Trani riscopre la serenità: un’onda di empatia per la salute mentale giovanile

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  • A Trani, l'iniziativa «Stai Serena!» ha promosso la consapevolezza emotiva tra i giovani.
  • La Neuropsichiatria infantile ha rilevato un forte aumento di disagi psicologici.
  • La Dott.ssa Capozza ha distinto tra emozioni funzionali e disfunzionali.
  • Paul Ekman ha identificato emozioni universali riconoscibili in tutte le culture.

Trani, un faro sulla salute mentale giovanile: l’iniziativa “Stai Serena!”

Nella vibrante cornice di Trani, un’iniziativa di grande risonanza ha acceso i riflettori su un tema di cruciale importanza per la società contemporanea: il benessere psicologico dei giovani. L’evento, intitolato “STAI SERENA! – Consapevolezza emotiva”, si è svolto lo scorso 24 ottobre in via Mario Pagano, un appuntamento che ha catalizzato l’attenzione della comunità e delle istituzioni sulla necessità di promuovere una maggiore comprensione e gestione delle emozioni. Promosso con lungimiranza dai Giovani Democratici di Trani, l’incontro si è configurato non solo come un momento di riflessione, ma come un autentico simposio volto a esplorare il delicato equilibrio tra la psiche individuale e le dinamiche sociali che la influenzano.


In un’epoca caratterizzata da continue sfide e rapide trasformazioni, la salute mentale emerge come una componente ineludibile del benessere complessivo. A conferma di questo, i dati della Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza (Npia) del Policlinico di Foggia indicano un forte incremento di adolescenti con gravi disagi psicologici, tra cui comportamenti autolesivi, depressione e disturbi dell’alimentazione. Come affermato dalla direttrice del reparto, Anna Nunzia Polito, “si tratta di una vera emergenza psicologica e psichiatrica”. L’effetto della pandemia si è rivelato devastante per un segmento demografico già a rischio, modificando in modo significativo le interazioni sociali e confinando i giovani in un universo sempre più dominato dal virtuale. [Antena Sud]

Questo fatto non è un dettaglio trascurabile, ma un chiaro segnale di come la Puglia si stia posizionando all’avanguardia nell’offerta di servizi di supporto psicologico, rendendo l’accesso alle cure più capillare e democratico.

L’evento di Trani, dunque, non è stato un episodio isolato, ma parte di un più ampio movimento che mira a destigmatizzare la salute mentale e a incoraggiare un dialogo aperto e costruttivo. La partecipazione di figure istituzionali di spicco, come Domenico De Santis, Segretario regionale del Partito Democratico, e l’Assessora regionale Debora Ciliento, ha conferito all’iniziativa un peso significativo, sottolineando l’importanza di un approccio integrato che coinvolga la politica, la società civile e i professionisti del settore. Il dibattito è stato inaugurato dalle parole di Domenico De Santis, il quale ha illustrato con acuta analisi il meticoloso lavoro intrapreso dalla Regione Puglia per sostenere il benessere psicologico.

“Dobbiamo riuscire a fare un passo importante: mettere davanti al proprio ‘io’ la parola ‘noi’, al fine di costruire relazioni più sane.”

Questa visione, che trascende l’individualismo per abbracciare una dimensione collettiva, evidenzia la correlazione intrinseca tra il benessere personale e la qualità delle interazioni sociali, suggerendo che la salute mentale di un individuo è indissolubilmente legata alla salute relazionale della comunità in cui vive.

La decodifica delle emozioni: un viaggio guidato dalla Dott.ssa Carmela Capozza

Il cuore pulsante dell’incontro è stato indubbiamente il percorso di comprensione e analisi delle emozioni tracciato con maestria dalla Dott.ssa Carmela Capozza, stimata psicologa. La sua guida illuminante ha condotto i partecipanti attraverso le intricate vie del proprio mondo interiore, distinguendo con precisione tra emozioni funzionali e disfunzionali, un discernimento cruciale per una navigazione consapevole nel mare spesso tempestoso della psiche. “Quando parliamo di emozioni,” ha iniziato la Dott.ssa Capozza, “è utile distinguere le funzionali dalle disfunzionali, perché l’emozione, per essere funzionale, deve permetterci di raggiungere i nostri obiettivi. Se al contrario ostacola i nostri progressi, è essenziale fermarci per indagarne le cause.”


