- Negli anni '60, Murru ha fuso antico e moderno nell'artigianato sardo.
- Murru ha ricevuto il «Premio David di Donatello 1980» e il premio «Artista nella Storia».
- Mostra “Estratti d'Astratto” alla Galleria Il Portico, Nuoro (Aprile - Maggio 2024).
- L'arteterapia riequilibra le funzioni cerebrali alterate dai traumi.
- L'arte di Murru riassume la Sardegna in un linguaggio universale.
L’opera di Rosetta Murru, artista poliedrica di nascita sassarese e adozione nuorese, si configura come un viaggio espressivo che affonda le radici nella ricca matrice culturale sarda per poi elevarsi verso un linguaggio universale, capace di dialogare con le avanguardie e le ricerche artistiche contemporanee. La sua produzione, che spazia dalla pittura alla scultura, fino all’illustrazione e al design, testimonia un percorso di costante sperimentazione e innovazione. Già dagli anni Sessanta, Murru si è distinta per la sua capacità di fondere l’antico con il moderno, i colori e le forme, trovando nuove mediazioni espressive per il tessuto artigianale sardo. Le sue collaborazioni con l’Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigiano (ISOLA) e i corsi di formazione per il Centro Italiano Femminile (CIF) hanno rappresentato un impulso creativo fondamentale per l’artigianato isolano, impreziosendo manufatti tessili e ceramiche con i segni della tradizione e della contemporaneità.
– Partecipazione alla Quattordicesima Biennale d’Arte Internazionale di Roma con “Ritmi Musicali” al Museo Stadio Domiziano, Piazza Navona
Questa incessante ricerca, condotta con un linguaggio personalissimo, riflette una profonda esplorazione degli elementi vitali e culturali che costituiscono l’identità sarda.
La sua arte è un’attiva presenza nei percorsi d’arte al femminile, come dimostrato dalla sua partecipazione alle Mostre Campionarie Nazionali della FIDAPA. Qui ha promosso la fusione tra antico e moderno, rafforzando la collaborazione e l’intesa tra artista e artigiano con creazioni che valorizzano gli elementi culturali e naturali dell’Isola. La fucina creativa di Rosetta Murru è costantemente in fermento, seguendo molteplici canali espressivi e progetti, in linea con il pensiero di Le Corbusier che vedeva l’atto creativo come “una sola e identica manifestazione creatrice, rivolta a diverse forme di fenomeni”.
Ha elaborato progetti di raffinata complessità concettuale, coltivando le sinergie creative radicate nella storia sarda e nella sua personale ricerca artistica. L’influenza dei maestri Stanis Dessì, Filippo Figari e Gavino Tilocca emerge nel carattere figurativo delle sue opere, mentre l’imprinting avanguardista, acquisito dalle formative lezioni di Mauro Manca, le ha conferito una predisposizione all’intendere l’internazionalità e il potenziale dell’arte.
I suoi progetti con ISOLA e i corsi CIF hanno evidenziato il suo approccio dinamico tra designer e artigiano, basato sul rispetto delle rispettive competenze e sulla ricerca di comuni e “contaminazioni” per rappresentare la contestualità di territori in modo nuovo e inusuale. Ha contribuito in modo significativo ad arricchire il senso del manufatto tipico come capitale culturale e dei saperi. Questo rapporto collaborativo tra artista e artigiano in Sardegna ha radici profonde, riconducibili al fondamentale lavoro svolto da Eugenio Tavolara negli anni Cinquanta con ISOLA. La figura di Rosetta Murru, insignita di rinomati premi, si distingue per la sua continua evoluzione intrisa di novità. La sua versatilità nei materiali e il potere evocativo delle sue opere l’hanno consacrata come un’artista preminente nella scena attuale dell’arte.
Una costante resistenza nel processo creativo
Il corpus artistico di Rosetta Murru si distingue per una costante evoluzione sperimentale e di ricerca, che si manifesta in diverse fasi creative. Particolarmente significativa è la serie di opere intitolata “Scenari”, una vera e propria sfida tra astratto e reale all’interno di uno spazio scenografico fatto di forme, colori e linee cariche di energia vitale. In queste opere, si percepisce distintamente una natura primordiale che evoca le origini e le racchiude in un “suggestivo abbaglio, ammaliante e fascinoso da rivivere!”. La sua arte si caratterizza anche per la forte valenza simbolica, attingendo agli elementi vitali della natura: terra, fuoco, sole, luna, acqua, aria e vento. In questo contesto, la figura umana, rivisitata, assume talvolta un ruolo da protagonista, inserita in un paesaggio evocativo e potente.
