- Il 10% degli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni usa impropriamente psicofarmaci.
- L'1,1% degli adolescenti tra 10 e 14 anni soffre di disturbi depressivi.
- Le benzodiazepine comportano un alto rischio di dipendenza.
Il panorama della salute pubblica in Italia è scosso da un fenomeno che sta assumendo contorni preoccupanti: l’aumento esponenziale dell’utilizzo di ricette mediche falsificate, un’ombra che si allunga in particolare sulla popolazione adolescenziale. Questo allarme, lanciato con forza dagli Ordini dei Farmacisti di diverse province italiane, tra cui Ferrara e Sassari, e supportato da report nazionali, evidenzia una tendenza pericolosa: i giovani ricorrono a sistemi illeciti per procurarsi farmaci, spesso psicotropi, a scopo di abuso o come forma di automedicazione per disturbi psicologici. La proliferazione di ricette contraffatte sul territorio nazionale non è una novità, ma la sua crescente diffusione tra i minori e le modalità sempre più sofisticate con cui viene attuata rappresentano un segnale preoccupante.
Le segnalazioni quotidiane ai Carabinieri del NAS e agli Ordini professionali riguardano una varietà di situazioni, dal furto di timbri e ricettari medici, spesso sottratti anche al di fuori della regione di appartenenza del farmacista, all’utilizzo di ricette completamente inventate o manipolate digitalmente. Quest’ultima tecnica, in particolare, sembra guadagnare terreno tra le nuove generazioni, che sfruttano software di ritocco grafico e tutorial online per rendere le prescrizioni apparentemente indistinguibili da quelle reali. La facilità con cui queste informazioni circolano su piattaforme digitali come YouTube, Telegram e TikTok contribuisce in modo significativo all’accessibilità di tali pratiche, rendendo il confine tra “medicina” e “veleno” sempre più labile.
Un aspetto particolarmente allarmante del fenomeno è il target di questi farmaci. Si tratta prevalentemente di psicotropi, come ansiolitici, sedativi, antidepressivi e antipsicotici. Farmaci come il Rivotril, il Lyrica, l’Oxycontin, lo Zolpidem e il Depalgos sono tra i più ricercati tramite ricette falsificate. Queste sostanze, agendo sul sistema nervoso centrale, possiedono un elevato potenziale di abuso e, se assunte senza controllo medico, in dosi eccessive o in combinazione tra loro o con altre sostanze come l’alcol, possono avere conseguenze devastanti, in alcuni casi persino letali. Eventi tragici, come quello di un diciottenne morto a Sassari per un mix di farmaci, o l’indagine a Modena e Reggio Emilia sul Pregabalin ottenuto con ricette false, sottolineano la gravità della situazione e l’urgenza di un intervento. La ricerca “ESPAD Italia 2024” del CNR conferma il quadro, rivelando che circa il 10% degli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni ha fatto uso improprio di psicofarmaci almeno una volta nell’ultimo anno, con percentuali ancora più elevate tra i giovanissimi (1 su 15 tra i 12 e i 14 anni). Questi dati evidenziano l’aumento del consumo di ansiolitici e antidepressivi tra i giovani, con il Rapporto ESPAD 2024 che sottolinea un 10,8% delle scuole superiori che assumono psicofarmaci senza prescrizione medica [CNR].
Le motivazioni psicologiche e comportamentali dietro l’abuso
Le ragioni che spingono i giovani verso l’abuso di psicofarmaci, spesso ottenuti in modo illecito tramite ricette falsificate, sono molteplici e affondano le radici in un contesto sociale e psicologico complesso. L’adolescenza è di per sé una fase di grandi cambiamenti e sfide, caratterizzata dalla ricerca di identità, dalla pressione dei pari e dalle aspettative scolastiche e sociali. In questo scenario, i disturbi di salute mentale rappresentano una realtà diffusa, con una stima che indica come circa un adolescente su sette (il 14% tra i 10 e i 19 anni secondo l’OMS) soffra di un disturbo mentale. I dati di uno studio italiano su ragazzi tra 10 e 14 anni, risalente al 2014, già rilevavano un disturbo mentale nell’8,2% dei casi, mentre l’OMS nel 2021 stimava disturbi depressivi nell’1,1% degli adolescenti tra 10 e 14 anni e nel 2,8% tra i 15 e 19 anni. Queste cifre, per quanto datate, danno l’idea di una base di vulnerabilità preesistente.