Questa affermazione, di una semplicità disarmante ma di una profondità notevole, offre una chiave di lettura immediata per valutare l’utilità delle nostre risposte emotive, invitando a una riflessione proattiva piuttosto che a una passiva accettazione. La psicologa ha poi proseguito la sua disamina con una chiarificazione magistrale dei termini, distinguendo con precisione tra emozione, sentimento e umore, concetti spesso confusi nel linguaggio comune ma distinti nella loro fenomenologia e durata. “L’emozione,” ha spiegato, “è istantanea e automatica, il sentimento dura più a lungo – come l’amore o il rancore – mentre l’umore è uno stato generale, buono o cattivo, che ci accompagna per più tempo.” Questa tripartizione concettuale offre una mappa essenziale per orientarsi nel proprio paesaggio emotivo, consentendo di attribuire a ciascuna esperienza il giusto nome e la giusta valenza temporale.

Benefici della consapevolezza emotiva:
  • Superamento dei traumi
  • Affinamento delle abilità di auto-regolazione
  • Gestione degli stati di tensione
  • Visione più obiettiva degli eventi
  • Miglioramento delle relazioni interpersonali

Attraverso esempi pratici e metafore efficaci, la Dott. Nel suo intervento, la ssa Capozza ha messo in luce con chiarezza come la percezione degli eventi esterni funzioni da filtro essenziale per la successiva risposta emotiva. Secondo le sue parole: “La chiave è nella valutazione,” evidenziando così l’importanza della nostra interpretazione degli eventi nel plasmare le nostre reazioni. Tale principio riveste un’importanza cruciale all’interno della psicologia cognitiva e illustra come la mente possieda una notevole capacità di influenzare l’esperienza soggettiva del mondo circostante. Ciò comporta una maggiore assunzione di responsabilità da parte dell’individuo per quanto riguarda la propria felicità e il proprio benessere. Durante l’incontro sono stati esplorati anche i dettagli relativi a empowerment emotivo, elemento fondante dello sviluppo personale che consente agli individui non solo di acquisire consapevolezza rispetto ai propri sentimenti ma anche di prendere decisioni ponderate riguardo alle proprie risposte emozionali.

Paul Ekman e le emozioni universali

Un aspetto ulteriormente esplorato ha riguardato gli studi pioneristici di Paul Ekman sulle emozioni universali. Questa teoria, sviluppata da Ekman, postula che esistano emozioni primarie universali, riconoscibili in tutte le culture attraverso le loro espressioni facciali. Le emozioni primarie includono:

  • Gioia
  • Tristezza
  • Rabbia
  • Disgusto
  • Paura
  • Sorpresa

Dopo aver condotto ricerche tra culture diverse, Ekman ha verificato che le emozioni vengono riconosciute in modo coerente, confermando la sua teoria dell’universalità delle emozioni. La sua ricerca sul popolo Fore in Papua Nuova Guinea, ad esempio, ha dimostrato che anche in una cultura totalmente isolata, le emozioni fondamentali si manifestano in modo simile a quanto avviene nelle culture occidentali.

Barrando ulteriori dubbi, Ekman ha anche sviluppato strumenti come il F. A. C. E. e il Micro Expression Training Tool per il riconoscimento delle microespressioni, utili per identificare emozioni nascoste e stati interiori. La rilevanza di questo elemento si estende ben oltre il confine della psicologia clinica; esso riveste un significato notevole nel rafforzamento delle relazioni tra individui e nel perfezionamento dei processi comunicativi.

L’evento interattivo: il pubblico protagonista e le prospettive future

Il progetto intitolato “Stai Serena!” non si è ridotto a un mero intervento didattico tradizionale; al contrario, ha favorito un ampio coinvolgimento del pubblico che ha reso l’evento altamente interattivo e inclusivo. Tale metodologia rispecchia alcuni degli standard più elevati nel campo della pedagogia e della terapia emotiva ed è riuscita a offrire ai partecipanti la possibilità unica di assumere il ruolo centrale nella loro evoluzione affettiva. Grazie all’implementazione dell’app Mentimeter – simbolo evidente dell’unione tra innovazione tecnologica e pratica educativa – i partecipanti hanno avuto l’opportunità di comunicare istantaneamente quali emozioni avevano vissuto maggiormente durante la giornata stessa. Questo meccanismo collaborativo ha prodotto una rappresentazione comune delle sfide emozionali quotidiane dei presenti ed è servito da trampolino per avviare conversazioni improntate sulla libertà d’espressione senza preconcetti. In seguito alla visualizzazione congiunta delle scene tratte da film significativi, gli utenti sono stati chiamati a scomporre il linguaggio viscerale espresso attraverso immagini ed espressioni facciali dei vari attori protagonisti; ciò li ha portati a sviluppare abilità sempre più raffinate nel riconoscere e interpretare nuance psicologiche intricate. Le attività pratiche svolte non hanno rappresentato semplici parentesi nel discorso; piuttosto si sono trasformate in veri e propri laboratori d’apprendimento esperienziale. In questi contesti favorevoli alla crescita personale, la teoria ha subito una concretizzazione immediata nell’ambito pratico. Di conseguenza, i concetti astratti acquisiscono concretezza ed accessibilità alle dinamiche quotidiane.

