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Adolescenti allo sbando: psicofarmaci e azzardo schiudono un’angosciante realtà

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  • 12% degli studenti usa psicofarmaci senza prescrizione nel 2024.
  • Il 57% degli studenti ha giocato d'azzardo nell'ultimo anno.
  • Il 76% degli studenti ha consumato alcolici nel 2024.
  • Dal 2022 al 2025, il policonsumo è aumentato dal 26% al 45,5%.
  • L'uso di sigarette elettroniche è al 40% tra gli studenti.

Un nuovo panorama di dipendenze: il report ESPAD Italia 2024 svela le fragilità adolescenziali

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Una nuova prospettiva sulle dipendenze: il report ESPAD Italia 2024 mette in luce le vulnerabilità giovanili

Il report ESPAD Italia 2024, intitolato “Sotto la superficie – Le nuove sfide dell’adolescenza tra rischi e quotidianità”, ha acceso i riflettori su un quadro preoccupante e in rapida evoluzione che caratterizza il comportamento degli adolescenti italiani. L’indagine, condotta dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc) su un vasto campione di 20.201 studenti delle scuole superiori (15-19 anni) su tutto il territorio nazionale, ha messo in luce una serie di tendenze che ridefiniscono il concetto stesso di “rischio” nella gioventù odierna. I dati più allarmanti riguardano il consumo di psicofarmaci senza prescrizione medica, che ha raggiunto livelli quasi storici, e l’aumento vertiginoso del gioco d’azzardo tra i minori.

In particolare, il 12% degli studenti ha fatto uso di psicofarmaci senza alcuna indicazione terapeutica nell’ultimo anno. Un dato ancora più significativo emerge suddividendo per genere: il 16% delle ragazze ha ammesso tale pratica, contro il 7,5% dei ragazzi. Questo dislivello, superiore di oltre il doppio, suggerisce una vulnerabilità specifica nel genere femminile, spesso correlata alle aspettative sociali e a un maggiore carico emotivo percepito. I farmaci più utilizzati includono benzodiazepine, antidolorifici oppioidi come ossicodone e tramadolo, e altri antalgici, spesso reperiti tramite canali illeciti, ricette false o sottraendoli in ambito familiare. Questo utilizzo improprio, lungi dall’essere una pratica isolata, si configura sempre più come una forma di automedicazione, una sorta di “fai-da-te” per gestire stati d’ansia, stress e disagio emotivo.

Cos’è l’automedicazione? L’automedicazione è l’uso di farmaci esentati da prescrizione medica per affrontare disturbi di salute. Nel contesto giovanile, sta diventando una strategia comune per gestire l’ansia e il disagio emotivo.

La direttrice di ricerca del Cnr-Ifc, Sabrina Molinaro, ha sottolineato come l’adolescenza stia vivendo una trasformazione accelerata: il rischio non sta scomparendo, ma sta mutando. Se da un lato si osserva una diminuzione nei consumi delle “classiche” sostanze illegali, dall’altro si rafforzano nuove dipendenze legate alla tecnologia e a prodotti di nuova generazione.

Parallelamente, il gioco d’azzardo ha toccato uno dei picchi più alti mai registrati, coinvolgendo quasi 6 ragazzi su 10 (il 57%) che hanno ammesso di averlo praticato nell’ultimo anno, nonostante le severe normative che ne vietano l’accesso ai minori. Ancora più preoccupante è il dato che l’11% di questi studenti presenta un profilo di gioco classificabile come “a rischio” o “problematico”, evidenziando una potenziale patologia. Anche se la cannabis ha registrato un calo nei consumi rispetto al passato, rimane comunque la sostanza illegale più diffusa. L’alcol persiste come un elemento cardine della socialità giovanile, con il 76% degli studenti che ne ha fatto uso nell’ultimo anno. Si osserva anche un allarmante calo dell’età della prima intossicazione alcolica, che per una percentuale crescente di adolescenti avviene prima dei 14 anni, e una risalita del binge drinking tra i ragazzi, ovvero il consumo eccessivo di alcol in brevi periodi. Questi dati, seppur con alcune differenze territoriali – il Nord Italia registra un maggior consumo di psicofarmaci, il Centro prevale nell’uso di cocaina e cannabis, mentre Sud e Isole detengono il primato per il fumo di sigarette tradizionali – delineano un quadro di fragilità diffusa e di strategie di coping inadeguate di fronte alle pressioni psicologiche e sociali.

