- Il PTSD colpisce persone esposte a eventi traumatici, con sintomi in 4 categorie.
- Silo Pharma brevetta biomarcatori per valutare l'efficacia della terapia SPC-15.
- La terapia EMDR è indicata come trattamento di prima scelta dalle linee guida VA/DOD 2023.
- La Terapia Metacognitiva (MCT) riduce i sintomi di PTSD.
Il disturbo da stress post-traumatico, comunemente abbreviato in PTSD, si configura come una considerevole problematica all’interno dell’ambito della salute mentale attuale. La sua origine si ricollega essenzialmente alla partecipazione a eventi traumatici diversificati; tali esperienze possono spaziare dall’interazione diretta con situazioni critiche alla sola apprensione secondaria riguardante individui vicini coinvolti negli stessi eventi. In aggiunta, vi sono casi in cui l’individuo subisce esposizioni ripetute o intensificate a dettagli perturbanti.
I segni clinici tipici del PTSD rientrano in quattro categorie principali: sintomi intrusivi (flashback, incubi), sintomi d’evitamento (evitare individui, ambienti o circostanze legate al trauma), sintomi cognitivi-affettivi (estraniamento emotivo, convinzioni pessimistiche, diminuita capacità di provare gioia) e sintomi di iperarousal (ipervigilanza, problematiche di concentrazione o sonno). Tale diversificazione dei sintomi complica notevolmente sia la diagnosi sia la terapia.
Nel corso della storia, descrizioni compatibili con il PTSD sono state ampiamente documentate: dall’epopea di Gilgamesh all’Iliade. Una rigorosa analisi clinica, tuttavia, iniziò soltanto con la Prima Guerra Mondiale, quando la sintomatologia veniva attribuita a cause fisiche (“febbre di trincea”, “shell shock”). In seguito l’ipotesi organica fu abbandonata: anche soldati lontani dai bombardamenti sviluppavano sintomi. Con l’avvento della psicoanalisi si parlò di “nevrosi di guerra”, predisponendo trattamenti incentrati su massaggi, riposo, scosse elettriche, “cura della parola” e ipnosi, la cui efficacia risultò limitata. Il riconoscimento ufficiale del PTSD avvenne con la guerra del Vietnam e la sua inclusione, alla fine degli anni Settanta, nel DSM.
Le ricerche neurobiologiche recenti hanno individuato circuiti neuronali della paura, neurotrasmettitori e ormoni coinvolti nella risposta traumatica. Particolare rilievo assume l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA): stress prolungati alterano la secrezione di glucocorticoidi, primo fra tutti il cortisolo. Sebbene essenziale per la risposta allo stress, il cortisolo in eccesso può danneggiare ippocampo e corteccia prefrontale, fondamentali per memoria e gestione emotiva.
Neurotrasmettitore | Funzione | Impatto nel PTSD |
---|---|---|
Cortisolo | Regolazione della risposta allo stress | Elevati livelli causano atrofia ippocampale |
Dopamina | Regolazione dell’umore e delle emozioni | Alterazioni nei livelli possono portare a sintomi depressivi |
Noradrenalina | Risposta “lotta o fuga” | Iperattività incrementa ansia e vigilanza |
Serotonina | Regolazione dell’umore e del sonno | Disfunzione associata a depressione e ansia |
Questo quadro complesso sottolinea la necessità di approcci terapeutici mirati e innovativi, capaci di rispondere alle esigenze dei milioni di persone che convivono con il PTSD.
Prospettive terapeutiche innovative: il brevetto Silo Pharma e i suoi biomarcatori
In questo scenario dinamico si inserisce Silo Pharma, che ha ricevuto un Avviso di Concessione per una richiesta brevettuale sui biomarcatori utili a valutare l’efficacia delle terapie profilattiche destinate ai disturbi affettivi legati allo stress. Il brevetto (USA n. 12.329.726, atteso per il 17 giugno 2025) tutela l’asset centrale dell’azienda, SPC-15, sviluppato in collaborazione con la Columbia University e sostenuto dai National Institutes of Health.
