Ipersensibilità: ecco perché ansia e depressione sono più frequenti

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  • Studio su quasi 13.000 persone rivela legame tra sensibilità e disturbi.
  • Il 31% della popolazione è altamente sensibile (SPS).
  • SPS può migliorare diagnosi, dice Falkenstein, ma aumenta la vulnerabilità.

Un recente studio, il primo sistematico nel suo genere, ha rivelato un collegamento significativo tra la sensibilità di elaborazione sensoriale e una maggiore probabilità di sviluppare disturbi dell’umore come ansia e depressione. Questa ricerca, pubblicata su Clinical Psychological Science, ha analizzato 33 studi precedenti che hanno coinvolto quasi 13.000 individui, offrendo una panoramica completa.

Circa un terzo della popolazione manifesta una sensibilità più acuta del normale, un tratto che li rende estremamente recettivi a sottili variazioni nell’ambiente, nell’umore altrui, e li espone a una più facile sopraffazione emotiva. Questo fenomeno, lungi dall’essere un difetto caratteriale, è riconosciuto scientificamente come “sensibilità di elaborazione sensoriale” (SPS).

La sensibilità di elaborazione sensoriale (SPS)

La sensibilità di elaborazione sensoriale, o SPS, è un tratto di personalità neurologico ben definito che si manifesta con una percezione e un’elaborazione più profonda degli stimoli ambientali. Questi stimoli possono includere suoni, luci intense, cambiamenti impercettibili nell’ambiente e persino le sfumature emotive degli altri. Le persone con SPS elaborano le informazioni in modo più approfondito, il che le rende più consapevoli, empatiche e creative, ma anche più suscettibili al sovraccarico sensoriale.

Secondo uno studio recente, circa il 31% della popolazione generale è considerato altamente sensibile, e questi individui possono rispondere meglio a interventi psicologici specifici.

La dottoressa Elaine N. Aron, ricercatrice in psicologia, è stata una figura chiave nel formalizzare il concetto di alta sensibilità nei primi anni ’90. Il suo lavoro ha portato alla pubblicazione di “The Highly Sensitive Person” nel 1996, che ha contribuito a diffondere la comprensione di questo tratto. Aron, insieme al marito neurologo, ha sviluppato un test specifico per identificare le caratteristiche delle Persone Altamente Sensibili (PAS).

Nota: Il test per l’alta sensibilità è disponibile sul sito di HSP Italia, che offre anche risorse e supporto per le PAS.
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Le implicazioni per la salute mentale: un fragile equilibrio

La ricerca ha evidenziato che la sensibilità di elaborazione sensoriale non è uniformemente correlata al benessere mentale. Gli aspetti legati alla facilità di sovraccarico da stimoli come rumori e luci, o la difficoltà nel filtrare tali input, sono quelli che mostrano una maggiore associazione con lo sviluppo di problemi psicologici. Al contrario, la sensibilità verso l’arte o la musica non presenta le stesse correlazioni negative.

Il professore di psicoterapia, Tom Falkenstein, ha sottolineato l’importanza di considerare l’SPS nella pratica clinica, in quanto potrebbe migliorare la diagnosi di diverse condizioni. La ricerca mostra inoltre che chi è molto sensibile è più vulnerabile agli stress del mondo, ma può rispondere anche meglio alle terapie.

In un mondo sempre più frenetico e ricco di stimoli, le persone altamente sensibili possono incontrare maggiori difficoltà. L’intensa profondità con cui queste persone elaborano le informazioni conferisce loro una maggiore intuizione, consentendo di cogliere dettagli altrimenti trascurati; tuttavia, tale caratteristica li espone anche a una fragilità nei confronti delle esperienze stressanti. In particolare, vissuti infantili complicati o contesti ambientali privi di supporto tendono a esacerbare tali vulnerabilità e accrescere il rischio per lo sviluppo di disturbi ansioso-depressivi in età avanzata.

Dunque è fondamentale chiarire che l’ipersensibilità non deve essere considerata come una malattia: si tratta piuttosto di un aspetto che modula i rapporti con il mondo circostante. Nonostante ciò, se non gestita adeguatamente e se soggetta a uno sproporzionato afflusso sensoriale continuato nel tempo, questa condizione può aumentare la probabilità d’insorgenza del disagio psicologico. Di conseguenza, siffatte difficoltà possono interferire negativamente sia nelle interazioni sociali sia nella partecipazione ad ambienti lavorativi ove è richiesta una sostanziale resilienza agli stimoli esterni.

Strategie per gestire l’ipersensibilità sensoriale

Sebbene le persone altamente sensibili siano più vulnerabili ai disturbi mentali, presentano una maggiore ricettività alle terapie. In questo contesto, tecniche di mindfulness e di rilassamento possono rivelarsi strategie efficaci. sono state identificati anche bisogno di solitudine e ambienti tranquilli come modi per affrontare la sovrastimolazione.

  • Creare un ambiente calmo e controllato.
  • Utilizzare auricolari per attenuare i rumori.
  • Praticare attività di rilassamento come yoga e meditazione.
  • Essere aperti riguardo le proprie esigenze per ricevere supporto.

Inoltre, è fondamentale apprendere strategie di coping efficaci e riconoscere i propri limiti, pianificando pause regolari durante la giornata. La profoundità di elaborazione tipica delle PAS può consumare molte energie, rendendo il recupero e il riposo non solo desiderabili ma necessari.

Un nuovo modo di percepire il mondo

La sensibilità di elaborazione sensoriale non è un difetto, bensì un modo distintivo di esperire e interpretare il mondo. Questo tratto, pur potenziando la vulnerabilità a sfide come ansia e depressione, presenta anche notevoli punti di forza quali empatia, intuizione e creatività. La comprensione e l’accettazione di questa peculiare modalità di essere rivestono un ruolo cruciale per il benessere individuale e collettivo.

Glossario:
  • Alta Sensibilità: Tratto di personalità caratterizzato da una maggiore reattività agli stimoli sensoriali e emotivi.
  • Sensory Processing Sensitivity (SPS): Capacità di elaborare informazioni ambientali in modo più profondo e intenso.
  • PAS: Persone Altamente Sensibili, individui con tratti di alta sensibilità riconosciuti dalla ricerca.




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