- Il 23 marzo 2025, lanciata campagna “Salute mentale nei Cpr” in memoria di Basaglia.
- In Piemonte, 170 accessi al giorno in pronto soccorso per problemi psichici.
- Oltre 16 milioni di italiani soffrono di disturbi mentali, +6% rispetto al 2022.
- Aumento del 30% di depressione e ansia post pandemia: dati allarmanti.
Campagne di sensibilizzazione: un crocevia tra attualità e prospettive future
Attualmente l’Italia sta vivendo una vivace discussione riguardante la salute mentale, argomento questo che ha recentemente attirato l’attenzione sempre maggiore grazie alle molteplici iniziative emerse. Le campagne informative stanno proliferando come autentici fermenti all’interno della società, apportando nuove prospettive per una visione più ampia ed inclusiva del benessere psichico. Un momento cruciale è avvenuto il 23 marzo 2025 con il lancio della campagna “Salute mentale nei Cpr, prende il via la campagna nel nome di Basaglia”, originariamente promossa dal Centro permanente per il rimpatrio (Cpr) situato a Torino prossimo alla riapertura. Tale progetto non solo tende a elevare la consapevolezza riguardo ai problemi legati alla salute mentale all’interno dei suddetti centri, ma rappresenta anche uno stimolo ad interrogarsi sulla fragilità umana nelle realtà difficili; fa riferimento così all’eredità innovativa lasciata da Franco Basaglia. La forza evocativa dell’iniziativa è sottolineata dall’immagine potente proposta dalla campagna stessa: essa simboleggia uno spazio dedicato alla cura e all’accoglienza—un obiettivo auspicabile da raggiungere anche in ambienti frequentemente stigmatizzati da sofferenza e privazione.
Questa iniziativa è accompagnata dalla celebrazione della scultura Marco Cavallo, simbolo della lotta contro le istituzioni totali, realizzata dai reclusi del manicomio di Trieste nel 1973. La campagna si propone di evidenziare le condizioni disumane all’interno dei Cpr, comparandole agli storici manicomi.
Non meno rilevante è stata, il 13 febbraio 2025, la proposta di “Dieci proposte per la Regione Campania”, un appello concreto e mirato a elevare la salute mentale al rango di priorità di salute pubblica. Questo evento ha sottolineato l’importanza di politiche lungimiranti e inclusive che traducano la consapevolezza in azione, fornendo strumenti e risorse adeguate per la popolazione. L’iniziativa campana, con la sua enfasi sulla governance e sulla pianificazione strategica, evidenzia il bisogno di un approccio sistemico, che vada oltre la semplice sensibilizzazione e si traduca in interventi strutturali e finanziamenti adeguati.
Un esempio di collaborazione multisettoriale emerge il 24 giugno 2025, quando CBRE e Serenis hanno lanciato una campagna congiunta che ha esplorato le connessioni tra l’ambiente di lavoro e il benessere mentale. Questa sinergia tra un’azienda leader nel settore immobiliare commerciale e una realtà focalizzata sulla salute mentale evidenzia una crescente consapevolezza del ruolo che gli spazi fisici e le dinamiche professionali giocano nel sostenere o compromettere la salute psicologica. L’indagine svolta ha messo in luce come la progettazione degli ambienti lavorativi e la promozione di culture aziendali inclusive possano essere leve cruciali per il miglioramento della salute mentale dei dipendenti.
- Nel Piemonte, si registrano 170 accessi al giorno in pronto soccorso per problematiche legate alla salute mentale.
- Oltre 70. Nella regione esistono attualmente circa 70.000 individui, assistiti dai dipartimenti preposti alla salute mentale; è inoltre inquietante notare come siano circa 850.000 gli abitanti afflitti da diverse forme riconducibili a disagi psicologici.
Secondo quanto riportato da RaiNews il 30 maggio 2025*, il Piemonte presenta una situazione preoccupante: infatti “si registrano 170 accessi al giorno nei pronto soccorso” dovuti a questioni legate alla sfera psichica. Tali cifre non rappresentano mera analisi statistica; piuttosto si rivelano indizi tangibili riguardo a una crisi latente che coinvolge numerose persone nel territorio regionale. A Torino poi la realtà appare persino più grave: risulta fondamentale intraprendere interventi rapidi e integrati che superino la mera divulgazione informativa per approdare al potenziamento dei servizi locali ed elaborare efficaci sistemi assistenziali. D’altronde l’immagine evocativa dell’Italia illuminata simbolicamente dal colore verde il 10 ottobre 2024, all’insegna della Giornata Mondiale dedicata alla Salute Mentale racchiude l’essenza autentica del crescente movimento costante. Diciassette città italiane hanno partecipato all’iniziativa, promossa da Unric, trasformando monumenti e piazze in simboli visibili di solidarietà e speranza. Questa manifestazione collettiva ha amplificato il messaggio che la salute mentale non è un tema individuale, ma una responsabilità condivisa, un faro che illumina la via verso una società più empatica e accogliente.

