- Nel 2022 il mercato degli antidepressivi ha superato i 16,44 miliardi di dollari.
- Oltre il 60% dei farmaci sequestrati nel 2023 erano per disfunzioni erettili.
- Le benzodiazepine con alcol incrementano la sedazione e i rischi.
La proliferazione della vendita non autorizzata di psicofarmaci attraverso il web sta generando inquietudini crescenti, evidenziando l’urgenza di esplorare in dettaglio i molteplici percorsi impiegati e le motivazioni profonde che spingono gli acquirenti verso queste pratiche rischiose. Questo trend trova alimento in una serie complessa di fattori sociali ed economici, insieme a una domanda sempre più pressante per l’accessibilità a queste medicine. I fornitori disonesti approfittano della vulnerabilità dei clienti proponendo medicinali a costi inferiori al normale, cercando così coloro che desiderano risposte rapide ai loro problemi legati alla psiche.
L’attuale scenario riguardante la salute mentale si presenta caratterizzato da una problematica sempre più inquietante: il notevole aumento nell’acquisto illegale di psicofarmaci, condotto tramite piattaforme non autorizzate nel contesto del web. Questo trend emerge sotto l’influenza di vari elementi e sta dando vita a un mercato clandestino ampio e complesso che implica rischi considerevoli per il benessere collettivo.
L’andamento del settore degli antidepressivi, al riguardo, rivela una crescente espansione. Infatti, nel corso del 2021 si sono raggiunti i 15,61 miliardi di dollari; successivamente, nel 2022 tale cifra è incrementata oltre i 16,44 miliardi con una progressione annuale stimata intorno al 5,4%. Le proiezioni indicano inoltre che entro il termine del biennio duemilaventisei si potrà arrivare alla somma impressionante di circa $22,57 miliardi. Tutto ciò denota come la richiesta nei trattamenti dedicati alla salute mentale persista a prosperare anche all’interno delle sfide imposte dagli attuali conflitti geopolitici.
[NeuroNews24].
Nell’ambito della normativa attuale del nostro Paese, così come nell’ambito del rigido apparato legislativo europeo riguardante la commercializzazione dei medicinali via Internet, un significativo numero di individui continua a fare affidamento su piattaforme poco affidabili per procurarsi farmaci. Studi svolti congiuntamente da autorità sanitarie e forze dell’ordine hanno rivelato un’diminuita consapevolezza sui rischi connessi, particolarmente nel caso dei medicamenti non soggetti ad obbligo di prescrizione; essi possono essere acquistati legalmente online tramite canali autorizzati ma comportano ugualmente rischi potenzialmente gravi se utilizzati impropriamente.
I fattori che inducono gli utenti ad approvvigionarsi attraverso questi portali sono molteplici e sfaccettati. Fra i motivi predominanti vi è la scomodità della tradizionale procedura d’acquisto, insieme alla possibilità consentita dall’acquisto senza alcuna ricetta medica; inoltre, molti cercano semplicemente modi per evitare lunghi tempi d’attesa legati alle visite specialistiche o alle liste d’attesa presso strutture sanitarie.
Inoltre, il prezzo più basso rispetto a quello praticato dalle farmacie tradizionali è un forte incentivo. Non è da sottovalutare anche lo stigma sociale ancora associato ai disturbi mentali, che può indurre alcuni individui a evitare il contatto diretto con un medico o uno psichiatra e a cercare soluzioni “fai da te” attraverso il web.
Tuttavia, questa apparente “comodità” nasconde una serie di pericoli gravissimi. I farmaci acquistati da canali illegali spesso non sono sottoposti ai controlli di qualità e sicurezza previsti dalla legge, con il rischio di assumere prodotti contraffatti, scaduti, mal conservati o con dosaggi errati. Un dato allarmante è che oltre il 60% dei farmaci sequestrati dai Carabinieri nel 2023 è rappresentato da farmaci per il trattamento delle disfunzioni erettili, ma anche gli analgesici, antivirali e antinfiammatori figurano tra i medicinali illegali bloccati [AIFA].
In un’ottica proattiva contro questo allarmante fenomeno, le istituzioni sanitarie quali AIFA e il Ministero della Salute, insieme ai N. A. S., hanno intrapreso una serie di interventi significativi. Questi comprendono operazioni mirate al monitoraggio della rete internet, il blocco dell’accesso a portali illegittimi e l’organizzazione di campagne informative. Particolarmente degna di nota è un’iniziativa comunicativa inserita nel contesto del progetto europeo Fakeshare, la quale ha l’obiettivo ambizioso di correggere le concezioni errate e influenzare positivamente i comportamenti degli individui riguardo all’acquisto online dei medicinali.
[Agenzia Italiana del Farmaco].
L’aumento dell’uso di tali canali da parte dei giovani è preoccupante, poiché spesso li utilizzano per motivi diversi dalla semplice cura di una malattia. Questa situazione richiede quindi un’azione concertata, capace di riunire non soltanto gli organismi istituzionali, ma anche famiglie, scuole e specialisti in materia di salute mentale.
Implicazioni fisiologiche e relazioni tra farmaci: le insidie poco evidenti dell’auto-trattamento
Ricorrere all’uso improprio dei psicofarmaci, privo della dovuta diagnosi ed autorizzazione medica pertinente, è un’operazione altamente rischiosa per il benessere fisico dell’individuo. La reazione dell’organismo a tali medicinali presenta dinamiche tanto articolate quanto variegate; queste ultime risultano influenzate dalla tipologia della sostanza utilizzata, dalla quantità impiegata nel trattamento continuato nonché dalle specifiche peculiarità che contraddistinguono il paziente in questione.
