- Il corpo come testimone: il trauma si riflette in posture e tensioni.
- Il 20% dei pazienti abbandona le terapie tradizionali per il DSPT.
- DBR: interviene sulla sequenza OTA nel mesencefalo per rielaborare il trauma.
- 55% dei partecipanti ha mostrato regressione completa con l'EMDR autonomo.
- Flash Technique: accesso ai ricordi senza sollecitare il disturbo.
La psicoterapia rivolta alla gestione del trauma sta subendo una notevole metamorfosi: cresce il riconoscimento della fondamentale implicazione del
corpo
nel percorso verso la guarigione.
Questa evoluzione contrasta con l’idea tradizionale che disgiunge mente da corpo; infatti, studi neuroscientifici attestano chiaramente l’esistenza di un’intensa interrelazione tra i processi mentali e le esperienze corporee. Attraverso complesse reti neurali si realizza un’integrazione immediata ed efficace tra sensazioni fisiche ed emozionali collegate alle cognizioni e azioni umane.
Ne deriva che il passato di ciascun individuo risulta non essere custodito esclusivamente in ambito mentale: esso si riflette altresì in posture specifiche, tensioni corporee evidenti e modalità motorie peculiari.
Il corpo riveste dunque il ruolo non soltanto d’un semplice recipiente ma piuttosto d’un autentico testimone
delle vicende passate affrontate dall’individuo stesso,
in particolare quando queste siano caratterizzate da eventi traumatici.
Quando parliamo di trauma intendiamo quel tipo di esperienza tale da sovraccaricare la capacità soggettiva d’integrare ciò che avviene all’interno della propria vita; questo tipo particolare viene depositato nel sistema nervoso a livelli ben più profondi rispetto ad altre memorie normali. Non sono ricordi puramente raccontabili quelli associati ai traumi – questi presentano invece essenze fortemente
neurocettive e sensoriali
, risultando spesso accompagnati da fortissime emozioni difficilmente articolabili in narrazioni verbali complete. In seguito a esperienze traumatiche subite da individui nel corso della vita, si manifestano sul corpo delle
cicatrici strutturali e funzionali
. Quando si verificano ripetuti episodi di trauma nella prima infanzia, questi hanno la capacità di compromettere lo sviluppo cerebrale – considerato come organo
uso-dipendente
. Gli studi rivelano che i bambini soggetti a maltrattamenti o privazione emotiva sono predisposti a una configurazione cerebrale in cui i circuiti sottocorticali associati alla sopravvivenza rimangono incessantemente attivi.
La ricerca neuroscientifica ha messo in luce come il cervello dei piccoli provenienti da contesti traumatici risulti spesso di dimensioni inferiori rispetto alla norma: tali individui presentano infatti una minore densità neuronale e collegamenti compromessi, nonché significativi deficit di sostanza grigia. [StatodiMind]
La rilevanza della dimensione corporea emerge come un elemento fondamentale per afferrare i meccanismi legati alla traumatizzazione. I traumi accumulati nel tempo possono ripresentarsi attraverso una
riattivazione sensomotoria di ricordi impliciti non verbali
, che si manifestano sotto forma di disregolazioni corporee, reazioni difensive poco adeguate alle situazioni attuali, emozioni schiaccianti oppure sintomi fisici privi di spiegazione razionale e difficilmente collegabili ai ricordi verbali. Infatti,
il corpo conserva la memoria del trauma
, persino nel caso in cui il soggetto trovi difficoltà nel rievocare le esperienze in maniera chiara e sequenziale.
In considerazione di tali evidenze, ci si orienta sempre più verso tecniche nella psicoterapia del trauma che superano i confini della mera conversazione linguistica. Negligere le esperienze somatiche rappresenta un ostacolo all’ottimizzazione dell’intervento terapeutico stesso.
