Riscoprire l’umanità: esperti per supporto tra pari e senzatetto, la svolta nell’assistenza mentale

La salute mentale è un tema sempre più centrale nel dibattito pubblico e nelle politiche sanitarie. Oggi, 11 giugno 2025, assistiamo a un’evoluzione significativa nell’approccio alla cura e al supporto delle persone con disturbi mentali, con un’attenzione particolare alle fasce più vulnerabili della popolazione. La crescente consapevolezza delle complesse interazioni tra fattori sociali, psicologici e biologici ha portato allo sviluppo di modelli di intervento più integrati e personalizzati.

Il Ruolo degli Esperti per Supporto tra Pari (ESP)

Una delle figure emergenti in questo panorama è quella dell’Esperto per Supporto tra Pari (ESP). Gli ESP sono individui che hanno vissuto in prima persona la sofferenza psichica e, attraverso un percorso di recupero e formazione, sono diventati figure di riferimento per chi sta affrontando una malattia mentale. Milena Negri, ESP presso il centro di salute mentale di Reggio Emilia, descrive il suo ruolo come quello di un “angelo custode”, offrendo un supporto empatico e basato sull’esperienza diretta. Questi esperti operano all’interno dei Dipartimenti di Salute Mentale, contribuendo a creare un ambiente più accogliente e comprensivo per i pazienti.

Costruire Luoghi per la Salute Mentale e la Grave Marginalità

Un altro aspetto cruciale è l’attenzione alla salute mentale delle persone senza dimora. Questo gruppo di persone, spesso invisibile agli occhi della società, presenta bisogni complessi e un’identità alienata. Le patologie mentali, in questo contesto, sono spesso aggravate dalla mancanza di diritti fondamentali come la residenza, la casa e l’assistenza sanitaria. L’approccio tradizionale, basato su soluzioni come i dormitori, spesso non è sufficiente, poiché la promiscuità forzata può generare ulteriore angoscia.

È fondamentale, invece, adottare un approccio che tenga conto del “come” e del “perché” una persona è arrivata a vivere in strada, e del “senso” e del “valore” che questa condizione ha per lei. Questo significa ascoltare la storia della persona, conoscerne i traumi, i lutti, le crisi identitarie e il disagio psichico. Molte volte, la vita in strada è l’esito di un “inciampo”, una “rottura” che ha compromesso l’identità e il percorso esistenziale della persona.

L’intervento deve quindi basarsi su un sostegno psicologico continuativo e sull’accompagnamento verso l’accesso ai diritti di base. È necessario superare i pregiudizi e riconoscere che la mancanza di volontà non è sempre la causa della condizione di marginalità. L’integrazione, la collaborazione e un approccio olistico sono le parole chiave per affrontare efficacemente questo fenomeno complesso.

Iniziative e Progetti in Italia

In Italia, sono numerose le iniziative e i progetti volti a promuovere la salute mentale. Durante il lockdown del 2020, una survey ha rivelato che l’88,6% delle persone sopra i 16 anni ha sofferto di stress psicologico e quasi il 50% di sintomi di depressione. Questi dati hanno evidenziato la necessità di fornire un supporto adeguato alla comunità in situazioni di crisi.

A settembre del 2020, è stato costituito il Network Italiano per la Salute Mentale Perinatale, una rete di servizi territoriali per condividere esperienze e uniformare gli interventi nel campo della salute mentale perinatale. Inoltre, sono stati avviati programmi psicoeducativi per promuovere l’autoregolazione delle emozioni tra i giovani e prevenire l’uso problematico di internet.
La sorveglianza dei disturbi mentali gravi è un altro aspetto importante. Il progetto di Sorveglianza epidemiologica dei disturbi mentali gravi (SEME) ha monitorato 343 nuovi pazienti e controllato oltre 2 milioni di cittadini residenti attraverso una rete di 22 Centri di salute mentale. Infine, sono stati realizzati programmi di promozione della salute mentale nelle scuole, basati sull’idea che per migliorare la propria salute mentale bisogna partire dalla capacità di affrontare e risolvere problemi e di raggiungere obiettivi.

Verso un Futuro di Cura e Inclusione

La salute mentale è un diritto fondamentale, e la società ha il dovere di garantire a tutti l’accesso a cure e supporto adeguati. L’evoluzione dell’assistenza alla salute mentale, con l’introduzione di figure come gli ESP, l’attenzione alle persone senza dimora e la realizzazione di progetti innovativi, rappresenta un passo importante verso un futuro di cura e inclusione. È necessario continuare a investire in risorse e competenze, promuovere la collaborazione tra i diversi attori del sistema sanitario e sociale, e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salute mentale.

Amici, riflettiamo un attimo su quanto abbiamo letto. La psicologia cognitiva ci insegna che i nostri pensieri influenzano direttamente le nostre emozioni e i nostri comportamenti. Quando una persona si trova in una situazione di marginalità o sofferenza psichica, spesso i suoi pensieri sono negativi e limitanti. Aiutare queste persone a cambiare i loro schemi di pensiero può essere fondamentale per il loro recupero.
Un concetto più avanzato è quello della resilienza. La resilienza è la capacità di superare le difficoltà e di trasformare le esperienze negative in opportunità di crescita. Coltivare la resilienza nelle persone con disturbi mentali può aiutarle a sviluppare una maggiore fiducia in sé stesse e a trovare la forza per affrontare le sfide della vita.

Pensateci: tutti noi, nella nostra vita, affrontiamo momenti difficili. Imparare a gestire i nostri pensieri e a sviluppare la resilienza può fare la differenza tra il soccombere alle difficoltà e il superarle con successo.