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Miracolo: la musica a Taranto guarisce le ferite dell’anima

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  • L'iniziativa 'Accorda la mente' coinvolge strutture psichiatriche riabilitative (CRAP).
  • La musicoterapia riduce l'ansia nei pazienti chirurgici (meta-analisi).
  • Dal 2006, il gruppo jonico Musico... Terapisti diffonde la musicoterapia.

La città di Taranto è stata recentemente teatro di un evento significativo che ha posto l’accento sulla stretta relazione tra musica e benessere psicologico. Lo spettacolo musicale “Accorda la mente”, promosso dalla Cooperativa Sociale Nuova Luce e svoltosi il 28 maggio alle ore 19:15 presso la Concattedrale Grande Madre di Dio, non è stato un semplice concerto, ma la manifestazione tangibile di un percorso riabilitativo che ha coinvolto ospiti e operatori di diverse strutture psichiatriche riabilitative (CRAP) del territorio, nonché delle Case per la vita e del Centro diurno di Ginosa, tutte afferenti al Dipartimento di salute mentale della ASL di Taranto. Questo progetto, avviato nel 2022, ha dimostrato come l’arte e la musica, in particolare, possano fungere da strumenti potentissimi per la crescita personale e il miglioramento dello stato psico-emotivo.

Attraverso laboratori espressivi e vocali, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di esplorare i propri talenti musicali sotto la guida esperta di professionisti, evidenziando come l’espressione artistica possa favorire l’emersione di risorse interiori spesso celate.

“La musica è in grado di attivare diverse aree di entrambi gli emisferi cerebrali e tale attivazione si verifica anche quando una persona non ascolta musica ma la immagina solamente.”

L’iniziativa “Accorda la mente” si propone di andare oltre la mera performance, configurandosi come un forte invito a rompere lo stigma che ancora avvolge la salute mentale e a costruire spazi di relazione autentica facilitati dal linguaggio universale della musica.

L’apertura dell’evento al pubblico, con il patrocinio gratuito dell’ASL Taranto, sottolinea la volontà di sensibilizzare la comunità e di mostrare come la musica possa essere un veicolo di resilienza, coraggio e umanità, raccontando storie che meritano di essere ascoltate. Recenti studi evidenziano che la musica può essere complementare ai tradizionali trattamenti per ansia, depressione, disturbi dell’umore e non solo. Ad esempio, una meta-analisi ha dimostrato che il trattamento ricettivo – un tipo di musicoterapia basato su un approccio passivo – ha ridotto significativamente i livelli di ansia nei pazienti sottoposti a un intervento chirurgico [Gazzetta].

Questo evento mette in luce una realtà importante: l’impiego della musicoterapia come strumento riabilitativo e inclusivo, specialmente in contesti che possono presentare maggiori fragilità o esposizione a situazioni traumatiche, come può essere un territorio caratterizzato da problematiche ambientali e sociali complesse quali è Taranto.

“La musicoterapia emerge come un’alternativa in grado di sfruttare il forte impatto della musica sulla fisiologia cerebrale attraverso programmi strutturati di stimolazione con suoni, ritmi e melodie per migliorare i sintomi ansioso-depressivi.”

La musica diventa un ponte, uno strumento per accordare la mente e il cuore, per ritrovare armonia interiore e per promuovere l’integrazione sociale di individui che stanno affrontando sfide legate alla salute mentale.

La neurobiologia della musicoterapia e i suoi benefici sui traumi

La musicoterapia non è un approccio meramente esperienziale o artistico, ma trova fondamento in solide basi neuroscientifiche. Diverse ricerche e la pratica clinica evidenziano come la musica sia in grado di coinvolgere il cervello in maniera globale, stimolando diverse aree cerebrali, anche in presenza di danni o compromissioni dovute a malattie o lesioni. Questo aspetto è particolarmente rilevante nel trattamento dei traumi.