Un’ulteriore iniziativa proviene da Serenis che, il 14 maggio 2025, ha lanciato la campagna “Come ti senti oggi?”, estendendo la sua azione di sensibilizzazione alle farmacie italiane. Questa scelta strategica riconosce la farmacia come presidio territoriale fondamentale, un luogo accessibile e di fiducia dove la comunità può trovare non solo farmaci, ma anche un primo ascolto e orientamento sui temi del benessere psicologico. L’iniziativa ha dimostrato come la vicinanza e l’accessibilità siano fattori chiave per abbattere le barriere del pregiudizio e promuovere una cultura del benessere mentale diffusa.
Parallelamente, l’8 aprile 2025, una campagna inedita intitolata “Le donne nel cuore”, promossa dal Centro Cardiologico Monzino e ideata da VML Italy, ha rotto il silenzio sull’infarto femminile. Sebbene non direttamente correlata alla salute mentale, questa iniziativa sulla salute cardiaca delle donne sottolinea la necessità di campagne mirate e informative sui temi sanitari specifici di genere. Il linguaggio visivo forte e l’approccio emotivo adottato dimostrano l’efficacia di una comunicazione che sa raggiungere il cuore del pubblico, superando i luoghi comuni e fornendo informazioni vitali.
- Aumento del 30% di depressione e ansia rispetto ai livelli pre-pandemia.
- Aumento del 40% di disturbi alimentari tra gli adolescenti.
In un contesto più specifico, il 14 novembre 2023, la Giornata Mondiale del Diabete è stata l’occasione per il lancio di una campagna internazionale dedicata al legame tra diabete e salute mentale. L’intersezione tra varie malattie rivela la profonda interconnessione fra il benessere fisico e quello psicologico, spesso trascurata. Tale campagna ha evidenziato l’importanza della gestione delle malattie croniche, suggerendo che questa possa influire notevolmente sulla salute mentale degli individui; è necessaria quindi una visione integrativa capace di includere il supporto psicologico all’interno dei percorsi terapeutici tradizionali. Allo stesso modo, si è aperta una discussione cruciale riguardo all’utilità di un approccio multidisciplinare volto a considerare insieme i fattori clinici ed emotivi legati alla malattia.
In aggiunta, TikTok, la piattaforma social preferita dalla gioventù contemporanea, ha riaffermato il proprio impegno per la salute mentale tramite iniziative specifiche in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2024. Le diverse sezioni e le risorse fornite ai creator dimostrano una strategia comunicativa d’avanguardia, capace di coinvolgere un ampio pubblico nonché particolarmente sensibile a tali tematiche. L’adesione dei giovani a questioni così delicate costituisce sia una sfida sia un’opportunità, evidenziando l’efficacia dei nuovi media nel forgiare narrative significative e favorire uno scambio aperto sul benessere psichico.
- Oltre 16 milioni di italiani soffrono di disturbi mentali, con un aumento del 6% rispetto al 2022.
- Tre su quattro fra le diagnosi riguardano stati d’ansia e depressione.
Strategie e linguaggi pubblicitari: esempi di efficacia
Le attività pubblicitarie destinate alla promozione della salute mentale rivelano un panorama ricco di strategie comunicative tanto innovative quanto variegate sia in Italia sia all’estero. Tali iniziative si propongono non solo di attirare il pubblico, ma anche di favorire una considerazione approfondita riguardo al benessere psicologico. La chiave del loro successo risiede nella maestria nell’impiego di linguaggi efficaci ed attraverso canali adatti alle esperienze personali delle persone; si crea così un passaggio dall’informazione alla partecipazione concreta.
