- Studio su rifugiati siriani rivela 32 siti su 850.000 DNA alterati.
- Trauma prenatale accelera l'età epigenetica, aumentando rischio malattie.
- Psicoterapia offre speranza di reversibilità delle alterazioni epigenetiche.
L’intersezione tra neuroscienze e psicoanalisi sta aprendo nuove prospettive sulla comprensione del trauma e della sua trasmissione attraverso le generazioni. Un recente studio pubblicato su Scientific Reports getta luce su come le esperienze traumatiche possano lasciare un’impronta epigenetica, influenzando non solo gli individui direttamente esposti, ma anche le generazioni successive.
Le Radici Storiche del Trauma Intergenerazionale
Il concetto di trasmissione intergenerazionale del trauma non è nuovo. Già Freud, agli albori della psicoanalisi, ipotizzava l’esistenza di memorie filogenetiche nell’inconscio, tracce di esperienze ancestrali capaci di influenzare la vita psichica degli individui. Tuttavia, la mancanza di una teoria esplicativa dei meccanismi di trasmissione ha rappresentato a lungo un limite per la psicoanalisi. L’avvento dell’epigenetica ha offerto nuove prospettive, suggerendo che le modificazioni ambientali possono alterare l’espressione genica e che tali alterazioni possono essere trasmesse alle generazioni future.
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Lo Studio sui Rifugiati Siriani
Lo studio di Mulligan et al. ha esaminato tre generazioni di famiglie siriane esposte a violenze estreme, a partire dal massacro di Hama del 1979 fino ai conflitti iniziati nel 2011. I ricercatori hanno analizzato campioni di DNA prelevati dalle cellule buccali dei partecipanti, concentrandosi su tre tipi di esposizione al trauma: diretta, prenatale e germinale. L’analisi ha rivelato che 32 siti su 850.000 porzioni di DNA esaminate mostravano cambiamenti simili in tutte e tre le generazioni esposte alla violenza, suggerendo l’esistenza di una “firma epigenetica” comune. Questo significa che una donna che ha assistito a violenze negli anni ’80 potrebbe trasmettere gli stessi tratti epigenetici alla figlia e ai nipoti.

Implicazioni e Prospettive Future
Tra le conseguenze e le future direzioni di ricerca, questo studio ha identificato un legame tra un ritmo accelerato dell’età epigenetica e l’esposizione alla violenza durante il periodo prenatale. Questo significa che l’esposizione all’ansia, alla paura, alla violenza e ai traumi può accelerare l’invecchiamento epigenetico, ovvero la discrepanza tra l’età biologica e quella cronologica. Questo dato è coerente con precedenti studi su animali, che hanno dimostrato come le variazioni del DNAm possano mediare l’impatto dello stress e del trauma materno, aumentando il rischio di malattie come il diabete e le patologie cardiovascolari in età adulta.
Verso Nuove Strategie di Prevenzione e Cura
La Resilienza Epigenetica: Una Speranza per il Futuro
Nonostante le sfide, la reversibilità delle modifiche epigenetiche offre una speranza concreta per il futuro. La psicoterapia, ad esempio, potrebbe agire sulla potenziale reversibilità delle alterazioni epigenetiche attraverso lo scambio relazionale, o attraverso una rielaborazione delle perdite e delle ferite. Comprendere i meccanismi epigenetici alla base della trasmissione del trauma potrebbe aprire la strada a nuove strategie di prevenzione e cura, permettendo agli individui e alle comunità di spezzare il ciclo della violenza e di costruire un futuro più sano e resiliente.
Riflessioni Personali
La scoperta che il trauma può lasciare un’impronta biologica trasmissibile attraverso le generazioni solleva interrogativi profondi sulla natura umana e sulla nostra capacità di guarigione. Dal punto di vista della psicologia cognitiva, possiamo considerare il trauma come un’esperienza che altera i nostri schemi mentali, ovvero le strutture cognitive che utilizziamo per interpretare il mondo. Questi schemi, una volta distorti dal trauma, possono influenzare il modo in cui percepiamo noi stessi, gli altri e il futuro, perpetuando il ciclo della sofferenza.
Una nozione avanzata di psicologia cognitiva ci suggerisce che la resilienza non è solo una questione di forza individuale, ma anche di flessibilità cognitiva. La capacità di modificare i nostri schemi mentali, di adattarci alle nuove realtà e di trovare significato nelle esperienze avverse è fondamentale per superare il trauma e per prevenire la sua trasmissione alle generazioni future.
Riflettiamo su come le nostre esperienze, sia positive che negative, possano plasmare non solo la nostra vita, ma anche quella dei nostri discendenti. Questa consapevolezza ci invita a prenderci cura della nostra salute mentale e a promuovere un ambiente sociale che favorisca la guarigione e la resilienza.
- Studio originale pubblicato su Scientific Reports sulla trasmissione epigenetica del trauma.
- Pagina di Wikipedia che riassume gli eventi del Massacro di Hama.
- Sito ufficiale di Scientific Reports, per approfondire la pubblicazione dello studio.
- Articolo originale su Scientific Reports che presenta la ricerca sui rifugiati siriani.