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Automedicazione giovanile e il ruolo dell’ambiente digitale tra cause e conseguenze

Numerose ed intricate sono le ragioni dietro l’incremento dell’assunzione di psicofarmaci senza adeguato supporto medico. Questo fenomeno si colloca all’interno di un panorama sociale e psichico in costante mutamento. Secondo quanto riportato nel documento ESPAD Italia 2024, l’automedicazione sta emergendo come una risposta adottata da molti individui alle sfide emotive quotidiane – quali ansia, stress e disagio emotivo – durante periodi contraddistinti da pressioni psicologiche intense. L’accessibilità dei farmaci appare spaventosamente alta: possono essere ottenuti facilmente tramite canali illegali sul web o mediante ricette fraudulentemente redatte; addirittura è comune trovarli disponibili tra i medicinali casalinghi. Ciò conferisce ai giovani la sensazione illusoria che siano soluzioni immediate a disagi interiori frequentemente sottovalutati o trascurati nella loro complessità. Questa crescente pratica fa scattare un segnale d’allerta cruciale riguardante la necessità impellente di misure coordinate volte ad assistere efficacemente i più giovani nella loro ricerca di benessere.

Un aspetto degno di nota è rappresentato dall’aumento del consumo delle sigarette elettroniche insieme alla possibilità dell’assunzione parallela di farmaci psicoattivi accanto ad altre sostanze incluse nel gioco d’azzardo. I dati recenti segnalano una crescita del 18% nell’uso di farmaci senza prescrizione tra gli adolescenti rispetto al 2023, sebbene il dato sia in calo rispetto al picco del 27% di dieci anni fa. Questo testimonia l’urgenza di affrontare non solo i farmaci, ma anche il contesto ad essi connesso, in particolare in relazione ai comportamenti emergenti.

Comportamenti a rischio (2024) % di adolescenti coinvolti
Uso di psicofarmaci senza prescrizione 12%
Gioco d’azzardo (ultimo anno) 57%
Uso di alcol (ultimo anno) 76%
Binge drinking Aumento tra i ragazzi

L’ambiente digitale, con le sue dinamiche spesso pervasive e insidiose, gioca un ruolo cruciale in questa trasformazione delle dipendenze. Mentre la sigaretta tradizionale subisce un declino, i dispositivi a base di nicotina, come le sigarette elettroniche (utilizzate dal 40% degli studenti) e i prodotti a tabacco riscaldato, guadagnano terreno. Il fenomeno del policonsumo – definito come l’assunzione simultanea di molteplici sostanze (come nel caso della nicotina insieme all’alcol) – ha subito un notevole incremento tra le fasce d’età degli undicenni ai tredici anni e dei quattordicenni ai diciassette anni. Si è passati infatti da un preoccupante 26%* a un impressionante 45,5%* per la prima categoria e da **38,7%** fino a *70,7% nella seconda tra il biennio che va dal 2022 al *2025. Tali dati rivelano una crescente propensione verso comportamenti rischiosi diversificati. Allo stesso modo, gli ambienti virtuali non solo forniscono opportunità per socializzare, ma espongono anche i giovani a nuovi tipi di fragilità. Fenomeni come il drogarsi compulsivamente via internet, episodi costanti di cyberbullismo, assieme alle inquietanti “challenge online“, si stanno affermando con sempre maggiore frequenza; tali dinamiche non possono che avere ripercussioni negative sulla salute mentale degli adolescenti, incrementando stati ansiosi ed elevato stress, oltre a incoraggiare tentativi spesso estremizzati nelle pratiche evasive o nell’automedicazione.

