- Nutrizione: un calciatore professionista assume fino a 3500 calorie al giorno.
- Prevenzione: riduce del 50% il rischio di rottura dell'LCA.
- Lesioni: il 30% sono lesioni ai legamenti nei bambini.
Il mondo del calcio giovanile è un terreno fertile per la crescita di futuri talenti, ma anche un’arena dove i giovani atleti sono esposti a significativi rischi di infortunio. Un recente convegno tenutosi a Mantova, in concomitanza con gli eventi di Mantova Capitale Europea dello Sport, ha posto l’accento sulla cruciale importanza della prevenzione e sulla gestione dei fattori di rischio nel calcio giovanile. L’evento ha visto la partecipazione di professionisti del settore medico e tecnico, tra cui nutrizionisti, preparatori atletici e medici sociali, evidenziando la necessità di un approccio multidisciplinare per tutelare la salute dei giovani calciatori.
Un aspetto fondamentale emerso durante il convegno è il ruolo cruciale dell’alimentazione. Fino a un decennio fa, la figura del nutrizionista era quasi inesistente nel mondo del calcio, mentre oggi è diventata una figura chiave, richiesta dai più importanti allenatori. Il nutrizionista, come evidenziato da Matteo Pincella, nutrizionista di Fc Internazionale e della Nazionale Italiana di Calcio, lavora a stretto contatto sia con l’allenatore che con l’atleta, definendo strategie alimentari personalizzate in base all’intensità dei carichi di lavoro e alla presenza di partite. Un calciatore professionista può arrivare ad assumere fino a 3500 calorie al giorno, suddivise in vari pasti. La corretta alimentazione, inoltre, incide positivamente sulla qualità del sonno e sull’idratazione, elementi essenziali per una performance ottimale.
Allenamento e Monitoraggio: Chiavi per la Crescita e la Prevenzione
L’allenamento rappresenta un altro pilastro fondamentale nella vita di ogni atleta, a maggior ragione per i giovani. Le sedute di forza, se somministrate correttamente e gradualmente, possono ridurre significativamente il rischio di infortuni. Come sottolineato da Pietro Gazzola, è essenziale conoscere e studiare le articolazioni dell’atleta, mentre Corrado Merighi, preparatore atletico del Mantova, ha evidenziato l’importanza di iniziare con esercizi ludici nei bambini, aumentando gradualmente l’intensità con il passare degli anni.
Le grandi scuole calcio, come Chievo, Sampdoria e Inter, si distinguono per l’adozione di programmi di monitoraggio avanzati. Il progetto del Chievo Calcio, in collaborazione con l’Università di Verona e Oracle, permette di studiare l’atleta a 360 gradi, analizzando metabolismo, forza e velocità. Alessandro Corsini, medico sociale dell’Inter, ha spiegato come nel settore giovanile nerazzurro venga adottato un allenamento standard e lineare, mentre in prima squadra il rapporto con lo staff tecnico e l’allenatore assume un ruolo preponderante.

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L’Importanza della Prevenzione Primaria: Ridurre il Rischio di Infortuni
Il convegno ha ribadito con forza il concetto che “prevenire è meglio che curare”. Maria Teresa Pereira, che lavora a stretto contatto con la Sampdoria, ha sottolineato come la prevenzione possa ridurre del 50% il rischio di rottura dell’LCA (legamento crociato anteriore), un infortunio in aumento soprattutto nelle donne e nei giovani. Nei bambini, le lesioni agli arti inferiori sono sempre più frequenti, con il 30% rappresentato da lesioni ai legamenti delle articolazioni, il 12% da contusioni e il 18% da lesioni muscolari.
Tra i metodi di prevenzione più efficaci per i bambini, spiccano il controllo del salto, del tronco e del ginocchio durante il salto. Il programma “11+” della FIFA è un altro strumento prezioso, applicabile anche nel mondo del calcio femminile, come confermato da Francesco Perondi, preparatore atletico della Nazionale Italiana di Calcio Femminile. Perondi ha evidenziato l’importanza di lavorare sulla prevenzione con allenamenti specifici, in particolare sui glutei, tenendo conto delle differenze anatomiche e ormonali che rendono le donne più suscettibili agli infortuni.
Verso un Futuro più Sicuro: Investire nella Salute Mentale e Fisica dei Giovani Atleti
Il simposio sulla prevenzione degli infortuni sportivi, organizzato da VeiligheidNL, insieme a Kenniscentrum Sport, ZonMw e Push Braces, ha evidenziato l’importanza di un approccio integrato alla prevenzione degli infortuni nel calcio giovanile. La salute mentale e fisica dei giovani atleti deve essere al centro dell’attenzione, con un focus sulla prevenzione primaria, l’educazione e la formazione di allenatori, genitori e atleti. Investire nella prevenzione significa proteggere il futuro dei giovani talenti e garantire loro una carriera sportiva lunga e sana.
Conclusione: Un Approccio Olistico per il Benessere dei Giovani Calciatori
La salute dei giovani calciatori non è solo una questione di preparazione fisica e tecnica, ma un equilibrio delicato tra alimentazione, allenamento, prevenzione e benessere psicologico. Un approccio olistico, che tenga conto di tutti questi aspetti, è fondamentale per garantire una crescita sana e una carriera sportiva duratura.
Amici, riflettiamo un attimo su quanto abbiamo letto. Spesso ci concentriamo sulla performance, sui risultati, sulla tecnica, dimenticando che dietro ogni giovane atleta c’è una persona in crescita, con le sue fragilità e le sue esigenze. La psicologia cognitiva ci insegna che la percezione del rischio e la capacità di valutare le conseguenze delle proprie azioni sono competenze che si sviluppano gradualmente durante l’adolescenza. Pertanto, è fondamentale che allenatori, genitori e società sportive si facciano carico di educare i giovani atleti alla consapevolezza del proprio corpo, alla gestione dello stress e alla prevenzione degli infortuni.
Un concetto più avanzato, legato alla psicologia comportamentale, è quello del “rinforzo positivo”. Incoraggiare i comportamenti virtuosi, come una corretta alimentazione, un adeguato riposo e l’attenzione alla prevenzione, può contribuire a creare abitudini sane e durature. Allo stesso tempo, è importante evitare di esercitare pressioni eccessive sui giovani atleti, che possono portare a stress, ansia e, di conseguenza, a un aumento del rischio di infortuni. Ricordiamoci sempre che lo sport deve essere un’esperienza positiva, un’opportunità di crescita personale e di divertimento, non una fonte di stress e di frustrazione.
- Pagina ufficiale FIGC sul nutrizionista Matteo Pincella, figura chiave nell'articolo.
- Progetto Università Verona su Intelligenza artificiale per ridurre infortuni nel calcio.
- Attività professionale di Alessandro Corsini come medico sociale dell'F.C. Internazionale.
- Pagina ufficiale dello staff tecnico del Mantova 1911, inclusi i preparatori atletici.








