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Infortuni sul lavoro: perché il trauma psicologico è così devastante?

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  • L'Università di Padova evidenzia l'aumento progressivo dello stress e della depressione post-infortunio.
  • Il 40% delle vittime di infortuni sul lavoro accusa forme ingenti di disagio mentale.
  • Nel 2024, INAIL ha attivato servizi di supporto psicologico a livello nazionale.

Il contesto occupazionale italiano presenta purtroppo una realtà oscura: gli incidenti sul luogo di lavoro costituiscono una problematica inquietante. Le loro conseguenze sono tutt’altro che trascurabili; infatti si manifestano attraverso risultati fisici gravi che spaziano dalle lesioni temporanee fino all’invalidità permanente o alla morte nei casi più estremi. Tuttavia c’è una sfumatura meno evidente ma ugualmente importante: il considerevole impatto psicologico distruttivo scaturito da tali avvenimenti. Tali traumi poco percepibili non interessano solamente la persona direttamente coinvolta nell’incidente; essi hanno anche ripercussioni su familiari ed eventualmente sui colleghi della vittima. Diventa pertanto imperativa l’implementazione di strategie efficaci per fornire sostegno psicologico a coloro che hanno attraversato esperienze traumatiche legate al proprio impegno; le repercussioni sulla loro salute mentale potrebbero protrarsi nel tempo ed evolversi in disordini complessi con potenziali effetti debilitanti.

I segni tangibili del malessere interiore derivante da queste situazioni critiche possono presentarsi in diverse forme. È abbastanza comune osservare nei lavoratori colpiti lo sviluppo di disturbi d’ansia generalizzata, episodi di panico ricorrenti ed in oltre un significativo numero di occasioni emerge anche il fenomeno del disturbo da stress post-traumatico (DSPT). Un’indagine effettuata dall’Università di Padova, mette in luce come le difficoltà emozionali manifestate dalle vittime d’infortuni aumentino progressivamente. Ciò è dovuto all’emergere crescente dello stress da ansia e depressione. Le sfide sono correlate non solo all’organizzazione ma anche ai processi cognitivi fondamentali come la concentrazione e la memoria; questi elementi influenzano negativamente il ritorno al lavoro. Tra i segni distintivi del DSPT, figurano episodi intrusivi riguardanti l’incidente vissuto precedentemente, oltre a sonni disturbati dalla presenza frequente d’incubi. Nonché un comportamento caratterizzato da un’evidente vigilanza sforzata e avversione verso spazi od eventi riconducibili al trauma medesimo. Ad esempio, (immagine); uno degli autisti colpiti dal rogo del proprio autobus ha esposto la sua lunga lotta contro l’ansia prima della diagnosi ufficialmente concessagli dall’INAIL relativa al disturbo post-traumatico da stress; questo evento testimonia chiaramente sia lo spessore emotivo dietro tali esperienze sia una certa validazione normativa.

Allo stesso modo si osserva nei settori operativi più delicati come quello della macellazione: qui l’aggravarsi delle condizioni psico-emotive viene alimentato dal contatto regolare con attimi perturbanti; infatti, numerose persone coinvolte nel lavoro esperiscono conseguenze severe per quanto riguarda i propri stati psichici. Stando agli ultimi dati raccolti nella ricerca, risulta evidente come circa 40% delle persone afflitte dagli incidenti sul posto occupazionale accusi forme ingenti d’eccessivo disagio mentale, rivelando così dimensioni critiche sul benessere sociale contemporaneo.

Glossario:

  • DSPT: Disturbo da Stress Post-Traumatico, un disturbo mentale che può svilupparsi dopo l’esperienza di eventi traumatici.
  • Mindfulness: pratica di piena consapevolezza e accettazione del momento presente, utilizzata come approccio terapeutico.
  • Empatia: capacità di comprendere e condividere i sentimenti di un’altra persona.

DSPT e altre manifestazioni del disagio psicologico post-infortunio

Il Disturbo da Stress Post-Traumatico è solo una delle risposte che un incidente sul lavoro può provocare. Spesso, le vittime manifestano anche quadri depressivi più o meno gravi, caratterizzati da perdita di interesse, anedonia, disturbi del sonno e dell’appetito, e un senso di disperazione che può culminare in pensieri suicidari. Un’analisi condotta dal CNOP evidenzia che le conseguenze psicologiche possono alterare profondamente la psiche e il comportamento, influenzando non solo la vita del singolo ma talvolta anche quella dei suoi discendenti, in un fenomeno noto come “trauma intergenerazionale”.

“L’assenza di un’adeguata elaborazione del trauma può portare a conseguenze a lungo termine.” – Studio CNOP

Le testimonianze raccolte rivelano un vissuto emotivo complesso, dove paura, rabbia e tristezza si mescolano e, se non gestite in modo appropriato, possono degenerare in disturbi cronici. È fondamentale riconoscere che non tutti i traumi sono uguali e che le reazioni individuali possono variare notevolmente. Le indagini hanno dimostrato come le persone che subiscono infortuni sul lavoro possano presentare una sintomatologia accompagnata da depressione, ansia e altri disturbi emozionali.