Rosetta Murru ha esposto fin da giovanissima con maestri del Novecento come Aligi Sassu, Giovanni Ciusa, Antonio Atza, Salvatore Fara, a testimonianza di un precoce e stimolante percorso formativo. Nell’ambito dei suoi innumerevoli discepoli si trovano figure già consolidate nel panorama artistico contemporaneo a Sassari e Nuoro; ciò testimonia chiaramente il suo significato come maestra e mentore. La sua opera è oggetto di un dibattito intenso da parte della critica d’arte nonché degli intellettuali letterari che ne offrono diverse prospettive interpretative.
Eugenia Cervello evidenzia una peculiare dimensione temporale caratterizzata da un continuo mutamento all’interno delle sue opere artistiche; quest’approccio è in grado di rievocare l’eterno femminino insieme al legame tra umanità ed elemento trascendente. Enzo Espa mette in rilievo un legame fondamentale con gli insegnamenti tratti da Mauro Manca: qui emerge chiaramente l’interesse per le nuove forme espressive assieme alla tendenza verso l’arte optical mentre resta saldamente ancorata agli elementi naturali;, facendo uso anche di simbolismi luminosi quali quelli del sole o della luna.
Il noto storico dell’arte Salvatore Naitza identifica nella figura della Murru una marcata attenzione progettuale nel design assieme ad eccellenti risultati ottenuti tramite un’iconografia geometrica raffinata. Egli interpreta il suo operato come una singolare ventura (feminine sensibility) attenta a operare nello spazio bidimensionale così come in quello tridimensionale grazie all’impiego creativo di materiali variegati. Giacomino Zirottu ha colto la libertà dell’arte e il diritto a sperimentare nella sua opera, sottolineando la sua straordinaria poliedricità e la capacità di abbracciare “tutti gli aspetti della favola umana”. Ennio Puggioni l’ha definita una colonna dell’arte contemporanea, caratterizzandola come avanguardista per i suoi contributi dagli anni Sessanta e per le soluzioni cromatiche di grande impatto visivo e spirituale.
La critica ha messo in luce il potere evocativo e la capacità di Murru di attrarre l’osservatore, creando opere che stimolano profonde emozioni e riflessioni.
Queste diverse interpretazioni critiche convergono nel riconoscere Rosetta Murru come un’artista in costante divenire, sempre alla ricerca di nuove vie espressive e capace di suscitare profonde emozioni attraverso la sua arte. La sua opera, come testimoniato dai numerosi giudizi critici, è un flusso creativo ininterrotto, alimentato da una curiosità inesauribile e dalla voglia di osare nella sperimentazione.
L’attenzione riservatale da critici e intellettuali, tra cui figure come Giommaria Cherchi, Vico Mossa, Salvatore Tola, Nicola Tanda, Paolo Pillonca e Dolores Turchi, conferma il significato e la rilevanza del suo percorso artistico.

- 🎨 L'arte di Rosetta Murru è un'esplosione di colori......
- 🤔 Nonostante i riconoscimenti, l'arte di Murru mi lascia......
- 🤯 E se l'arte di Murru fosse una mappa per l'anima......
L’arte come terapia e il ponte con le neuroscienze
La dimensione artistica ha assunto una valenza sempre più riconosciuta nella sfera terapeutica grazie alla sua capacità innata di plasmare ciò che è difficile da esprimere a parole. RecentI ricerche nel settore delle neuroscienze hanno fornito fondamenta solide su cui poggia questa pratica innovativa: si rivelano così i processi attraverso cui l’attività creativa interagisce con le dinamiche psicologiche e contribuisce al miglioramento del nostro stato emotivo.
In questo contesto emerge con forza l’importanza dell’arteterapia. Questa forma di espressione sensory-driven integra diversi canali percettivi—tra cui tatto e olfatto—per facilitare l’emergere delle emozioni collegate ai traumi vissuti che spesso risultano difficili da verbalizzare. Indagini neurologiche attestano la capacità dell’arteterapia nel favorire un riequilibrio delle funzioni cerebrali alterate dai traumi, tracciando così un itinerario verso una cura silenziosa ma altamente significativa.
Un chiaro esempio è fornito dall’arteterapia sensorimotoria: quest’approccio impiega strumenti variabili quali la modellazione in argilla o pratiche artistiche bidirezionali. Esso incarna quindi metodologie fortemente basate su principi bottom-up, attingendo alle reazioni fisiche immediate per trattare e affrontare le esperienze traumatiche stesse. Queste tecniche si allineano con la comprensione neurologica che il trauma spesso si manifesta a livello somatico, bypassando i processi cognitivi.
Studi recenti evidenziano che l’arte terapia non solo migliora il benessere emotivo, ma favorisce anche una significativa neuroplasticità, contribuendo al recupero emotivo in pazienti con traumi.