SPC-15 è un agonista dei recettori 5-HT4 somministrato per via intranasale (“nose-to-brain”) per massimizzare la concentrazione cerebrale del farmaco e ottenere un onset rapido. Il brevetto sui biomarcatori mira a personalizzare il trattamento, identificando i pazienti più responsivi e monitorando l’efficacia in modo oggettivo. L’azienda prevede di seguire il percorso semplificato 505(b)(2) presso la FDA, accelerando potenzialmente l’approvazione.

L’integrazione di biomarcatori nelle terapie del PTSD è un settore in rapida crescita: promette interventi più efficaci e personalizzati per un disturbo tra i più difficili da trattare.
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Approcci terapeutici integrati: tra tradizione e innovazione
Le linee guida riconoscono come trattamenti gold standard la Prolonged Exposure, la Cognitive Processing Therapy (CPT) e la Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR). Tali approcci si basano sull’elaborazione di memorie traumatiche non integrate.
In particolare l’EMDR impiega stimolazione bilaterale (perlopiù movimenti oculari) per facilitare l’integrazione delle memorie traumatiche. Le raccomandazioni VA/DOD 2023 indicano EMDR, CPT e Prolonged Exposure come terapie di prima scelta.
- Titolo: Linee guida per la pratica clinica per il trattamento del PTSD
- Organizzazione: VA/DOD
- Anno: 2023
Tra gli approcci emergenti spicca la Terapia Metacognitiva (MCT), incentrata sulla sindrome cognitiva attenzionale (CAS: rimuginio, ruminazione, monitoraggio della minaccia). La MCT mira a demolire CAS e meta-credenze disfunzionali invece di riesporre direttamente al trauma.
Studi preliminari hanno mostrato l’efficacia della MCT nel ridurre sintomi di PTSD, ansia e depressione, con miglioramenti rapidi.
Rispetto all’esposizione prolungata, la MCT potrebbe risultare meno avversiva, sebbene servano ulteriori conferme.
L’interesse verso trattamenti biologici, come l’SPC-15 di Silo Pharma, suggerisce futuri protocolli multimodali che combinino terapie psicologiche ed interventi neurobiologici guidati da biomarcatori, puntando a cure sempre più individualizzate.
Comprendere e affrontare il trauma: un percorso tra scienza e umanità
Il PTSD ricorda quanto le esperienze dolorose possano lasciare un segno profondo su mente e corpo. Quando il ricordo traumatico non viene “archiviato” in modo coerente, rimane vivido e facilmente riattivabile, generando intrusività, incubi e flashback. Le strategie di evitamento, pur comprensibili, impediscono l’elaborazione completa dell’esperienza, mantenendo attivo il ciclo di ansia.
A livello neurobiologico sono coinvolti meccanismi misurabili di iperarousal o dissociazione, collegati alla disfunzione del sistema nervoso autonomo. Nuove terapie farmacologiche mirate – ad esempio l’agonismo 5-HT4R di SPC-15 – puntano a ristabilire l’equilibrio neurobiologico. L’interazione fra psicoterapia e neuroscienze apre prospettive concrete per trattamenti sempre più efficaci e personalizzati, ricordando l’intima connessione tra mente e corpo.
- PTSD: Disturbo da stress post-traumatico, condizione psicologica che può seguire eventi traumatici.
- HPA: Asse ipotalamo-ipofisi-surrene, regola la risposta allo stress.
- EMDR: Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso movimenti oculari.
- MCT: Terapia Metacognitiva focalizzata sui processi di pensiero disfunzionali.
- Comunicato stampa ufficiale sull'ottenimento del brevetto per SPC-15 da Silo Pharma.
- Pagina dell'ISS che descrive sintomi, diagnosi e gestione dello stress post-traumatico.
- Approfondisce il ruolo dei neurotrasmettitori, come dopamina e cortisolo, nel trauma.
- Comunicati stampa ufficiali di Silo Pharma, per aggiornamenti diretti sull'azienda.