Ciò ha incentivato lo sviluppo e una crescente adozione degli approcci
bottom-up
, indirizzati alle strutture cognitive primordiali per promuovere un processo integrativo delle esperienze vissute da individui con storia cronica di traumatizzazione. [IPSICO]
Sebbene siano stati compiuti significativi avanzamenti, l’adozione totale delle innovazioni neuroscientifiche all’interno della pratica clinica rimane ancora nelle fasi iniziali. Le modalità attuali per trattare il disturbo da stress post-traumatico (DSPT) mostrano una certa efficacia nella diminuzione dei sintomi; tuttavia, esse sono accompagnate da preoccupanti tassi di abbandono che possono arrivare fino al 20%, con una porzione considerevole di individui che risulta refrattaria alle terapie proposte, toccando picchi del 50%. [Kearney et al., 2023].
La questione pone in risalto l’urgenza di sviluppare
approcci terapeutici all’avanguardia
, basati sulle scoperte delle neuroscienze, al fine di affrontare le difficoltà legate alla gestione delle problematiche
correlate ai traumi
, come il PTSD.
Deep Brain Reorienting (DBR): un nuovo orizzonte terapeutico
Nel contesto presente emerge con forza il concetto di
Deep Brain Reorienting (DBR)
, un innovativo approccio terapeutico che si configura come un intervento di tipo
bottom-up
, finalizzato all’affronto del trauma attraverso modalità d’azione più profonde. Ideato dal psichiatra Frank Corrigan, tale metodologia poggia su solide basi teoriche e neuroscientifiche riguardanti i meccanismi sottocorticali implicati nelle reazioni traumatiche. L’intento centrale consiste nell’entrare nel cuore stesso dell’esperienza traumatica mediante l’identificazione della precisa sequenza neurofisiologica che si attiva nel tronco encefalico quando ci si trova davanti a eventi disturbanti; questa reazione continua a persistere grazie alla presenza degli stimoli scatenatori.
Il corpus della ricerca propedeutica al DBR rivolge attenzione particolare al campo del
mesencefalo
, nonché alla porzione superiore del tronco cerebrale; tali zone sono le prime ad entrare in azione dinanzi a stimoli angoscianti o chocosi, dando origine così a una risposta fisiologica preliminare. È proposta da quest’approccio l’idea secondo cui interagire direttamente con questa regione cerebrale possa risultare benefico per la riparazione dai traumi subiti. La componente essenziale del DBR risiede nella delineazione della sua
sequenza OTA
, ancorata profondamente nel mesencefalo ed indicativa delle memorie traumatiche intense situate sotto l’orizzonte ippocampale.
La sequenza denominata OTA si propone come uno strumento utile per l’elaborazione dei contenuti emotivi derivanti dall’esperienza traumatica; tutto ciò avviene in un ambiente considerato sicuro. Interviene nei meccanismi alla base dell’impatto iniziale del trauma. In tal senso, essa comprende tre fasi essenziali: la
tensione di orientamento (O)
, che rappresenta la fase preparatoria; lo
shock (T)
, il momento critico dell’evento traumatico; e le
risposte affettive (A)
, riferite alle emozioni suscitate da tale esperienza. Tali processi sono mediati attraverso strutture neurologiche specifiche come il Collicolo Superiore (CS), il Locus Coeruleus (LC) e il Grigio Periacqueduttale (PAG). [Corrigan & Christie-Sands, 2020].
Le regioni subcorticali situate nel mesencefalo e nel tronco encefalico sembrerebbero attivarsi rapidamente in risposta a stimoli ritenuti significativi.
Nel contesto del DBR emerge con particolare rilievo il contributo indispensabile offerto dal
Collicolo Superiore (CS)
, il quale svolge una funzione chiave nell’orientare la testa e il collo verso (o allontanandosi da) determinati stimoli. La reazione neurofisiologica risultante
anticipa
l’emergere delle risposte emotive associate. Attraverso una solida comprensione della neuroanatomia mesencefalica, il DBR orienta la consapevolezza corporea seguendo un metodo rigorosamente basato sulle neuroscienze stesse. L’attenzione si concentra sulla tensione direzionale legata alla prima reazione a un evento traumatico: tale stato contrattuale è frequentemente transitorio e inconscio e appare comunemente nei muscoli frontali, perioculari o nella regione cervicale posteriore quando si verifica un impatto emozionale significativo.