In tal senso emerge uno stile particolarmente coinvolgente: quello dell’umorismo accompagnato dalla narrazione visiva. Nonostante non vengano menzionati casi specifici legati a campagne italiane caratterizzate da tale utilizzo umoristico nel contesto della salute mentale, si può osservare come questo approccio risulti utile nell’affrontare tematiche delicate senza generare distacco o incomprensione iniziale. Esempi significativi possono essere rintracciati in iniziative estere: quella “#KnowYourLemons”, dedicata al Worldwide Breast Cancer, è emblematica; essa mette in evidenza come immagini familiari — quali i limoni usati simbolicamente — riescano a illustrare sintomi gravi associandovi un aspetto accattivante, garantendo così risultati notevoli attraverso lo scambio informativo invece delle consuete rappresentazioni tragiche. La trasposizione di una strategia simile alla salute mentale potrebbe generare nuove prospettive per superare il senso di alienazione che spesso accompagna il disagio psicologico.
Un altro filone narrativo di grande impatto è quello basato sulla testimonianza personale e sulla condivisione di esperienze. La campagna “Movember: The Movember Foundation”, sebbene focalizzata sulla salute maschile, pone l’accento sulla consapevolezza e sulla prevenzione del suicidio, invitando gli uomini a far crescere i baffi per un mese intero. Questo atto, apparentemente semplice, genera conversazioni spontanee e autentiche, trasformando il gesto in un simbolo di solidarietà e impegno. L’efficacia di queste campagne risiede nel rendere visibile un problema spesso invisibile, incoraggiando il dialogo e la demedicalizzazione del disagio.
Ogni anno, depressione e ansia rubano al mondo 12 miliardi di giornate lavorative, con un costo di un trilione di dollari. In territorio italiano, si stima che questa crisi abbia un impatto pari al 4% sul Prodotto Interno Lordo nazionale.
Un esempio fulgido dell’efficacia del marketing virale e della gamification si può osservare nella famosa “Ice Bucket Challenge” organizzata dall’Associazione SLA. Pur non essendo intrinsecamente collegata alle questioni relative alla salute mentale, tale iniziativa ha permesso la raccolta sorprendente di oltre 115 milioni di dollari per scopi benefici; essa illustra chiaramente come una sfida ludica e facilmente condivisibile sia capace di invogliare vasti gruppi umani all’azione collettiva. Integrare strategie analoghe nel settore della salute psicologica – attraverso lo sviluppo di iniziative social orientate verso pratiche salutari o incentivando la divulgazione dei momenti d’intimità emotiva all’interno di un ambiente sicuro – potrebbe risultare vantaggioso nel creare coinvolgimento e costruire reti solidali.
Sul fronte nazionale, il Ministero della Salute ha dato vita alla campagna “Si cura”, concepita come un progetto comunicativo destinato a coinvolgere tutta la cittadinanza. Supportata da uno spot pubblicitario trasmesso in televisione, quest’iniziativa si propone esplicitamente di abbattere i pregiudizi relativi al trattamento dei disagi mentali, facilitando così l’accessibilità ai servizi esistenti. Nonostante gli articoli non offrano informazioni dettagliate circa i risultati concreti conseguiti da tale iniziativa comunicativa, è evidente che il suo risalto su scala nazionale rappresenta un segnale inequivocabile dell’impegno da parte delle istituzioni nel campo della sensibilizzazione.
In concomitanza con ciò si segnala come il settore privato abbia dato vita a campagne estremamente creative; tra queste spicca “UNDRESSED”, capace di trasmettere messaggi audaci nelle vie milanesi tramite scritte fortemente evocative che pongono in evidenza l’importanza del tema riguardante il benessere psicologico. Con carattere innovativo si distingue anche “Self Space”, concepita dall’agenzia creativa Calling: questa iniziativa ha sfruttato efficacemente le potenzialità dell’out-of-home advertising (OOH) al fine di promuovere valori legati alla protezione della salute mentale; una testimonianza chiara del modo in cui lo spazio urbano possa fungere da efficace supporto comunicativo all’interno delle vite quotidiane dei cittadini.
A completare questo panorama troviamo “C’è Da Fare”, focalizzata sulla salute mentale degli adolescenti e resa visibile mediante uno spot sociale mirante ad accrescere consapevolezza intorno alle esigenze delle generazioni più giovani. Sebbene diverse nei metodi applicativi e nel messaggio esplicitato, ciascuna campagna converge nell’intento fondamentale, ovvero quello di sensibilizzare il pubblico, rafforzare una cultura relativa al benessere psichico ed incentivare gli individui a cercare supporto attraverso media opportunamente selezionati ed espressioni linguistiche mirate.
