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Liberty Dogs: Una nuova speranza a quattro zampe per i veterani con PTSD

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  • Liberty Dogs nomina Ondra L. Berry, ex Maggiore Generale, come nuovo CEO.
  • Berry porta quasi 40 anni di esperienza nella Nevada National Guard.
  • L'apertura del campus di Reno, Nevada, è prevista per il 2026.
  • L'oms ha evidenziato un aumento del 13% nei disturbi mentali.
  • I cani addestrati svegliano i veterani durante gli incubi.

Un’importante manovra strategica destinata a trasformare radicalmente il supporto per i veterani che soffrono del disturbo da stress post-traumatico (PTSD) è stata recentemente intrapresa da Liberty Dogs. Questo innovativo programma nazionale ha proclamato l’incarico ad Ondra L. Berry, precedentemente Maggiore Generale in congedo della Air National Guard, quale nuovo Chief Executive Officer. La sua missione si focalizzerà sull’addestramento e sull’assegnazione dei cani da servizio per assistere i veterani americani diagnosticati con PTSD. Questa nomina significativa trova sostegno nella lungimirante visione della Dave & Cheryl Duffield Foundation, costituendo così una fase determinante nel processo evolutivo e d’influenza dello stesso Liberty Dogs.

Non si tratta affatto di una scelta accidentale; infatti, Ondra L. Berry porta con sé quasi quaranta anni di esperienza presso la Nevada National Guard. Il suo percorso professionale lo ha visto raggiungere il prestigioso incarico di Adjutant General prima del pensionamento previsto per ottobre 2024; ciò gli conferisce una comprensione approfondita delle difficoltà affrontate dai membri delle forze armate in questo contesto particolare. Nel suo ruolo dirigenziale come Adjutant General, ha avuto l’onore di gestire una numerosa squadra considerabile intorno a 4. La supervisione delle operazioni coinvolgenti 700 membri del personale militare implica una significativa responsabilità a livello statale e federale ed evidenzia il suo ruolo cruciale come collegamento con il National Guard Bureau. Tale esperienza pratica, immersa nelle esigenze dei professionisti in divisa, conferisce a questo individuo uno status distintivo come leader capace non solo nella comprensione ma anche nella gestione delle complessità legate al PTSD; questa condizione impatta profondamente sulla vita dei veterani.

Tuttavia, i suoi trascorsi vanno oltre il mero ambito militare. Prima dell’incarico attuale presso Liberty Dogs, Berry vanta una carriera impressionante durata ben 25 anni all’interno del Dipartimento di Polizia della città di Reno; qui è riuscito a salire fino al rango prestigioso di Assistente Capo della Polizia. Tale lungo percorso nell’ambiente delle forze dell’ordine gli consente ora di possedere una visione d’insieme senza pari circa le dinamiche dello stress, specie nelle circostanze più critiche, affermando così l’importanza vitale dell’assistenza ai soggetti impegnati nel servizio alla comunità e alla patria. Inoltre, il suo ruolo pregresso come Senior Vice President of Learning and Development presso MGM Resorts International sottolinea la sua abilità peculiare nel formulare ed eseguire programmi formativi incisivi; competenze fondamentali per organizzazioni focalizzate sull’addestramento specializzato degli animali.

Dave Duffield, Presidente della Dave & Cheryl Duffield Foundation, ha espresso piena fiducia in Berry, sottolineando “la sua integrità e la sua visione” come elementi chiave. Duffield ha rimarcato come la capacità di Berry di costruire “organizzazioni forti e guidate da valori” lo renda la persona ideale per perseguire la missione fondamentale di Liberty Dogs a favore dei veterani. Berry stesso ha descritto il suo nuovo incarico come “una chiamata speciale”, evidenziando la sua ammirazione per l’impegno della fondazione e del suo team. Le sue parole rivelano una profonda comprensione dell’impatto positivo che i cani da servizio possono avere: “I cuccioli che stiamo addestrando offrono speranza e libertà ai nostri eroi, consentendo loro di vivere con dignità e scopo.” Questa enfasi sulla dignità e lo scopo riflette una comprensione approfondita delle sfide psicologiche e comportamentali che i veterani con PTSD devono affrontare, come il senso di isolamento, la perdita di controllo e le difficoltà di reinserimento nella vita civile. La presenza di un cane da servizio può fungere da àncora emotiva, facilitando il ritorno a una vita più autonoma e gratificante. L’apertura del campus di Reno, Nevada, prevista per il 2026, rappresenta un passo significativo in questa direzione, con l’obiettivo di stabilire Liberty Dogs come una delle principali realtà negli Stati Uniti per la riabilitazione emotiva e psicologica dei veterani attraverso i cani da servizio, un approccio interamente finanziato dalla Duffield Foundation.

