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Manicomi e psicofarmaci: possiamo davvero dire addio alla contenzione?

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  • La mostra ripercorre la storia della psichiatria dal XVIII secolo.
  • I 15 totem illustrano le criticità dei manicomi italiani negli anni '90.
  • Proiezione del film su Alda Merini e docufilm su Giorgio Antonucci.

Arriva a Ravenna e Milano, e in altre città italiane e internazionali, l’esposizione itinerante “Psichiatria e Diritti Umani: dai manicomi agli psicofarmaci, storie di contenzione e sedazione”, promossa dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU ODV). L’iniziativa offre un’analisi critica dell’evoluzione del trattamento delle malattie mentali, dal XVIII secolo fino ai giorni nostri, ponendo l’accento sul rispetto dei diritti umani.

Un Viaggio Attraverso la Storia della Psichiatria

La mostra si articola attraverso documentari fotografici, audiovisivi e 15 totem contenenti immagini d’archivio. Questo materiale illustra la realtà dei manicomi italiani, anche dopo l’approvazione della Legge Basaglia, e solleva interrogativi sulle pratiche di contenzione e sedazione. L’obiettivo è quello di fornire al visitatore una comprensione approfondita e critica di un capitolo cruciale della storia sociale. L’esposizione è completata da una sezione che illustra gli orientamenti contemporanei sostenuti dall’ONU e dall’OMS, volti a promuovere un benessere mentale che tuteli i diritti fondamentali e che rifiuti la coercizione e la somministrazione prolungata di sedativi.

Cosa ne pensi?
  • 💡 Una mostra necessaria per non dimenticare gli orrori......
  • 🤔 Davvero possiamo dire addio alla contenzione? Forse è utopia......
  • 🤯 E se la vera follia fosse la nostra incapacità di comprendere...?...

Focus sui Manicomi Italiani negli Anni ’90

Una parte significativa della mostra è dedicata alla situazione dei manicomi italiani negli anni ’90, un periodo successivo all’entrata in vigore della Legge Basaglia. Attraverso fotografie, commenti degli “ospiti” e testimonianze delle ispezioni a sorpresa, i 15 totem offrono uno sguardo sconvolgente su una realtà che, nonostante le riforme, continuava a presentare criticità. La collezione espositiva trae spunto dal testo “Oltre il manicomio” del dott. Roberto Cestari, che ha vissuto in prima persona quegli eventi e che sarà disponibile per rispondere alle domande durante una conferenza pubblica.

Eventi Collaterali e Testimonianze

Oltre all’esposizione principale, la mostra è arricchita da una serie di eventi collaterali. Tra questi, la proiezione del film “Folle d’amore – Alda Merini” di Roberto Faenza, che racconta la storia della poetessa Alda Merini, e del docufilm “Se mi ascolti e mi credi” dedicato a Giorgio Antonucci, figura chiave nella lotta contro i trattamenti disumani nei manicomi. A seguire la proiezione del docufilm, è previsto un confronto con il regista Alberto Cavallini e la sceneggiatrice Laura Mileto.

Oltre la Diagnosi: Riflessioni sulla Dignità Umana

La mostra “Psichiatria e Diritti Umani” non si limita a ripercorrere la storia della psichiatria, ma invita a una riflessione profonda sulla dignità umana e sul rispetto dei diritti fondamentali delle persone con disturbi mentali. L’esposizione offre uno sguardo critico sulle pratiche di contenzione e sedazione, spesso utilizzate come strumenti di controllo piuttosto che come terapie efficaci. In un’epoca in cui la salute mentale è sempre più al centro del dibattito pubblico, questa mostra rappresenta un’occasione preziosa per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere un approccio più umano e rispettoso nei confronti delle persone con problemi di salute mentale.

Un Passo Avanti Verso la Consapevolezza: La Nostra Responsabilità Collettiva

Amici, fermiamoci un istante a riflettere. La psicologia cognitiva ci insegna che i nostri schemi mentali, le nostre convinzioni profonde, influenzano il modo in cui percepiamo la realtà. Se guardiamo alla malattia mentale con pregiudizio, con paura, rischiamo di perpetuare un sistema che emargina e opprime. La mostra ci invita a decostruire questi schemi, a guardare oltre la diagnosi, a riconoscere l’umanità di ogni individuo.

E qui entra in gioco un concetto più avanzato: la plasticità neuronale. Il nostro cervello è in grado di cambiare, di adattarsi, di apprendere nuove prospettive. Possiamo, quindi, riprogrammare i nostri schemi mentali, sviluppare una maggiore empatia, un’autentica compassione.

Questa mostra non è solo un evento culturale, è un invito all’azione. Un’azione che parte dalla consapevolezza, dalla conoscenza, ma che si concretizza in un impegno quotidiano per costruire una società più inclusiva, più giusta, più umana. Non dimentichiamo che la salute mentale è un diritto, non un privilegio. E che la dignità umana non ha diagnosi.


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