Il ruolo della comunicazione sociale e dei nuovi media
Il mondo contemporaneo dell’informazione sociale si contraddistingue per l’importanza cruciale dei nuovi media nel campo della salute mentale. Questi strumenti non solo informano, ma fungono anche da potentissimi catalizzatori di cambiamento culturale. Le possibilità offerte dal digitale sono straordinarie: consentono di avviare interazioni genuine che aumentano la consapevolezza collettiva e mobilitano intere comunità oltrepassando i confini delle comunicazioni convenzionali.
Un esempio emblematico fornito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) durante la Giornata Mondiale della Salute illustra chiaramente questo potenziale: creando una pagina ad hoc ricca di schede informative dettagliate, infografiche chiare e hashtag ufficiali assieme a video scaricabili mirati, l’OMS ha stabilito fondamenta solide per una diffusione capillare e credibile delle nozioni relative alla copertura sanitaria universale. Quando tale approccio è applicato al contesto della salute mentale risalta ulteriormente il significato attribuito agli opinion leader, i quali – sostenendo attivamente la causa – si trasformano in autentici ambasciatori del benessere psicologico grazie all’impiego di materiali facilmente accessibili e propensi alla condivisione sociale. Il successo di tali iniziative risiede nella capacità di creare una rete di partecipazione, in cui ogni individuo può contribuire attivamente a un dialogo più ampio.
Un esempio di come la comunicazione sociale possa affrontare tematiche delicate con forza e originalità è rappresentato dalla campagna “#IDEFY” di Planned Parenthood, che ha spinto i giovani a utilizzare i social media per sfidare razzismo, omofobia e oscenità. Questa iniziativa, lanciata con un evento Live su Facebook e attivazioni correlate in tutto il paese, ha dimostrato il potenziale della simultaneità e dell’interazione diretta nel generare engagement su questioni sociali complesse. Adattando questa strategia alla salute mentale, si potrebbero creare eventi live interattivi che facilitino il confronto tra esperti e pubblico, creando uno spazio sicuro per la condivisione di esperienze e l’apprendimento reciproco, mitigando così l’iniziale barriera della ritrosia personale.
L’impatto economico dei disturbi mentali è devastante. Nonostante le spese dirette relative alla sanità siano notevoli, è necessario evidenziare che quelle indirette – soprattutto riguardanti la perdita di produttività – superano abbondantemente quelle primarie.
La correlazione tra il benessere fisico ed emotivo è stata oggetto di attenzione grazie a campagne significative come quella attuata durante la Giornata Mondiale del Diabete; tale iniziativa ha rimarcato l’urgenza di riconoscere il nesso fra diabete e stato psicologico positivo. È attraverso questi approcci olistici nel dialogo sociale che si rende possibile sradicare lo stigma associato ai disturbi mentali: non vengono più visti come problematiche isolate ma diventano parte integrante dell’idea stessa di salute globale sia a livello personale che comunitario.
Le piattaforme moderne emergono dunque come canali privilegiati per discutere tematiche inerenti alla salute mentale; TikTok occupa un ruolo preminente nel connettersi direttamente con le giovani generazioni. La dedizione mostrata dai social media attraverso progetti mirati e offre spazi appositi insieme a risorse orientate ai creator, costituisce una modalità innovativa per trattare tali argomenti utilizzando una narrativa affine alle aspettative delle nuove leve. L’engagement degli enti come la Juventus si traduce nella loro attiva partecipazione alle campagne promosse sui social media; ciò evidenzia quanto sia fondamentale l’intervento delle personalità influenti nonché dei marchi conosciuti per ampliare l’eco dei messaggi veicolati. Questo aspetto contribuisce notevolmente a rendere le iniziative più appetibili ed accessibili a una platea eterogenea.
I social network possiedono una potenzialità unica nel favorire l’autenticità nella creazione dei contenuti, oltre a stimolare meccanismi virali attraverso il passaparola: rappresentano quindi una risorsa inestimabile. La Fondazione Movember ha saputo mettere in luce quanto anche gesti semplici – come lasciare crescere i baffi – siano capaci d’innescare scambi significativi riguardo a questioni delicate quali cancro alla prostata o prevenzione del suicidio. Applicare questa strategia al campo della salute mentale vuol dire sostenere lo scambio delle esperienze individuali, promuovere abitudini salutari ed esprimere vulnerabilità all’interno di uno spazio che incoraggi empatia reciproca; ciò permetterebbe così d’abbattere le barriere emotive che solitamente isolano coloro che affrontano difficoltà personali. In breve, la comunicazione sociale arricchita dai nuovi mezzi di informazione va oltre il mero compito di trasmettere dati; essa contribuisce a creare una narrazione collettiva relativa alla salute mentale. Grazie all’adozione di approcci innovativi e all’impiego di linguaggi inclusivi, insieme all’attivismo di influencer e gruppi comunitari, emerge così una nuova cultura che celebra il benessere psicologico come elemento imprescindibile dell’esistenza quotidiana.