L’automedicazione, intesa come l’uso di sostanze (tra cui farmaci, alcol o droghe) per alleviare sintomi di disagio psicologico senza la supervisione di un professionista, emerge come una strategia disfunzionale spesso adottata dai giovani. La facile reperibilità di informazioni online, la circolazione di tutorial su come falsificare ricette e la percezione, errata, che i farmaci siano una soluzione rapida e “legale” ai propri problemi contribuiscono a indirizzare i giovani verso questa pratica rischiosa. Il ritiro sociale, il rifiuto scolastico, l’autolesionismo, l’ansia, i disturbi del comportamento alimentare e l’ideazione suicidaria sono tra i segnali che possono indicare un disagio psicologico sottostante, che in assenza di adeguato supporto professionale, può portare i giovani a cercare sollievo nell’automedicazione, anche tramite farmaci ottenuti illegalmente.
Fonte: Istituto di Fisiologia Clinica del CNR
Gli ostacoli culturali ed economici all’accesso ai servizi di salute mentale, insieme alla pressione sociale e al desiderio di sperimentare, possono ulteriormente aggravare la situazione, creando un circolo vizioso di disagio e abuso. La facilità con cui alcuni farmaci, pur richiedendo prescrizione, sembrano diventare accessibili tramite canali illeciti o la manipolazione di ricette, li trasforma in una sorta di “droga da farmacia”, percepita forse come meno pericolosa rispetto alle sostanze stupefacenti illegali, ma con effetti non meno devastanti.
- È confortante vedere che si affronta questo tema delicato...👍...
- Trovo semplicistico dare la colpa solo alla società...🤔...
- E se il problema fosse la definizione stessa di 'salute mentale'? 🤯......
Le gravi conseguenze dell’uso improprio di farmaci
Il consumo irregolare dei farmaci rappresenta una questione critica; in particolare quando si tratta degli Psicofarmaci. La progressiva diffusione del fenomeno pone serie interrogative riguardo alla salute pubblica degli individui coinvolti nella fascia adolescenziale, dove sempre più frequentemente questi giovani tendono a ignorare le avvertenze mediche, giungendo talora ad affrontare gli effetti collaterali dannosi con estrema leggerezza. Ciò porta non solo all’emergenza immanente legata ai primi episodi d’intossicazione, ma anche al rischio duraturo della nascita ed evoluzione delle dipendenze farmacologiche. Molte delle sostanze ricercate, come le benzodiazepine, sono note per indurre dipendenza fisica e psicologica, rendendo estremamente difficile interromperne l’assunzione e portando a una spirale di ricerca compulsiva del farmaco.
Tipo di Farmaco | Effetti Collaterali Possibili | Rischio di Dipendenza |
---|---|---|
Benzodiazepine | Ansia, vertigini, confusione | Alto |
Antidepressivi (SSRI) | Nausea, insonnia, disfunzioni sessuali | Moderato |
Antipsicotici | Aumento di peso, sedazione, diabete | Alto |
La dipendenza non solo compromette la salute, ma ha anche un impatto devastante sulla vita sociale, scolastica e familiare dell’adolescente. L’aggravamento o l’insorgenza di disturbi psichiatrici è un’altra grave conseguenza. Ciò che inizia come un tentativo di alleviare sintomi ansiosi o depressivi tramite automedicazione può paradossalmente peggiorare il quadro clinico, portando all’escalation dei sintomi o all’insorgenza di nuovi disturbi. Farmaci come gli antidepressivi e gli antipsicotici hanno meccanismi complessi e il loro uso improprio può alterare l’equilibrio chimico del cervello, con effetti imprevedibili e potenzialmente dannosi, soprattutto in un cervello in via di sviluppo come quello adolescenziale.
