- 8 su 10 studenti temono l'insonnia prima della maturità.
- Il 36,3% riconosce lo smartphone come fonte di stress.
- Il 71,4% degli studenti usa l'intelligenza artificiale nello studio.
Con l’approssimarsi degli esami di maturità, gli studenti italiani sembrano essere colpiti da una crescente ondata d’ansia. Recenti ricerche indicano che circa 8 giovani su 10 temono l’insonnia la sera precedente all’esame; questo dato è emblematico della forte pressione psicologica cui sono soggetti. La causa principale non risiede solo nel livello dei preparativi accademici affrontati dagli alunni ma è sintomatica di turbamenti più radicati.
La vigilia degli esami diventa quindi uno snodo ricco di sensazioni ambivalenti: si stima che circa il 37% degli studenti preferisca concentrarsi sullo studio e sul ripasso delle materie; altri invece (il 29%) cercano semplicemente di trascorrere quella serata come se fosse una normalissima occasione sociale. Un numero considerevole (il 34%) decide poi di celebrar*e* simbolicamente la portata riunendosi con i compagni presso le porte scolastiche. Qualunque sia la scelta operata dagli allievi in questione però, vi è sempre presente quell’inquietudine comune a tutti: un’oscura presenza durante questi momenti decisivi nel percorso formativo individuale.

La Maturità come Specchio del Disagio Giovanile
Un’indagine approfondita condotta su 641 studenti italiani mette in luce come l’ansia per l’esame di maturità sia la punta dell’iceberg di un disagio più ampio. Quasi 7 studenti su 10 si sentono spesso impreparati, non solo a livello scolastico, ma anche nella vita in generale. Questa sensazione si traduce in un “non sono all’altezza”, un’insicurezza profonda che va oltre la semplice preparazione per l’esame.
Il 61,9% degli studenti dichiara di essere molto stressato, ma questo stress non è legato unicamente alla paura della prova. È uno stress che si alimenta della pressione di dover essere sempre in controllo, sempre lucidi, sempre produttivi. Un’emozione prevalente è l’ansia, nominata dal 32,4% degli studenti, mentre un sorprendente 20,7% esprime un desiderio di fuga, un bisogno di allontanarsi dalla fatica dello studio e dalla pressione di non deludere nessuno. Solo il 7% si sente tranquillo, un dato che evidenzia una forma collettiva di disagio sommerso.
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Corpo e Tecnologia: Segnali di Allarme
Gli studenti manifestano una chiara crisi: il 29,8% rivela reazioni emotive intense quali crisi di pianto ed episodi d’ansia o irritabilità. Queste reazioni rappresentano le evidenze tangibili dell’affaticamento mentale accumulato senza possibilità adeguate per esternarlo.
Un altro aspetto fondamentale è quello legato alla tecnologia: oltre la metà del campione si vede disturbata dal proprio smartphone durante le sessioni di studio; il 36,3%, infatti, riconosce quest’apparecchio come fonte predominante di stress. In particolare, le notifiche influenzano negativamente l’umore nel 40,4% delle situazioni analizzate.
L’utilizzo incessante dello smartphone emerge quindi come strumento non solo informativo ma anche disgregante per la propria autostima e autoimmagine personale.
In merito all’sfruttamento dell’intelligenza artificiale, ben il 71,4% degli alunni ne fa uso nell’ambito dei propri studi. Tuttavia, tale uso genera stati d’animo ambivalenti: da una parte alcuni avvertono confusione o malessere psicologico; dall’altra molti dichiarano sentimenti d’inadeguatezza rispetto ai risultati ottenuti dai sistemi automaticizzati.
Ascoltare, Accogliere, Comprendere: La Chiave per il Futuro
Il momento dell’esame di maturità trascende le sole valutazioni scolastiche; si tratta piuttosto di una fase fondamentale nella quale i giovani entrano in contatto con le proprie interiorità ed esplorano le dinamiche del mondo circostante. Gli adulti – sia nei panni dei genitori che degli insegnanti – devono garantire un ascolto autentico privo della pesantezza dei giudizi o delle risposte predefinite. Creare uno spazio sicuro per i ragazzi è imperativo affinché possano essere valorizzati anche nelle loro debolezze.
L’importanza della maturità è indubbia; tuttavia, non dovrebbe trasformarsi in una competizione basata esclusivamente su prestazioni individuali. Diventa cruciale esaminare il quadro generale entro il quale questo esame viene condotto: frequentemente caratterizzato da tensione emotiva intensa, pressioni insostenibili e riferimenti paragonabili alla realtà distorta. Quando questo ambiente è sfavorevole, la vera questione smette di essere l’esame per focalizzarsi sulle problematiche emergenti dal suo contesto.
Conclusione: Oltre l’Esame, la Persona
L’esame di maturità è un rito di passaggio, un momento di transizione che segna la fine di un percorso e l’inizio di un altro. Ma è anche un momento in cui i ragazzi si mettono alla prova, si confrontano con le proprie paure e insicurezze. È importante ricordare che dietro ogni studente c’è una persona, con le sue fragilità, le sue aspirazioni e i suoi sogni.
In termini di psicologia cognitiva, possiamo dire che l’ansia da esame è spesso alimentata da pensieri negativi e catastrofici riguardo al futuro. Una tecnica di base per gestire questa ansia consiste nell’identificare e sfidare questi pensieri, sostituendoli con pensieri più realistici e positivi. Ad esempio, invece di pensare “Fallirò sicuramente”, si può provare a pensare “Ho studiato e farò del mio meglio”. A un livello più avanzato, la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) offre strumenti efficaci per affrontare l’ansia da esame. La CBT aiuta a modificare i modelli di pensiero e comportamento che contribuiscono all’ansia, insegnando tecniche di rilassamento, gestione dello stress e problem solving. In aggiunta, la CBT si rivela utile per favorire un aumento della consapevolezza personale e una sostenuta autostima.
Prendiamoci un momento per riflettere: sebbene l’esame rivesta un’importanza notevole, esso non rappresenta in alcun modo l’essenza del nostro essere. Il nostro valore intrinseco va oltre il risultato finale; è ancorato alla nostra identità attuale e a quella in evoluzione. Affrontiamo questo banco di prova con audacia, autorevolezza e lucidità mentale, tenendo sempre presente come il domani sia carico di possibilità illimitate e come possediamo le risorse necessarie per trionfare su ogni difficoltà incontrata lungo il cammino.