L’incontro si è chiuso con un messaggio dal forte impatto che continua a risuonare nei ricordi dei partecipanti: ogni tipo di emozione è essenzialmente gestibile senza alcuna eccezione; in questo percorso verso il benessere psicologico riveste importanza cruciale la consapevolezza. La Dott.ssa Capozza ha riassunto tale principio attraverso una significativa massima d’illuminante saggezza pragmatica: “Fermarsi per riconoscere l’emozione presente ed esaminarla rappresenta già un notevole progresso nel dominio della propria gestione interiore.” Questo monito finale non funge soltanto da saluto; al contrario, esorta incessantemente ad introspezione attenta ed autoanalisi critica. Di fatto, promuove la consapevolezza come strumento primario nelle sfide legate alla regolamentazione delle proprie emozioni. La risonanza dell’espressione “Stai serena!” supera largamente i confini fisici della sala conferenze, penetrando nel vasto contesto delle attività cittadine dirette alla valorizzazione del benessere. È evidente che Trani emerga grazie a un ventaglio di eventi e progetti ad alta valenza culturale, i quali arricchiscono il panorama sociale locale ed incentivano riflessioni su argomenti fondamentali. Tali manifestazioni integrano elementi quali memoria storica, resistenza e scambio interculturale all’interno di un quadro programmatico più ampio che prevede anche appuntamenti dedicati al benessere. Questa varietà d’iniziative evidenzia una vivace energia culturale distintiva; ciò fa sì che Trani venga considerata non solo come metropoli sensibile nei confronti della salute mentale, ma altresì come uno spazio fertile per il dialogo e lo sviluppo collettivo del territorio. Tutto ciò si configura in sintonia con la prospettiva progressista propria dell’attuale società.

Oltre gli schermi: la consapevolezza emotiva come arte di vivere

Immagina per un attimo la tua mente non come una macchina perfetta, ma come una città in continua evoluzione, con strade, piazze, edifici antichi e moderni. Le emozioni sono i suoi abitanti: alcune chiassose e visibili come un mercato rionale, altre silenziose e nascoste come vicoli remoti. In psicologia cognitiva basilare, capiamo che il modo in cui interpretiamo gli eventi ha un impatto diretto su come ci sentiamo. Non è l’evento in sé a determinare la nostra reazione emotiva, ma la valutazione che ne facciamo. Se davanti a una critica sul lavoro la interpreto come un attacco personale alla mia identità, sentirò rabbia o frustrazione. Se invece la considero un’opportunità di crescita, la mia risposta sarà diversa, magari curiosità o determinazione. Questa è la base della terapia cognitivo-comportamentale (CBT): cambiare i pensieri disfunzionali per cambiare le emozioni e i comportamenti.

Spingendoci un po’ più a fondo, in una prospettiva più avanzata sulla salute mentale, possiamo considerare il concetto di “validazione emotiva”. Validare un’emozione non significa approvarla o essere d’accordo con essa, ma riconoscerne l’esistenza e la legittimità. Un’emozione, anche se “negativa”, emerge come una reazione comprensibile a una determinata situazione o pensiero. Pensiamo a un trauma: spesso, la difficoltà di guarigione risiede nel non validare le proprie sensazioni di paura, dolore o ingiustizia. Invece di dirci “non dovrei sentirmi così”, imparare a dire “mi sento così, ed è comprensibile data la situazione” è un passo fondamentale. La non validazione interna ed esterna può portare a una repressione emotiva che, lungi dal risolvere i problemi, li incapsula, creando stratificazioni di malessere che emergono poi sotto forma di ansia, depressione o somatizzazioni.

Glossario:
  • Paul Ekman: psicologo statunitense noto per le sue ricerche sulle emozioni universali e le espressioni facciali.
  • Validazione emotiva: riconoscimento e accettazione delle emozioni come legittime reazioni.
  • CBT: terapia cognitivo-comportamentale, metodo terapeutico che affronta i pensieri disfunzionali per modificare le emozioni e i comportamenti.

La consapevolezza emotiva, dunque, diventa l’arte di osservare questi abitanti della nostra città mentale – rumorosi, sfuggenti o tenaci – senza giudizio, ma con la curiosità di chi cerca di comprendere le loro storie e il loro ruolo nella dinamica complessa della nostra esistenza. Ed è proprio in questa delicata danza tra osservazione e accettazione che risiede la vera “serenità”, non come assenza di emozioni, ma come armonia nella loro gestione.

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