Psicofarmaci e giovani: l’ondata silenziosa che travolge l’Italia

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  • Nel 2024, il consumo di farmaci per dormire o rilassarsi tra gli adolescenti ha raggiunto l'8,4%.
  • L'uso di psicofarmaci tra i giovani è aumentato, coinvolgendo oltre 180.000 ragazzi tra i 15 e i 17 anni.
  • La potenza della cannabis è quadruplicata dal 2016, passando dal 7% al 29% di THC.
  • Nel 2024, il 35% dei decessi per intossicazione acuta letale è legato alla cocaina, un massimo storico.
  • Oltre 1,4 milioni di studenti hanno giocato d'azzardo almeno una volta nell'ultimo anno.
  • Nel 2024, solo 3.325 persone su oltre 400 mila domande hanno avuto accesso al Bonus Psicologo.

L’ombra crescente: psicofarmaci e sostanze tra i giovani in Italia

Un’inquietante ondata di disagio sta permeando la gioventù italiana, manifestandosi in un aumento significativo e preoccupante del consumo di psicofarmaci e sostanze stupefacenti. I dati recenti, in particolare quelli relativi al 2024, dipingono un quadro allarmante che evidenzia la fragilità di una generazione e la necessità impellente di interventi strutturati. L’allarme più recente, giunto dalla Sicilia e specificamente da Palermo, rivela un incremento costante nell’uso di psicofarmaci, con un sommerso difficile da tracciare che alimenta ulteriormente la preoccupazione. Questo fenomeno, lungi dall’essere isolato, si inserisce in un contesto nazionale in cui l’abuso di farmaci senza prescrizione, come tranquillanti e sedativi, è cresciuto dall’4,3% nel 2019 al 6,3% nel 2024* tra gli adolescenti.

Studi recenti: L’uso di psicofarmaci è aumentato, e nel 2024 oltre 180.000 ragazzi tra i 15 e i 17 anni hanno fatto uso di queste sostanze, con una prevalenza molto più alta tra le studentesse.

Le tipologie di farmaci più coinvolte in questo abuso includono frequentemente le benzodiazepine, gli antidolorifici oppioidi come l’ossicodone e il tramadolo, e gli antalgici. Particolare rilievo assumono i farmaci per dormire o rilassarsi (8,4%*), per l’umore (2,4%), per l’attenzione e l’iperattività (*2,1%) e, con una marcata differenza di genere, quelli per il controllo del peso (1,5%), il cui uso è più che triplo tra le ragazze.

Tipo di farmaco Percentuale di uso tra adolescenti
Benzodiazepine 8,4%
Farmaci per l’umore 2,4%
Farmaci per l’attenzione 2,1%
Farmaci per il controllo del peso 1,5%

Le conseguenze di tale abuso sono gravi, sfociando in situazioni estreme. Nel 2024, il catinone sintetico Mdphp è stato implicato in un decesso e in un altro in co-assunzione con benzodiazepine e psicofarmaci. Il fentanyl è stato identificato in due intossicazioni acute mortali, una delle quali in combinazione con alcol, benzodiazepine e psicofarmaci. L’ossicodone è stato una causa di morte in tre casi, uno dei quali come unica sostanza.

Nonostante l’apparente calo dell’uso di alcune sostanze legali, la cannabis* rimane la sostanza più diffusa, nonostante un lieve calo dal 22% al 21% nel 2024, ed è responsabile del *77% delle segnalazioni per uso personale. Tuttavia, la sua potenza è quadruplicata dal 2016, passando dal 7% al 29% di THC** nell’hashish, aumentando i rischi associati.

Nota Importante: La cocaina, sebbene il suo consumo sia leggermente diminuito tra i giovani (dal 2,2% all’1,8%), ha raggiunto il suo massimo storico nel 2024 per quanto riguarda i decessi per intossicazione acuta letale, pari al 35% del totale.

Il consumo di queste sostanze non è un fenomeno isolato, ma si intreccia con altri indicatori di disagio giovanile. La Relazione annuale 2025 evidenzia l’aumento del gioco d’azzardo, con oltre 1,4 milioni di studenti che hanno giocato almeno una volta nell’ultimo anno, un dato mai così alto. Anche l’uso problematico dei videogiochi e di internet coinvolge centinaia di migliaia di giovani. Nel 2024, oltre 290 mila minorenni hanno mostrato comportamenti a rischio con i videogame, e 320 mila hanno sviluppato una relazione problematica con il web.

Questi dati, come un complesso coro dissonante, segnalano una profonda emergenza di salute mentale, acuita, secondo il Censis, dall’isolamento pandemico e dalla riduzione delle interazioni sociali, culminante in un aumento dei disturbi psicologici gravi tra adolescenti e giovani adulti (dal 14,5% tra i 14-17 anni al 18,5% tra i 18-34 anni).

