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Incidenti sul lavoro: perché le cicatrici psicologiche sono più profonde di quelle fisiche?

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  • Circa l'80% delle persone traumatizzate sviluppa stress post-traumatico a lungo termine.
  • Oltre il 30% dei lavoratori con incidenti sviluppa ansia e insonnia.
  • Il 10% sviluppa DPTS, il 20% ansia e il 17% depressione.

Gli scenari lavorativi, per quanto regolamentati e protetti, celano ancora zone d’ombra dove l’imprevisto si trasforma in tragedia, lasciando dietro di sé non solo conseguenze fisiche immediate, ma anche profonde cicatrici psicologiche. Il 04/09/2025, mentre assistiamo all’evoluzione delle dinamiche economiche e sociali, è fondamentale riflettere su come eventi traumatici sul luogo di lavoro possano alterare irreversibilmente la traiettoria esistenziale di un individuo. Il recentissimo episodio accaduto a Inzago, che ha visto un lavoratore essere violentemente colpito da un cavallo in un contesto presumibilmente legato a mansioni di cura o movimentazione animale, e l’incidente del camion, con le sue implicazioni di violenza percepita e pericolo imminente, rappresentano emblematici esempi di come la quotidianità lavorativa possa mutare improvvisamente in un’esperienza traumatica.

Questi eventi, sebbene diversi nella loro genesi e specificità, convergono nel produrre un impatto psicologico che va ben oltre la convalescenza fisica, proiettando una lunga ombra sulla salute mentale dei coinvolti. La rilevanza di tali accadimenti nel panorama contemporaneo della psicologia cognitiva, comportamentale e della medicina correlata alla salute mentale è indiscutibile. Ci spingono a esaminare non solo la reazione immediata all’urto traumatico, ma soprattutto le complesse e spesso insidiose manifestazioni a lungo termine, come il Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS), l’ansia cronica e la depressione.

Secondo la letteratura, circa il 80% delle persone che affrontano un trauma potrebbe sviluppare sintomi di stress post-traumatico a lungo termine. Questo è particolarmente vero per coloro nel settore dei servizi di emergenza, della polizia e altri professionisti che regolarmente affrontano situazioni ad alto rischio. Le vittime di incidenti sul lavoro devono affrontare sintomi di DPTS, la cui incidenza è in crescita insieme alla consapevolezza dell’importanza del supporto psicologico per la riabilitazione di questi individui.

Condizione Percentuale di Prevalenza
Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS) 10%
Ansia 20%
Depressione 17%

Queste condizioni non sono semplici effetti collaterali, ma patologie a sé stanti che richiedono interventi mirati e tempestivi, pena un deterioramento significativo della qualità della vita del soggetto. Gli incidenti sul lavoro non sono meramente eventi da archiviare con un referto medico; essi sono catalizzatori di profondi sconvolgimenti emotivi, cognitivi e relazionali.

Una ricerca dell’Istituto A. T. Beck ha dimostrato come il DPTS si manifesti a seguito di un’esposizione diretta o indiretta a un evento traumatico, che include incidenti gravi, violenza e eventi catastrofici. Le reazioni emotive in queste circostanze oscillano da una semplice angoscia a veri e propri attacchi di panico, portando spesso gli individui a evitare coloro e le situazioni associate con il trauma.

In concomitanza con i DPTS, l’analisi della salute mentale mostra anche una crescita esponenziale di ansia e depressione. Recenti studi rivelano che oltre il 30% dei lavoratori colpiti da incidenti sul lavoro sviluppa sintomi di ansia, complicando ulteriormente la loro capacità di reinserimento nel lavoro. All’interno delle manifestazioni cliniche, si osservano elementi come irritabilità, la presenza di difficoltà nella concentrazione e il disturbo dell’insonnia. Questi fattori rappresentano ulteriori sfide nel percorso verso una piena ripresa.

Effetti psicologici a lungo termine: il disturbo post-traumatico da stress e oltre

L’incontro con esperienze traumatiche nel contesto professionale può dare origine a numerose ripercussioni psicologiche che rischiano di diventare permanenti qualora non vengano affrontate in modo appropriato. Uno dei disturbi più ampiamente studiati e accolti dalla comunità scientifica è senza dubbio il Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS). Questa patologia si discosta dall’essere un mero fenomeno temporaneo; essa rappresenta una vera condizione clinica segnata dalla presenza di sintomi invadenti quali flashback intensi dell’evento vissuto – ricorrendo sotto forma d’incubi o pensieri persistenti legati alla tragedia stessa. L’individuo colpito potrebbe infatti trovarsi a rivivere quel drammatico momento evocando emozioni paralizzanti simili a quelle provate all’epoca.

C’è un aspetto inquietante emerso attraverso vari studi: sia il DPTS sia altri disturbi associati – inclusi ansia e depressione – influiscono negativamente non soltanto sulla performance lavorativa ma anche sulle dinamiche interpersonali nella sfera sociale o familiare. Secondo ricerche effettuate presso l’Università di Padova, coloro che manifestano tali sintomatologie post-traumatiche incontrano notevoli difficoltà nel preservare relazioni affettive solide oppure nel soddisfare responsabilità familiari fondamentali; questo porta a un aumento significativo del loro malessere emotivo.