La plasticità neuronale, ovvero la capacità del cervello di riorganizzarsi e adattarsi, rende possibile la riabilitazione di pazienti che hanno subito eventi traumatici. La musicoterapia, attraverso l’applicazione terapeutica della musica, agisce su deficit cognitivi, sensoriali, del linguaggio e motori causati da patologie o traumi al sistema nervoso. La Neurologic Music Therapy (NMT), in particolare, si basa su circa 20 tecniche specifiche fondate sulle scoperte neuroscientifiche. L’efficacia della stimolazione musicale emerge anche nello studio del suo ruolo in pazienti con disturbi della coscienza, dove è stata osservata una notevole efficacia nel migliorare il livello di coscienza in pazienti ospedalizzati con trauma cranico, suggerendo il suo impiego come parte integrante del percorso terapeutico [Istituto Beck].

A livello neurobiologico, la musica può influenzare direttamente le aree del cervello deputate all’elaborazione delle emozioni, alla memoria e alla regolazione dello stress. Nel caso del disturbo post-traumatico da stress (PTSD), la musicoterapia può aiutare a gestire la disregolazione emotiva e a elaborare i ricordi intrusivi, come incubi o flashback, che caratterizzano questa condizione.

“La musicoterapia nel PTSD può aiutare nella disregolazione emotiva, nell’attivazione di ricordi intrusivi, quali incubi.”

Sebbene la neurobiologia del PTSD sia multifattoriale, le ricerche suggeriscono un legame con fattori evoluzionistici e una complessa interazione tra diverse strutture cerebrali.

La musica potrebbe aiutare a dissociare consapevolmente le esperienze negative e le paure dall’attività cerebrale legata all’esperienza musicale stessa, offrendo un canale alternativo per l’elaborazione emotiva e cognitiva. La musicoterapia, quindi, non si limita a fornire un supporto emotivo, ma agisce a un livello profondo, influenzando i circuiti neuronali coinvolti nella risposta allo stress e nel consolidamento dei ricordi traumatici. Questa abilità, di attivare simultaneamente molteplici aree del cervello, conferisce a questo approccio un carattere particolarmente duttile, rendendolo efficace nell’affrontare le intricate manifestazioni dei traumi sotto il profilo neurobiologico.

Cosa ne pensi?
  • Che bello vedere come la musica possa veramente aiutare......
  • Interessante l'iniziativa, ma serve più supporto psicologico......
  • E se invece di curare, la musica amplificasse le emozioni negative... 🤔...

Reaità e contatti per la musicoterapia a Taranto

La realtà della musicoterapia a Taranto si configura come un fenomeno ben radicato, contraddistinto dalla presenza di numerose strutture e professionisti operanti nel settore sanitario-culturale. Tra queste emerge il gruppo jonico Musico… Terapisti, precursore nella diffusione della musica applicata alla terapia nella regione jonica dal suo avvio nell’ottobre del 2006. Quest’associazione funge da fondamentale faro per chi intende scoprire questo ambito o iniziare percorsi terapeutici specifici.

Chi desiderasse maggiori <a class="crl" target="_blank" rel="nofollow" href="http://www.musicoterapiajonica.it/”>informazioni può rivolgersi direttamente attraverso l’indirizzo email [email protected] oppure telefonando al +39 3479601943; hanno ubicazione presso Corso Umberto I n.3 a Taranto (CAP: 74123). Anche Eufonia Taranto ha preso piede offrendo sedute individuali di musicoterapia, accessibili tramite email all’indirizzo [email protected] oppure ai numeri telefonici indicati: 3920651438 e 099 4007145; la loro locazione è situata in Via Campania n°137 a Taranto. Non da meno è Fabio De Vincentis, il quale esercita come musicoterapeuta locale ed offre ulteriori dettagli sulla propria attività attraverso la sua pagina Facebook; gli interessati possono raggiungerlo anche via telefono al numero diretto: 3514709025. Le informazioni qui presentate mettono in luce l’esistenza di un network significativo composto da professionisti e organizzazioni dediti alla diffusione della musicoterapia, concepita quale valido strumento per il benessere psicofisico a Taranto. L’ampia gamma delle soluzioni disponibili – che spazia dalle sedute personalizzate alle attività collettive fino ai laboratori pratici – rappresenta non solo una manifestazione della crescente considerazione riservata a questa pratica terapeutica, ma anche il desiderio costante di rendere tali servizi fruibili a una platea allargata. Tale impegno si traduce in contributi sostanziali al miglioramento del benessere mentale collettivo e all’inclusività sociale nel contesto locale. Le entità attive in quest’ambito evidenziano l’essenziale funzione svolta dalla musicoterapia, la quale si affianca ad altre forme interventistiche tese ad affrontare le complesse problematiche relative alla salute psicologica.

