressione. Il centro offrirà supporto anche a loro, per garantire la stabilità del sistema di supporto e la qualità del servizio erogato.
La Guerra a Gaza e l’Impatto sui Bambini Rifugiati
La guerra a Gaza ha esacerbato ulteriormente la crisi della salute mentale infantile. Molti bambini palestinesi sfollati in Egitto sono tormentati dagli orrori che hanno vissuto, lottando contro incubi, rabbia, enuresi notturna e ansia. All’interno delle strutture di assistenza egiziane, la maggior parte delle richieste di aiuto psicologico, precisamente il 90%, proviene dai più piccoli.
Un’esposizione prolungata agli orrori della guerra e all’incertezza esistenziale può innescare una condizione assimilabile a uno “shock tossico”; tuttavia, i bambini dimostrano una notevole capacità di recupero.
Save the Children sta collaborando con le istituzioni egiziane allo scopo di fornire servizi fondamentali ai profughi palestinesi, includendo aiuti economici, copertura delle spese sanitarie e un sostegno mirato alla salute mentale e al benessere psicosociale.
Un Futuro di Speranza: Investire nella Salute Mentale Infantile
La situazione in Palestina è un campanello d’allarme sulla necessità di investire nella salute mentale infantile in contesti di guerra e violenza. Curare i traumi psicologici dei bambini non è solo un diritto, ma anche un modo per interrompere il ciclo della violenza e costruire un futuro di pace e speranza.
È fondamentale aumentare il sostegno internazionale per affrontare i bisogni a breve e lungo termine dei bambini palestinesi sfollati, in particolare per quanto riguarda i servizi di salute mentale e di supporto psicosociale. Un cessate il fuoco immediato è essenziale per salvare la vita e il futuro dei bambini, garantendo loro l’accesso alle cure mediche e al supporto psicologico di cui hanno disperatamente bisogno.
Verso un Orizzonte di Resilienza: Guarire le Ferite Invisibili
La situazione dei bambini palestinesi ci pone di fronte a una realtà dolorosa: la guerra non distrugge solo case e infrastrutture, ma anche le menti e i cuori dei più piccoli. È essenziale comprendere che il trauma infantile non è solo un problema individuale, ma una questione sociale che richiede un approccio olistico e integrato.
Un concetto fondamentale della psicologia cognitiva è la plasticità neuronale, ovvero la capacità del cervello di modificarsi e adattarsi in risposta alle esperienze. Questo significa che, anche dopo aver subito traumi profondi, i bambini possono guarire e sviluppare resilienza con il giusto supporto.
Un approccio avanzato in questo campo è la terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), una tecnica psicoterapeutica che facilita l’elaborazione di esperienze traumatiche attraverso la stimolazione bilaterale del cervello. Questa terapia può aiutare i bambini a superare i ricordi dolorosi e a ricostruire un senso di sicurezza e controllo sulla propria vita.
Riflettiamo su come possiamo contribuire a creare un mondo in cui ogni bambino, indipendentemente dalle circostanze, abbia la possibilità di crescere sano e felice. Il futuro della Palestina, e di ogni altra regione martoriata dalla guerra, dipende dalla nostra capacità di curare le ferite invisibili e di offrire ai bambini un orizzonte di speranza e resilienza.
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Diventa cruciale incrementare l’aiuto globale per rispondere alle esigenze immediate e future dei bambini palestinesi che hanno subito uno sfollamento, in particolare per quanto concerne i servizi di assistenza psicologica e di sostegno psicosociale.
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