Riconoscere tale tensione che deriva dall’internalizzazione dell’esperienza traumatica mediata dal CS facilita una gestione emotiva più equilibrata rispetto ad altre modalità. [StatodiMind].
Il DBR si distingue per una qualità fondamentale: offre la possibilità di accedere ai circuiti cerebrali legati alla sofferenza
senza dover rimanere completamente immersi nelle emozioni opprimenti
. Concentrandosi sulla sequenza OTA originata dalla tensione iniziale immagazzinata nel CS, vengono attivati processi impliciti e inconsci antecedenti all’attivazione emotiva nel PAG. L’intento risiede nello scioglimento delle tensioni orientative (pre-PAG) responsabili dell’immobilizzazione delle emozioni stesse, consentendone una libera espressione totale.
La funzione della tensione d’orientamento serve da dispositivo regolatore
, affinando l’attivazione affettiva all’interno del PAG e garantendo così al paziente un’esperienza nella propria finestra di tolleranza sicura durante l’intervento terapeutico.
A differenza dei metodi tradizionali come l’EMDR – dove ci si concentra sui circuiti talamo-corticali intimamente correlati agli aspetti limbici – che possono portare a una forte esposizione emotiva tale da risultare travolgente o indurre dissociazione; il DBR opera in modo innovativo attraverso le dinamiche interne delle tensioni collicolari occulte antecedenti al PAG stesso, favorendo così un elaborato del trauma sicuro ed ancorato a livelli profondissimi. [Kearney et al., 2023].
Il DBR si configura come una terapia trasformativa con solide basi scientifiche, che si affida alla capacità intrinseca del cervello di guarire dai traumi emotivi. Il terapeuta ha il ruolo di facilitare questo processo, anche rimanendo in silenzio se necessario, rispettando il modo in cui il cervello del paziente elabora. L’elaborazione con il DBR permette al paziente di
sperimentare il proprio corpo in modo nuovo
, favorendo una maggiore connessione e radicamento.

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Applicazioni innovative ed evoluzioni dell’EMDR e tecniche correlate
L’EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ha ricevuto la convalida da parte di istituzioni prestigiose quali
l’Organizzazione Mondiale della Sanità
e
l’American Psychiatric Association
, rendendolo un approccio terapeutico stimato per la cura del DSPT. Anche se le dinamiche alla base della sua efficacia rimangono ancora parzialmente oscure,
sono le evidenze scientifiche
a attestare come questo metodo si riveli spesso più efficace rispetto a diversi tipi di intervento terapeutico o farmacologico quando si tratta di affrontare i sintomi tipici del disturbo post-traumatico da stress. In particolare, le sue capacità di diminuire tanto i pensieri invadenti quanto gli effetti fisiologici collegati al trauma rappresentano un aspetto chiave nella sua applicazione clinica. [EMDRIA].
Il tema dell’
accessibilità alle terapie psicologiche
fondate su evidenze concrete assume un’importanza fondamentale nel caso delle popolazioni vulnerabili come i rifugiati o i richiedenti asilo che si trovano ad affrontare traumi complessi. Le barriere riscontrate sono molteplici: le difficoltà economiche possono risultare proibitive; ostacoli linguistici complicano ulteriormente la comunicazione; questioni logistiche rendono difficile la fruizione dei servizi necessari; infine, lo stigma legato alla terapia e i tempi lunghi delle liste d’attesa nei sistemi sanitari rappresentano una frustrazione costante nell’accesso ai trattamenti adeguati. Tuttavia, dinanzi a tali sfide emerge un panorama promettente grazie all’avvento della tecnologia digitale.
