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Adolescenti e farmaci: scopri i rischi del mercato nero!

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  • Un giovane è deceduto per un cocktail letale di farmaci ottenuti illegalmente.
  • Il consumo di farmaci sedativi e psicotropi è cresciuto del 15-20% in 5 anni.
  • 2,2 milioni di americani subiscono le conseguenze dell'uso di sedativi e ansiolitici.
  • In Italia il 10,5% dei giovani usa farmaci senza prescrizione medica.

L’ombra del mercato nero sulla salute mentale dei giovani

Un’onda disturbante percorre il tessuto sociale contemporaneo ed emerge l’inquietante realtà del mercato nero delle
sostanze farmacologiche destinate alla salute mentale; uno spazio tenebroso dove numerosi giovani si ritrovano persi. Gli
avvenimenti recenti hanno documentato situazioni tragiche come quella del giovane deceduto a causa di un cocktail
letale
, composto da medicinali ottenuti tramite una falsa prescrizione medica. Non stiamo parlando quindi solo di singoli
eventi sporadici; al contrario, ci troviamo dinanzi alla superficie visibile di un iceberg con radici ben piantate in
problematiche molto gravi e nascoste. L’acquisto clandestino dei medicinali e degli oppioidi continua a prosperare grazie
alle manipolative chat online, oltre che all’ormai diffusissimo problema delle ricette contraffatte; tale situazione
costituisce quindi una vera e propria minaccia alla salute della gioventù odierna. Le farmacie locali affrontano ogni giorno
questa complessa sfida quotidiana: identificare le prescrizioni irregolari caratterizzate soprattutto dall’uso ingannevole sia
dei nomi dei medici che dai dati anagrafici alterati, rendendo così precaria l’esistenza degli individui in cerca d’evasione
nel mondo della farmacia. Il fenomeno attuale non presenta barriere geografiche né differenziazioni basate sul ceto
sociale: le segnalazioni proliferano in tutto il territorio nazionale dall’estremo nord all’estremo sud. Si delinea così una rete
interconnessa ed estremamente raffinata nel suo operare. I medicinali maggiormente ricercati nel contesto di questo
mercato sotterraneo includono sostanze con elevato potenziale d’abuso, quali Oxycontin, Zolpidem, Rivotril, Depalgos e
Contramal; tali sostanze, inizialmente concepite per alleviare sofferenze fisiche o attenuare stati ansiogeni, si trasformano
in strumenti di evasione e autolesionismo quando cadono nelle mani inappropriate. L’ampio avvertimento diramato dalle
farmacie – avvalorato dai rapporti provenienti dagli Ordini locali – funge da urgente appello alla necessità di prestare
attenzione immediata e adottare misure collaborative efficaci. È imprescindibile che i farmacisti incrementino le loro
pratiche ispettive relative alle ricette digitalizzate nonché quelle ottenute da altre province italiane; particolare scrupolo
deve essere riservato alle dispense destinate a clienti giovani o minorenni. Un’alleanza sinergica tra professionisti medici
rappresenta l’unico rimedio possibile insieme ai farmacisti e agli organi delle forze dell’ordine nella lotta contro tale
decadente realtà.
Dietro l’acquisto di questi farmaci si nascondono spesso storie di fragilità e sofferenza. Come emerso da diverse indagini,
l’abuso di sostanze in adolescenza è spesso correlato a disturbi della salute mentale. Secondo recenti dati europei, milioni
di adolescenti soffrono di ansia e depressione, condizioni che, se non adeguatamente affrontate, possono spingere verso
comportamenti a rischio. La ricerca di un sollievo immediato, l’incapacità di gestire emozioni complesse, la pressione sociale
o, in alcuni casi, la mera ricerca di nuove esperienze, possono portare i giovani a varcare la soglia del mercato nero, con
conseguenze devastanti per la loro salute fisica e psichica.

Dramatic illustration showing the dangers of illicit drug use among young people.

