- Oltre due terzi dei bambini negli usa hanno subito traumi.
- Uno su otto adulti ha subito abusi sessuali infantili.
- Avere un familiare in carcere aumenta di 4,8 volte il rischio ictus.
Oggi, 14 giugno 2025, alle ore 14:10, si configura un panorama articolato e profondamente ancorato riguardo alle ripercussioni delle esperienze traumatiche precoci sullo sviluppo di relazioni sentimentali mature e sul benessere psicologico. Studi recenti e analisi scrupolose mettono in luce come avversità vissute durante gli anni dell’infanzia possano lasciare segni indelebili, condizionando la capacità di stringere legami affettivi sani ed equilibrati, e aumentando la probabilità di sviluppare disturbi sia della mente che del corpo.
L’eco del trauma infantile nelle relazioni adulte
Il trauma infantile, inteso come qualsiasi vissuto particolarmente penoso durante l’età evolutiva, è un fenomeno tutt’altro che raro. Negli Stati Uniti, secondo la Substance Abuse and Mental Health Services Administration (SAMSHA), una considerevole fetta di bambini, che supera i due terzi, ha subito una qualche forma di trauma. A livello globale, una ricerca del 2017 ha evidenziato che un adulto su otto ha riferito di aver subito abusi sessuali durante l’infanzia, mentre un quarto ha dichiarato di aver subito abusi fisici. Queste esperienze possono estendersi dalla perdita di una persona cara a eventi in cui il bambino ha provato paura, impotenza, orrore o è stato sopraffatto dagli eventi.
L’influenza del trauma infantile sulle relazioni adulte è cruciale perché le prime esperienze contribuiscono a formare la nostra visione del mondo. La teoria dell’attaccamento, in particolare, sottolinea come i legami che costruiamo in età adulta tendano a rispecchiare fedelmente quelli iniziali stabiliti con le figure genitoriali o i caregiver primari. Gli stili di attaccamento, che possono essere sicuro, ansioso-evitante, ansioso-ambivalente o disorganizzato, influenzano il modo in cui ci rapportiamo agli altri per costruire o eludere l’intimità. I tre stili di attaccamento differenti da quello sicuro sono considerati precari e possono presentare problematiche specifiche nelle interazioni in età adulta.

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Le sfide della fiducia e della comunicazione
Una delle problematiche più diffuse per chi ha vissuto esperienze traumatiche durante l’infanzia è la difficoltà a riporre fiducia negli altri. Potrebbe risultare arduo confidare nel fatto che il partner sarà presente nei momenti di bisogno o che rispetterà le proprie necessità e i propri confini. Questo può generare dubbi riguardo al proprio valore agli occhi del partner, anche quando quest’ultimo esprime chiaramente i propri sentimenti.
Le esperienze traumatiche dell’infanzia possono inoltre plasmare profondamente le modalità comunicative adottate nelle relazioni in età adulta. Il modo in cui ci si esprime può rispecchiare quanto osservato e appreso durante i primi anni di vita. Ad esempio, se si è cresciuti in una casa con persone che urlano frequentemente, si potrebbe rievocare questi scambi con il partner, credendo che questo sia il modo in cui si affronta il conflitto in una relazione. Altri stili di comunicazione, come passivo, passivo-aggressivo o aggressivo, possono essere correlati al modo in cui gli altri hanno comunicato con noi all’inizio della vita.
La rievocazione del trauma e l’intelligenza emotiva
In determinate circostanze, gli individui possono trovarsi coinvolti in relazioni adulte che replicano o consolidano modelli assimilati durante l’infanzia, un fenomeno noto come ripetizione del trauma. *Ciò può indurre a replicare dinamiche dell’età infantile e a esporsi a situazioni che potrebbero causare nuovamente sofferenza emotiva o fisica.* Questo non è una scelta consapevole, ma un meccanismo di difesa che porta a cercare qualcosa che sembra familiare o un tentativo inconscio di guarire affrontando le stesse sfide.
L’intelligenza emotiva (IE), ovvero la capacità di percepire e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri, può essere compromessa nei sopravvissuti a traumi infantili. Questo può manifestarsi come difficoltà a esprimere come ci si sente, a identificare ciò che l’altra persona potrebbe provare, a valutare le proprie reazioni, a fare una pausa prima di reagire o a collegare i propri pensieri e le proprie emozioni con i propri comportamenti.
Traumi infantili e salute: un legame indissolubile
Studi recenti hanno messo in luce una correlazione significativa tra le esperienze traumatiche vissute nell’infanzia e l’insorgenza di specifiche condizioni di salute mentale, quali l’ansia e la depressione. Un’indagine condotta dall’Università di Auckland, analizzando 2.888 risposte a un questionario sulla violenza domestica del 2019, ha stabilito un nesso tra le avversità infantili e problemi di salute mentale, oltre a un rischio incrementato di sviluppare malattie croniche, che spaziano dall’asma a patologie cardiovascolari. I dati hanno rivelato che anche una singola tipologia di avversità esperita durante l’infanzia era associata a un rischio elevato di problemi di salute mentale, con un rischio triplicato per coloro che avevano vissuto più di quattro tipi di trauma.
Inoltre, lo studio ha rilevato che avere avuto un membro della famiglia in carcere era associato a un rischio 4,8 volte maggiore di ictus, mentre l’abuso fisico raddoppiava il rischio. Le malattie cardiache erano più diffuse tra chi aveva subito abusi emotivi, fisici o sessuali, o era stato testimone di violenza domestica. L’uso di sostanze stupefacenti ha mostrato un’associazione con un’accresciuta probabilità di sviluppare l’asma.
Superare il passato: un percorso di guarigione
Superare i traumi infantili e le loro conseguenze richiede un percorso di guarigione che può includere terapia, supporto sociale e pratiche di auto-cura. Riconoscere di avere un problema e accettare quello che si sta provando è il primo passo per elaborare ciò che è successo e superare i traumi del passato. La terapia può aiutare a identificare e affrontare i modelli di pensiero e comportamento disfunzionali, a sviluppare strategie di coping più sane e a migliorare l’intelligenza emotiva.
È fondamentale comprendere che il trauma infantile non è una condanna a vita. Con il supporto adeguato e l’impegno personale, è possibile superare le sfide poste dal passato e costruire relazioni sane e appaganti, nonché migliorare la propria salute mentale e fisica.