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Allarme giovani: psicofarmaci senza controllo dilagano tra gli adolescenti

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  • Circa il 18% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni usa psicofarmaci.
  • Crescita superiore al 15% in 5 anni nell'uso di psicofarmaci.
  • Il 42% degli adolescenti ha accesso a psicofarmaci in casa.

L’espansione del consumo di psicofarmaci nel circuito non ufficiale tra i giovani

Un dato che desta crescente inquietudine nel panorama sociale e sanitario italiano è l’aumento del consumo di psicofarmaci al di fuori delle prescrizioni mediche, un fenomeno particolarmente diffuso tra adolescenti e giovani adulti. Report recenti indicano che circa il 18% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni fa uso di psicofarmaci, con punte significative in alcune regioni come il Friuli Venezia Giulia. Questa tendenza non è isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di evoluzione delle sostanze consumate, dove cocaina, crack e ketamina si affiancano sempre più a farmaci legalmente prodotti. L’età di approccio a queste sostanze si abbassa progressivamente, con segnalazioni di dipendenze che iniziano già a 12-13 anni. Questo dato, allarmante, suggerisce che il fenomeno non è più limitato a fasce d’età superiori, ma sta intaccando precocemente le vite dei più giovani. L’utilizzo di psicofarmaci “ricreativi” o a scopo di “sballo” sembra essere diventata una nuova e pericolosa moda, alimentata dalla facilità di reperimento e da una percezione ridotta del rischio rispetto alle droghe illegali classiche. Studi recenti rivelano un’inquietante tendenza all’aumento del fenomeno, registrando una crescita superiore al 15% nell’arco di cinque anni. Questo incremento è stato accelerato dalla crisi pandemica e dalla comodità con cui si possono reperire tali farmaci. Attualmente, una notevole percentuale pari al 42% degli adolescenti ha accesso diretto agli psicofarmaci all’interno delle loro abitazioni; inoltre, il 28% li procura via Internet e un altro 22% rinviene queste sostanze nella sfera pubblica. [CNR]. Questo uso improprio**, spesso senza alcun controllo medico, espone i giovani a gravi pericoli per la loro salute fisica e mentale. Un *esempio concreto di tale rischio è la recente cronaca di una ragazza di 18 anni, morta per un mix letale di alcol e psicofarmaci, evidenziando come la facilità di reperimento possa avere conseguenze fatali.

«Questi psicofarmaci rappresentano per molti un’ancora di rassicurazione per aumentare le performance scolastiche e i livelli di attenzione. Tuttavia, il loro uso non controllato può avere ripercussioni negative» – Matteo Balestrieri, Ordinario di Psichiatria all’Università di Udine

Il fenomeno non è una semplice “ribellione”, come a volte viene semplicisticamente liquidato, ma piuttosto un complesso meccanismo di risposta alle pressioni sociali, alle difficoltà relazionali e alle sfide legate all’andamento scolastico. La ricerca di una via d’uscita, di un miglioramento immediato percepito della propria condizione, porta molti adolescenti ad intraprendere questa strada rischiosa. I numeri reali del consumo potrebbero essere addirittura superiori rispetto a quelli registrati dalle indagini ufficiali, suggerendo una diffusa “zona grigia” di utilizzo non tracciato.

Le motivazioni dietro l’uso e i canali di approvvigionamento

Le indagini sul consumo di psicofarmaci senza prescrizione medica tra i giovani svelano un ventaglio di motivazioni* che spaziano dalla sfera personale a quella sociale. Tra le più frequenti spiccano il desiderio di *aumentare l’autostima, di migliorare le performance scolastiche (in particolare con farmaci per l’attenzione) e l’aspetto fisico* (con farmaci utilizzati per le diete). Un altro driver significativo è la ricerca di un *miglioramento del benessere interiore, con il consumo di farmaci per dormire o per l’umore. Tuttavia, non si può ignorare la ricerca dello sballo, un uso puramente “ricreativo” finalizzato all’evasione e alla sregolatezza, spesso amplificato dall’assunzione contemporanea di alcol o cannabis.

Parallelamente alle motivazioni, è fondamentale analizzare i canali di approvvigionamento* di questi farmaci. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il *luogo privilegiato in cui i giovani reperiscono gli psicofarmaci non è la strada o il web, ma la propria casa. Questo dato sottolinea la *normalizzazione dell’uso di farmaci in ambito familiare e la facilità con cui questi prodotti sono accessibili ai giovani. In un rapporto della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia, si evidenzia che il 10% degli studenti ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale durante l’anno, confermando la pericolosa tendenza a mixare farmaci e droghe.