Sotto il profilo degli esiti immediati legati al loro uso improprio – ovvero l’abuso – si può osservare un ampio spettro sintomatico che spazia da alterazioni minori fino ad eventi avversi significativi; tra questi ultimi vi è anche la possibilità concreta d’intossicazione sia acuta che cronica. I fenomeni collaterali maggiormente riscontrabili comprendono sonnolenza, capogiri estesi e stati confusionari nella mente umana. Qualora i livelli somministrati siano particolarmente elevati oppure se si protragga nel tempo l’assunzione stessa dei medicamenti in questione, è possibile manifestare ripercussioni gravi come ad esempio ipotensione, oppure una marcata accelerazione cardiaca conosciuta come tachicardia.
[Agenzia Italiana del Farmaco].
Un elemento estremamente significativo nella pratica dell’automedicazione tramite l’uso degli psicofarmaci è rappresentato dalla possibilità di interazioni farmacologiche dannose. Questi farmaci psicoattivi hanno la capacità di interagire negativamente con altre sostanze medicinali in uso da parte del paziente, elevando la probabilità di manifestare effetti collaterali indesiderati. Per illustrare questo concetto, si può citare l’esempio delle benzodiazepine: quando combinate con alcol o altri sedativi, esse possono incrementare notevolmente la sedazione e quindi intensificare i rischi legati a incidenti.
[Fonti scientifiche].
L’acquisto di psicofarmaci tramite percorsi illegali aggrava ulteriormente questa problematica. La carenza di informazioni circa la qualità e l’identificazione del medicinale rende pressoché impossibile valutare i possibili effetti sul corpo umano, così come le interazioni che potrebbero sorgere in associazione con altre terapie farmacologiche. La comparsa di sostanze attive non dichiarate oppure contaminanti potrebbe infatti provocare reazioni avverse estremamente gravi, compromettendo significativamente tanto la salute quanto l’esistenza dell’individuo coinvolto.
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Conseguenze cognitive e comportamentali: il prezzo dell’automedicazione abusiva
L’uso indiscriminato e il consequenziale attaccamento agli psicofarmaci possono avere effetti estremamente deleteri sull’individuo. Questo avviene spesso come risultato dell’automedicazione con sostanze non ben definite riguardo alla loro origine.
A livello cognitivo, l’assunzione inappropriata di queste sostanze risulta in gravi difficoltà nel richiamo mnemonico, incapacità di mantenere l’attenzione e una generica tendenza a sottoporre il proprio processo mentale a rallentamenti significativi. Le benzodiazepine, se utilizzate per periodi prolungati, sono state collegate a un’accresciuta probabilità di manifestazioni neurocognitive avverse sul lungo periodo.
[Fondazione Veronesi].
Il malfunzionamento legato all’impiego scorretto delle suddette sostanze è in grado di generare un ampio ventaglio di modifiche nel comportamento individuale. La condizione di dipendenza si rivela attraverso la comparsa dei sintomi da astinenza e una spinta irrefrenabile al consumo del medicinale. Parallelamente, il ricorso agli psicofarmaci tende ad assumere la forma di un meccanismo per sfuggire alla necessità di affrontare emozioni sofferenti, il che culmina frequentemente in un progressivo isolamento sociale e nella perdita dell’accesso a modalità più adattive per affrontare le difficoltà della vita.
[Fonti scientifiche].
È cruciale evidenziare come gli effetti sul piano cognitivo e comportamentale possano rivelarsi non sempre dissolubili, soprattutto a seguito di un utilizzo prolungato del farmaco. La necessità di un intervento nella forma della riabilitazione cognitiva, unitamente al supporto psicologico, diventa frequentemente indispensabile per permettere all’individuo di riconquistare le funzionalità deteriorate.
Riflessioni sulla mente e sulla scienza dei farmaci nell’era digitale
L’universo interiore umano, complesso e misterioso, si intreccia in modo indissolubile con l’equilibrio biochimico del cervello stesso. I neurotrasmettitori giocano un ruolo cruciale nella modulazione delle emozioni e delle percezioni sensoriali. Oggi, nell’epoca digitale in cui viviamo, l’accessibilità degli psicofarmaci online rappresenta una difficile sfida.
Tale circostanza solleva interrogativi profondi: riconoscere alla mente umana l’importanza che merita implica esercitare la massima prudenza nella sua gestione quotidiana. Il ricorso a terapie fai-da-te basate su prodotti potenzialmente tossici non mette solamente in pericolo l’integrità fisica, costituendo inoltre un grossolano errore nei confronti della propria salute mentale.
Nell’attuale contesto culturale dominato dalla ricerca di risposte immediate o semplificate ai problemi esistenziali, appare indispensabile rimarcare quanto sia essenziale riporre fiducia negli esperti dedicati alla salute psicologica nonché impegnarsi attivamente nei processi curativi stessi come modalità efficaci per riacquistare stabilità emotiva. La farmacologia possiede indubbi strumenti potentissimi; tuttavia questi ultimi dovrebbero essere adoperati sempre con cautela, tenendo presente le singolarità individuali insite nella psiche umana.
[Fonti scientifiche].

- Approfondimenti AIFA su farmaci contraffatti e vendita online, dati e aggiornamenti.
- Pagina AIFA sul recepimento della direttiva europea per la vendita online di farmaci.
- Rapporto OsMed 2022 dell'AIFA sull'uso dei farmaci in Italia.
- Approfondimento sui farmaci senza obbligo di prescrizione e la loro regolamentazione.