Oltre la superficie: la psicologia dei “fermenti” nella salute mentale
La sfera delle campagne destinate a promuovere la consapevolezza sulla salute mentale appare oggi come un processo in atto di fermentazione culturale, generando così un’esplosione creativa fatta di idee innovative, linguaggi nuovi e approcci strategici differenti. Ma oltre ai semplici slogan accattivanti e alle immagini evocative utilizzate in questo ambito emergente, da quali fondamenti deriva quest’interesse crescente? Inoltre, quale chiave interpretativa ci offre il sapere della psicologia cognitiva piuttosto che quello comportamentale o relativo ai traumi?
Dal punto di vista più semplice ma non per questo meno significativo della psicologia cognitiva, sappiamo bene che la percezione è la realtà. Con ciò intendiamo affermare che le nostre modalità nel costruire significati attorno alla nostra esistenza nel mondo — salute mentale inclusa — sono fortemente modellate dalle informazioni cui siamo esposti, assieme ai diversi schemi mentali collettivi o individuali elaborati nel tempo. Pertanto, quando una campagna opta per l’illuminazione verde su alcuni monumenti oppure utilizza dati statistici incisivi sull’affluenza ai servizi d’emergenza, essa va oltre il semplice informare; essa sta realmente operando per plasmare una categoria concettuale nella coscienza pubblica. Analizzando in profondità l’interazione tra colore verde e benessere, così come le modalità attraverso cui viene misurato il disagio, si delinea una notevole funzione cognitiva. Tale funzione consente di trasformare esperienze astratte, rendendole afferrabili e comunemente accessibili. L’impatto di queste campagne consiste quindi nella capacità di sintetizzare sentimenti interiori spesso complessi in immagini facilmente fruibili da tutti, fungendo così da fondamento per una migliore comprensione collettiva.
Approfondendo ulteriormente questa questione dal punto di vista psicologico avanzato – specialmente quello focalizzato su trauma e resilienza – emerge chiaramente come molte iniziative non si limitino a fornire informazioni o a sollecitare empatia; piuttosto mirano ad avviare processi diretti di ristrutturazione cognitiva e comportamentale. Un trauma significativo, sia esso individuale oppure collettivo, può distorcere la narrazione interna delle persone creando sensazioni d’impotenza o isolamento. Le azioni che incoraggiano lo sconfinamento delle esperienze personali, mostrando i veri volti dietro alle sofferenze – con strategie mirate al dialogo all’interno delle farmacie oppure sui social media – stanno realizzando vere operazioni riscrittrici della narrativa individuale. Non si tratta più solo di “parlare di salute mentale”, ma di costruire una nuova storia in cui il disagio non è più un segreto vergognoso, ma un’esperienza umana, complessa e affrontabile. Questo processo di condivisione può essere paragonato al lavoro terapeutico di riorganizzare il caos interno del trauma in una trama coerente, che permetta di riconnettersi con gli altri e riaffermare la propria agency. In questo senso, le campagne diventano quasi dei micro-interventi comunitari che, moltiplicati all’infinito, possono contribuire a tessere una rete di supporto collettivo.
La vera sfida è comprendere se questi “fermenti” riusciranno a tradursi in una trasformazione duratura. Saranno in grado di non rimanere solo un’effervescenza superficiale, ma di penetrare nel tessuto della quotidianità, alterando le percezioni più radicate e i comportamenti più consolidati?

La risposta, forse, non risiede solo nella brillantezza delle idee o nella viralità dei messaggi, ma nella capacità di ognuno di noi di accogliere questi stimoli, di farli propri e di contribuire a una narrazione più umana e complessa della salute mentale, non come un’entità astratta, ma come una parte integrante e vulnerabile della nostra esperienza di vita.

- Dettagli sull'iniziativa Marco Cavallo e la campagna '180 Bene Comune'.
- Pagina di Wikipedia su Marco Cavallo, simbolo della lotta anti-manicomiale.
- Pagina di CBRE con ricerche e approfondimenti sul benessere negli ambienti di lavoro.
- Comunicato stampa CBRE e Serenis: campagna di sensibilizzazione sulla salute mentale.