Le ragazze sembrano essere maggiormente esposte a questo rischio rispetto ai coetanei maschi. Questo è attribuibile, in parte, alla pressione sociale legata all’aspetto fisico e all’autostima, che le spinge all’uso di farmaci per diete o per migliorare l’immagine corporea. Inoltre, la minore stigmatizzazione associata al consumo di farmaci rispetto alle droghe illegali classiche e la possibilità di reperirli in un ambiente familiare percepito come “sicuro” contribuiscono a questa maggiore vulnerabilità.

Rischi associati e l’ombra della dipendenza

L’utilizzo di psicofarmaci senza prescrizione medica non è privo di gravi rischi per la salute dei giovani, analogamente a quanto accade con l’uso di altre sostanze psicoattive illegali. Si manifestano in primo luogo rischi comportamentali, legati all’alterazione dello stato di coscienza e al potenziale sviluppo di comportamenti impulsivi o pericolosi. Inoltre, possono insorgere disturbi iatrogeni, ovvero patologie indotte dall’assunzione non controllata di farmaci.

Un esempio preoccupante è l’interazione pericolosa tra alcol e psicofarmaci, come dimostrano diversi incidenti mortali. La dipendenza stessa diventa un nuovo problema comportamentale da affrontare. Farmaci come le benzodiazepine e i barbiturici presentano un alto tasso di additività*, rendendo molto facile per i ragazzi sviluppare una *dipendenza fisica e psicologica.

«Se questi farmaci sono usati con modalità non corrette possono invece avere ripercussioni negative. È necessario avviare campagne di sensibilizzazione per educare i giovani» – Claudio Mencacci, direttore emerito di psichiatria

Rischi legati all'uso degli psicofarmaci
Immagine rappresentativa dei rischi legati all’uso inappropriato di psicofarmaci.

Oltre il sintomo, la complessità della salute mentale nell’adolescenza

Il fenomeno dell’incremento nel consumo degli psicofarmaci tra la gioventù – sia quelli legittimamente prescritti sia quelli assunti senza alcuna autorizzazione – richiede un esame approfondito dello stato della salute mentale nell’adolescenza. Le teorie derivate dalla psicologia cognitiva suggeriscono chiaramente come i nostri modelli mentali, insieme alle modalità con cui percepiamo il mondo circostante (interpretazioni della realtà), possano esercitare un’influenza significativa sulle nostre reazioni emotive e sui comportamenti adottati. Nel contesto contemporaneo caratterizzato da intense pressioni sociali e instabilità generalizzata, molti adolescenti si trovano ad elaborare dei dissonanti schemi cognitivi, orientandosi verso strade potenzialmente dannose alla ricerca disperata d’un alleviamento.

Un quadro caratterizzato da una marcata suscettibilità cognitiva può manifestarsi attraverso vari disturbi d’ansia o stati depressivi; tali condizioni possono facilmente sfociare nell’abuso delle sostanze psicoattive – comprese quelle farmacologicamente attive ma non autorizzate. Pertanto sarebbe opportuno concentrarsi sull’implementazione d’adeguate tecniche terapeutiche finalizzate al potenziamento delle abilità necessarie per fronteggiare efficacemente difficoltà personali e ottimizzare il benessere psichico.

Come collettività abbiamo l’urgenza morale ed etica di mettere in campo risorse considerevoli destinate ad equipaggiare questa fascia giovane della popolazione con competenze valide per confrontarsi al meglio con la complessità del proprio processo evolutivo. Dobbiamo fornire un supporto educativo e psicologico che li guidi verso scelte consapevoli e salutari.

Riflessioni per il futuro: un appello alla consapevolezza e al sostegno

L’incremento nell’uso improprio degli psicofarmaci, da parte dei ragazzi al di fuori delle reti ufficiali, rappresenta una problematica seria su cui occorre riflettere. È imperativo che le iniziative informative trascendano le semplici avvertenze riguardo ai rischi connessi; dovrebbero infatti trasmettere una narrazione ottimistica sulla salute mentale, incentivando i giovani a cercare supporto da professionisti esperti. La necessità si fa forte nel garantire che i servizi dedicati alla salute mentale siano più fruibili e accoglienti tanto per gli adolescenti quanto per le loro famiglie; bisogna creare uno spazio dove chiedere assistenza sia visto come qualcosa di abituale anziché fonte di imbarazzo.

È cruciale stabilire una collaborazione sinergica fra nuclei familiari, istituti scolastici ed enti pubblici nel tentativo di affrontare l’urigenza della salute mentale nei giovani italiani; ciò servirà a mitigare l’insorgere di comportamenti problematici mentre si favorisce la resilienza e il benessere psicologico all’interno delle relazioni umane fondate sulla comprensione reciproca.

Gruppo di adolescenti in un parco
Un gruppo di adolescenti in un parco, con dinamiche sociali che riflettono le pressioni giovanili.
Rappresentazione astratta delle sfide mentali in adolescenza
Rappresentazione astratta delle sfide mentali che affrontano gli adolescenti.

Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)

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