Le motivazioni psicologiche e i rischi per la salute

Approfondire le ragioni che spingono i giovani verso l’abuso di farmaci, e in particolare verso il mercato illegale, significa
addentrarsi in un terreno complesso e multifaccetato, in cui si intrecciano dinamiche psicologiche individuali e pressioni
sociali pervasive. Non si tratta semplicemente di una ricerca dello “sballo”, ma di un tentativo, spesso disperato, di gestire
un malessere interiore. In un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti, incertezza e una costante esposizione a modelli
di successo e perfezione spesso irrealistici, la pressione sui giovani è enorme. L’ansia da prestazione, la paura del
fallimento, la solitudine, l’incapacità di comunicare le proprie emozioni e la mancanza di punti di riferimento solidi possono
lasciare un vuoto emotivo che alcuni tentano di colmare con l’uso di sostanze, inclusi i farmaci psicotropi.

L’abuso di ansiolitici e sedativi è in allarmante aumento tra gli adolescenti, come dimostrano diverse ricerche. Secondo un
rapporto recentissimo, il consumo di farmaci sedativi e psicotropi è cresciuto in Italia tra il 15 e il 20% negli ultimi 5 anni.
[Ricerche Rutgers Health] Queste sostanze, pur se nate con finalità terapeutiche, possono indurre una forte dipendenza, sia fisica che
psicologica, alterando la chimica del cervello e compromettendo le capacità cognitive e comportamentali. Se assunti senza
controllo medico, in dosi eccessive o in combinazione con altre sostanze, i rischi diventano enormi, potendo portare a
gravi effetti collaterali, overdose e, nei casi più tragici, alla morte. L’uso di farmaci “alterati” o “falsificati”, provenienti dal
mercato nero, amplifica ulteriormente questi pericoli, in quanto la composizione e il dosaggio sono sconosciuti e
imprevedibili. Le motivazioni che conducono all’uso improprio di farmaci sono diverse. Alcuni giovani li utilizzano per
fronteggiare l’ansia sociale, per sentirsi più disinvolti o per migliorare le proprie performance in ambito scolastico o sportivo,
inseguendo un ideale di efficienza a tutti i costi. Altri li impiegano come una forma di auto-medicazione per disturbi dell’umore
o del sonno, non avendo accesso o non riconoscendo la necessità di un supporto professionale. La percezione errata dei rischi
associati a questi farmaci, veicolata anche attraverso informazioni distorte o incomplete diffuse online e nelle chat, contribuisce
ad abbassare la soglia di attenzione e a favorire un utilizzo leggero e pericoloso. L’abuso di psicofarmaci presenta ripercussioni
significative sia sulla salute mentale sia su quella fisica degli adolescenti ed è spesso caratterizzato da effetti irreversibili. In base a
uno studio realizzato dal National Survey on Drug Use and Health, risulta che circa 2,2 milioni di cittadini americani
subiscono le conseguenze dell’utilizzo di sedativi e ansiolitici. Allo stesso modo, si rileva che in Italia il 10,5% della
popolazione giovanile ha fatto uso di questi farmaci senza l’autorizzazione del medico. [Dati ESPAD] A livello fisico, si possono
manifestare effetti collaterali come disfunzioni sessuali, tachicardia, secchezza delle fauci, costipazione e vertigini. Nel lungo
periodo, le conseguenze dell’abuso possono manifestarsi sotto forma di danni agli organi interni, nonché comportare
problematiche cardiovascolari e respiratorie. Sotto un profilo psicologico, la dipendenza è in grado di trasformare comportamenti
individuali, compromettere il giudizio, minando al contempo la stabilità emotiva. I soggetti coinvolti potrebbero trovarsi ad
affrontare disturbi d’ansia o depressione particolarmente severi; sintomi come insonnia cronica, così come difficoltà legate alla
memoria o alla concentrazione, potrebbero farsi evidenti. Ad aggravare ulteriormente questa situazione c’è un incremento
significativo del rischio relativo all’overdose fatale, accanto a una maggiore propensione allo sviluppo, nel corso della vita adulta,
dei disturbi da uso delle sostanze.