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Il ruolo cruciale del supporto psicologico e le iniziative esistenti

La consapevolezza crescente della gravità delle conseguenze psicologiche degli infortuni sul lavoro ha spinto diverse organizzazioni a implementare programmi di supporto. Il CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) e l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) sono tra gli enti che si stanno adoperando per garantire assistenza. Nel 2024, INAIL ha attivato servizi di supporto psicologico-psicoterapeutico per garantire un’offerta capillare e standardizzata sull’intero territorio nazionale, riconoscendo la necessità di trattamenti adeguati per i disturbi emotivi e relazionali. Il protocollo d’intesa firmato il 16 ottobre 2023 ha come obiettivo quello di garantire una rete nazionale di psicologi che offrono supporto psicologico per gli infortunati gravi e per i familiari delle vittime.

Iniziativa fondamentale: Il protocollo CNOP-INAIL garantisce supporto psicologico per le vittime di infortunio e per le loro famiglie, mirando a prevenire disagi psicologici post-traumatici. Numerose organizzazioni locali e associazioni come ANMIL si dedicano attivamente alla fornitura di sostegno psicologico alle persone colpite da incidenti sul lavoro. Questo tipo di assistenza è considerato cruciale per gestire gli effetti negativi degli infortuni o delle patologie professionali, poiché tali eventi possono determinare sia l’inabilità permanente sia una forte sensazione di disorientamento. In alcune circostanze eccezionali legate ad episodi traumatici, diverse imprese hanno scelto di ingaggiare specialisti del settore psico-sociale con l’intento di assistere i lavoratori nel processo terapeutico finalizzato al superamento dei traumi vissuti. Un caso emblematico è quello della Toyota Material Handling, che ha attivato uno sportello dedicato al supporto psicologico post-incidente per sostenere i propri dipendenti nella lotta contro ansia, stress ed episodi depressivi.

Nuove prospettive per la salute mentale sul lavoro

I dati più recenti, sebbene frammentari per quanto riguarda la correlazione diretta tra incidenti sul lavoro e disturbi di salute mentale a livello statistico nazionale in Italia, evidenziano comunque la persistenza di una grave problematica. Secondo il report ISTAT “Salute e sicurezza sul lavoro – Anno 2020”, il tasso di infortunio dei lavoratori stranieri è più alto di quello degli italiani, segnalando una preoccupante differenza nella sicurezza tra diverse categorie di lavoratori. La criminalità quotidiana in ambito lavorativo e l’incremento degli infortuni mortali mettono in luce una situazione critica.

Il report ISTAT del 2024 indica che l’indicatore di salute mentale nel 2023 è rimasto analogo a quello del 2022. Tuttavia, non esclude che all’interno di questa media si possano nascondere picchi di disagio legati a eventi specifici come gli infortuni.

“La salute mentale dei lavoratori non è un costo, ma un investimento.” – Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro

La Corea del Sud, ad esempio, ha registrato livelli “record” di cure per traumi da bullismo sul lavoro tra il 2022 e il 2024, indicando una maggiore consapevolezza e necessità di intervento sui traumi psicologici legati all’ambiente professionale.

La strada verso una piena integrazione del supporto psicologico nei protocolli di sicurezza sul lavoro è ancora lunga. Tuttavia, l’incremento di sportelli dedicati, la formazione di personale specializzato nel “primo soccorso psicologico” e il riconoscimento sempre più diffuso del disturbo post-traumatico da stress, anche in ambito lavorativo, sono passi significativi. È imperativo che le aziende, le istituzioni e la società civile continuino a investire nella prevenzione degli incidenti e nel supporto post-evento, non solo per una questione etica, ma anche per i benefici economici che una forza lavoro psicologicamente sana può apportare.

Anno Infortuni Mortali Aumento (%)
2021 1.090
2022 1.041 -4.5
2023 1.137 9.2
2024 1.090 4.7

Nel vasto campo della psicologia cognitiva e comportamentale, un concetto fondamentale è che il nostro cervello tende a dare un senso agli eventi che viviamo, anche quelli più traumatici. Un incidente sul lavoro, per esempio, non è solo un danno fisico, ma un’esperienza che va rielaborata. Se questa rielaborazione non avviene in modo efficace, il cervello può rimanere “bloccato” in uno stato di allerta o di riproduzione continua dell’evento traumatico, come in un loop infinito. Questo è il terreno fertile per lo sviluppo di disturbi come il DSPT. A un livello più avanzato, la terapia cognitivo-comportamentale focalizzata sul trauma (TF-CBT) e l’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) sono approcci che mirano a facilitare questa rielaborazione.

Nicola Manfredi, psicologo clinico, ha dichiarato: “Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di consapevolezza e coraggio nel voler ripristinare il proprio benessere.”

Riflettendo su quanto sia profondo l’impatto di un singolo evento sulla nostra psiche e su quella delle persone a noi care, emerge chiaramente l’importanza di non ignorare il disagio psicologico. Spesso sottovalutiamo la forza invisibile dei nostri pensieri e delle nostre emozioni, ma proprio lì risiede una grande parte della nostra capacità di guarigione.

Note

1 Studio UNIPD sui Disturbi Emozionari dopo un infortunio sul lavoro.

2 Casistica di ANMIL sull’efficacia del supporto psicologico post-infortunio.

3 Report ISTAT “Salute e Sicurezza sul Lavoro – Anno 2020”.


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