- Marasco, nato a Firenze nel '36, ha segnato la psicoanalisi italiana.
- Nel '72 iniziò l'insegnamento di Psicodiagnostica a Firenze.
- Dal 1994 al 1999, Marasco ha guidato l'Ordine degli Psicologi toscani.
- Negli anni Novanta fonda il "Centro Ricerca per lo Sviluppo Psicologico".
- Presidente del Cript, ha innovato la ricerca in psicoterapia.
La comunità scientifica ed esperta nella psiche umana italiana piange la perdita del professor Pier Nicola Marasco, deceduto oggi 7 agosto 2025 all’età veneranda di 89 anni. Originario di Firenze nel ’36, Marasco si è affermato come una personalità autorevole e autentico riferimento storico attraverso le generazioni successive dei professionisti in psicoanalisi; il suo contributo indelebile al mondo psichico comprende i settori cruciali della cognizione umana così come quelli legati ai disastri emotivi nella più contemporanea emergenza sociale. La dipartita del professore segna quindi non solamente l’addio a uno dei più rispettati studiosi ed educatori italiani, ma anche quello a una vera figura pionieristica che si fece carico d’incidere profondamente sulla fisionomia odierna della disciplina psicologica nazionale. Il cursus honorum da lui perseguito fa sì che venga ricordata con solennità ogni tappa significativa raggiunta.
Il suo cammino educativo iniziò con la laurea in Medicina prima che decidesse definitivamente d’intraprendere il sentiero specialistico delle scienze comportamentali. L’itinerario accademico giunse al culmine nel ’72 quando avviò il suo insegnamento nelle materie quali Psicodiagnostica e Teoria della Personalità presso quella che era allora definita la Facoltà di Magistero dell’Università degli Studi di Firenze. Il vincolo con l’ateneo fiorentino si era radicato in epoche precedenti; infatti, egli aveva operato come assistente al noto professor Alberto Marzi, considerato uno dei protagonisti indiscussi della psicologia italiana post-bellica. Tale esperienza formativa ed interattiva non può che aver fornito le fondamenta necessarie alla sua successiva interpretazione multidisciplinare del sapere psichico e alla facoltà d’unire differenti correnti teoriche e metodi.
Tra le posizioni più rilevanti assegnate a Marasco emerge quella di direttore dell’Istituto di Psicologia a Firenze; ricoprì tale ruolo attraverso due mandati che ebbero inizio nel 1977. Durante questo arco temporale caratterizzato da intenso dinamismo creativo sotto i suoi auspici, l’Istituto conquistò prestigio diventando un polo cruciale sia per gli studi sia per l’insegnamento nel contesto nazionale. Le sue lezioni abbracciavano molteplici aree della psicologia applicata tra cui figurano Psicologia Dinamica, oltre alla Psicodinamica dello Sviluppo e delle Relazioni Familiari – materie approfondite presso la Facoltà fino al 2006. Tale poliedricità rappresenta chiaramente la visione olistica del professore riguardo alla disciplina; non era vincolata a un approccio singolare ma mirava ad abbracciare la complessità insita nella psiche umana da svariati punti di vista.
Oltre alle sue attività nel campo accademico, il professor Marasco ha avuto un impatto determinante nella creazione e nel riconoscimento ufficiale della figura dello psicologo in Italia. Infatti, è stato tra i pionieri dell’Ordine degli Psicologi toscani e ha mantenuto questo prestigioso incarico per due mandati consecutivi dal 1994 al 1999. Durante questo periodo cruciale nell’evoluzione professionale degli psicologi, sotto la sua direzione, sono state tracciate le basi delle norme etiche e pratiche che continuano a governare questa importante categoria ancora oggi. La sua influenza è stata decisiva per affermare il valore sociale dello psicologo, sostenendone l’essenzialità nei vari ambiti: dalla medicina clinica all’istruzione scolastica fino alle imprese e alle dinamiche comunitarie. L’impegno del professor Marasco supera i confini regionali italiani estendendosi anche sul piano nazionale; ciò lo rende una voce considerata con grande rispetto nei dibattiti inerenti allo sviluppo scientifico ed etico dell’intera area psicologica.
