- Il libro racconta le storie di 12 agenti con traumi fisici e psicologici.
- Ex agente Buschini ha studiato il supporto psicologico negli USA.
- Formazione ridotta a 4 mesi, prima durava un anno.
- «Non possiamo più permetterci di ignorare l'impatto psicologico del loro lavoro».
L’impatto psicologico e fisico del servizio nelle forze dell’ordine è un tema di crescente rilevanza nel panorama della salute mentale contemporanea. Un recente libro, intitolato “Il prezzo del dovere – Eroi per un giorno, vittime per sempre”, ha acceso i riflettori sulle sfide che gli agenti di polizia affrontano quotidianamente, spesso in silenzio. L’opera, presentata all’Euro Hotel durante un ciclo di incontri organizzati dalla Lega piacentina, esplora le storie di dodici appartenenti a diversi corpi di polizia italiani, tutti accomunati da esperienze traumatiche e ferite, sia fisiche che psicologiche, riportate in servizio.
La realtà traumatica dietro la divisa
Il libro non si limita a narrare eventi drammatici, ma scava a fondo nelle conseguenze a lungo termine che tali esperienze hanno sulla vita degli agenti. L’autore, Marco Buschini, ex agente di polizia, ha visitato le forze di polizia negli Stati Uniti, dove ha potuto constatare l’esistenza di una rete di supporto psicologico strutturata per aiutare gli agenti a superare gli stress post-traumatici. In Italia, invece, spesso si riscontra una mancanza di supporto adeguato, lasciando gli agenti soli ad affrontare le proprie difficoltà.
Le storie raccontate nel libro evidenziano come, in situazioni estreme, gli agenti debbano prendere decisioni in frazioni di secondo, senza poter ponderare le conseguenze legali delle proprie azioni. Questa pressione costante, unita alla frequente esposizione a scene violente e traumatiche, può portare a disturbi da stress post-traumatico (PTSD), ansia, depressione e altri problemi di salute mentale.

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- Ridurre la formazione a 4 mesi è follia... 😠...
- Ma se il problema fosse la percezione del ruolo? 🤔......
Criticità del sistema e proposte di miglioramento
Uno dei punti critici sollevati nel libro riguarda la formazione degli agenti, considerata sempre più rapida e insufficiente. In passato, i corsi di formazione duravano un anno, mentre ora si vorrebbe ridurli a soli quattro mesi. Questa riduzione del tempo dedicato alla preparazione può compromettere la capacità degli agenti di gestire situazioni di emergenza in modo efficace e sicuro.
Inoltre, viene criticato l’istituto dell’atto dovuto previsto dal Codice di procedura penale, che spesso porta all’indagine di agenti di polizia anche in situazioni in cui hanno agito per legittima difesa o per proteggere l’incolumità pubblica. L’essere sottoposti a un’indagine, anche se poi si conclude con un proscioglimento, può avere un impatto devastante sulla salute mentale degli agenti.
Per affrontare queste criticità, l’autore propone una serie di interventi, tra cui:
Migliorare l’addestramento delle forze dell’ordine, fornendo una preparazione più completa e realistica alle situazioni di emergenza. Garantire che non vi sia impunità per i reati commessi contro gli agenti di polizia.
Rivedere il codice penale e quello di procedura penale per tutelare maggiormente gli agenti che agiscono in buona fede. Strutturare un’assistenza psicologica adeguata per gli agenti, prendendo esempio da modelli già esistenti in altri Paesi europei e negli Stati Uniti.
L’importanza del supporto psicologico
La necessità di un supporto psicologico adeguato per le forze dell’ordine è un tema centrale nel libro. Gli agenti sono spesso esposti a eventi traumatici che possono avere conseguenze a lungo termine sulla loro salute mentale. Un intervento psicologico tempestivo e appropriato può aiutare gli agenti a elaborare le proprie esperienze, a gestire lo stress e a prevenire lo sviluppo di disturbi mentali.
L’introduzione della figura del “pari”, un agente ferito in azione che affianca il collega che ha subito un trauma, è un passo importante nella giusta direzione. Tuttavia, è necessario fare di più per garantire che tutti gli agenti abbiano accesso a un supporto psicologico di qualità.
Verso un futuro di maggiore tutela e consapevolezza
Il libro “Il prezzo del dovere – Eroi per un giorno, vittime per sempre” rappresenta un importante contributo al dibattito sulla salute mentale delle forze dell’ordine. L’opera mette in luce le sfide che gli agenti affrontano quotidianamente e propone soluzioni concrete per migliorare la loro tutela e il loro benessere.
È fondamentale che la società prenda coscienza del sacrificio e dell’impegno delle forze dell’ordine e che si impegni a fornire loro il supporto necessario per svolgere il proprio lavoro in modo sicuro e sereno. Solo così potremo garantire che i nostri “eroi per un giorno” non diventino “vittime per sempre”.
Riflessioni conclusive: Un cambio di paradigma necessario
La discussione sollevata dal libro di Buschini ci porta a riflettere profondamente sulla necessità di un cambio di paradigma nel modo in cui consideriamo e supportiamo le forze dell’ordine. Non possiamo più permetterci di ignorare l’impatto psicologico del loro lavoro, né possiamo continuare a lasciare che affrontino da soli le conseguenze dei traumi subiti in servizio.
È essenziale riconoscere che la salute mentale degli agenti è un bene prezioso, non solo per loro stessi, ma per l’intera società. Un agente che sta bene psicologicamente è un agente più efficace, più umano e più capace di proteggere e servire la comunità.
Un concetto base di psicologia cognitiva che si applica in questo contesto è quello di schema. Gli agenti di polizia, attraverso la loro esperienza, sviluppano schemi mentali su come funziona il mondo e su come reagire in determinate situazioni. Quando si trovano di fronte a eventi traumatici che non rientrano nei loro schemi, possono sperimentare un forte stress e difficoltà ad elaborare l’esperienza.
Un concetto più avanzato è quello di resilienza. La resilienza è la capacità di superare le avversità e di adattarsi ai cambiamenti. Per aiutare gli agenti a sviluppare la resilienza, è necessario fornire loro strumenti e strategie per gestire lo stress, per elaborare le proprie emozioni e per costruire relazioni di supporto.
Riflettiamo su come possiamo contribuire a creare una cultura di maggiore consapevolezza e supporto per le forze dell’ordine. Forse, il primo passo è semplicemente ascoltare le loro storie e riconoscere il loro sacrificio.