La carenza di supporto scolastico e l’emergenza salute mentale

In Italia, il problema crescente della salute mentale tra i giovani emerge chiaramente in uno scenario contrassegnato da una limitata accessibilità ai servizi dedicati al supporto psicologico nelle scuole. Nonostante il ruolo cruciale che le istituzioni scolastiche rivestono nella vita degli adolescenti, esse incontrano notevoli difficoltà nel soddisfare questa emergenza sociale. Secondo i dati forniti dall’UNICEF durante la celebrazione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, è emerso che uno studente su sette presenta problemi legati alla sfera psichica, il che rende urgentissimo potenziare gli investimenti sia nelle infrastrutture scolastiche sia nei servizi correlati.

Un esempio virtuoso è rappresentato dal Progetto Itaca, istituito nel 1999 per offrire sostegno alle persone che affrontano problematiche legate alla salute mentale mentre educano la comunità a queste tematiche vitali. Con l’avvio dell’edizione prevista per l’anno accademico 2024-2025, tale iniziativa ha già coinvolto più di 15mila studenti distribuiti su 135 istituti italiani*, supportati da 114 specialisti nell’ambito psicosociale assieme a *110 volontari attivi sul campo. Interamente gratuito e indirizzato agli alunni delle superiori, il progetto intende equipaggiare i ragazzi con competenze utili a proteggere il loro equilibrio emotivo, incoraggiando anche una cultura d’ascolto aperta ed abbattendo i pregiudizi esistenti sui disturbi psichici.

Statistiche chiave: Nel 2024, un milione e 530 mila ragazzi hanno giocato d’azzardo almeno una volta nella vita. La crescita delle dipendenze digitali e da gioco è preoccupante, con oltre 290.000 studenti a rischio nei videogame.

Esempi concreti di questa emergenza non mancano, come il tragico suicidio di Paolo Mendico, un quattordicenne vittima di bullismo, che ha riacceso i riflettori sull’urgenza di un’azione. Cristina Migliorero, Referente Nazionale del Progetto Scuole di Itaca, sottolinea la necessità di un “cambiamento culturale profondo”, in cui la salute mentale sia riconosciuta come un diritto e una priorità.

A livello territoriale, la Calabria sta emergendo come pioniera in questo campo, introducendo il servizio di psicologia scolastica con il progetto “Discutiamo Insieme – Lo psicologo a scuola”**, avviato a settembre 2025. Questo programma, finanziato con 9 milioni di euro dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), prevede l’assegnazione di *43 professionisti a *285 plessi scolastici*, coprendo 2.893 classi tra primo e secondo ciclo.

Progetto Finanziamento Obiettivo
Progetto Itaca Non specificato Supporto ai giovani con problemi mentali
Discutiamo Insieme 9 milioni di euro Psicologia scolastica

Tale iniziativa rappresenta la prima esperienza strutturata in Italia e mira a fornire un supporto psicologico stabile e continuativo, anche durante i periodi di sospensione della didattica, per contrastare il disagio e la solitudine che affliggono gli adolescenti. Il modello, che prevede inizialmente uno psicologo ogni quattro scuole con l’obiettivo di arrivare a uno ogni due, è stato ideato per essere flessibile, con una finalità educativa e preventiva piuttosto che puramente sanitaria, e intende estendersi progressivamente a tutti gli ordini scolastici. Altre regioni come Abruzzo, Piemonte (600 mila euro stanziati) e Marche stanno seguendo l’esempio con progetti analoghi.

Nonostante queste iniziative, la distanza tra i bisogni dei giovani e le risposte concrete rimane ampia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) identifica il suicidio come la terza causa di morte tra i giovani di 15 e 29 anni, con l’insorgenza dei disturbi mentali che precede i 18 anni. L’ISTAT conferma un aumento del disagio psicologico tra i giovani in Italia. A ciò si aggiunge il paradosso del “Bonus Psicologo”: nel 2024, a fronte di oltre 400 mila domande, solo 3.325 persone hanno avuto accesso all’agevolazione.

Emergenza critica: La Relazione annuale 2025 suggerisce che il divario non riguarda solo i fondi, ma anche una ristrutturazione del sistema educativo per includere il supporto psicologico come norma integrata.

Tuttavia, tra i nodi più discussi, vi è la contestazione da parte dei COBAS e altri attori sull’utilità dell’introduzione di psichiatri nelle scuole. I COBAS, per esempio, evidenziano il rischio di un “eccesso diagnostico” e di una “medicalizzazione” del disagio piuttosto che un approccio orientato alla guarigione, richiamando studi che dal 1955 mostrano tassi di guarigione costanti al 35-48%, nonostante l’ampliamento delle conoscenze e dei servizi clinici. Questa critica, sebbene non metta in discussione l’emergenza della salute mentale, suggerisce una riflessione sulle modalità di intervento e sulla necessità di un approccio più olistico e meno strettamente farmacologico.

Nuove strategie: Il senatore Mario Occhiuto è promotore di una proposta di legge per lo psicologo scolastico (DDL n. 1587), contribuendo a una risposta strutturata a livello nazionale.