L’atto creativo, attraverso la creazione di un oggetto artistico, permette di esprimere concretamente il trauma, fornendo al contempo un nuovo sostegno per l’Io, un modo tangibile per affrontare e dare nuova forma a esperienze destabilizzanti. La realizzazione artistica, infatti, attiva diverse aree cerebrali, comprese quelle coinvolte nelle emozioni e nella regolazione dello stress.
L’incontro tra arte e neuroscienze sta aprendo nuove prospettive nel campo della cura, dimostrando come le pratiche artistiche possano complementare gli approcci terapeutici più tradizionali.
Mentre gli articoli forniti non esplicitano direttamente una connessione tra l’arte di Rosetta Murru e l’arteterapia o le neuroscienze, la sua profonda esplorazione degli elementi naturali, la sua poliedricità espressiva e la capacità di evocare emozioni suggeriscono un forte legame con la dimensione emotiva e psicologica.
La pratica dell’arteterapia non si limita all’aspetto estetico: provoca interventi profondo nella psiche e nel corpo, promuovendo un legame sano tra l’arte e il recupero psicologico.
La sua arte, che si nutre della natura e dell’interiorità, potrebbe essere interpretata come una forma di elaborazione personale, un modo per dare voce a sentimenti complessi e, forse, a esperienze difficili. La rappresentazione pittorica emozionale degli elementi naturali, come descritto in un articolo, rileva la forza primordiale e generativa di bellezza e il sorprendente rapporto che caratterizza neuroscienze e arte astratta. Il suddetto collegamento, pur essendo trattato solo marginalmente nei vari articoli presenti, apre a una visione intrigante dell’opera di Murru. Questa visione concepisce l’arte come un qualcosa che trascende il confine della sola estetica superficiale per diventare un potenziale strumento capace di facilitare trasformazioni personali e processi di guarigione interiore.
In modo particolare, la sua produzione artistica astratta ha il potere non solo d’incorporare elementi visivi, ma anche d’attivare aree specifiche del cervello associate alle emozioni e alla capacità resiliente. Ciò si traduce per lo spettatore in un’esperienza immersiva, spingendolo a stabilire un legame profondo con le proprie sensazioni interiori piuttosto che limitarsi a una passiva osservazione.
Un dialogo continuo tra tradizione e innovazione
L’iter creativo di Rosetta Murru risalta per una sorprendente longevità unitamente a una vitalità espressiva, connotandosi come un’interazione incessante fra le sfumature del patrimonio culturale sardo e una propulsione verso percorsi innovativi ed esperienziali. La sua abilità nell’attingere alle proprie radici identitarie, combinata alla volontà di investigare forme espressive inedite—materiali differenti inclusi—la configura come un punto fermo nella realtà artistica odierna. Numerosi critici hanno messo in rilievo che l’arte della Murru non si limita alla mera rappresentazione della Sardegna; essa riassume piuttosto questa terra mediante un linguaggio tanto personale quanto universale, capace così di varcare barriere geografiche oltre che culturali. Le mostre frequentate sia sul suolo italiano sia internazionale attestano chiaramente il riconoscimento così come l’apprezzamento nei confronti delle sue opere – traguardi che hanno riscosso consensi dal pubblico quanto dalla critica.
In aggiunta a ciò, le sinergie instaurate con vari Spazi d’Arte insieme ai Centri Culturali quali il Man Ray diretto da Wanda Nazzari — dove sono stati sviluppati concept multimediali all’avanguardia — assieme alla partecipazione attiva negli eventi letterari legati all’Associazione Lumen curata da Eugenia Cervello rivelano inequivocabilmente il suo contributo significativo alla valorizzazione dell’arte stessa. Le esposizioni legate al Premio Isole hanno assunto un’importanza notevole grazie alla loro capacità di promuovere un interscambio culturale tra Sardegna, Irlanda e Baleari. Questo evento ha permesso all’artista di prendere parte a diverse iniziative europee nelle quali ha potuto mostrare le proprie creazioni in nazioni quali Austria, Estonia, Finlandia, Norvegia, Slovacchia, Spagna e Ungheria, oltre ad essere presente nella rinomata Reggia di Caserta.
La copertura mediatica ricevuta – spaziando dalla stampa locale sarda fino ai quotidiani nazionali come il Corriere della Sera – insieme alla sua visibilità su riviste artistiche ed editorialistiche importanti consolida ulteriormente la prova della rilevanza e impatto del suo operato. Ha svolto anche il ruolo di illustratrice per opere letterarie ed etnografiche, risultando al contempo protagonista nei documentari così come nei testi curatoriali dei critici più acclamati.