Progetto Veterani in Sella: Un’iniziativa pionieristica condotta in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e lo Stato Maggiore dell’Esercito, mirata a migliorare la salute mentale dei veterani attraverso relazioni con animali, come cavalli e cani. I risultati di queste ricerche sono attesi per la pubblicazione nella Rivista di Psichiatria nel 2025.

Gli interventi assistiti con gli animali (IAA): Un approccio terapeutico innovativo

Nel contesto delle moderne terapie per la salute mentale, gli interventi assistiti con gli animali (IAA) stanno emergendo come una pratica sempre più riconosciuta e basata su solide evidenze scientifiche. L’efficacia degli IAA, spesso chiamati “pet therapy”, non risiede semplicemente nel piacere che la compagnia animale può procurare, ma in una serie di meccanismi biologici, psicologici e sociali che favoriscono la guarigione e il benessere.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato un aumento del 13% nei disturbi mentali nell’ultimo decennio, rendendo la ricerca di approcci terapeutici innovativi più urgente che mai. In questo scenario, gli IAA si pongono come una luce di speranza, offrendo un mezzo potente per affrontare patologie complesse come il PTSD.

Gli animali da compagnia, come i cani e i cavalli, sono spesso protagonisti in interventi per ridurre lo stress e favorire la guarigione di diversi tipi di pazienti. Particolarmente degni di nota sono i cani addestrati a identificare le necessità dei veterani che si trovano ad affrontare difficoltà; il loro intervento si manifesta non solo nei momenti critici ma anche come forma preventiva.

Numerosi studi hanno messo in evidenza gli effetti positivi degli IAA sulla salute mentale e fisica. Tra questi risulta fondamentale il meccanismo della riduzione dello stress e dell’ansia: l’influenza tranquillizzante che esercita semplicemente la presenza di un animale ha dimostrato capacità nel diminuire il cortisolo – noto ormone dello stress – mentre stimola una maggiore produzione dell’ossitocina—un neurotrasmettitore associato a sentimenti positivi quali il benessere e il rafforzamento delle relazioni interpersonali. Questa reazione chimica crea uno stato emotivo benefico caratterizzato da calma, qualità essenziale per coloro che convivono con PTSD, dove prevalgono sintomi come ipervigilanza e ansia persistente.
In aggiunta ai vantaggi a livello fisiologico che comportano gli IAA nella vita quotidiana delle persone interessate—fino ad arrivare all’ambito della riabilitazione fisica, tramite pratiche quotidiane come fare una passeggiata insieme a un cane—si aumenta significativamente sia la mobilità sia la resistenza corporee durante questo percorso verso una completa guarigione. I benefici si estendono anche al miglioramento delle abilità sociali e comunicative: le interazioni con gli animali fungono da “facilitatori sociali”, incoraggiando la comunicazione e le relazioni interpersonali, un aspetto cruciale per veterani che potrebbero aver sviluppato isolamento sociale a causa del trauma. La presenza di un animale crea un ambiente non giudicante, dove la persona si sente più a suo agio nell’esprimersi e nel connettersi.

Gli IAA operano attraverso una complessa interazione di dinamiche che includono il contatto fisico (accarezzare un animale può ridurre la pressione sanguigna e promuovere una sensazione di tranquillità), le interazioni verbali (parlare con l’animale può migliorare le capacità comunicative, specialmente in chi ha difficoltà di linguaggio) e le attività condivise (coinvolgere l’animale in giochi o esercizi aumenta la motivazione e il coinvolgimento terapeutico). Questi elementi contribuiscono all’incremento della motivazione e dell’autostima, poiché gli animali possono stimolare l’interesse e la partecipazione attiva, portando a un miglioramento della fiducia in sé stessi.

