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Al Brancaccio si ride (per la salute mentale): Kessisoglu e Vicari insieme

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  • "C'è da Ridere" debutta il 12 ottobre 2025 al Teatro Brancaccio.
  • L'associazione ha donato 50.000 euro all'Ospedale Bambino Gesù.
  • Il ricavato andrà al progetto CDF Safe Teen.

## “C’è da Ridere” Debutta a Roma

Il Teatro Brancaccio di Roma si prepara ad accogliere un evento unico nel suo genere: “C’è da Ridere”, il primo tour teatrale italiano interamente dedicato alla salute mentale. L’iniziativa, promossa dall’associazione non profit “C’è Da Fare” fondata da Paolo Kessisoglu e Silvia Rocchi, mira a sensibilizzare il pubblico su un tema cruciale, integrando il sistema sanitario nazionale con iniziative di sostegno psicologico e neuropsichiatrico rivolte ai giovani. Lo spettacolo, previsto per il 12 ottobre 2025, promette di essere un mix di comicità, musica e riflessioni profonde, con l’obiettivo di trasformare la risata in un momento di consapevolezza e supporto concreto.

L’evento vedrà sul palco un nutrito gruppo di talenti, tra cui le umoriste Alice Mangione e Marta Filippi, i comici Andrea Perroni e Paolo Kessisoglu, il musicista Daniele Silvestri e la giovane artista musicale IAMOLLIE. Ad affiancarli, il neuropsichiatra infantile Prof. Stefano Vicari, Responsabile dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza presso l’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, che porterà la sua esperienza e competenza sul tema della salute mentale giovanile. La conduzione sarà affidata a Marco Maccarini, presentatore, autore e speaker radiofonico, che guiderà il pubblico in un percorso tra intrattenimento e riflessione.

Un Format Innovativo per Affrontare Temi Delicati

“C’è da Ridere” si distingue per il suo format innovativo, che combina la stand-up comedy, l’interazione con il pubblico e la musica dal vivo. Gli artisti si alterneranno sul palco in tre momenti diversi, offrendo monologhi diretti e sinceri, coinvolgendo gli spettatori in un dialogo aperto e arricchendo la serata con performance musicali. Lo scopo è di esplorare argomenti complessi e sensibili come la diversità, la dinamica genitore-figlio e persino concetti esistenziali come la vita e la morte, usando il riso come veicolo per abbattere i pregiudizi e favorire una maggiore consapevolezza.

Un elemento distintivo dello spettacolo è la presenza di professionisti della salute mentale, come il Prof. Stefano Vicari, che interagiranno con il pubblico, fornendo spunti di riflessione e approfondimenti sul tema della salute mentale giovanile. Questo approccio multidisciplinare mira a creare un dialogo aperto e costruttivo, offrendo al pubblico una prospettiva completa e informata.

Cosa ne pensi?
  • Che idea meravigliosa! Finalmente un modo leggero per affrontare......
  • Non sono convinto... Ridere di problemi seri li banalizza......
  • E se vi dicessi che ridere è solo un modo per non piangere...?...

L’Impegno di “C’è Da Fare” e il Progetto CDF Safe Teen

L’iniziativa “C’è da Ridere” si inserisce nel più ampio impegno dell’associazione “C’è Da Fare”, che da anni si dedica a promuovere il dialogo, combattere lo stigma e sensibilizzare su temi fondamentali come la salute mentale. L’organizzazione, creata da Paolo Kessisoglu e Silvia Rocchi, mira a completare l’offerta del servizio sanitario pubblico attraverso programmi di assistenza psicologica e neuropsichiatrica mirati specificamente ai giovani.