In particolare, il settore del gioco d’azzardo in linea emerge come una sfida ardua da affrontare: la semplice disponibilità accessibile ai minorenni, contrariamente alle normative vigenti, sottolinea inequivocabilmente la presenza di inadeguatezze significative nei meccanismi attuali predisposti per controllare età e identità nel contesto digitale. Questo accesso facilitato può portare a dipendenze patologiche con conseguenze finanziarie, psicologiche e sociali devastanti. È emblematico il fatto che l’11% degli studenti che hanno provato il gioco d’azzardo rientri già in un profilo “a rischio” o “problematico”. Questi dati suggeriscono che l’interazione con il digitale non è sempre innocua e che l’esposizione precoce a rischi come il gaming online o il gioco d’azzardo può avere ripercussioni significative sulla salute mentale e sul benessere complessivo dei giovani. La convergenza di queste nuove forme di dipendenza – psicofarmaci, nicotina, alcol e gioco d’azzardo, con il digitale come substrato – crea un ecosistema di rischio multiforme e complesso, che richiede un approccio integrato e innovativo per la prevenzione e il supporto.

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Strategie di prevenzione e il futuro della salute mentale giovanile

Nel contesto attuale caratterizzato da complessità e cambiamento continuo, il report ESPAD Italia 2024 realizzato dal Cnr-Ifc evidenzia con urgenza delle linee strategiche necessarie per le politiche pubbliche oltre alle pratiche preventive. Il primo obiettivo fondamentale consiste nel rafforzare la prevenzione fondata su prove empiriche, implementando strategie più inclusive ed efficaci derivanti da una solida base scientifica atta ad affrontare l’ampio ventaglio dei comportamenti rischiosi tra i giovani. Essenziale è l’introduzione di strumenti quali il Curriculum Europeo di Prevenzione (EUPC) e la piattaforma informativa Xchange, che archivia programmi preventivi validati; queste misure costituiscono un passaggio decisivo verso questo fine. Si sottolinea l’importanza affinché gli interventi non risultino sporadici ma ben strutturati secondo metodologie collaudate capaci di influenzare efficacemente quelle dinamiche generali responsabili dell’intraprendere traiettorie rischiose da parte dei giovani.

La seconda priorità imprescindibile concerne invece il mettere al centro della questione la salute mentale oltre al benessere globale degli adolescenti. Le recenti vulnerabilità manifestatesi tra gli adolescenti richiedono una seria attenzione verso la loro condizione psicologica ed emotiva sia all’interno degli istituti scolastici sia nelle comunità locali. In quest’ottica, si tratta di ideare e intensificare opportunità dedicate all’ascolto, al supporto psicologico e ad iniziative mirate a favorire il benessere emozionale degli studenti. Essenziale è la creazione di strategie sensibili al genere, specialmente per quanto concerne le ragazze: esse evidenziano un’incidenza superiore nel consumo di psicofarmaci e una maggiore vulnerabilità rispetto alle pressioni sociali circostanti. Non è più sufficiente orientarsi esclusivamente verso la dissuasione dall’uso delle sostanze; occorre invece adottare un modello integrato che migliori tanto la resilienza quanto le abilità socio-emotive nei giovani.

Per concludere, un’altra priorità imprescindibile consiste nel necessario intervento negli ambiti digitali. Si rivela cruciale formulare misure specifiche tese a ridurre l’esposizione precoce dei giovani ai rischi legati all’utilizzo della tecnologia. Tra queste misure rientra la protezione dagli effetti dannosi del gaming online, oltre alla restrizione dell’accesso dei minori al gioco d’azzardo online, tramite sistemi avanzati ed efficaci di verifica dell’età e dell’identità digitale. In aggiunta alle misure repressive adottate finora, si rivela imperativo formare i giovani a una fruizione consapevole e critica delle risorse digitali. È fondamentale potenziare le loro abilità mediane per operare con efficacia all’interno di un contesto oramai intrinsecamente legato alla loro vita quotidiana; tale contesto tuttavia cela anche notevoli insidie. Come sottolineato da Sabrina Molinaro, responsabile dello studio condotto sull’argomento, la creazione di una solida alleanza fra scienza, istituzioni scolastiche e famiglie riveste carattere decisivo. Un intervento concertato è indispensabile affinché gli adolescenti possano acquisire strumenti critici innovativi e adattati ad affrontare le nuove sfide emergenti nelle politiche preventive attuali. In questo modo si potranno garantire ai ragazzi opportunità d’affrontare la propria adolescenza in maniera più sana e salvaguardata rispetto ai molteplici rischi provenienti da un mondo in continua evoluzione.

