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Trauma post-incidente stradale: come l’emdr può aiutarti a superarlo?

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  • Nel 2024, quasi 10 feriti al giorno in Umbria a causa di incidenti.
  • Il 45% dei sopravvissuti sviluppa PTSD entro 6 settimane.
  • La terapia EMDR ha remissione dei sintomi nel 77% dei partecipanti.

Il dato allarmante di quasi dieci feriti al giorno nel solo 2024 in Umbria, regione che si distingue per il più alto incremento di morti, rende la questione del trauma post-incidente un tema di stringente attualità e rilevanza nel panorama della salute mentale e della medicina moderna. Non si tratta solo di lesioni fisiche, ma di cicatrici invisibili che possono compromettere severamente la qualità della vita.

La psicologia cognitiva e comportamentale ci insegna che il cervello umano, di fronte a un evento improvviso e violento come un incidente stradale, può innescare meccanismi di difesa che, se non adeguatamente elaborati, possono trasformarsi in veri e propri disturbi traumatici. Uno studio del Journal of Traumatic Stress ha mostrato che fino al 45% dei sopravvissuti a incidenti stradali sviluppa un Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) entro sei settimane, con sintomi che possono durare anche tre anni [Rivista di Psichiatria]. Il valore intrinseco della notizia proposta sta nella sua sollecitazione verso un metodo olistico; questo deve oltrepassare la semplice cura delle lesioni fisiche e abbracciare un’attenzione profonda al benessere psicologico delle vittime, dei testimoni e dei primi soccorritori. Questi ultimi possono subire gravi danni psichici derivanti dall’esposizione a eventi traumatici estremamente intensi. Il caso emblematico del sistema adottato in Finlandia – con Helsinki capace di conseguire un anno intero privo di incidenti stradali fatali – indica chiaramente che l’accento posto sulla sicurezza sulle strade trascende le sole normative: è altresì essenziale forgiare una cultura orientata verso la protezione contro traumi perduranti.

Le fasi dell’Elaborazione del Trauma e l’Emergenza Psicologica

La gestione del trauma derivante da incidenti stradali si configura come una strada intricata ed eterogenea. La persona colpita potrebbe iniziare il suo cammino attraverso uno stato iniziale contrassegnato da shock acuto e disorientamento, situazioni caratterizzate da reazioni emotive intensificate che risultano difficili da governare. Si tratta della fase critica in cui le fondamenta della stabilità mentale dell’individuo sono scosse a tal punto che anche il suo senso di sicurezza appare compromesso.

Le persone affette spesso sperimentano episodi intrusivi mentali come flashback o incubi ricorrenti accompagnati da una vigilanza esagerata; questa condizione frequentemente va a braccetto con attacchi d’ansia o crisi di panico profonde. Sul piano psichico, per affrontare questo evento traumatico si devono considerare vari fattori interni – incluse le potenziali fragilità pregresse – capaci di influenzarne lo sviluppo individuale.

Inoltre, la riabilitazione dal punto di vista psicologico non segue mai una traiettoria uniforme: essa è soggetta alla severità delle esperienze vissute dall’individuo e alle loro reciproche interazioni. Il riconoscimento delle cause scatenanti i pensieri perturbanti, seguito dalla condivisione degli stessi con professionisti esperti, diviene quindi essenziale per iniziare a lavorare sulla propria elaborazione del dolore subito. Riconoscere tempestivamente i fattori predisponenti alla cronicizzazione dello stress post-traumatico è cruciale, così come mettere in atto misure finalizzate a migliorare le abilità reattive degli individui coinvolti.

In Italia, dal 2015, si è sviluppato il progetto ANIA Cares che opera sinergicamente con IPSICO situata a Firenze insieme al Dipartimento di Psicologia dell’Università La Sapienza a Roma (Icaro). Questa iniziativa risulta indispensabile nel fornire assistenza psicologica immediata sia alle vittime dirette che a quelle indirette legate a incidenti stradali. L’intervento è sostenuto da una rete strutturata dei centri d’emergenza come l’Ospedale Niguarda a Milano; l’attivazione del servizio avviene mediante la chiamata al numero verde attivo h24: 800 893 510. Questo rappresenta una risorsa fondamentale per coloro che possono sentirsi abbandonati o disorientati dopo aver vissuto tali esperienze traumatiche. [Ospedale Niguarda].

Questo approccio, secondo la Dott.ssa Gabriella Bottini del Niguarda, è di fondamentale importanza per evitare il cosiddetto “lutto complicato” che può insorgere in seguito a eventi traumatici imprevisti e improvvisi, privando i familiari del tempo necessario per prepararsi alla tragica notizia [Ospedale Niguarda].

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  • Articolo molto utile, finalmente qualcuno che parla di EMDR......
  • Trovo l'articolo fuorviante, sembra quasi che un incidente......
  • E se il vero trauma fosse la società che ci spinge......