I contributi pionieristici e l’eredità accademica
L’influenza di Pier Nicola Marasco si estende ben oltre l’insegnamento e gli incarichi istituzionali. Tra i suoi lasciti più duraturi vi è la fondazione, negli anni Novanta, del “Centro Ricerca per lo Sviluppo Psicologico”, un’istituzione che ha rappresentato un crocevia di confronto e crescita intellettuale per numerosi giovani studiosi e professionisti. Questo centro ha favorito la ricerca, la sperimentazione e la diffusione di nuove idee, contribuendo in modo significativo all’avanzamento della psicologia in Italia. Attraverso il Centro, Marasco ha promosso un approccio integrato alla ricerca, incoraggiando la collaborazione interdisciplinare e l’applicazione pratica delle scoperte scientifiche. Il suo lavoro ha spesso toccato temi cruciali per la psicologia cognitiva, esplorando i processi mentali sottostanti la percezione, la memoria e il pensiero, elementi fondamentali per la comprensione del funzionamento umano.

Inoltre, Marasco ha rivestito cariche di prestigio in altre importanti istituzioni: è stato presidente del Cript (Centro per la Ricerca in Psicoterapia), consolidando la sua visione sulla ricerca in ambito terapeutico e sul suo impatto clinico. Il suo delineamento come leader nella psiche umana ha facilitato l’esplorazione innovativa di approcci metodologici diversi nella pratica della psicoterapia, mantenendo sempre uno sguardo vigile sull’dunque fatto comprovato dal metodo scientifico. Un settore nel quale egli si è dimostrato pionieristico è senza dubbio quello relativo alla psicologia dell’emergenza, area che fino ad allora aveva ricevuto scarso approfondimento all’interno del panorama italiano. Nella veste rispettabile di presidente presso l’Istituto Internazionale di Psicologia dell’Emergenza (Epii-Gn), questo accademico ha instancabilmente sostenuto la disseminazione del sapere legato a tale disciplina ritenuta fondamentale per affrontare crisi sanitarie ed offrire sostegno mentale durante traumi collettivi; tali sforzi sono stati precursori rispetto al crescente riconoscimento attuale circa l’urgenza d’interventi mirati dopo catastrofi ed episodi critici.
Nell’ambito del suo operare tra ricerca e insegnamento non vi è stato alcun tentativo dirimente nel concentrare il proprio apporto esclusivamente su una singola corrente psichica: piuttosto essi hanno incorporato distintivi tasselli provenienti da molteplici correnti disciplinari che spaziano dalla complessità analitica caratteristica della terapia dinamica fino alle rigorose regole formulate dalla scienza cognitiva. Durante il suo tragitto professionale si conta una copiosa partecipazione come moderatore o relatore a eventi accademici significativi che hanno alimentato lo scambio culturale imperante nello spazio formativo continuo riservato ai professionisti del settore. Tra i suoi colleghi e studenti è ricordato non solo per la sua profonda conoscenza, ma anche per la sua capacità di ispirare e guidare, stimolando la curiosità intellettuale e il pensiero critico. Il professor Marasco è citato in diverse pubblicazioni e manuali universitari, inclusa una “Guida per gli Studenti” dell’Università di Firenze, dove il suo nome compare tra i docenti di riferimento per materie quali psicologia generale e sperimentale, psicologia dinamica e psicologia cognitiva.
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L’impatto sulla formazione e la ricerca futura
La perdita del profondo sapere di Pier Nicola Marasco costituisce un’imponente prova per l’avvenire degli studi in psicologia nonché per l’esplorazione scientifica nell’ambito del benessere mentale. L’eredità che ha lasciato è caratterizzata da una ricchezza straordinaria ed eterogenea; essa racchiude molteplici aree d’interesse che spaziano dalla psicologia dinamica, alla psicodiagnostica, fino a giungere alla teoria della personalità insieme alla cruciale disciplina conosciuta come psicologia cognitiva. Il suo talento nel mescolare tecniche diverse — dalla cura clinica alle situazioni d’emergenza — lo posiziona come figura emblematica nella promozione di un tipo d’insegnamento olistico ed interdisciplinare.