Armonie interiori e la complessità dei traumi

La musica ha una particolare attitudine a creare connessioni con le nostre armonie interiori, fornendo così una via d’accesso profonda al regno delle emozioni e dei ricordi. Essa funge da linguaggio universale capace di oltrepassare i confini della parola; questo codice, perciò, riesce ad aprire porte su sensazioni intense e, nel contesto della terapia, offre spunti utilissimi per affrontare esperienze complesse – principalmente quelle legate ai traumi psicologici. Dobbiamo ricordarci che un trauma non consiste solo nel fatto accaduto, ma anche nella risposta soggettiva e duratura generata dall’individuo rispetto ad esso. Sotto il profilo cognitivo, tale risposta si traduce spesso in una distorsione dell’immagine personale o sociale dell’individuo stesso, mentre sul piano comportamentale potrebbe sfociare in azioni evasive o manifestazioni d’ansia continuativa.

L’ambito neurobiologico rivela che eventi traumatici hanno la facoltà di rimodellare strutture cerebrali specifiche: modificando dinamicamente il funzionamento dell’amigdala, insieme all’ippocampo e alla corteccia prefrontale, emergono ripercussioni evidenti sulla regolazione della paura, così come sulle competenze relative alla memoria e ai processi decisionali adottati dall’individuo stesso. La musicoterapia si rivela particolarmente utile nell’intervento sulle complesse reti neurali coinvolte nelle nostre emozioni. Secondo il paradigma della psicologia comportamentale, l’applicazione sistematica e dirigibile della musica offre una modalità innovativa per generare associazioni tra stimoli preesistenti legati al trauma e nuove risposte sia emotive che comportamentali. Grazie all’ascolto selettivo oppure alla partecipazione attiva—sia individualmente che collettivamente—la musicoterapia consente agli individui di vivere esperienze emozionali positive capaci di promuovere il benessere interiore.

Sotto il profilo cognitivo emerge altresì che la musica agevola una rielaborazione del trauma all’interno di ambienti percepiti come sicuri; ciò permette non solo l’integrazione dei ricordi spezzettati ma anche la scoperta di nuovi significati associabili alle esperienze passate. Questa dinamica si avvale dei fondamenti offerti dalla teoria della rielaborazione cognitiva, dimostrando quanto possa essere impattante una semplice melodia nel suscitare ricordi vividi oppure emozioni intensamente radicate nel nostro essere. È proprio questa straordinaria connessione fra melodie musicali ed esperienze personali vissute che conferisce alla musicoterapia le sue spiccate doti terapeutiche.

“Ci invita a riflettere sulla fragilità della mente di fronte al dolore e sulla resilienza che risiede in ognuno di noi.”

È un promemoria che la guarigione dai traumi è un percorso, e che la musica, con le sue infinite sfumature, può essere una compagna preziosa in questo viaggio.

[Gazzetta] Gazzetta. Musicoterapia: perché fa bene alla salute mentale e all’umore.
[Istituto Beck] Istituto Beck. La musicoterapia nel disturbo post traumatico da stress.

Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)

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