I labirinti della mente: una riflessione sulla ‘normalizzazione’ del disagio

In questo labirinto di dati e percentuali emerge un filo rosso, sottile ma tenace: la normalizzazione del disagio. La facilità con cui gli adolescenti si rivolgono agli psicofarmaci non prescritti, o cercano rifugio nel gioco d’azzardo, nelle sigarette elettroniche o nell’alcol, tradisce una profonda solitudine, una incapacità di decodificare e canalizzare emozioni complesse. Dal punto di vista della psicologia cognitiva, un aspetto fondamentale è la capacità di autoregolazione emotiva, ovvero la possibilità di gestire le proprie reazioni emotive in modo adattivo. Quando questa capacità è carente o non adeguatamente sviluppata, come spesso accade nell’adolescenza – fase in cui il cervello è ancora in piena maturazione, specialmente nelle aree legate al controllo degli impulsi e alla pianificazione a lungo termine –, si cercano strategie “esterne” per placare l’agitazione interna. Gli psicofarmaci e le sostanze psicoattive, pur offrendo un sollievo immediato, interrompono il processo naturale di apprendimento di coping sano, rendendo l’individuo sempre più dipendente da agenti esterni per il proprio equilibrio. Riconoscere e comprendere l’ansia, dare ad essa una definizione chiara e analizzare i fattori scatenanti è essenziale per individuare modalità efficaci di gestione. Tali modalità possono spaziare dal dialogo all’attività fisica fino alle forme più sottili di espressione creativa e artistica; purtroppo, tuttavia, tali aspetti vengono frequentemente trascurati attraverso pratiche di automedicazione.

Osservando questo fenomeno con uno sguardo improntato alla psicologia comportamentale, emerge chiaramente come determinate azioni rischiose trovino sostegno in ambienti sociali sia analogici che virtuali. Il rafforzamento immediato della risposta comportamentale risulta evidente quando si considera quanto possa alleviare istantaneamente l’ansia il ricorso ai farmaci oppure quando si prova quella frenesia legata al gioco d’azzardo; ancor più forte appare poi quel senso effimero di connessione sociale proveniente dall’assunzione condivisa di sostanze stupefacenti o bevande alcoliche. Tutto ciò contribuisce ad aggravare ulteriormente le abitudini dannose, rendendo ardua la loro eliminazione anche davanti agli effetti avversi protratti nel tempo; queste ultime risultano frequentemente avvertite come remote e non così significative se paragonate alla gratificazione istantanea ricevuta. Infine, va sottolineato quanto sia rilevante il fenomeno del modelaggio, cioè quell’apprendimento che avviene tramite osservazioni interpersonali dirette. Se gli adolescenti vedono altri, coetanei o figure di riferimento, adottare queste strategie di coping, o se sono esposti a narrazioni che le idealizzano, saranno più propensi a replicarle. Il contesto digitale amplifica questo fenomeno, creando bolle sociali in cui certi comportamenti possono essere implicitamente o esplicitamente approvati e diffusi, senza un filtro critico adeguato.

Glossario:

  • ESPAD: European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs. Un’indagine europea sui comportamenti a rischio tra gli studenti.
  • binge drinking: consumo eccessivo di alcol in un breve periodo.
  • modelaggio: processo attraverso il quale gli individui apprendono comportamenti osservando gli altri.

La sfida, dunque, è duplice: da un lato, rafforzare le capacità individuali di autogestione emotiva e di pensiero critico; dall’altro, intervenire sui contesti sociali e digitali per de-normalizzare tali comportamenti e promuovere modelli di benessere più sostenibili e intrinsecamente motivanti. Solo così potremo guidare i giovani a navigare le sfide dell’adolescenza con strumenti interni, autentici, capaci di costruire una resilienza duratura, piuttosto che offrire un’effimera “normalità” farmaceutica.


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