In merito all’ambito specifico dell’area cognitiva, egli aveva evidenziato quanto siano vitali i meccanismi mentali che stanno dietro ai comportamenti umani così come alle emozioni manifestate. Grazie alle sue lezioni vivaci unitamente a ricerche penetranti ha saputo stimolare negli studenti quell’approccio analitico critico verso comprendere essenzialmente cos’è la mente umana: quali sono le sue potenzialità elaborative delle informazioni nonché il modo in cui essa affronta con determinazione eventi negativi. A tal proposito l’esame sistematico delle memorie, oltre ai sofisticati meccanismi cognitivi – pillar fondamentali nell’ambito cognitivo – erano frequentemente correlati con interazioni affettive studiate nelle relazioni interpersonali; tutto ciò testimonia chiaramente una concezione articolata ma veritiera dell’animo umano. Durante un’epoca caratterizzata dalla necessità di consolidare le basi della psicologia in Italia, il contributo del suo approccio si è rivelato determinante nel miglioramento delle pratiche cliniche nonché nella valorizzazione della ricerca scientifica secondo criteri universalmente accettati.
Marasco ha svolto un ruolo cruciale nell’espansione del campo della psicologia comportamentale, specialmente nell’ambito dell’integrazione dei modelli fondati su prove concrete all’interno delle metodologie terapeutiche. Pur provenendo da una preparazione inizialmente legata alla psicologia dinamica, egli ha manifestato una chiara capacità nel riconoscere e apprezzare l’importanza degli approcci sia comportamentali che cognitivo-comportamentali, favorendone così lo studio approfondito. Tale poliedricità teorica rappresenta un fulgido esempio dell’evoluzione professionale che permette a uno specialista di combinare differenti angolazioni per garantire cure più complete ed efficaci ai propri pazienti. La predisposizione al dialogo con varie correnti ideologiche da parte sua costituisce dunque un invito rivolto alle nuove generazioni di psicologi a superare visioni ristrettamente settarie, puntando invece su pratiche solide supportate dalle evidenze più attendibili disponibili. L’interesse manifestato nei confronti dei traumi e della salute mentale da parte dell’autore nel contesto della sua partecipazione all’Epii-Gn si colloca anticipatamente rispetto all’attuale sensibilizzazione riguardo all’urgenza di un intervento precoce avvalendosi di tecniche appropriate nelle circostanze critiche. Marasco sottolinea l’importanza del supporto psicologico quale elemento non facoltativo bensì cruciale per favorire il recupero sia sul piano individuale che collettivo dopo esperienze traumatiche. Il suo impegno professionale è stato determinante nell’ideazione di protocolli specifici ora imprescindibili, specie considerando un panorama globale segnato da continui disordini. Inoltre, grazie alla propria visione innovativa, egli ha stimolato i professionisti della psiche a riflettere su come le risposte cognitive ed emotive agli eventi traumatici possano avere ripercussioni sulla salute mentale nel lungo periodo; parallelamente mette in luce quanto possa essere efficace puntare su approcci terapeutici progettati ad hoc al fine di sostenere processi resilienti così come promuovere occasioni di crescita successiva ai traumi subiti.
Un’eredità viva per il futuro della psicologia
La figura del professor Pier Nicola Marasco lascia una traccia significativa nel panorama della psicologia italiana; questa eredità si prevede perdurerà nel tempo. Non è semplicemente una fine quella causata dalla sua scomparsa: essa rappresenta invece un’opportunità per onorare il patrimonio intellettuale ed emotivo che egli ci ha trasmesso — un patrimonio da curare ed espandere da parte dei suoi discepoli e colleghi. La rilevanza del suo operato trascende le sole pubblicazioni accademiche o le posizioni rivestite; essa comprende altresì il suo approccio alla professione, caratterizzato da uno straordinario equilibrio fra severità scientifica, effervescente curiosità intellettuale ed empatia.
Chi ebbe il privilegio di collaborare con lui ne esalta spesso due doti fondamentali: una incredibile lucidità analitica unitamente alla capacità peculiare di alimentare dialoghi costruttivi su temi complessi. In qualità di educatore stimato, lui plasmò generazioni intere nel campo della psicologia, oltre ad altre competenze riservate al mondo accademico: impartì conoscenze vitali insieme ad elementi cruciali dell’analisi critico-profonda. I suoi studenti — tanti ora influenti figure nell’accademia moderna, o nei luoghi più eterogenei dell’intervento pratico — dimostrano chiaramente come vi sia stato innegabilmente colpiti dall’essenza formativa delle sue lezioni, promuovendo così i valori fondamentali d’un’esistenza dedita al sapere. L’“effetto a cascata” riguardante la formazione rappresenta senza dubbio uno dei tratti distintivi dell’eredità lasciata da Marasco, assicurando al contempo che il metodo da lui sviluppato possa continuare a essere considerato un importante punto di riferimento.