Questi elementi fanno emergere Rosetta Murru quale artista talentuosa ma allo stesso tempo punto nevralgico per la diffusione dell’arte circostante all’ambito sardo. La varietà del suo percorso professionale è testimoniata dall’impegno anche nel restauro degli affreschi così come delle creazioni artistiche sacre; inoltre, l’attività teatrale, cinematografica, vocale, coreutica insieme alle sue azioni solidali evidenziano una vitalità palpabile con passione che scorre potente nelle sue opere creative.
Premio | Anno | Descrizione |
---|---|---|
David di Donatello | 1980 | Prestigioso premio di riconoscimento per il cinema e l’arte in Italia. |
Artista nella Storia | 2011 | Premio speciale in onore del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. |
L’arte e il benessere psicologico: una riflessione
Analizzando la produzione artistica di Rosetta Murru in relazione all’elaborazione delle emozioni e al benessere mentale emerge una stretta correlazione con principi cardine della psicologia cognitiva comportamentale. Fondamentalmente considerato come una forma espressiva profonda, il processo creativo ci offre l’opportunità di dare voce ai nostri pensieri e alle nostre emozioni solitamente celati nel nostro mondo interiore. L’atto stesso di tradurre i vissuti interiori in forme visive tramite colori o linee ha dimostrato effetti catartici su molti individui, permettendo così un’elaborazione sana delle esperienze vissute accompagnata da riconoscimento e integrazione.
Pertanto, quest’arte assume i tratti di un dialogo non verbale con noi stessi, facilitando una ricerca nelle regioni più profonde della psiche. Inoltre, è importante notare come le scoperte neuroscientifiche attestino che il processo creativo ha la capacità concreta di riorganizzare le nostre reti neurali. Creando arte si attivano aree cerebrali implicate nella percezione sensoriale, nei processi emotivi, nella memoria e anche nella motricità pianificata.
In situazioni traumatiche – dove tali circuiti possono apparire alterati o sovraccarichi – interventi quali arteterapia insieme all’esposizione estetica, tanto essa sia attiva quanto passiva, possono sostenere nel riequilibrio strutturale delle suddette connessioni neurologiche. L’uso di materiali sensoriali, come descritto nell’arteterapia, agisce sulle aree cerebrali più primitive coinvolte nelle risposte al trauma, bypassando le barriere cognitive che spesso rendono difficile l’elaborazione verbale.
Sia l’arte che l’arteterapia si dimostrano efficaci nel trattare esperienze traumatiche, poiché stimolano risposte emotive e facilitano l’elaborazione attraverso supporto visivo e sensoriale.
Osservare l’arte, in particolare quella astratta e densa di simbolismo come quella di Murru, può stimolare una risposta emotiva e un’attivazione cerebrale simile, spingendoci a connetterci con il nostro sentire più profondo e a trovare nuovi significati.
Pensiamo a come la bellezza e l’intensità dei colori o la potenza evocativa delle forme possano risuonare dentro di noi, sbloccando sensazioni o ricordi sopiti. L’arte, in questo senso, non è solo un’esperienza estetica, ma un catalizzatore di processi interiori. Ci invita a guardare oltre la superficie, a interrogarci sulle emozioni che suscita e sui significati che possiamo attribuirle. Forse, nel contemplare un’opera che ci colpisce, stiamo involontariamente ingaggiando un processo di elaborazione, un piccolo passo verso una maggiore comprensione di noi stessi. L’arte, insomma, è un potente strumento di autoconsapevolezza e di crescita personale, un ponte tra il visibile e l’invisibile, tra l’esterno e il nostro ricco e complesso mondo interiore. In questo senso, l’opera di artisti come Rosetta Murru, che si nutrono delle profondità dell’esperienza umana e culturale, assume un valore che va oltre la sola espressione artistica, diventando un invito a esplorare le infinite possibilità della nostra psiche.
- Arteterapia: una forma di psicoterapia che utilizza l’arte e il processo creativo per facilitare l’espressione emotiva, la comunicazione e la risoluzione dei conflitti.
- Neuroscienze: ambito scientifico che si occupa dell’analisi del sistema nervoso, con un focus particolare sul cervello e sulle sue attività.
- Poliedricità: facoltà di interpretare vari aspetti o responsabilità, dando prova di un ampio repertorio di abilità e conoscenze.
- Biennale Fiber Art Sardegna con esposizione opere di Rosetta Murru e altri artisti.
- Pagina Wikipedia su I.S.O.L.A., ente regionale sardo per l'artigianato.
- Pagina del CIF Sardegna, utile per approfondire il suo ruolo nell'artigianato sardo.
- Informazioni ufficiali sulla XV Edizione della Biennale d'Arte di Roma.