- Nel 2023, l'Inail ha registrato oltre 590mila infortuni denunciati.
- Il 17% degli incidenti è legato allo stress lavoro-correlato.
- Un operaio trentenne è stato schiacciato da una lastra metallica.
Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro continua ad assumere contorni inquietanti; lo dimostrano gli episodi recenti di infortuni occorsi a operai in diverse aree d’Italia. In particolare si segnala quanto accaduto ieri mattina presso Cmm (Costruzioni meccaniche Montirone), situata a Montirone (Brescia): un operaio trentenne, impegnato nella saldatura delle lastre metalliche con grande dedizione professionale, ha subito un grave incidente rimanendo schiacciato sotto il peso di un manufatto che si è mosso repentinamente. Il giovane lavoratore classe 1995 risiedeva nelle vicinanze ed è stato colpito violentemente tanto da urtare una cisterna posta dietro di lui prima di venire coperto dalla pesante lastra metallica stessa. I colleghi non hanno esitato a chiamare immediatamente i soccorsi; sul posto sono giunte rapidamente un’automedica accompagnata da ambulanza e elisoccorso. Nonostante fosse cosciente dopo l’impatto, l’operaio ha subito differenti traumi al torace, bacino, a uno dei suoi arti superiori. Sottoposto a trasporto d’emergenza verso l’ospedale Civile cittadino in codice rosso, fondamentale stabilizzazione medica risulta avvenuta mentre la situazione veniva gestita, evolvendo fino al definibile “codice giallo”. Anche se le sue condizioni cliniche appaiono gravi, tuttavia non dovrebbe correre alcun rischio immediato per la propria vita. Carabinieri e tecnici di Ats sono intervenuti sul posto per accertare le dinamiche dell’incidente ed eventuali violazioni delle norme di sicurezza.
Nel 2023 gli infortuni denunciati all’Inail sono stati oltre 590mila, con 1.147 esiti mortali e 375.578 incidenti riconosciuti sul lavoro [Il Sole 24 Ore]. Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono, al momento, 550, di cui oltre la metà avvenuti “fuori dall’azienda” [fonte: Inail]. Il recente evento tragico si inserisce in un contesto allarmante che mette ulteriormente in luce la fragilità della sicurezza nei luoghi di lavoro italiani. Solo dieci ore prima del dramma attuale, un giovane operaio trentenne era stato ricoverato d’urgenza: aveva subito il peso schiacciante di una lastra metallica ed era afflitto da diversi traumi, ma non versava in imminente pericolo di vita. In precedenza si era registrato nel territorio umbro meridionale un incidente cinque mesi fa; qui ancor più grave fu il caso avvenuto a Città di Castello quando un sfortunato operaio ha visto amputata la sua gamba sinistra sotto il peso opprimente dell’acciaio – fortunatamente ora le sue condizioni sono considerate stabili. Ben nove mesi orsono ad Ariccia (Roma), abbiamo assistito all’incidente grave che colpì un 50enne, anch’egli venuto a trovarsi sopraffatto dalla massa dell’acciaio, manifestando delle gravi ferite. Fonti affidabili confermano come anche questo sinistro abbia necessitato del trasporto d’emergenza via elicottero verso l’ospedale Perugino proprio per salvaguardare l’integrità dell’operaio, a rischio di perdita della sua gamba, ancora oggi non salva. Quattordici lunghi mesi fa ci rimandano al ricordo straziante avvenuto infine presso Lograto (Brescia), dove addirittura la vita stessa dello stesso operaio fu spezzata mentre manovrava laboriosamente attrezzature pesanti come i carroponte sotto gli occhi indifferenti dei tanti colleghi presenti. Questi episodi, purtroppo, non sono isolati e dimostrano la costante esposizione a rischi per i lavoratori, specialmente in settori che implicano la movimentazione di materiali pesanti. Un anno fa, un uomo di cinquant’anni è rimasto gravissimo dopo essere stato schiacciato da una lastra di marmo in una cava.