Infine, l’uso improprio e prolungato di psicofarmaci può causare danni neurologici. Alcune sostanze possono alterare le strutture cerebrali, compromettere le funzioni cognitive e mnemoniche e influenzare lo sviluppo neurologico, con effetti che possono essere permanenti. La combinazione di psicofarmaci con alcol o altre sostanze amplifica ulteriormente questi rischi, creando un “cocktail” potenzialmente letale che può avere conseguenze devastanti e irreversibili sulla salute e sul benessere dell’adolescente. L’allarme lanciato dai farmacisti sull’aumento dell’uso di Rivotril e altri farmaci come “droga da banco” evidenzia un preoccupante cambiamento nelle modalità di abuso e la necessità urgente di contrastare questo fenomeno su più fronti, dalla prevenzione e informazione alla stretta sorveglianza e al contrasto dei canali di approvvigionamento illecito.
Verso una maggiore consapevolezza e azione
A fronte di un quadro tanto allarmante come quello attuale—che mette in luce l’esposizione dei giovani ai rischi legati all’accesso illecito a sostanze pericolose—è imperativo avviare una riflessione accurata e intraprendere interventi concertati su diversi fronti. Considerando le fondamenta della psicologia cognitiva, è essenziale evidenziare come il cervello adolescente, ancora incompleto nel suo sviluppo, non abbia raggiunto pienamente le capacità cognitive delle regioni prefrontali responsabili della pianificazione strategica, della moderazione degli impulsi e dell’analisi del rischio. Tale stato di incompletezza spiega parzialmente perché i ragazzi siano portati verso la ricerca immediata di gratificazioni istantanee, minimizzando le ricadute durature delle proprie scelte comportamentali riguardanti l’abuso di sostanze. Questa questione trova ulteriore fondamento nella psicologia comportamentale: essa ci illustra come i modelli comportamentali siano modellati da rinforzi positivi (spesso rappresentati dalla percezione immediata del sollievo) così come dall’influenza dei coetanei; questi fattori risultano cruciali nell’ambito dell’abuso e dell’automedicazione giovanile. Un approfondimento più avanzato, correlato alla salute mentale e ai traumi, suggerisce che molti adolescenti che ricorrono all’automedicazione o all’abuso di sostanze potrebbero in realtà stare affrontando traumi pregressi o disturbi di salute mentale non diagnosticati o non trattati adeguatamente. In questi casi, la sostanza diventa un tentativo disperato di gestire un dolore emotivo profondo o di “spegnere” sintomi invalidanti come ansia o depressione. Questo sottolinea l’importanza di una vera e propria infrastruttura di salute mentale accessibile e priva di stigma per i giovani, in grado di intercettare precocemente il disagio e offrire percorsi di cura personalizzati. Stimolare una riflessione personale significa riconoscere che il problema va oltre il mero aspetto criminale della falsificazione di ricette; è un sintomo di un disagio più ampio nella nostra società. È fondamentale che genitori, educatori, professionisti della salute e la società nel suo complesso si interroghino sul perché i nostri ragazzi non riescono a trovare alternative più sane per affrontare le sfide della crescita e che siano disposti a investire risorse e attenzione nella costruzione di un ambiente che favorisca il loro benessere psicologico e emotivo.
- Automedicazione: Uso di farmaci o sostanze da parte di un individuo per trattare i propri sintomi o malesseri senza consultare un professionista sanitario.
- Dipendenza: Stato di bisogno compulsivo di una sostanza, spesso accompagnato da tolleranza e sintomi di astinenza.
- Psicofarmaci: Farmaci utilizzati per trattare disturbi mentali e comportamentali, come ansia e depressione.
Note
[CNR] Centro Nazionale delle Ricerche, Rapporto ESPAD Italia 2024.