- Verona: Hub nevralgico per neuroscienze e inclusione in vista delle Paralimpiadi 2026.
- Il congresso SIPF attesi oltre 300 esperti focalizzato sul «cervello adattivo».
- Workshop precongressuale: tecnologie digitali e sport paralimpico il 16 settembre 2025.
- Progetto SìPario: 85% degli atleti con disabilità migliorano grazie a percorsi psicologici.
La città di Verona sta rapidamente emergendo come un fondamentale hub per la ricerca nelle neuroscienze e nell’inclusione sociale. Questa evoluzione ha catturato l’interesse non solo della comunità scientifica ma anche degli ambienti sportivi, soprattutto in previsione delle prossime Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026. Tra gli eventi più significativi programmati vi è il XXXIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Psicofisiologia e Neuroscienze Cognitive (SIPF), fissato dal 17 al 19 settembre 2025, che avrà luogo presso il Polo Zanotto dell’Università veronese. Si prevede la partecipazione di oltre trecento esperti a livello nazionale nel campo delle neuroscienze. Il fulcro tematico dell’incontro sarà: “Il cervello adattivo”, focalizzato sull’analisi dei meccanismi intricati mediante i quali il cervello umano risponde agli stimoli variabili delle circostanze quotidiane; le discussioni toccheranno aspetti distintivi come sensoriale, motoria, cognitiva, affettiva e sociale. L’importanza del congresso non va sottovalutata: esso rappresenta una fase cruciale nella promozione degli studi sulle neuroscienze cognitive, e potenzialmente influenzerà profondamente la nostra comprensione riguardo ai processi cognitivi e al benessere generale dell’individuo.
La scelta di Verona come sede sottolinea l’impegno della città e dell’Università nel promuovere la ricerca scientifica e l’innovazione in ambiti cruciali per la società contemporanea. L’attenzione si focalizza non solo sulla teoria, ma anche sull’applicazione pratica delle scoperte scientifiche per migliorare la qualità della vita, specialmente per le persone con disabilità. L’università scaligera, con il patrocinio del Comune di Verona e il contributo della Commissione RUS e del CUG d’Ateneo, ha dimostrato una visione proattiva nell’organizzazione di questo evento, coinvolgendo attivamente anche la Fondazione Giuseppe Manni ETS.
L’obiettivo è creare una sinergia tra ricerca accademica, innovazione tecnologica e impatto sociale, elevando il dibattito a un livello globale. I sottoscrittori del progetto mettono in risalto che “l’innovazione scientifica favorisca l’adattamento dell’individuo per la promozione dell’inclusione sociale e della qualità della vita”. Questo richiamo all’importanza degli sviluppi scientifici indica chiaramente come questi possano svolgere un ruolo cruciale nell’ambito del miglioramento delle condizioni di vita e nel processo di integrazione sociale. [Insalutenews]. La rilevanza di simili manifestazioni trascende il semplice atto della condivisione delle conoscenze; è infatti collegata alla possibilità concreta di suscitare nuove idee e creare collaborazioni, elementi fondamentali per ottenere significativi avanzamenti nelle neuroscienze così come nell’ambito dell’inclusione.
In questo contesto, Verona emerge con la sua ricca eredità storica e un vibrante clima culturale come lo scenario perfetto in cui svolgere tale evento. Questa occasione contribuisce a lanciare la città verso una prospettiva caratterizzata da una crescente innovazione e leadership, sia sul piano scientifico che sociale.
Il corpo in movimento: tecnologie digitali e sport paralimpico
A precedere il congresso SIPF, il 16 settembre 2025, sempre presso il Polo Zanotto, si terrà un workshop precongressuale intitolato “Il corpo in movimento: dalle tecnologie digitali allo sport paralimpico e viceversa”. Coordinato dalla professoressa Mirta Fiorio, questo evento mira a instaurare un dialogo costruttivo tra il mondo accademico, il movimento paralimpico e la cittadinanza. La giornata, ricca di interventi specialistici, esplorerà le ultime frontiere delle tecnologie digitali e il loro impatto sulla riabilitazione neuromotoria e sull’inclusione sociale.
Tecnologie Digitali | Applicazione |
---|---|
Protesi Sensibilizzate | Incremento della performance atletica e autonomie |
Dispositivi Smart | Monitoraggio delle condizioni fisiche e feedback in tempo reale |
Realtà Virtuale | Simulazione di esperienze sportive immerse |
Virtual Coaching | Formazione personalizzata e accesso remoto alle sessioni di allenamento |
Tra gli argomenti principali si annoverano le protesi sensorizzate, i dispositivi smart, la realtà virtuale e il virtual coaching. Questi strumenti, sempre più sofisticati, non solo migliorano le performance degli atleti con disabilità, ma rappresentano anche un ausilio fondamentale per superare le barriere fisiche e sociali. Un focus particolare verrà dedicato al modo in cui queste tecnologie ridefiniscono il concetto di abilità e consentono una partecipazione più ampia e significativa allo sport e alla vita quotidiana.
Il workshop mette in luce come l’innovazione tecnologica, se ben indirizzata, possa diventare un motore potente per l’inclusione, offrendo nuove opportunità a chi convive con una disabilità. La prima parte del workshop sarà dedicata a un excursus sulle nuove tecnologie applicate allo sport paralimpico, mentre il pomeriggio culminerà con una tavola rotonda intitolata “Sport paralimpico: possono le tecnologie aiutare a superare le barriere? ”. Questa discussione vedrà la partecipazione di rappresentanti del Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e atleti paralimpici di successo come Michele Ferrarin, Andrea Lanfri, Federico Crosara e Francesca Porcellato, nonché esperti, studenti e associazioni del territorio.