In tale contesto emerge un rinnovato interesse verso
l’EMDR somministrabile autonomamente
, favorito anche dalla nascita crescente di forum virtuali e app mobili dedicati al supporto psicologico. Esiste ormai una pluralità di applicativi disponibili sui dispositivi mobili operanti su sistemi Apple e Android che mettono a disposizione strumenti per praticare l’EMDR in autonomia; questi sono accompagnati da siti internet non sottoposti a specifica regolamentazione dove vengono diffuse varie metodologie per il self-help. [EMDR Milano].
Un’indagine preliminare dedicata all’efficacia, alla tollerabilità e alla sicurezza dell’EMDR praticato in modo autonomo ha rilevato risultati interessanti: nonostante le restrizioni dovute a un campione esiguo e a un elevato numero di abbandoni, oltre al coinvolgimento necessario dello psicologo nella procedura terapeutica, è emerso che ben
il 55%
dei partecipanti ha mostrato una
completa regressione
della sintomatologia legata al PTSD sia immediatamente dopo il trattamento che tre mesi successivamente. È fondamentale sottolineare però che l’assenza di un gruppo di controllo compromette la solidità delle conclusioni da trarre.
In parallelo a queste evidenze sull’EMDR auto-somministrato, diversi studi analizzano l’efficacia delle terapie psicologiche autonome accessibili online; i risultati suggeriscono che tali interventi sono non solo più facilmente accessibili ed economici, ma anche potenzialmente sicuri per affrontare disturbi affettivi quali quelli legati all’umore o all’ansia, insieme alle dipendenze. [StatodiMind]. Trattamenti online basati sull’esposizione si sono dimostrati efficaci nel ridurre l’ansia legata a fobie e panico, così come il disagio psicologico in popolazioni traumatizzate, raggiungendo un target che difficilmente avrebbe avuto accesso alla terapia tradizionale.
Anche applicazioni specifiche per il DSPT, come “PTSD Coach”, hanno mostrato risultati promettenti nell’offrire tecniche di auto-aiuto. Nonostante il potenziale per raggiungere molte persone a basso costo, mantenere il coinvolgimento del paziente nei trattamenti di auto-aiuto online rimane una sfida.
Un’altra evoluzione significativa nel campo del trattamento del trauma è la
Flash Technique
. Nata dalla ricerca di strategie per preparare i pazienti all’EMDR, si è sviluppata in un metodo autonomo a bassa intensità per ridurre il disagio legato alle memorie traumatiche. La procedura consiste nell’identificare il ricordo da elaborare, focalizzarsi su un’esperienza positiva e, in momenti specifici, chiudere velocemente gli occhi sbattendo le ciglia. Nelle edizioni più attuali, non si chiede neppure al paziente di richiamare consapevolmente l’evento traumatico. [IPSICO].
La
Flash Technique
, in virtù della sua proposta teorica, si basa sull’idea di accedere ai ricordi
senz’altro senza sollecitare il disturbo
, eludendo così le barriere psichiche. Le ricerche indicano che una rapida esposizione a stimoli temuti, in forma subliminale, tende a diminuire notevolmente la reattività. Diverse evidenze scientifiche sostengono che le regioni cerebrali responsabili dell’elaborazione del trauma possono essere stimolate durante l’applicazione della
Flash Technique
; ciò avviene mentre il paziente rimane completamente ignaro del disagio associato, con un conseguente abbattimento delle possibilità di attivare meccanismi difensivi. [Brouwers et al., 2021].
