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L’angoscia silenziosa: come affrontare la crisi del suicidio e offrire speranza

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  • Oms: oltre 700.000 decessi annui globalmente per suicidio.
  • Rete prevenzione suicidio istituita nel 2017 a livello provinciale.
  • Chiama il numero verde 800 101 800, operativo 24/7 in caso di crisi.

Il suicidio rappresenta una delle sfide più complesse e dolorose che la società moderna si trova ad affrontare. Con oltre 700.000 decessi annui a livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo ha definito un’emergenza sanitaria di primaria importanza. La complessità del fenomeno risiede nella molteplicità dei fattori che vi contribuiscono, rendendo necessario un approccio olistico e multidisciplinare per la sua prevenzione.

Le tendenze suicide non sono confinate a un singolo gruppo demografico; al contrario, possono manifestarsi in individui di ogni età, genere, estrazione sociale e culturale. I motivi che spingono una persona a considerare il suicidio sono intrinsecamente individuali e profondamente radicati in esperienze di vita uniche. Pertanto, non esistono soluzioni semplici o universalmente applicabili per contrastare questo fenomeno. Piuttosto, è necessario un impegno concertato e una vasta gamma di interventi mirati a fornire supporto e speranza a coloro che si trovano in difficoltà.

Fattori di Rischio e Segnali di Allarme: Un Approccio Proattivo

La prevenzione del suicidio inizia con la consapevolezza e la comprensione dei fattori di rischio e dei segnali di allarme associati a questo comportamento. Tra i principali elementi che aumentano la vulnerabilità si annoverano disturbi psicologici, in particolare quelli legati alla depressione, l’abuso di alcool o droghe, una predisposizione familiare al suicidio, l’appartenenza a fasce sociali fragili, condizioni di vita disagiate e la mancanza di connessioni sociali. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che il suicidio è raramente causato da un singolo fattore, ma piuttosto da una combinazione complessa di circostanze.

I segnali di allarme possono manifestarsi in diverse forme, tra cui:

Espressioni dirette o indirette di intenzioni suicide, come “Magari fossi morto” o “Ho intenzione di farla finita”. Isolamento dagli amici e dalla famiglia.
Perdita di interesse per attività precedentemente apprezzate.
Trascuratezza dell’aspetto fisico e dell’igiene personale.
Cambiamenti improvvisi e inspiegabili dell’umore.
Comportamenti autodistruttivi, come l’abuso di alcol o droghe.
Ricerca di mezzi per compiere il suicidio, come l’acquisto di armi o farmaci.

È essenziale sottolineare che non tutti coloro che manifestano questi segnali di allarme tenteranno il suicidio, ma la loro presenza dovrebbe essere presa sul serio e richiedere un intervento immediato.

Cosa ne pensi?
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Strategie di Prevenzione: Un Approccio Multilivello

La prevenzione del suicidio richiede un approccio multilivello che coinvolga individui, famiglie, comunità e istituzioni. Le strategie di prevenzione possono essere suddivise in tre categorie principali:
1. Prevenzione primaria: Mira a ridurre i fattori di rischio e a promuovere la salute mentale e il benessere nella popolazione generale. Ciò può includere programmi di educazione sulla salute mentale, campagne di sensibilizzazione, interventi per ridurre la povertà e la disuguaglianza sociale, e iniziative per promuovere l’inclusione sociale e il supporto comunitario.
2.
Prevenzione secondaria: Si concentra sull’identificazione precoce e l’intervento tempestivo nei confronti di individui a rischio di suicidio. Ciò può includere la formazione di operatori sanitari e altri professionisti per riconoscere i segnali di allarme e fornire supporto, la creazione di linee telefoniche di assistenza e servizi di consulenza online, e l’implementazione di programmi di screening per la depressione e altri disturbi mentali.
3.
Prevenzione terziaria: Mira a prevenire ulteriori tentativi di suicidio e a fornire supporto a coloro che hanno già tentato il suicidio o hanno perso una persona cara per suicidio. Ciò può includere la terapia psicologica, il supporto di gruppo, e l’assistenza per affrontare il lutto e il trauma.

Un esempio tangibile di iniziativa preventiva è la “Rete di prevenzione del suicidio”, istituita a livello provinciale nel 2017, con l’obiettivo di rafforzare la capacità di supporto per le persone a rischio e i loro familiari, espandendo e promuovendo le attività volte a contrastare il suicidio.

Oltre i Numeri: Un Impegno Umano per la Speranza

Il suicidio non è solo una statistica; è una tragedia umana che colpisce individui, famiglie e comunità intere. Dietro ogni numero si cela una storia di sofferenza, disperazione e perdita. È fondamentale ricordare che il suicidio è prevenibile e che ognuno di noi può fare la differenza nella vita di qualcuno che sta lottando.

La Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, che si celebra ogni anno il 10 settembre, rappresenta un’opportunità per aumentare la consapevolezza sul suicidio e su ciò che possiamo fare per prevenirlo. È un momento per dissipare lo stigma che circonda il suicidio e per incoraggiare le persone a cercare aiuto quando ne hanno bisogno.

In situazioni di acuta crisi psicologica, si può contattare il numero verde 800 101 800, operativo 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana. L’organizzazione Telefono Amico offre un servizio di ascolto rispettoso e anonimo al numero 02 2327 2327 (disponibile quotidianamente dalle 10 alle 24), via WhatsApp al 324 011 72 52 (tutti i giorni dalle 18 alle 21), oppure compilando un modulo anonimo sul sito www.telefonoamico.it.

Un Passo Avanti: Comprendere e Agire

La prevenzione del suicidio è una responsabilità collettiva che richiede un impegno costante e una profonda comprensione delle dinamiche psicologiche e sociali che vi contribuiscono.

Una nozione base di psicologia cognitiva utile in questo contesto è la comprensione delle distorsioni cognitive che possono influenzare il pensiero di una persona in crisi. Ad esempio, il pensiero dicotomico (“o tutto o niente”) può portare una persona a vedere solo due opzioni, la vita o la morte, senza considerare le alternative intermedie.

Una nozione avanzata è la comprensione del ruolo dei traumi nello sviluppo di pensieri suicidari. Esperienze traumatiche, soprattutto durante l’infanzia, possono alterare la struttura e la funzione del cervello, rendendo una persona più vulnerabile alla depressione, all’ansia e al suicidio.
Riflettiamo su come possiamo contribuire a creare una società più compassionevole e inclusiva, in cui le persone si sentano supportate e valorizzate. Chiediamoci come possiamo essere più attenti ai segnali di allarme e come possiamo offrire aiuto e speranza a coloro che ne hanno bisogno. Ricordiamoci che
un piccolo gesto di gentilezza può fare la differenza tra la vita e la morte*.


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