Strategie di prevenzione e intervento

Affrontare il crescente problema dell’abuso di medicinali tra i ragazzi necessita di un intervento multidisciplinare ed integrato,
che comprenda la partecipazione attiva delle famiglie, delle istituzioni scolastiche, dei servizi sanitari pubblici e anche delle
forze dell’ordine. La fase primaria da implementare è quella preventiva; essa si realizza tramite l’organizzazione di programmi
formativi ben progettati insieme a una sensibilizzazione approfondita riguardante i pericoli legati all’utilizzo improprio dei
farmaci così come alla minaccia rappresentata dal mercato illegale. Informare in modo chiaro ed accessibile le nuove generazioni è
vitale per distruggere le illusioni ingannevoli relative alla presunta innocuità o efficacia dei medicinali presi senza alcuna
indicazione medica.

Le strutture educative si configurano come uno scenario privilegiato per avviare iniziative preventive. Attraverso programmi
didattici dedicati all’educazione sanitaria unitamente allo sviluppo delle competenze relazionali necessarie a prendere decisioni
ponderate nel corso della vita quotidiana, si può contribuire positivamente al cambiamento. Risulta fondamentale realizzare
un ambiente scolastico accogliente dove gli studenti possano manifestare apertamente eventuali problematiche personali
chiedendo aiuto senza timori collegabili a giudizi esterni. La comunicazione aperta ed incessante fra gli studenti stessi, il corpo
docente e il personale scolastico costituisce una componente essenziale del processo educativo.

Contemporaneamente alle azioni pedagogiche intraprese nei vari contesti formativi, è fondamentale elevare la qualità dei servizi
dedicati al sostegno psicologico, oltre ad aumentare l’accessibilità alle cure relative ai disturbi psichiatrici nell’adolescenza. Infatti,
numerosi giovani si rivolgono all’abuso delle sostanze – ivi compresi medicinali – per cercare sollievo da problematiche quali ansia
persistente, depressione o eventi traumatici del passato. Garantire una via d’accesso veloce ed agevole verso terapie appropriate,
sia in ambito farmacologico sia psicoterapeutico, può rivelarsi una soluzione efficace ed affidabile, contrapposta alla caccia
disperata a rimedi rapidi nei circuiti illegali. Il benessere psichico degli adolescenti dev’essere riconosciuto non come uno svago
superfluo, ma piuttosto come un diritto imprescindibile meritevole di investimenti consistenti.

In tema d’intervento diretto, risulta primordiale intensificare la sinergia operativa tra farmacisti e medici; ciò viene ulteriormente
amplificato dalla dilagante problematica delle prescrizioni false. È quindi necessario introdurre misure stricte atte al
monitoraggio dei controlli ed elaborazioni proceduralizzate capaci di individuare le ricette fraudolente prima della loro
distribuzione irresponsabile nella popolazione consumatrice. La tempestiva segnalazione di casi sospetti agli organi competenti è
un dovere civile e professionale. Inoltre, è fondamentale sviluppare strategie per contrastare la vendita illegale di farmaci online,
collaborando con le piattaforme digitali e le forze dell’ordine per identificare e smantellare le reti di spaccio che operano nel
cyberspazio.

Osservatorio Salute Mentale: L’Osservatorio dei Disturbi Emotivi e Mentali sarà pubblicato mensilmente su State of
Mind dal marzo 2025, fornendo analisi dettagliate della situazione della sofferenza psicologica in Italia e nel mondo, con focus su
disturbi più diffusi e sulle cure necessarie.