L’impatto degli IAA sul sistema nervoso centrale è notevole, con studi che evidenziano una stimolazione della produzione di neurotrasmettitori come la dopamina e la serotonina, associate al piacere e al benessere. L’ossitocina, in particolare, rafforza il legame affettivo tra uomo e animale, migliorando l’umore e riducendo l’ansia. Questi benefici psicologici e comportamentali includono la riduzione dei sintomi depressivi, affrontando i sentimenti di solitudine e isolamento spesso presenti nei pazienti con PTSD.

Benefici degli IAA Descrizione
Riduzione dello stress Interazione con gli animali abbassa i livelli di cortisolo e aumenta l’ossitocina, migliorando il benessere.
Miglioramento della salute fisica Attività fisica con gli animali migliora mobilità e resistenza.
Stimolo alle abilità sociali L’interazione con gli animali si rivela essere un prezioso strumento per favorire le competenze relazionali e la comunicazione.
Aumento dell’autostima La responsabilità derivante dalla cura degli animali contribuisce a potenziare la propria autovalutazione.

Le Interventi Assistiti dagli Animali trovano applicazione all’interno di numerosi ambiti terapeutici. Questi spaziano dalla psichiatria — dove sono utilizzati per affrontare problemi quali ansia, depressione o PTSD associato, ad esempio, a esperienze autistiche — fino agli approcci riabilitativi nel campo della fisioterapia. In quest’ultimo caso specifico ci si riferisce al recupero delle capacità motorie nei pazienti post-ictus; non meno importante è l’impiego in gerontologia volto a favorire il benessere psicologico nelle persone anziane. Numerosi studi documentano i progressi osservabili: bambini affetti da disturbi dello spettro autistico hanno dimostrato significativi sviluppi nelle loro capacità sia socializzanti che comunicative attraverso apposite attività affinate grazie ai canidi. Inoltre, anche gli ospiti delle strutture assistenziali hanno registrato effetti positivi: è stato evidenziato un marcato calo dei sintomi depressivi accompagnati da un incremento generalizzato del tono umorale durante le visite regolari degli animali da compagnia.

Cosa ne pensi?
  • Questa è una grande iniziativa! 🤩 Finalmente un supporto concreto......
  • Sono scettico riguardo l'efficacia di questi programmi... 🤔 Non credo......
  • Un punto di vista interessante: ma non rischiamo di umanizzare troppo gli animali...? 🐶...

L’applicazione negli scenari di trauma: Benefici per i veterani con PTSD

Il tema dell’efficacia degli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) nell’affrontare il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) tra i veterani si configura come una sfera d’interesse sempre più rilevante nelle discipline psicologiche e nelle pratiche mediche relative alla salute mentale. I sintomi del PTSD possono manifestarsi in forme estreme, quali flashback intrusivi, incubi notturni tormentosi, situazioni d’ansia intensificate e stati costanti d’ipervigilanza che incidono pesantemente sulla qualità della vita dei reduci militari. Tali problematiche non solo alterano le dinamiche interpersonali, ma intaccano anche l’efficienza lavorativa, oltre al benessere globale del soggetto colpito. In tale scenario emerge l’importanza dell’istruzione specifica dei cani d’assistenza – iniziative avviate ad esempio dall’associazione Liberty Dogs, che fornisce un supporto strutturato su molteplici fronti.

I cani formati appositamente per affrontare il PTSD sono capaci di eseguire mansioni strategiche atte a diminuire i disturbi maggiormente debilitanti associabili alla condizione. Per citare alcuni esempi significativi: essi possono apprendere a svegliare il veterano durante gli incubi, oppure intervenire proattivamente in situazioni critiche caratterizzate da alta ansia o attacchi di panico, fornendo sostegno emotivo tramite la presenza fisica; inoltre, hanno la possibilità di delineare uno spazio personale, contribuendo così ad alleviare la sensazione opprimente tipica degli ambienti affollati o delle condizioni ipersensibili dal punto di vista sensoriale. Queste azioni, apparentemente semplici, hanno un profondo impatto sulla vita quotidiana del veterano, restituendo un senso di controllo e sicurezza che spesso viene meno a causa del trauma.

