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Allarme: la psichiatria in mostra rivela abusi dimenticati

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  • Nel 1978 la legge Basaglia chiuse i manicomi, ma le sfide restano.
  • L'ONU e l'OMS promuovono una salute mentale senza coercizione.
  • La Corte di Cassazione esorta a rivedere il TSO.

A Milano, una mostra itinerante dal titolo “Psichiatria e Diritti Umani: dai manicomi agli psicofarmaci, storie di contenzione e sedazione” offre un’occasione di riflessione profonda su un percorso storico segnato da violazioni, riforme e speranze. L’esposizione, che ha già toccato diverse città italiane come Torino, Brescia e Roma, si terrà a Milano dal 15 al 24 maggio 2025, per poi concludersi a Firenze. L’iniziativa è sostenuta dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU), un’associazione di volontari che si dedica alla difesa dei diritti fondamentali nell’ambito della salute mentale.

La mostra ripercorre la storia della psichiatria a partire dal XVIII secolo, attraversando le ombre dell’eugenetica, gli orrori dei lager nazisti e dei gulag sovietici, le controverse sperimentazioni di psicochirurgia e elettroshock, fino alla rivoluzionaria legge Basaglia degli anni ’70, che portò alla chiusura dei manicomi in Italia. Un focus particolare è dedicato alla situazione dei manicomi italiani negli anni ’90, attraverso una rassegna fotografica che documenta le condizioni di vita dei pazienti e le testimonianze delle ispezioni a sorpresa. Un’aggiunta significativa alla mostra è rappresentata da un’apposita sezione focalizzata sugli attuali orientamenti promossi dall’*ONU e dall’OMS, i quali mirano a garantire una salute mentale che rispetti i diritti umani. Questa iniziativa sottolinea l’importanza di adottare metodi che siano sottratti a coercizione e privi di sedazioni protratte nel tempo.

Dalla Legge Basaglia alle Sfide Contemporanee

Nel 1978 è stata approvata la legge Basaglia, un evento che ha segnato un momento cruciale nella storia della psichiatria italiana: si è assistito alla chiusura definitiva delle strutture manicomiali e si è dato avvio a una nuova concezione nella gestione della salute mentale. Questo modello fonda le sue basi su principi quali territorialità, deistituzionalizzazione, oltre al fondamentale rispetto per i diritti degli utenti. Tuttavia, nonostante siano passati anni dalla sua introduzione, il cammino verso l’effettiva attuazione degli ideali proposti dalla legge rimane irto di ostacoli. La mostra allestita a Milano invita a riflettere sui problemi attuali legati ai servizi socio-terapeutici; tra questi si evidenzia la necessità impellente di abbandonare le pratiche coercitive farmacologiche e favorire metodologie terapeutiche che tengano conto del valore intrinseco dell’individuo ed assicurino assistenza su misura per ogni persona con disagio mentale.

L’Avvocato Enrico Del Core, presidente del CCDU (Coordinamento delle Comunità Diurne), enfatizza quanto sia fondamentale ripristinare i trattamenti psichiatrici nel rispetto rigoroso della Costituzione italiana e delle normative internazionali vigenti; egli auspica in particolare che ci sia un’evoluzione significativa lontana da modelli coercitivi-psicofarmacologici verso pratiche più umane tutelanti i diritti fondamentali degli individui. L’Italia è stata esortata dalla Corte Suprema di Cassazione insieme al Comitato ONU per la Prevenzione della Tortura a rivedere le disposizioni inerenti al ricovero coatto. Questa modifica deve prevedere che gli individui soggetti a TSO possano godere del diritto fondamentale alla notifica dell’atto, all’accesso al tribunale* e alla possibilità di difendersi tramite un legale. In modo analogo, sia l’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani sia la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità pongono l’accento sull’esigenza di adottare un approccio olistico saldamente ancorato ai diritti umani.

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  • Un punto di vista alternativo: e se il problema fosse......

