Pontecorvo accende la speranza: un rifugio empatico per i giovani in difficoltà

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  • A pontecorvo nasce un laboratorio per ragazzi tra i 16 e i 23 anni.
  • L'oms stima che oltre un miliardo soffra di disturbi mentali.
  • L'accesso richiede prescrizione per psicoterapia di gruppo (cod. 94.44_0).

Un nuovo orizzonte si apre a Pontecorvo, un faro di speranza per i giovani che navigano nelle acque spesso tempestose del disagio emotivo. All’interno della Casa della Salute, *si è inaugurato il “Laboratorio sull’Empatia e sulla Salutogenesi, un’iniziativa significativa promossa congiuntamente dal Dipartimento della Salute Mentale e dal Centro Salute Mentale di Pontecorvo. Questo spazio è dedicato ai ragazzi tra i 16 e i 23 anni, già in carico ai servizi dipartimentali, offrendo un porto sicuro dove poter esplorare le proprie fragilità e ricostruire un senso di benessere.

Un’Oasi di Ascolto e Cura

Il laboratorio si configura come un vero e proprio spazio di ascolto, progettato per intercettare il disagio giovanile sia a livello preventivo che curativo. L’approccio terapeutico si basa sulla psicoterapia di gruppo, arricchita da attività esperienziali che mirano a coinvolgere attivamente i partecipanti nel loro percorso di guarigione. Per accedere al laboratorio, è necessaria una prescrizione per “Psicoterapia di gruppo” (cod. 94.44_0), ottenuta dal proprio medico di base e successivamente presentata al Centro Unificato di Prenotazione (CUP). L’obiettivo primario è quello di favorire una maggiore consapevolezza del proprio malessere e incoraggiare la condivisione delle esperienze, creando un ambiente di supporto e comprensione reciproca.

Cosa ne pensi?
  • 👏 Ottima iniziativa! Finalmente un luogo dove i giovani... ...
  • 🤔 Ma siamo sicuri che un laboratorio possa risolvere... ...
  • 🤯 Interessante come il progetto si focalizzi sull'ascolto attivo... ...

La Sfida del Disagio Giovanile

Il progetto nasce in risposta a una problematica sempre più pressante: il disagio giovanile. I dati di Censis e Istat rivelano una crescita esponenziale di questo fenomeno negli ultimi anni. Un numero crescente di ragazzi e ragazze si sente intrappolato nella solitudine e nel malessere psicologico. Questo non è un problema isolato, ma una tendenza globale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che oltre un miliardo di persone nel mondo soffra di disturbi mentali, e più del 14% di questi sono adolescenti. Tra le problematiche più frequentemente riscontrate figurano stati depressivi, ansia, disordini alimentari, tentativi di autolesionismo o suicidio, difficoltà nella regolazione emotiva, comportamenti impulsivi, chiusura sociale e interruzione degli studi.

Un Investimento nel Futuro

Il direttore generale Arturo Cavaliere ha sottolineato l’importanza di intercettare precocemente i segnali di sofferenza emotiva e relazionale nei giovani, offrendo loro un supporto continuativo per garantire un futuro di benessere, dignità e pieno sviluppo del loro potenziale umano e sociale. Garantire il benessere psicologico dei giovani è fondamentale per gettare le basi di una comunità più robusta, sensibile e umanitaria. Il Laboratorio sull’Empatia e sulla Salutogenesi rappresenta un passo concreto in questa direzione, un’iniziativa che mira a trasformare i comportamenti inefficaci e maladattivi in comportamenti efficaci, restituendo ai giovani la capacità di scegliere consapevolmente il proprio percorso di vita.

Verso una Nuova Consapevolezza: L’Importanza dell’Ascolto Attivo

Il progetto di Pontecorvo ci ricorda una verità fondamentale: l’ascolto attivo è la chiave per comprendere e affrontare il disagio giovanile. Ma cosa significa realmente ascoltare attivamente?* In psicologia cognitiva, l’ascolto attivo non è semplicemente udire le parole di un altro, ma impegnarsi attivamente nel processo di comprensione, prestando attenzione non solo al contenuto verbale, ma anche al linguaggio non verbale, alle emozioni sottostanti e al contesto in cui la comunicazione avviene.
Una nozione avanzata di psicologia comportamentale ci suggerisce che l’ambiente gioca un ruolo cruciale nel modellare i nostri comportamenti e le nostre emozioni. Creare spazi sicuri e accoglienti come il Laboratorio sull’Empatia e sulla Salutogenesi può favorire lo sviluppo di strategie di coping più efficaci e promuovere un senso di appartenenza e connessione sociale.
Riflettiamo: quante volte ci siamo sentiti veramente ascoltati, compresi nel profondo? E quante volte, invece, abbiamo offerto un ascolto superficiale, distratto, incapace di cogliere le sfumature del disagio altrui? Forse, imparare ad ascoltare attivamente, con empatia e senza giudizio, potrebbe essere il primo passo per costruire una società più consapevole e attenta al benessere dei suoi giovani.


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