Un futuro di benessere: investire nella prevenzione e nell’educazione emozionale

In tempi caratterizzati da sfide sempre più intricate relative alla salute mentale giovanile, la necessità d’investire nella prevenzione e nell’educazione emozionale si pone come un’esigenza indispensabile. In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, l’UNICEF ha formulato un accorato invito per aumentare i finanziamenti destinati alle istituzioni scolastiche. Esse rivestono infatti un ruolo determinante nel promuovere il benessere psichico degli studenti. Progetti significativi come il Progetto Itaca rappresentano percorsi concreti: essi coinvolgono numerosi studenti assieme a esperti professionisti al fine di incrementare la consapevolezza emotiva e fornire sostegno pratico.

Un preoccupante aumento è stato riscontrato nel consumo non autorizzato di psicofarmaci fra i giovani a partire dal 2021, secondo quanto riportato nello studio ESPAD Italia 2024; tale pratica ha toccato picchi storici nel corso del 2024. Questa evoluzione coincide con l’aumento delle problematiche legate ad ansia, depressione ed esclusione sociale; pertanto diventa urgente instaurare misure che superino la mera gestione dell’emergenza sanitaria mentale attuale così da plasmare fin dalla giovane età una robusta cultura orientata al benessere emotivo.

Collaborazione sinergica: La collaborazione tra scuola, famiglia e servizi sanitari diventa, quindi, un tassello fondamentale per costruire una rete di protezione efficace intorno ai giovani.

Inoltre, emerge la necessità di una formazione specifica per i docenti. Essi, essendo a quotidiano contatto con gli studenti, possono diventare figure chiave nella rilevazione precoce dei segnali di disagio e nell’orientamento verso i servizi di supporto. Non si tratta solo di curare la malattia, ma di promuovere la salute, di insegnare ai ragazzi a gestire lo stress e le emozioni, a costruire relazioni sane e a sviluppare resilienza.

L’arte di esistere all’interno delle imperfezioni: un equilibrio fra saggezza e prassi, cruciale per il panorama psichico delle nuove generazioni.

In questo labirinto complesso chiamato psiche umana, è innegabile come spiragli di luce possano alternarsi ad aree d’ombra. Ciò pone in evidenza una necessità imperativa: avviare un’analisi scrupolosa dei meccanismi cognitivi. La disciplina della psicologia cognitiva dimostra che gli schemi di pensiero fungono da filtri interpretativi nel nostro approccio alla vita quotidiana e influiscono notevolmente sul nostro vissuto emotivo. Qualora tali schemi dovessero cristallizzarsi attorno a visioni pessimistiche riguardo al proprio essere o al futuro che attende ogni individuo; se il fardello delle aspettative altrui insieme alla continua competizione via social network iniziassero ad agire indisturbati sulle nostre menti, sarà facile assistere all’insorgere dell’ansia e della depressione.

In parallelo a queste dinamiche interne, la psicologia comportamentale fornisce strumenti essenziali per interpretare fenomenologie complesse: i comportamenti di evitamento, spesso adottati come risposta ai disagi interni, tendono paradossalmente ad alimentare ulteriormente quella stessa sofferenza da cui cerchiamo scampo. L’abuso ricorrente di sostanze farmaceutiche o droghe illegali, oppure l’immergersi compulsivamente nel gioco d’azzardo o nella tecnologia, diventano chiavi interpretative per comprendere tentativi maldestri volti ad anestetizzare un tormento interiore, ma anche modalità per riempire un vuoto esistenziale non facilmente colmabile. Ma proprio questi gesti, sebbene momentaneamente lenitivi, impediscono l’apprendimento di strategie di coping più adattive e perpetuano un ciclo vizioso.

Emergenza invisibile: La disregolazione emotiva è una ferita aperta che necessita di interventi mirati e comprensione profonda.

È qui che l’arte di vivere, intesa come consapevolezza e azione, diventa fondamentale. La sfida non è solo quella di riconoscere i sintomi, ma di tessere una rete di supporto che abbracci l’individuo nella sua totalità: la famiglia, la scuola, le istituzioni. Educare i giovani a decifrare il proprio paesaggio interiore, a dare un nome alle proprie emozioni, a costruire schemi di pensiero più flessibili e resilienti, significa donare loro gli strumenti per navigare le acque a volte tempestose dell’esistenza. Significa riconoscere che la forza non risiede nell’assenza di fragilità, ma nella capacità di accoglierle, decifrarle e trasformarle in possibilità.

Glossario:
  • Psicofarmaci: farmaci utilizzati per trattare disturbi mentali.
  • Cannabis: sostanza psicoattiva derivata dalla pianta di Canapa, spesso usata ricreativamente.
  • Oppioidi: classe di sostanze utilizzate per il trattamento del dolore, derivante dall’oppio.

Ogni segnale di disagio, ogni ricetta “abusata”, ogni sguardo perso nell’abisso digitale, non è un fallimento, ma una richiesta disperata di aiuto, un invito a ricostruire, insieme, un mosaico di senso e appartenenza in un mondo che, troppo spesso, corre troppo veloce per fermarsi ad ascoltare i battiti più flebili della nostra anima.


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