Riflessioni sul benessere psicologico nell’era digitale

Esplorare l’abuso farmacologico tra i giovani come reazione al disagio psicologico è un viaggio profondo dentro la complessità
della psiche umana; un percorso intrigante ma spesso tetro. La psicologia cognitiva, infatti, dimostra come la nostra visione del
mondo non sia semplicemente frutto di osservazioni neutre, ma si configuri piuttosto attraverso processi cognitivi attivi
modellati da esperienze passate e contesti socioculturali. Nello specifico fenomeno dell’abuso dei medicinali da parte dei giovani
emerge chiaramente una tendenza a generare interpretazioni cognitive errate, con l’illusione che le loro difficoltà possano trovare
soluzione esclusivamente in sostanze chimiche capaci di offrire sollievo immediato, trascurando così gli effetti deleteri sul lungo
periodo. Tale dinamica potrebbe essere esacerbata dall’eccessiva esposizione a notizie eterogenee e sovente poco attendibili
provenienti dalla rete digitale, che alterano ulteriormente l’idea personale delle possibilità affrontabili nelle avversità.
In parallelo all’approccio cognitivo troviamo l’interesse suscitato dalla psicologia comportamentale, la quale evidenzia come
fattori motivazionali favoriscano il persistere negli atteggiamenti distruttivi rispetto alla propria salute mentale. Focalizziamoci per
un momento sul modo in cui l’iniziale esplosione di sollievo, per quanto fugace possa apparire dopo l’assunzione della medicina
appropriata, ha la potenzialità di generare un circuito di dipendenza. In tal senso si sviluppa un comportamento che viene
alimentato attraverso la risposta negativa alla momentanea diminuzione del disagio stesso. Ripetuto ciclicamente nel corso dei
giorni e delle settimane, questo processo rischia tuttavia di consolidarsi come una consuetudine da cui risulta arduo liberarsi. Il
peso dei traumi passati e delle esperienze sfortunate grava su molti individui giovanili, i quali possono trovarsi più esposti
all’uso improprio delle sostanze nella futile ricerca di strategie non idonee per far fronte ai propri malesseri interiori. Di fronte
a tale contesto socialmente complesso e instabile, la salute mentale diventa uno spazio delicato, sempre alla mercé delle
intemperie emozionali e delle minacce circostanti. L’illustrazione fornita si configura come una visione semplificata; essa tende
a minimizzare le sfumature intrinseche all’esperienza umana così come rischia di impedire l’investigazione verso soluzioni
genuine ed efficaci nel lungo termine. È fondamentale chiarire: benché i medicinali rivestano una funzione cruciale e irrinunciabile
in numerosi contesti clinici, essi non possono costituire l’unica soluzione ai conflitti interiori. Una domanda sorge spontanea:
stiamo davvero delegando il nostro benessere esclusivamente alla chimica? Stiamo trascurando l’importanza delle nostre risorse
interne?

Nell’attuale realtà caratterizzata da ritmi frenetici che esaltano tanto l’eccellenza quanto il successo materiale, è fondamentale
recuperare il significato profondo dei momenti
, apprendere ad ascoltare se stessi e accogliere le nostre vulnerabilità.
È nostro compito formare le nuove generazioni affinché comprendano che ciò che rappresenta veramente “forza” sta nell’abilità
di affrontare e elaborare i dolori, piuttosto che reprimerli.
Guarigione significa integrare piuttosto che eliminare; implica riunirsi con quegli aspetti fondamentali della nostra essenza.
Nella riconquista consapevole
di queste verità ci troviamo dinanzi al passaggio necessario per raggiungere una condizione ottimale di benessere; questo
benessere è messo al riparo dai tranelli offerti dal mercato clandestino
e dalle miraggi artificiose tantomeno paradossali. <

Nota editoriale: Questo articolo è stato redatto sulla base delle informazioni disponibili alla data del 29/05/2025. La situazione è
in continua evoluzione e richiede un monitoraggio costante.

Illustration showing a health education class discussing medication misuse.

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