L’impatto psicologico degli infortuni sul lavoro
Gli infortuni sul lavoro, oltre a causare gravi conseguenze fisiche, influiscono in modo sostanziale sulla salute psicologica dei lavoratori. Nuove indagini effettuate presso l’Università di Padova rivelano un aumento dell’esposizione ad ansia e depressione nelle persone colpite da incidenti mentre svolgevano la loro attività professionale. [Mindful Safety]. Gli individui che hanno subito incidenti nell’ambito lavorativo presentano una manifesta sintomatologia post-traumatica, caratterizzata da un’incidenza elevata di difficoltà cognitive e da problemi legati all’attenzione. [PuntoSicuro]. Il vissuto emozionale relativo a una situazione d’infortunio si contraddistingue frequentemente per l’emergere di sentimenti contrastanti, quali paura, rabbia e tristezza; sentimenti questi ultimi che possono trasformarsi in disturbi cronici se non vengono gestiti con adeguatezza. Sempre più crescente è il riconoscimento della necessità di fornire una assistenza psicologica alle vittime dei suddetti eventi avversi. Tale sostegno riveste importanza cruciale nell’affrontare gli effetti collaterali psicologici risultanti dall’accaduto traumatico avvenuto sul luogo lavorativo; tra questi vi sono la perdita dell’autonomia personale, le difficoltà nel reinserirsi nel contesto professionale e le modifiche nelle dinamiche relazionali.
Le manifestazioni sintomatiche relative a incidenti accaduti nell’ambito lavorativo si presentano diversamente a seconda dell’individuo coinvolto. Mentre alcuni potrebbero percepire l’infortunio come una mera disavventura priva di gravi ripercussioni future, altri lo sperimenteranno come un trauma capace di rimettere in discussione la propria esistenza. Gli incidenti provocanti invalidità temporanea o permanente lasciano inevitabilmente dietro di sé delle tracce intangibili nella sfera mentale e psicologica degli individui colpiti: tali residue psicologiche richiedono interventi mirati ed elaborati affinché possano essere comprese appieno. Risulta quindi vitale procedere verso lo sviluppo e l’implementazione di criteri nuovi finalizzati al fine ultimo di cogliere responsabilmente gli effetti sulla salute psico-fisica delle persone interessate dagli incidenti citati. Rendere più semplice l’accesso a un supporto psicologico per coloro che hanno vissuto situazioni lavorative drammatiche rappresenta un progresso essenziale verso la garanzia di una riabilitazione totale. Questa iniziativa è cruciale anche nella lotta contro il deterioramento delle condizioni psichiche dei lavoratori coinvolti.
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Stress lavoro-correlato e rischio infortuni
Il fenomeno dello stress lavoro-correlato, oggi ampiamente riconosciuto come una questione cruciale nell’ambito della sicurezza professionale, costituisce una fonte rilevante di rischi per gli eventi infortunistici sul luogo di lavoro ed influisce negativamente sulla condizione psicofisica dei dipendenti. Sebbene fosse precedentemente classificato come un semplice rischio specifico improprio nell’ambito assicurativo, è ora possibile attribuire alle affezioni derivate dallo stress occupazionale la qualifica ufficiale di infortuni sul lavoro. Un’elevata persistenza dello stress nei contesti professionali può sfociare in manifestazioni cliniche quali disturbi psicosomatici, disturbi fisici, alterazioni psichiche o problemi comportamentali, inclusivi anche delle forme più gravi. La presenza costante dell’elemento “stress” impatta sull’efficacia cognitiva del lavoratore compromettendo non solo l’attenzione ma pure la concentrazione durante l’esecuzione dei propri compiti quotidiani; ciò si traduce inevitabilmente in un incremento significativo del rischio “errore” oltre ad aumentare esponenzialmente le probabilità d’incidente.
Secondo stime recenti, si calcola che circa il 17% degli incidenti ibridi tanto da mettere in evidenza un altro suo contributo, spesso determinante. [Dblue]. Il presente dato mette in luce l’essenziale necessità di una valutazione esaustiva riguardo al rischio legato allo stress da lavoro nel contesto aziendale. Elementi quali il tasso degli incidenti sul lavoro e il numero delle assenze per motivi sanitari offrono spunti significativi relativi alla presenza dell’eccessivo carico emotivo nell’ambiente professionale. La quantità di ore perse a causa degli incidenti, nonché dalle patologie associate allo stato d’animo sotto pressione o dall’assenteismo, viene interpretata come un potenziale parametro organizzativo volto a identificare i rischi connessi allo stress lavorativo. Risulta imprescindibile che le realtà aziendali implementino strategie adeguate destinate alla prevenzione e alla gestione dello stress al fine di salvaguardare la salute psico-fisica dei collaboratori. L’Inail, vale a dire l’Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, sottolinea l’urgenza del tema riguardante il rischio legato allo stato emotivo nel contesto professionale e fornisce linee guida atte alla sua analisi e amministrazione efficaci.