La dedizione manifestata nella diffusione della psicologia dell’emergenza risulta emblematica delle sue straordinarie capacità previsionali nell’individuazione di ambiti d’intervento fondamentali per il benessere sociale. Alla luce delle crescenti esposizioni globali alle crisi e agli eventi traumatici concomitanti ai nostri giorni, lo sviluppo preciso in questo settore — nel quale Marasco ha svolto il ruolo pionieristico — acquisisce una rilevanza indiscutibile. Le sue iniziative hanno avuto un forte impatto nel rendere consapevoli sia l’opinione pubblica che le istituzioni riguardo alla necessità del supporto psicologico durante situazioni critiche come terremoti o pandemie; ciò ha condotto a una significativa integrazione degli esperti in psicologia nei gruppi operativi d’emergenza. Tale processo garantisce che gli elementi psicosociali non siano mai trascurati nelle dinamiche gestionali delle calamità naturali ed evita così il rischio che lesioni psicologiche possano stabilizzarsi oppure venire minimizzate.
In conclusione si invita così alla riflessione su come tale figura influenzi inevitabilmente le pratiche contemporanee nell’ambito della psicologia. Il delicato bilanciamento fra clinica pratica, ricerca e impegno sociale esemplificato da Pier Nicola Marasco, emerge come modello esemplare nel campo della psicologia contemporanea. Questa disciplina richiede oggi più che mai esperti in grado d’integrare conoscenze provenienti da ambiti diversi; figure professionalmente qualificate in grado non solo d’adattarsi ai mutamenti del panorama sociale, ma anche d’assumere ruoli duali: quelli dello scienziato meticoloso accanto all’sostenitore empatico del benessere collettivo. L’esistenza stessa e il percorso professionale intrapreso da lui testimoniano chiaramente l’idea secondo cui quella dell’appartenenza alla propria professione possa evolversi in qualcosa oltre il mero impiego lavorativo: si tratta infatti d’una vera missione dedicata alla comunità.
In maniera fondamentale, la psicologia cognitiva illumina sul fatto che le modalità attraverso cui interpretiamo gli avvenimenti incidono inevitabilmente sulle nostre emozioni e i conseguenti comportamenti. Nel momento in cui affrontiamo una perdita profonda — quella ad esempio connessa alla morte dePier Nicola Marasco, una figura determinante — è logico provare varie sfumature emotive: dall’intensa tristezza sino a una concreta sensazione d’assenza profonda.
Nel medesimo solco si colloca anche l’approccio della psicologia comportamentale: essa evidenzia infatti quanto ogni comportamento correlato all’elaborazione del lutto – quale è quello orientato alla condivisione dei ricordi oppure al cercare conforto – faccia parte integrante di un meccanismo adattativo in continua evoluzione. A un livello più avanzato, il trauma, che spesso segue eventi di perdita importanti, può essere gestito attraverso l’elaborazione del significato. In questo processo, proprio come Pier Nicola Marasco ha esplorato la complessità della psiche, ci si concentra non solo sull’immediatezza della reazione emotiva, ma anche su come il nostro sistema cognitivo riorganizza la comprensione del mondo dopo un evento destabilizzante. Questo ci spinge a riflettere sul fatto che anche nella perdita, specie quella di persone che hanno plasmato il sapere, c’è un’opportunità per la crescita e per l’affermazione di nuovi significati, radicati nell’eredità lasciata e nella capacità individuale e collettiva di darvi continuità.
Titolo: Manuale di Psicologia dell’Emergenza
Autore: Sbattella, F.
Casa Editrice: Franco Angeli Editore
Anno: 2020
- Pagina dell'Università di Firenze che ricorda il ruolo di Marasco.
- Guida della Scuola di Psicologia dell'Università di Firenze, approfondimento didattico.
- Biografia di Alberto Marzi, figura chiave nella psicologia applicata italiana.
- Sito ufficiale dell'Ordine degli Psicologi della Toscana, utile per approfondimenti.