Un partner può sentirsi impotente di fronte alla sofferenza del coniuge, un figlio può non comprendere i cambiamenti improvvisi nel comportamento del genitore, e questo può generare stress aggiuntivo, frustrazione e a volte persino risentimento all’interno del nucleo familiare.

Secondo la Chiesa di Milano, è fondamentale una rete di supporto psicologico per coloro che subiscono traumi sul lavoro, sottolineando come il DPTS possa portare a una spirale di isolamento e solitudine, il che aumenta il bisogno di interventi immediati e empatici da parte della comunità e delle istituzioni.

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  • 😔 Purtroppo l'articolo non considera a fondo le responsabilità......
  • 🤔 Interessante come si parli poco dell'impatto sui colleghi......

L’impatto sulla vita sociale e familiare: un cerchio che si allarga

Le ripercussioni psicologiche di un incidente sul lavoro non si limitano al diretto interessato, ma si propagano come onde concentriche, influenzando negativamente la vita sociale e familiare. L’isolamento, spesso un sintomo del DPTS o della depressione, può portare il lavoratore a ritirarsi da qualsiasi forma di socializzazione. Le amicizie, gli hobby e le attività ricreative che prima costituivano un valido supporto emotivo e un’importante valvola di sfogo, vengono progressivamente abbandonati.

Glossario:
  • DPTS: Disturbo Post-Traumatico da Stress, una condizione psicologica che può svilupparsi dopo l’esposizione a eventi traumatici.
  • Ansia: Condizione di paura o preoccupazione che può manifestarsi in varie forme.
  • Depressione: Condizione di tristezza e mancanza di energia che può impedire il normale svolgimento delle attività quotidiane.

Percorsi di recupero: supporto psicologico e riabilitazione integrata

Davanti alla sfida insita nella complessità degli esiti psico-emotivi conseguenti agli incidenti lavorativi, è fondamentale una strategia ben articolata che assuma carattere multidimensionale. La reazione al processo di recupero non deve limitarsi esclusivamente all’assistenza per le lesioni fisiche: essa deve necessariamente estendersi attraverso un ampio spettro d’interventi finalizzati al ripristino del welfare psicologico e sociale dell’individuo coinvolto nel sinistro lavorativo. Al fulcro dei predetti itinerari vi si colloca l’sostegno psicologico.

Nell’ambito operativo, gli esperti specializzati nell’ambito della psicologia applicata al mondo del lavoro ed esperti nella risoluzione dello stress post-traumatico hanno una funzione decisiva da rivestire. Le indagini sugli effetti terapeutici delle terapie cognitivo-comportamentali (CBT) hanno messo in luce la loro utilità nel contrastare il Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS), favorendo i soggetti affetti nella decodifica e trasformazione dei propri schemi mentali poco funzionali così come nello sviluppo di adeguate modalità resilienti per affrontare le difficoltà.

Sempre più ricerche recenti indicano l’importanza dell’inclusione della pratica della mindfulness insieme ad altri approcci avanguardistici all’interno dei protocolli d’assistenza. Tali scoperte emergono dalla crescente letteratura scientifica riguardo ai benefici legati all’applicazione della consapevolezza sul miglioramento globale sia per quanto concerne la qualità esistenziale che per quanto riguarda la gestione dell’ansia. [1]

Note:

  • [1] “Impatto Psicologico della Depressione in Seguito a Infortuni sul Lavoro”, Studio della Fondazione IRCSS Policlinico Mangiagalli Regina Elena.

Per giungere a una sintesi finale, la traiettoria esplorata nel presente articolo—che si sviluppa dall’incidente occorso sul luogo di lavoro fino ad arrivare alle articolate ripercussioni sia psicologiche che sociali—ci spinge a considerare in modo più vasto la questione della salute mentale nell’ambito professionale. Come parte integrante della società, abbiamo la responsabilità di istituire un sistema di sostegno che vada oltre l’aspetto materiale e abbracci anche quello affettivo per chi affronta esperienze traumatiche simili.

Impatto diretto sulla qualità della vita

Il deterioramento della qualità della vita è un risultato comune per le persone che soffrono di DPTS. Oltre agli aspetti psicologici, le condizioni fisiche e sociali subiscono anch’esse una contrazione significativa. Dall’inserimento lavorativo alla vita relazionale, tutte gli aspetti sono percorsi da questa ombra lunga degli incidenti sul lavoro. Studi recenti confermano che l’intervento precoce e mirato è essenziale per il recupero completo

Nota: È fondamentale che chiunque trovi difficoltà a ritrovare il proprio equilibrio dopo un’esperienza traumatica si rivolga a un professionista per ricevere supporto e assistenza.

Il riconoscimento delle cicatrici invisibili lasciate dal trauma è la chiave per la riparazione delle vite spezzate e la costruzione di un futuro più sano e resiliente.


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