Eventi Collaterali e Testimonianze

La mostra a Milano sarà arricchita da una serie di eventi collaterali, tra cui la presentazione del libro “Oltre il manicomio” del dott. Roberto Cestari, che ha vissuto in prima persona gli eventi che hanno portato alla chiusura dei manicomi italiani. Saranno inoltre proiettati due film di Roberto Faenza: “Folle d’amore – Alda Merini”, che racconta la storia della vita della poetessa Alda Merini, e “Se mi ascolti e mi credi – Giorgio Antonucci un dottore senza camice”, un documentario dedicato alla figura del medico Giorgio Antonucci, strenuo oppositore del disumano trattamento dei pazienti nei manicomi. Questi eventi offriranno al pubblico l’opportunità di approfondire ulteriormente le tematiche affrontate dalla mostra e di ascoltare testimonianze dirette di persone che hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze delle violazioni dei diritti umani nel campo della salute mentale.

Verso un Futuro di Rispetto e Dignità

La mostra “Psichiatria e Diritti Umani” rappresenta un’occasione preziosa per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di garantire il rispetto dei diritti umani nel campo della salute mentale. Attraverso un percorso storico e documentario, l’esposizione invita a riflettere sulle violazioni del passato, sulle conquiste ottenute e sulle sfide ancora da affrontare per costruire un futuro in cui tutte le persone con problemi di salute mentale possano ricevere cure adeguate e personalizzate, nel rispetto della loro dignità e libertà. L’iniziativa promossa dal CCDU si inserisce in un contesto più ampio di impegno per la promozione dei diritti umani e per la lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza nei confronti delle persone con problemi di salute mentale.

Un Passo Avanti nella Consapevolezza: La Salute Mentale Come Diritto Fondamentale

Riflettendo insieme sul nostro percorso formativo, appare evidente come la narrazione della psichiatria sia intrecciata con esperienze contrastanti: da un lato l’evoluzione e dall’altro le atrocità commesse nel nome della cura. È essenziale analizzare il passato—le sue trasgressioni così come i suoi traguardi—per poter forgiare un avvenire dove la salute mentale venga finalmente riconosciuta come un sacrosanto diritto umano. Non possiamo ignorare che la legge Basaglia ha rappresentato una svolta epocale, sebbene ci si trovi ancora su una strada irta d’ostacoli prima che i valori esplicitati possano essere pienamente integrati nella società.
Per approfondire ulteriormente questa tematica: nel campo della psicologia cognitiva, emerge con forza l’importanza del concetto di schema. Gli schemi possono essere definiti come architetture mentali che strutturano la nostra comprensione dell’ambiente circostante e plasmano il modo in cui percepiamo la realtà. Nella sfera della salute mentale, gli schemi disfunzionali rischiano di generare distorsioni cognitive significative. Ad esempio, individui reduci da esperienze traumatiche potrebbero instaurare uno schema caratterizzato dalla sfiducia nei confronti degli altri; tale schema impatta negativamente sulle interazioni sociali. Per ottenere miglioramenti tangibili nel processo terapeutico risulta pertanto imprescindibile riconoscere tali schemi ed affrontarli efficacemente. Un tema particolarmente sofisticato è quello della mentalizzazione, che si riferisce alla facoltà non solo di discernere, ma anche di decifrare gli stati psicologici propri ed altrui. Questa competenza risulta fondamentale nell’ambito dell’empatia, della comunicazione interpersonale oltreché nella gestione delle emozioni. Gli individui affetti da traumi o disturbi psichiatrici spesso incontrano notevoli ostacoli nella capacità di mentalizzare; tale deficit può gravemente influenzare tanto le interazioni sociali quanto il loro operato quotidiano. Programmi terapeutici specializzati atti ad affinare questa abilità possono dunque facilitare sia il percorso verso la ripresa sia una condizione complessiva di benessere.

Cogitiamo su questo aspetto: sappiamo realmente quanto i nostri schemi mentali modellino la nostra visione riguardo alla salute mentale? Siamo capaci non solo di comprendere, ma anche d’integrare l’esperienza degli altri per fornire supporto con autentico senso empatico? L’esposizione in corso a Milano ci sprona ad esaminare tali interrogativi, invitandoci a dedicarci attivamente alla costruzione di un domani in cui i diritti legati alla salute mentale vengano totalmente affermati ed oltremodo protetti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)

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