Una dimostrazione tangibile di questa dedizione è il programma CDF Safe Teen, un metodo di cura pionieristico scaturito dalla partnership tra “C’è Da Fare” e l’Ospedale Niguarda di Milano, ora operativo in diverse strutture sanitarie nazionali, incluso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il progetto offre spazi di ascolto e sostegno sia individuali sia familiari, attraverso percorsi ambulatoriali costruiti su misura, con l’obiettivo di individuare tempestivamente le criticità e ridurre il rischio di cronicizzazione. L’intero ricavato delle rappresentazioni presso il Teatro Brancaccio verrà destinato direttamente al progetto CDF Safe Teen, supportando così le prestazioni erogate dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Dal maggio 2025, l’associazione ha donato *50.000 euro all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, supportando 10 giovani beneficiari a Roma. Questo impegno finanziario testimonia la volontà di “C’è Da Fare” di fornire un aiuto concreto e tangibile ai giovani in difficoltà, offrendo loro un supporto psicologico e neuropsichiatrico personalizzato e integrato.

“C’è da Ridere”: Un Investimento nel Benessere Giovanile

Il tour di “C’è da Ridere” proseguirà in diverse città italiane, tra cui Milano (Teatro Lirico, 17 ottobre 2025), Genova (Teatro Politeama, 3 novembre 2025) e Varese (Teatro di Varese, 7 novembre 2025). Ogni tappa rappresenta un’occasione per portare sul palco un tema cruciale come la salute mentale, utilizzando il linguaggio universale della comicità e della musica. Dietro le risate e l’intrattenimento, si cela un impegno concreto a sostegno dei giovani in difficoltà, offrendo loro un aiuto psicologico e neuropsichiatrico personalizzato e integrato.

L’iniziativa “C’è da Ridere” rappresenta un importante passo avanti nella sensibilizzazione sul tema della salute mentale, offrendo un approccio innovativo e coinvolgente che combina intrattenimento e riflessione. L’evento non è solo uno spettacolo, ma un’opportunità per sostenere concretamente i giovani in difficoltà, offrendo loro un aiuto psicologico e neuropsichiatrico personalizzato e integrato. In un mondo sempre più complesso e stressante, iniziative come “C’è da Ridere” sono fondamentali per promuovere il benessere mentale e la resilienza dei giovani, costruendo un futuro più sano e sereno.

Ridere per Riflettere: Un Nuovo Approccio alla Salute Mentale

“C’è da Ridere” non è solo uno spettacolo, ma un vero e proprio manifesto: un invito a guardare la salute mentale con occhi nuovi, senza tabù né pregiudizi. L’idea di utilizzare la comicità come strumento di sensibilizzazione è tanto audace quanto efficace, perché permette di affrontare temi delicati con leggerezza e ironia, creando un’atmosfera di apertura e accoglienza. In un’epoca in cui la salute mentale è spesso relegata a un ruolo marginale, iniziative come questa sono fondamentali per portare il tema al centro del dibattito pubblico e promuovere un cambiamento culturale.

Dal punto di vista della psicologia cognitiva, “C’è da Ridere” sfrutta il potere dell’umorismo per modificare i nostri schemi mentali e le nostre credenze sulla salute mentale. La risata, infatti, è un potente strumento di ristrutturazione cognitiva, che ci permette di vedere le cose da una prospettiva diversa e di superare le nostre paure e resistenze. In altre parole, ridere di un problema ci aiuta a ridimensionarlo e a trovare nuove soluzioni.

Un concetto più avanzato, sempre nell’ambito della psicologia cognitiva, è quello della “teoria della dissonanza cognitiva”*. Questa teoria suggerisce che quando ci troviamo di fronte a informazioni o esperienze che contrastano con le nostre credenze, proviamo un senso di disagio che cerchiamo di risolvere modificando le nostre credenze o il nostro comportamento. “C’è da Ridere” può innescare questo processo, mettendo in discussione le nostre convinzioni sulla salute mentale e spingendoci a cercare nuove informazioni e a cambiare il nostro atteggiamento nei confronti di chi soffre di disturbi mentali.

Riflettiamo: quante volte abbiamo evitato di parlare di salute mentale per paura di dire qualcosa di sbagliato o di essere giudicati? Quante volte abbiamo liquidato un problema psicologico con un semplice “fatti forza” o “vedrai che passa”? “C’è da Ridere” ci invita a superare queste barriere e a creare uno spazio di ascolto e comprensione, in cui tutti possano sentirsi liberi di esprimere le proprie emozioni e di chiedere aiuto. Perché, in fondo, la salute mentale è un diritto di tutti, e non un lusso per pochi.


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