L’
EMDR
, inizialmente concepito per affrontare i traumi psicologici associati al
Disturbo da Stress Post-Traumatico (DSPT)
, sta ora estendendo i propri orizzonti clinici includendo una serie sempre più ampia di problematiche come
disturbi d’ansia
,
difficoltà legate alle dipendenze
,
dolore cronico
,
fobie specifiche
, nonché forme depressive e disordini alimentari. Questa tendenza mette in luce la notevole adattabilità di questa metodologia terapeutica che continua a conquistare terreno nella sfera della salute mentale contemporanea. Un ruolo chiave nella sua affermazione è svolto dalla notorietà conferita da personaggi pubblici disposti a raccontare le loro esperienze positive con tale trattamento; questo facilita un aumento della conoscenza sulle numerose opzioni disponibili per il trattamento delle ferite emotive e delle complesse sfide psicologiche odierne. Inoltre, i progressi tecnologici insieme alla diffusione di approcci alternativi quali la
Flash Technique
prospettano scenari futuri dove l’accesso ai percorsi terapeutici focalizzati sulla rielaborazione dei traumi potrà risultare maggiormente accessibile ed equilibrato rispetto alle variegate necessità degli individui trattati.
Riflessioni sul corpo, trauma e guarigione
È affascinante considerare come la nostra mente, spesso percepita come un’entità separata, sia in realtà così profondamente intrecciata con il nostro corpo. Il trauma, nel suo impatto più profondo, non rimane confinato nella sfera dei pensieri o delle emozioni, ma si incide nella nostra stessa fisiologia, alterando la struttura e la funzione del nostro cervello. Questa consapevolezza ci porta a riflettere su quanto sia fondamentale rivolgere attenzione al nostro corpo, ascoltando i segnali che ci invia e riconoscendo che le tensioni, i blocchi o i sintomi fisici inspiegabili possono essere l’eco di esperienze passate non ancora elaborate. Non si tratta di “somatizzare” in un senso riduttivo, ma di riconoscere che il corpo è un depositario di vissuti, una mappa complessa della nostra storia.
Una nozione di psicologia cognitiva avanzata che si lega a questo tema è il concetto di
memoria implicita e esplicita
. I ricordi traumatici, come emerge dagli articoli, tendono a essere immagazzinati prevalentemente nella memoria implicita, bypassando la narrazione consapevole e manifestandosi attraverso sensazioni corporee, immagini frammentate o risposte fisiologiche automatiche. Le terapie come l’EMDR e il DBR, agendo su questi livelli più profondi, cercano di facilitare l’integrazione di questi ricordi impliciti con la memoria esplicita, permettendo una rielaborazione consapevole e la collocazione dell’evento traumatico nel passato, piuttosto che riviverlo continuamente nel presente. Questa distinzione ci aiuta a comprendere perché la semplice rievocazione verbale di un trauma non sia sufficiente per la guarigione e quanto sia cruciale lavorare anche sui livelli sensomotori e neurofisiologici.
È un invito a considerare il nostro benessere in modo olistico
, riconoscendo che la guarigione coinvolge l’intero nostro essere, mente e corpo in sinergia.
Glossario:
-
EMDR
: Eye Movement Desensitization and Reprocessing, una terapia psicologica per la rielaborazione dei traumi. -
DBR
: Deep Brain Reorienting, un approccio psicoterapeutico di tipo bottom-up specificamente volto alla guarigione del trauma. -
PAG
: Grigio Periacqueduttale rappresenta una regione critica del cervello impegnata nel delicato equilibrio tra le emozioni e il dolore. -
CS
: Il Collicolo Superiore si erge come centro di comando per l’orientamento visivo e le azioni degli occhi. -
LC
: Il Locus Coeruleus è essenziale nella reazione allo stress, giocando anche un ruolo chiave nell’attenzione.
- Informazioni ufficiali sul Deep Brain Reorienting (DBR), tecnica di elaborazione del trauma.
- Sito ufficiale EMDR Italia: approfondimenti sulla metodologia e applicazioni terapeutiche.
- Sito ufficiale italiano del Deep Brain Reorienting, utile per approfondire il metodo.
- Pagina 'Chi siamo' di State of Mind, giornale di scienze psicologiche.