L’efficacia della Psicoterapia EMDR nel superamento del trauma

Fra le varie tecniche terapeutiche destinate all’elaborazione del trauma causato da incidenti stradali, emerge con forza l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), la quale ha raggiunto uno status consolidato come metodo altamente efficace. Caratterizzata da un’articolazione in otto fasi distintive, questa forma di trattamento si prefigge non solo la desensibilizzazione dell’esperienza traumatica, ma anche la reinterpretazione delle convinzioni sottese ad essa, consentendo così ai pazienti di affrontare gli eventi passati con maggiore adattamento.

Ricerche pubblicate nel Journal of Traumatic Stress evidenziano che ben il 77% dei partecipanti ha ottenuto una completa remissione dei sintomi già dopo sole tre sedute di terapia EMDR. La potenza intrinseca della tecnica deriva dalla sua abilità nel rielaborare quei ricordi traumatici che spesso restano intrappolati nel sistema nervoso centrale, ostacolando così la normale capacità di elaborazione. [Journal of Traumatic Stress]. Quando ci si trova ad affrontare un trauma singolo e circoscritto, quale quello derivante da un scontro stradale, sono spesso sufficienti soltanto alcune sedute di EMDR per conseguire cambiamenti rilevanti. La pratica dell’EMDR ha mostrato una notevole capacità nell’attenuare diverse manifestazioni del trauma, inclusi i fastidiosi pensieri intrusivi, lo stato d’ansia, una costante suscettibilità agli stimoli ambientali (ipervigilanza). In aggiunta, vi sono le possibili effusioni dissociative che potrebbero emergere in seguito a situazioni traumatiche gravi.

Stando alle indicazioni fornite dall’Associazione EMDR Italia, il metodo terapeutico basato su EMDR ha trovato applicazione anche in contesti afferenti all’ADHD e ai vari disturbi ansiosi; ciò ne attesta la flessibilità nell’affrontare una molteplicità di sfide psicologiche correlate ai traumi. [EMDR Italia].

Un sentiero verso la consapevolezza e la rinascita interiore

Gli incidenti stradali, come abbiamo visto, non lasciano solo segni visibili sul corpo, ma incidono profondamente sulla psiche, generando traumi che possono alterare la percezione della realtà e compromettere la qualità della vita. La psicologia cognitiva e comportamentale ci insegna che il modo in cui il nostro cervello elabora gli eventi traumatici è cruciale per la guarigione. Uno degli aspetti fondamentali è la nozione di risposta di stress acuto, una reazione fisiologica e psicologica immediata a un evento minaccioso. Questa risposta, evolutasi per la sopravvivenza, può diventare disfunzionale se prolungata o se l’evento traumatico non viene adeguatamente elaborato.

A un livello più avanzato, la psicologia cognitiva e comportamentale si concentra sulla neuroplasticità del cervello e sulla sua capacità di riorganizzarsi in risposta all’esperienza. Nel contesto di un trauma stradale, la terapia EMDR è un esempio lampante di come, attraverso tecniche specifiche, si possano “riprogrammare” le reti neurali che contengono i ricordi traumatici.

Non si tratta di cancellare la memoria dell’evento, ma di modificarne il significato emotivo e di integrarlo in una narrazione personale più funzionale. Questo processo permette di passare da un ricordo “congelato” e doloroso a una memoria più adattiva, che non attiva più la stessa intensità di sofferenza.

La riflessione personale che scaturisce da queste considerazioni è profonda e invitante. In un mondo in cui la velocità e l’imprevedibilità sono all’ordine del giorno, siamo tutti potenzialmente esposti a eventi che possono scuotere le fondamenta della nostra sicurezza interiore. La consapevolezza che un incidente stradale non è solo un “incidente” fisico, ma una sfida alla nostra integrità psicologica, ci spinge a guardare oltre le apparenze.

Ci invita a riconoscere la fragilità ma anche l’incredibile resilienza della mente umana. Chiedere aiuto, sia per noi stessi che per i nostri cari, non è un segno di debolezza, ma un gesto di profonda intelligenza e cura verso la nostra salute mentale. È un atto di coraggio che apre le porte alla guarigione e a una nuova integrazione dell’esperienza, permettendoci di ricostruire un senso di sé e di rinascere più forti e consapevoli.

La vita, infatti, non si ferma dopo un evento traumatico; piuttosto, si trasforma, e con il giusto supporto, possiamo guidare questa trasformazione verso un sentiero di crescita e rinnovato benessere.

Glossario:
  • EMDR: Eye Movement Desensitization and Reprocessing, una terapia psicologica per il trattamento di traumi.
  • PTSD: Disturbo Post-Traumatico da Stress, una condizione psicologica scatenata da eventi traumatici.
  • NEUROPLASTICITÀ: La capacità del cervello di riorganizzarsi e adattarsi in risposta a nuove esperienze.
  • RIBOCCIA: Un termine che indica la rielaborazione di esperienze traumatiche per minimizzarne il dolore psicologico.

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