“Le tecnologie digitali hanno reso lo sport accessibile a tutti, creando un ambiente dove le disabilità non sono più un ostacolo ma una possibilità di innovazione.”
Il workshop sarà un’occasione preziosa per condividere esperienze, discutere le sfide future e identificare soluzioni innovative per promuovere l’attività fisica accessibile e il benessere psicofisico delle persone con disabilità. L’incontro evidenzierà come il progresso tecnologico e la pratica sportiva, uniti a un profondo impegno per l’inclusione, possano trasformare radicalmente la percezione e la realtà della disabilità, promuovendo un senso di autoefficacia e un miglioramento della qualità della vita.
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Benessere mentale degli atleti con disabilità: una prospettiva neuroscientifica
Il dibattito che anima questi eventi veronesi pone l’accento su una questione di fondamentale importanza: il benessere mentale degli atleti con disabilità. Le neuroscienze offrono una lente preziosa per comprendere le sfide psicologiche specifiche affrontate da questi atleti e per sviluppare interventi mirati a migliorare le loro performance e la loro qualità di vita.
L’allenamento mentale, tecniche come la mindfulness, e altre metodologie basate sulle neuroscienze, possono giocare un ruolo decisivo. Questi approcci non solo rafforzano la resilienza psicologica, ma promuovono anche un senso di autoefficacia e benessere complessivo. L’obiettivo è permettere agli atleti di sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie risorse interne, aiutandoli a superare gli ostacoli non solo fisici, ma anche emotivi e psicologici.
Un caso emblematico è rappresentato dal progetto SìPario dell’Università di Verona. Questo progetto è rivolto alla valorizzazione del benessere psico-fisico oltre a quello sociale delle persone affette da disabilità tramite pratiche sportive specifiche. Un’iniziativa così mirata illustra chiaramente quanto sia cruciale adottare un metodo globale – ovvero quell’‘approccio olistico’, dove salute fisica e quella mentale vengono integrate per favorire uno sviluppo completo dell’individuo stesso.
I risultati ottenuti indicano che circa l’85% degli atleti portatori di handicap partecipanti ai percorsi psicologici riportano miglioramenti significativi nel loro stato mentale nonché nelle prestazioni sportive complessive. Il benessere mentale svolge un ruolo cruciale che va ben oltre il mero ambito della competizione atletica; la sua influenza si riverbera in ogni dimensione della vita degli sportivi, abbracciando tanto il piano personale quanto quello sociale e professionale.
In aggiunta a ciò, lo sport inclusivo funge da potente catalizzatore, contribuendo alla diminuzione del pregiudizio legato alla disabilità. Ciò favorisce una maggiore inclusione sociale, instaurando una cultura basata sul rispetto reciproco e sulla valorizzazione delle diversità. Manifestazioni come quelle organizzate a Verona non si limitano a sensibilizzare l’opinione pubblica; esse fungono anche da vere e proprie piattaforme destinate allo scambio di informazioni preziose e alla progettazione di innovative strategie tese ad assistere gli atleti con disabilità nel loro cammino verso la crescita personale e affermazione.
Oltre la performance: il contributo delle neuroscienze al benessere integrato
Il modello innovativo implementato a Verona fonde sapientemente le neuroscienze con lo sport inclusivo, costituendo così una vera e propria (svolta epocale) nell’ambito della (psicologia cognitiva) e della (manualità psichica contemporanea). L’obiettivo non è solamente il perfezionamento delle abilità atletiche; piuttosto mira a incoraggiare una (salutogenesi olistica) capace di affrontare le intricate realtà mentali ed emozionali dei soggetti coinvolti.
In termini fondamentali, gli studi sulla psicologia cognitiva rivelano come la nostra modalità di percezione e interpretazione degli eventi incida profondamente sulle nostre emozioni così come sulle azioni conseguenti. Per gli atleti portatori di disabilità ciò implica che il modo in cui essi (vivono la loro situazione personale) insieme alla capacità di gestire i propri anticipati risultati possa influenzare direttamente sia la loro (MOTIVAZIONE) (che resta centrale nel loro approccio alle sfide), sia la forza d’animo mostrata negli allenamenti.
La partecipazione ad attività sportive emerge quindi come uno strumento altamente efficace per (PATTERNING THE NEGATIVE THOUGHTS), favorire lo sviluppo dell'(autoefficacia) nonché per apprendere nuove tecniche efficaci nella gestione dello stress, conferendo stabilità al percorso individuale degli atleti stessi. Le neuroscienze ci offrono strumenti per comprendere come traumi, siano essi fisici o psicologici, lasciano un’impronta nel cervello e influenzano il comportamento e il benessere mentale.
In definitiva, la comunità scientifica e le iniziative candidate a Milano-Cortina 2026 si inseriscono in un contesto più ampio di valorizzazione del benessere globale attraverso l’inclusione e l’innovazione. Il futuro delle neuroscienze troverà nel mondo dello sport paralimpico un campo di sperimentazione promettente, culminando in risultati significativi per la salute e il supporto sociale.
- Neuroplasticità: Capacità del cervello di riorganizzarsi e adattarsi a nuove esperienze.
- Mindfulness: Tecnica di meditazione che promuove la consapevolezza del momento presente.
- SIPF: Società Italiana di Psicofisiologia e Neuroscienze Cognitive.
- Inclusione sociale: Integrazione delle persone con disabilità nella società attraverso pratiche e politiche di supporto.
Note
- [Insalutenews] – Verona, 14 settembre 2025.
- Dettagli sul congresso SIPF di Verona, cruciale per neuroscienze e sport paralimpici.
- Pagina ufficiale del congresso SIPF a Verona nel 2025, focus su neuroscienze.
- Sito ufficiale della fondazione, utile per capire il suo ruolo.
- Pagina dell'Università di Verona sull'evento Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina.