- Siglato protocollo triennale tra MIM e CNOP per il benessere psicologico.
- Previsti «presìdi territoriali di esperti psicologi» nelle scuole.
- La Legge di Bilancio 2025 stanzia 10 milioni di euro iniziali.
- Nel 2026 stanziati ulteriori 18 milioni di euro.
- Ordine Toscano chiede la stabilizzazione dello psicologo nelle scuole.
Un’iniziativa cruciale per il benessere giovanile
L’attenzione sul benessere psicologico degli studenti italiani ha raggiunto un punto di svolta grazie a un’iniziativa congiunta tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP). In data 19 marzo 2024, è stato siglato un protocollo triennale che mira a contrastare il disagio psicologico e promuovere il benessere emotivo all’interno delle scuole, coinvolgendo studenti, famiglie, docenti e personale scolastico. Questa mossa strategica giunge in un momento particolarmente delicato, segnato da un’escalation di episodi di violenza che hanno coinvolto giovani e giovanissimi, rendendo più che mai evidente l’urgenza di rafforzare la cultura del rispetto e della prevenzione nelle istituzioni educative.
Il fulcro di questo accordo è la progettazione e l’implementazione, in via sperimentale, di “presìdi territoriali di esperti psicologi”. Questi presìdi saranno chiamati a svolgere un ruolo cruciale nel superare le fragilità evolutive che possono emergere nei contesti scolastici. La finalità principale risiede nel fornire un supporto tangibile alle persone afflitte da svantaggi sociali e culturali, realtà spesso deleterie nei confronti dei processi socializzatori nonché nella partecipazione attiva alla vita scolastica comunitaria. Altrettanto cruciale si rivela la loro funzione nell’accompagnare le istituzioni educative nella realizzazione dei percorsi progettuali intesi a prevenire ed affrontare fenomeni quali la violenza ed il bullismo, questioni che influiscono negativamente sulla serenità personale e sul progresso formativo degli alunni. Un impegno economico rilevante accompagna tale progetto: la Legge di Bilancio del 2025 ha previsto l’erogazione iniziale di 10 milioni di euro nel 2025, seguiti poi da 18 milioni per il successivo anno 2026, accumulando così oltre 28 milioni totali. Queste risorse saranno destinate all’avvio sperimentale dei presìdi territoriali previsto già dal mese prossimo. La stabilizzazione della figura dello psicologo nelle scuole emerge quale meta ambiziosa, appoggiata anche dalle istanze proposte su scala regionale, fra cui spicca quella dell’Ordine Professionale Toscano, secondo cui questo profilo professionale rappresenta una componente fondamentale affinché l’istituzione scolastica possa svilupparsi in modo sempre più sensibile rispetto alla salute mentale degli studenti. Questa iniziativa va oltre il semplice aiuto riservato agli studenti; essa aspira alla diffusione della cultura del benessere psicologico, con una chiara consapevolezza che anche la salute mentale degli insegnanti e del personale scolastico riveste un’importanza cruciale nella costruzione di un contesto educativo non solo sano ma anche altamente produttivo. Pertanto, la sottoscrizione di tale protocollo costituisce una mossa tangibile verso una visione più integrata e olistica della salute mentale all’interno delle scuole italiane, segnando così un precedente significativo per le politiche future in questo ambito.
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L’approccio innovativo dei “Presidi Territoriali”: analisi critica e prospettive
L’introduzione dei “presìdi territoriali di esperti psicologi” nel contesto scolastico italiano rappresenta un’innovazione significativa, in linea con l’esigenza crescente di affrontare le problematiche legate alla salute mentale e al disagio giovanile. Questa iniziativa, promossa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, si propone di creare una rete di supporto capillare che vada oltre il tradizionale “sportello d’ascolto” occasionale, mirando a un intervento più sistematico e strutturato. Il concetto di “presidio territoriale” implica la creazione di strutture operanti a livello locale, con psicologi pronti a interagire direttamente con le scuole, gli studenti, le famiglie e il personale docente.
L’obiettivo primario è duplice: da un lato, prevenire l’insorgere di disagi psicologici e comportamentali, intercettando precocemente i segnali di fragilità; dall’altro, promuovere il benessere psicologico generale attraverso lo sviluppo di competenze emotive, relazionali e di gestione delle criticità. Questo approccio proattivo è fondamentale per costruire una cultura scolastica che valorizzi la salute mentale come componente essenziale del percorso educativo.
Dal punto di vista della psicologia comportamentale, l’efficacia di questi presìdi deriverà dalla loro capacità di attuare interventi basati sull’evidenza scientifica. Sarà cruciale l’implementazione di programmi di educazione alla salute mentale che utilizzino tecniche di apprendimento sociale e modellamento, per aiutare gli studenti a sviluppare strategie di coping efficaci e a potenziare la loro resilienza. Inoltre, la presenza di psicologi territoriali consentirà un’analisi più approfondita dei contesti specifici delle scuole, permettendo di adattare gli interventi alle esigenze uniche di ciascuna comunità scolastica. Un esempio potrebbe essere la creazione di percorsi personalizzati per studenti che affrontano situazioni di svantaggio socio-culturale, spesso correlate a maggiori rischi di disagio psicologico.

Tuttavia, è essenziale che l’implementazione di questi presìdi sia accompagnata da un monitoraggio costante e da una valutazione rigorosa dei risultati. Sarà fondamentale definire indicatori chiari per misurare l’impatto degli interventi sulla riduzione del disagio, sull’incremento del benessere percepito e sulla diminuzione di fenomeni come bullismo e violenza. Solo attraverso un’attenta raccolta e analisi dei dati sarà possibile ottimizzare le strategie e garantire che le risorse finanziarie stanziate, oltre 28 milioni di euro per il 2025-2026, siano utilizzate nel modo più efficace. È importante che questo modello sperimentale possa evolversi in un sistema più permanente e capillare, per garantire una copertura adeguata a tutte le istituzioni scolastiche. La collaborazione tra il MIM e il CNOP, sancita dal Comitato paritetico che supervisionerà l’iniziativa, è un segnale positivo di un approccio integrato e collaborativo che potrà portare a un significativo miglioramento della salute mentale nelle scuole italiane, fornendo un modello potenzialmente esportabile anche in altri contesti internazionali.
La psicologia scolastica nel panorama internazionale: un confronto necessario
L’iniziativa italiana di istituire “presìdi territoriali di esperti psicologi” nelle scuole si inserisce in un dibattito globale ben più ampio sull’importanza della psicologia scolastica e della salute mentale giovanile. Per valutare appieno la potenziale efficacia e le aree di miglioramento del modello italiano, è fondamentale confrontarlo con le best practice internazionali. Diversi paesi hanno sviluppato programmi consolidati e innovativi per integrare il supporto psicologico nel sistema educativo, offrendo spunti preziosi per l’evoluzione del nostro approccio.
Negli Stati Uniti, ad esempio, la figura dello psicologo scolastico è presente da decenni e svolge un ruolo multifunzionale, che va ben oltre il solo ascolto. Questi professionisti sono impegnati nella valutazione diagnostica, nella progettazione di interventi comportamentali e accademici, nella consulenza con genitori e insegnanti e nella gestione delle crisi. Le scuole americane adottano spesso un modello a più livelli di supporto (Multi-Tiered System of Supports – MTSS), in cui interventi universali sono forniti a tutti gli studenti, seguiti da supporti mirati per gruppi a rischio e infine interventi individualizzati per chi necessita di aiuto intensivo. L’elemento cruciale nella gestione delle sfide legate alle necessità complesse dei studenti risiede nella sinergia tra le comunità locali e le strutture sanitarie esterne. Questa interazione assicura una presa in carico esaustiva per giovani afflitti da esperienze traumatiche oppure colpiti da disturbi d’ansia o depressione.
In Regno Unito, si è assistito a un considerevole impegno verso la formazione docente mirato a identificare precocemente i segnali di malessere psichico e a favorire contesti educativi inclusivi. Gli emergenti Mental Health Support Teams (MHSTs) collaborano attivamente con gli istituti scolastici al fine di offrire interventi tempestivi e accessibili; il loro focus principale è diretto alla prevenzione e al rafforzamento del benessere psicosociale. Queste squadre operano in perfetta sintonia con i servizi per la salute mentale infantile e adolescenziale (CAMHS), assicurando così l’integrità della cura offerta ai ragazzi. In alcune nazioni scandinave come Svezia e Finlandia, l’aspetto del benessere mentale trova spazio nel curriculum educativo; vi sono proposte didattiche che introducono gli allievi all’intelligenza emotiva insieme a tecniche di gestione dello stress e soluzioni conflittuali già nei primi anni formativi: tale approccio viene considerato essenziale nell’ambito della crescita personale totale dell’individuo. La loro enfasi sulla prevenzione universale e sulla creazione di un clima scolastico positivo riduce la stigmatizzazione associata ai problemi di salute mentale, incoraggiando gli studenti a chiedere aiuto quando necessario.
Il modello italiano, con i suoi “presìdi territoriali”, si prefigge di emulare alcuni di questi successi, concentrandosi sulla prevenzione e sul supporto locale. Tuttavia, per raggiungere un’efficacia comparabile, sarà essenziale garantire una formazione continua e specialistica per gli psicologi coinvolti, assicurando che siano aggiornati sulle metodologie basate sull’evidenza scientifica e sulle nuove scoperte nel campo della psicologia cognitiva e comportamentale. Inoltre, la creazione di un sistema di riferimento chiaro e funzionale con la sanità territoriale e i servizi sociali sarà cruciale per gestire i casi più complessi che richiedono un approccio multidisciplinare e a lungo termine. Il confronto con le esperienze internazionali suggerisce che l’investimento finanziario, seppur significativo, deve essere accompagnato da una pianificazione strategica attenta, da un’integrazione profonda dei servizi e da un costante monitoraggio della qualità degli interventi per garantire che i “presìdi territoriali” possano effettivamente diventare un pilastro fondamentale nel promuovere la salute mentale e il successo formativo dei giovani italiani. La possibilità di districare e sintetizzare le varie basi strategiche efficaci, sviluppate in ambiti diversi, rappresenta una dimensione fondamentale per aumentare al massimo il beneficio derivante da questa iniziativa encomiabile.
Salute mentale e benessere giovanile: un ecosistema da coltivare
Il tema del benessere psicologico e della salute mentale, specialmente in età evolutiva, è di cruciale importanza nel panorama contemporaneo. I recenti investimenti e le iniziative come i “presìdi territoriali” proposti da Valditara segnano un importante passo avanti nel riconoscimento della centralità di questi aspetti nel percorso di crescita di ogni individuo. Ma cosa significa davvero “salute mentale” e perché è così fondamentale coltivarla fin dai banchi di scuola?
In psicologia cognitiva, si comprende che la nostra mente non è una tabula rasa, ma un sistema complesso che elabora informazioni, crea percezioni e struttura pensieri. I traumi, il bullismo, le fragilità emotive e le difficoltà relazionali possono perturbare profondamente questi processi cognitivi, portando a schemi di pensiero disfunzionali e a una visione negativa di sé e del mondo. Un’intercettazione precoce e un intervento mirato, come quello che i presìdi si propongono di offrire, possono aiutare a ristrutturare questi schemi, promuovendo un pensiero più resiliente e adattivo. È come dare agli studenti gli strumenti per “riscrivere” le loro narrazioni interne, trasformando le esperienze negative in opportunità di apprendimento e crescita.
Dal punto di vista della psicologia comportamentale, sappiamo che i comportamenti sono appresi e rinforzati dall’ambiente. Un ambiente scolastico che offre supporto psicologico, che insegna abilità sociali e che promuove il rispetto, agisce come un potente agente di rinforzo positivo. In questo contesto, l’apprendimento di strategie di coping efficaci non è solo una nozione teorica, ma una pratica quotidiana che permette ai ragazzi di affrontare le sfide con maggiore consapevolezza e strumenti concreti, riducendo la probabilità di sviluppare comportamenti disadattivi come forme di aggressione o ritiro sociale.
Volendo approfondire, dal punto di vista della medicina e della psicopatologia, è fondamentale comprendere che molte condizioni di salute mentale, se non affrontate tempestivamente, possono cronicizzarsi o evolvere in disturbi più gravi. I “presìdi territoriali” possono rappresentare una straordinaria opportunità per la prevenzione terziaria, ovvero per mitigare l’impatto di condizioni esistenti e prevenire ricadute. Ad esempio, nel caso di giovani che hanno vissuto eventi traumatici, un supporto psicologico precoce può impedire lo sviluppo di Disturbo da Stress Post-Traumatico (DSPT) o altre reazioni complesse. Questo non è solo un atto di cura, ma un investimento sociale che può ridurre oneri futuri sui sistemi sanitari e promuovere una cittadinanza più attiva e consapevole.
In definitiva, la salute mentale non è l’assenza di malattia, ma un processo dinamico di benessere che ci permette di affrontare le sfide della vita, di realizzare il nostro potenziale e di contribuire alla comunità. L’iniziativa di Valditara, con il suo focus sui presìdi territoriali, ci invita a riflettere su come possiamo, individualmente e collettivamente, coltivare questo ecosistema di benessere. Ogni ragazzo e ogni ragazza merita l’opportunità di fiorire, e la scuola, in questo senso, può e deve essere il terreno più fertile per farlo. Impegnarsi per la salute mentale dei nostri giovani significa investire nel futuro della nostra società. Considera come le tue esperienze formative primarie hanno plasmato il tuo benessere mentale e pensa a come un supporto più strutturato avrebbe potuto incidere sul tuo percorso: una riflessione che può aiutarci a costruire un futuro migliore per le prossime generazioni.


- Benessere psicologico: Stato di equilibrio emotivo, in cui un individuo è in grado di affrontare le sfide quotidiane e di gestire le proprie emozioni in modo sano.
- Presìdi territoriali: I presidi presenti sul territorio sono strutture dotate di professionisti psicologi che hanno l’incarico di offrire un sostegno immediato nelle istituzioni scolastiche, orientato al miglioramento del benessere degli studenti.
- Prevenzione terziaria: Tattiche progettate per limitare le probabilità che disturbi mentali già evidenti possano divenire cronici, con l’obiettivo primario di elevare la qualità della vita degli individui coinvolti.
- Sito ufficiale del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi (CNOP).
- Comunicato ufficiale del MIM sull'accordo per i presidi di esperti psicologi.
- Comunicato stampa ufficiale del CNOP sull'accordo triennale con il Ministero dell'Istruzione.
- Sito ufficiale del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi (CNOP).