L’analisi comportamentale dei processi coinvolti negli IAA per il PTSD rivela come la presenza del cane possa promuovere comportamenti adattivi. La necessità di prendersi cura dell’animale – nutrirlo, portarlo a spasso, addestrarlo – reintroduce una routine e un senso di responsabilità, elementi spesso assenti nella vita di chi soffre di PTSD. Questo _struttura la giornata_ e fornisce opportunità per interagire con il mondo esterno in modo più controllato e positivo. Inoltre, il cane funge da “catalizzatore sociale”, facilitando le interazioni con altre persone e riducendo l’isolamento sociale. È stato osservato che la presenza di un cane rende le persone più propense ad avvicinarsi e a conversare, creando un ponte tra il veterano e la comunità.

Dal punto di vista della psicologia cognitiva, l’interazione con il cane può contribuire a rimodellare gli _schemi di pensiero disfunzionali_ tipici del PTSD. Un chiaro esempio è fornito dalla fiducia conferita dall’animale domestico; questo legame profondo può essere determinante nel ripristinare quella capacità di fidarsi degli altri, frequentemente compromessa da esperienze traumatiche. La responsabilizzazione attraverso la cura dell’animale si traduce anche in una netta promozione dell’autoefficacia individuale nonché in una rinnovata autopercezione come individuo capace e utile. Al contempo, i cani dimostrano un’insuperabile attitudine nell’intercettare le emozioni dei loro padroni: ciò si traduce in forme concrete di feedback privo di giudizio; questo processo accompagna il veterano verso una più profonda consapevolezza delle sue emozioni, permettendogli così anche migliori strategie gestionali.

Numerose testimonianze rilasciate da ex militari coinvolti nei programmi IAA evidenziano chiaramente un aumento notevole della qualità del sonno, accompagnato da diminuzioni sostanziali nella gravità e insistenza dei flashback già noti, nonché da un’affermazione positiva nell’affrontare sfide sociali prima avvertite con ansia o paura. Seppur privati del rigore scientifico degli studi clinici ufficiali, tali narrazioni confermano vividamente le esperienze soggettive emerse dai vantaggi riscontrati; esse offrono uno spaccato umano sui risultati terapeutici ottenibili grazie ai programmi stessi. È cruciale dunque che psicologi professionisti collaborino insieme a istruttori abilitati affinché venga garantita una preparazione adeguata degli animali alle necessità singolari dei veterani riguardo all’intervento stesso sotto tutti i profili etici possibili, giovandone reciproco beneficio duraturo. L’approccio alla selezione degli animali, la fase di addestramento e l’attività costante di monitoraggio del benessere animale sono elementi fondamentali che richiedono una particolare formazione e una metodologia scrupolosa per evitare situazioni di stress negli stessi esemplari. L’iniziativa dei Liberty Dogs, caratterizzata da un modello completamente finanziato a beneficio dei veterani, sottolinea la consapevolezza della necessità di rendere queste forme terapeutiche accessibili ai soggetti in maggiore difficoltà, abbattendo quelle barriere economiche che rischierebbero di ostacolare l’accesso a questo tipo fondamentale d’aiuto.

Prospettive future e considerazioni etiche nell’IAA

L’espansione e l’affinamento degli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) all’interno di ambiti complessi quali la cura del PTSD nei veterani sollevano rilevanti questioni. Non ci si limita infatti ad analizzare esclusivamente la loro validità scientifica; emergono altresì considerazioni sui costi implicati, sull’esperienza necessaria agli addestratori nonché sulle conseguenze etiche annesse. È cruciale perseguire una sostenibilità efficace ed elevata qualità in questi programmi affinché possano realizzare appieno i benefici positivi previsti senza compromettere né gli utenti umani né gli animali partecipanti.

Le spese legate agli IAA risultano particolarmente elevate quando si considera l’addestramento dei cani da servizio altamente formati per gestire situazioni legate al PTSD. Il processo formativo implica un notevole dispendio temporale oltre che economico; dai primi passi della selezione accurata del cucciolo si sviluppa attraverso anni dedicati a un’istruzione intensa fino ad arrivare al perfetto accoppiamento col veterano stesso. Tali investimenti coprono vari aspetti: alimentazione adeguata, assistenza veterinaria necessaria quanto a attrezzature specifiche ed eventuale supporto post-assegnazione continuo. Programmi come quello di Liberty Dogs, che sono “pienamente finanziati” dalla Dave & Cheryl Duffield Foundation, affrontano direttamente la barriera economica, rendendo questi interventi accessibili a veterani che altrimenti non potrebbero permetterseli. L’obiettivo è quello di integrare gli IAA nel servizio sanitario nazionale, implicando quindi un impegno verso un’ampia accessibilità e l’eliminazione dei costi diretti per il paziente, come discusso anche nel contesto di iniziative pubbliche che mirano ad ampliare l’accesso alle terapie.
La qualificazione degli addestratori è un pilastro essenziale per il successo degli IAA. Non basta semplicemente “amare gli animali”; è necessaria una formazione specifica e certificata in aree come la psicologia canina, le tecniche di addestramento rinforzo positivo, la comprensione del PTSD e delle sue manifestazioni, e le dinamiche della relazione uomo-animale in un contesto terapeutico. Gli addestratori devono essere in grado di personalizzare l’addestramento del cane in base alle esigenze specifiche di ciascun veterano, che possono variare ampiamente a seconda della natura del trauma e dei sintomi prevalenti. Un’efficace sinergia tra addestratori specialisti, professionisti della psicologia ed esperti medici si rivela essenziale nel perseguimento di un approccio globale.
Alla base delle attività collegate agli Interventi Assistiti con Animali (IAA) ci sono questioni etiche fondamentali. Primaria è l’attenzione verso il benessere animale: questo aspetto deve essere centrale nel design di ogni iniziativa relativa agli IAA. È necessaria una formazione appropriata così come una supervisione competente affinché gli animali possano evitare condizioni di stress o sfruttamento nocivo; questo implica innanzitutto la scelta ponderata dei soggetti attraverso parametri quali temperamento individuale, stato di salute e attitudine all’apprendimento terapeutico stesso. Un punto cruciale consiste nel garantire sempre uno squilibrio vantaggioso tanto ai beneficiari umani quanto ai loro compagni animali: non si può considerare il cane semplicemente come strumento ma piuttosto quale alleato prezioso durante le terapie effettuate insieme a lui. È fondamentale saper cogliere i segnali inequivocabili legati allo stress dell’animale senza dimenticare l’importanza del riposo intercalato nelle sessioni lavorative svolte assieme a loro; dunque gioca un ruolo chiave anche la strutturazione continua delle norme operative riguardanti le pratiche associate agli IAA onde tutelare degnamente tutti i coinvolti.

Rivolgendo lo sguardo al domani imminente emerge quindi chiaramente come possa risultare promettente il potenziamento degli interventi assistiti negli ambiti sanitari particolarmente dedicati ai veterani grazie a formule innovative – ciò risulta evidente nei contesti operativi simili a quelli portati avanti dai programmi “Liberty Dogs”. La ricerca continua è necessaria per approfondire i meccanismi d’azione e ottimizzare le pratiche, ma le evidenze attuali suggeriscono un potenziale immenso per migliorare la qualità di vita di coloro che hanno servito il loro paese e affrontano le cicatrici invisibili del trauma. L’obiettivo è superare non solo le barriere finanziarie, ma anche gli stigmi associati alla salute mentale e garantire che ogni veterano possa accedere al supporto di cui ha bisogno.

Glossario:
  • PTSD: Acronym per “Post-Traumatic Stress Disorder” (Disturbo da Stress Post-Traumatico), una condizione mentale che può svilupparsi dopo aver vissuto un evento traumatico.
  • IAA: Abbreviazione per “Interventi Assistiti con gli Animali”, un approccio terapeutico che utilizza la presenza di animali per migliorare la salute mentale e il benessere.
  • Pet Therapy: Terapie che utilizzano animali domestici o da compagnia per fornire supporto emotivo e fisico.
  • Ossitocina: Un ormone legato al benessere sociale e affettivo, spesso chiamato “ormone dell’amore”.

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