Integrare sicurezza fisica e benessere psicologico: una sfida necessaria
Eventuali incidenti sul posto di lavoro, analogamente a quanto accaduto all’operaio schiacciato a Montirone, costituiscono l’apice di un iceberg che cela una situazione intricata dove si intrecciano la sicurezza fisica con il benessere psicologico. Non è sufficiente limitare la gestione del rischio alla mera prevenzione degli infortuni corporei; essa deve indubbiamente comprendere anche l’analisi ed il contrasto dei pericoli psicosociali essenziali – fra i quali emerge lo stress correlato all’attività professionale. È imperativo che le imprese adottino un’ottica sinergica, contemplando il benessere completo dei propri dipendenti: ciò implica fornire un contesto lavorativo privo di rischi tanto sotto l’aspetto materiale quanto sotto quello emotivo.
Le conseguenze severe derivanti da tali eventi non soltanto provocano ferite corporee significative; possono altresì dar vita a sentimenti psicologicamente intricati, comprendendo fra i loro effetti più devastanti il disturbo da stress post-traumatico (PTSD). L’ambito della psicologia cognitiva evidenzia come avvenimenti traumatici possano sconvolgere le convenzioni cognitive interpersonali alterandole significativamente; ciò porta così a manifestazioni incluse flussi mentali disturbati o immagini spettrali ricorrenti associabili al dolore vissuto. Dal punto di vista della psicologia comportamentale, si osservano spesso cambiamenti nei comportamenti e nelle abitudini dei lavoratori infortunati, come l’isolamento sociale, l’irritabilità o la difficoltà a concentrarsi. Affrontare queste problematiche richiede non solo terapie mirate, ma anche un supporto sociale e aziendale che favorisca il recupero e il reinserimento.
È essenziale offrire supporto psicologico anche ai colleghi che assistono a infortuni sul lavoro, poiché possono anch’essi subire un trauma vicario, un fenomeno legato ai sintomi simili a quelli del PTSD.
Una nozione base di psicologia cognitiva, applicabile a questi casi, è il ruolo del controllo percepito. Sentire di avere il controllo sulla propria situazione lavorativa e sulla propria sicurezza può ridurre significativamente i livelli di stress e la probabilità di incidenti. Al contrario, la percezione di vulnerabilità e mancanza di controllo può alimentare ansia e insicurezza, rendendo i lavoratori più suscettibili a errori e infortuni. Risulta cruciale che l’intera società, incluse le istituzioni e i settori privati, riconosca l’intensità dell’effetto degli incidenti sul posto di lavoro sulle vite umane. L’importanza di allocare risorse verso la prevenzione dei rischi psicosociali diventa così evidente; è necessaria una vera promozione di valori orientati alla sicurezza, comprensivi del benessere psicologico individuale, oltre alla garanzia dell’accesso a forme adeguate di assistenza psicologica per coloro che subiscono eventi traumatici sul luogo di lavoro. Questi obblighi superano il mero adempimento normativo ed emergono come fortemente sentiti come doveri etici e sociali. Ogni incidente occorso è concepibile come una sventura evitabile., i cui effetti negativi si estendono non soltanto all’individuo coinvolto, bensì anche alla sua famiglia allargata, ai colleghi e all’intera comunità sociale circostante. Ci troviamo davanti alla necessità imperativa di spostare l’attenzione su concetti riguardanti esclusivamente gli aspetti fisici della protezione professionale a uno stile più integrato definito da un’ottica olistica, dove siano prioritari sia la salute sia il benessere totale dei lavoratori stessi. In tal senso vale interrogarsi: quale ammontare siamo realmente pronti a impiegare affinché vi sia garanzia rispetto alla salvaguardia e tranquillità delle persone impegnate nell’attività professionale essenziale per il nostro progresso collettivo? La riflessione su tale aspetto delinea ciò che noi consideriamo come valore della nostra attuale ‘civiltà.’
- PTSD: Disturbo da stress post-traumatico, una condizione psicologica che può svilupparsi dopo aver vissuto un evento traumatico.
- Stress lavoro-correlato: Stress causato da fattori ambientali e organizzativi nel luogo di lavoro che può influenzare il benessere dei lavoratori.