- Il piano punta a superare l'approccio clinico, ma riceve critiche.
- Previste squadre multiprofessionali per adolescenti tra i 14 e i 22 anni.
- Introdotta la figura dello psicologo di primo livello nelle micro-équipe territoriali.
Il panorama della salute mentale in Italia è in fermento, con l’attesa per l’approvazione del nuovo Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale 2025-2030. Questo piano, elaborato da un tavolo tecnico istituito presso il Ministero della Salute, si propone di superare un approccio esclusivamente clinico, abbracciando una visione più ampia che include gli aspetti sociali e relazionali della salute mentale. Tuttavia, non mancano le voci critiche che sollevano dubbi sulla sua efficacia e sulla sua capacità di rispondere ai bisogni reali dei cittadini e degli operatori del settore.
## Le osservazioni del Coordinamento Nazionale Psicologi
Il Coordinamento Nazionale Psicologi Direttori di Struttura Complessa del SSN ha espresso il proprio parere sul Piano, sottolineando alcuni punti critici. Pur apprezzando le premesse teoriche del modello biopsicosociale e dell’approccio “One Health”, il Coordinamento evidenzia il rischio che il concetto di “One Mental Health” possa attribuire ai Dipartimenti di Salute Mentale e alla psichiatria una centralità eccessiva, a discapito di altri ambiti di intervento e attori che contribuiscono alla promozione, tutela e salvaguardia della salute mentale.
Il Coordinamento sottolinea l’importanza di un sistema integrato di servizi per la salute mentale, capace di gestire il disagio psicologico e mentale con logiche di sistema, attraverso la costruzione di reti interne ai Servizi Sanitari e integrate con le risorse comunitarie. In particolare, si evidenzia la necessità di interventi di individuazione precoce, prevenzione e contrasto dei fenomeni di esclusione e di stigma.

## Critiche e perplessità dal mondo delle dipendenze e delle regioni
Anche il Gruppo Tecnico Interregionale sub area Dipendenze ha espresso forti critiche nei confronti del Piano, lamentando il mancato coinvolgimento delle Regioni durante il processo di redazione e sottolineando la mancanza di riferimenti concreti al Piano Nazionale Prevenzione 2020-2025. Il Gruppo evidenzia inoltre che i contenuti del documento appaiono eccessivamente generici e fondati su un linguaggio e una struttura concettuale che non si allineano pienamente con gli sviluppi internazionali più recenti e le migliori pratiche consolidate.
Il Gruppo interregionale Salute Mentale, pur condividendo l’impostazione generale del Piano, sottolinea la necessità di risorse dedicate di carattere strutturale e il potenziamento del personale, in deroga ai tetti di spesa. Si rimarca inoltre l’urgenza di una revisione complessiva del testo e l’eliminazione delle ridondanze.
## Punti di forza e debolezze del nuovo piano
Il Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale 2025-2030 si articola in sei aree principali: promozione, prevenzione e cura; infanzia e adolescenza; giustizia e misure di sicurezza; risk management e sicurezza; integrazione socio-sanitaria; formazione e ricerca. Tra gli aspetti salienti del Piano emerge la particolare attenzione dedicata agli adolescenti affetti da conclamate psicopatologie, per i quali sono previste squadre multiprofessionali di transizione che opereranno nella delicata fascia d’età compresa tra i 14 e i 22 anni. Il testo introduce inoltre la figura dello psicologo di primo livello, con il compito di prendere in carico forme di disagio psicologico lievi e moderate; tale figura sarà integrata nelle micro-équipe territoriali, con l’intento di intervenire precocemente e alleggerire il carico sui servizi specialistici.
Invece, secondo l’opinione di Roberto Mezzina, precedentemente direttore del Dipartimento di salute mentale di Trieste e attuale vicepresidente della World Federation for Mental Health, il programma, *risulta difficilmente attuabile se non in minimi dettagli, e inoltre distante dalle necessità concrete sia dei cittadini che degli operatori del settore.
## Verso un sistema di salute mentale più inclusivo e moderno: una sfida complessa
Il Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale 2025-2030 rappresenta un tentativo di rinnovare l’approccio alla salute mentale in Italia, proponendo un modello di assistenza più integrato e orientato alla persona. Tuttavia, le critiche e le perplessità sollevate da diversi attori del settore evidenziano la complessità della sfida e la necessità di un confronto aperto e costruttivo per superare le criticità e garantire un sistema di salute mentale più inclusivo, moderno e capace di rispondere ai bisogni reali dei cittadini.
## Riflessioni conclusive: Oltre il Piano, la Persona
Il dibattito sul Piano Nazionale per la Salute Mentale ci pone di fronte a una riflessione fondamentale: cosa significa veramente prendersi cura della salute mentale?* Al di là dei modelli organizzativi, delle risorse economiche e delle figure professionali coinvolte, è essenziale non perdere di vista la persona, con la sua unicità, la sua storia e i suoi bisogni specifici.
Una nozione base di psicologia cognitiva ci ricorda che la nostra percezione della realtà è influenzata dai nostri schemi mentali, dalle nostre esperienze passate e dalle nostre aspettative. Quando ci troviamo di fronte a una persona con disagio mentale, è fondamentale cercare di comprendere il suo punto di vista, senza giudizi o pregiudizi.
Una nozione avanzata di psicologia comportamentale ci suggerisce che i nostri comportamenti sono influenzati dalle conseguenze che ne derivano. Per favorire il benessere mentale, è importante creare un ambiente che rinforzi i comportamenti positivi e che riduca quelli negativi. Questo significa offrire sostegno, incoraggiamento e opportunità di crescita personale.
Il Piano Nazionale per la Salute Mentale può rappresentare uno strumento utile per migliorare il sistema di assistenza, ma non è una panacea. La vera sfida è quella di costruire una società più consapevole e sensibile ai bisogni di chi soffre di disagio mentale, una società in cui la salute mentale sia considerata un bene prezioso da proteggere e promuovere, per tutti e per ciascuno.
- Posizione ufficiale del CNOP sul Piano di Azione per la Salute Mentale.
- Parere del Coordinamento Psicologi Direttori SSN sul Piano Salute Mentale 2025-2030.
- Documento PDF con le osservazioni delle Regioni sul Piano Salute Mentale.
- Documento ufficiale del Piano di Azione Nazionale per la Salute Mentale.