Crotone: Arrestato uomo per maltrattamenti, la gelosia patologica dietro la violenza

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  • La donna ha subito lesioni con una prognosi iniziale di 30 giorni.
  • Attivato il "Codice Rosso", allertando le forze dell'ordine.
  • L'uomo infliggeva maltrattamenti fisici e psicologici anche in presenza dei figli minori.
  • Il questore invita a usare YOUPOL, anche in forma anonima.

La donna, una volta giunta in ospedale, è stata immediatamente presa in carico dal personale medico. Le lesioni riscontrate, traumi e ferite multiple, hanno richiesto un ricovero immediato e una prognosi iniziale di trenta giorni. Il personale sanitario, consapevole della natura delle lesioni e dopo aver raccolto la testimonianza della vittima, ha prontamente attivato il protocollo previsto per i casi di violenza domestica e di genere, noto come “Codice Rosso”, allertando le forze dell’ordine.

Le indagini e la protezione della vittima

Dopo la comunicazione dall’ospedale, il ramo specializzato in “Crimini contro la persona” della Squadra Mobile, in sinergia con l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, ha dato il via senza indugio alle investigazioni. Parallelamente, sono state predisposte misure di salvaguardia per la donna, la quale è stata trasferita, con il sostegno del Servizio Sociale, in un luogo sicuro, al fine di garantirle incolumità e ausilio.

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La ricostruzione dei maltrattamenti e l’arresto

La Procura della Repubblica del Tribunale di Crotone ha intrapreso un’inchiesta capillare finalizzata a delineare un insieme complesso di atti violenti posti in essere dall’individuo nei confronti della consorte. Da quanto emerso nell’analisi dei fatti accertati, appare evidente come il soggetto fosse animato da una gelosia patologica, il che lo portava a infliggere *maltrattamenti fisici e psicologici alla donna anche in presenza dei loro figli minori. Le testimonianze fornite dalla vittima hanno rappresentato un elemento cruciale nel sostenere la necessità dell’adozione di misure cautelari; tali dichiarazioni si sono accompagnate a evidenze raccolte durante le indagini stesse. Di conseguenza, il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del tribunale crotonese ha approvato con favore questa istanza ed emesso un provvedimento per l’arresto dell’individuo*, che è stato prontamente localizzato e trasferito nella struttura carceraria competente grazie all’intervento tempestivo degli agenti appartenenti alla Squadra Mobile locale.

Un appello alla collaborazione e alla consapevolezza

Il Questore della provincia di Crotone ha ribadito l’importanza di denunciare tempestivamente situazioni di violenza domestica, sottolineando come la collaborazione tra istituzioni e cittadini sia fondamentale per prevenire e contrastare efficacemente tali episodi. Ha inoltre esortato chiunque sia a conoscenza di episodi di violenza a informare la Polizia di Stato, anche attraverso l’applicazione YOUPOL, che permette di inviare segnalazioni, anche in forma anonima. L’attenzione delle forze dell’ordine verso i reati rientranti nel “Codice Rosso” è massima, e sono state attuate diverse iniziative, sia preventive che repressive, per contrastare la violenza domestica e di genere.

La fragilità della mente e la resilienza possibile

La vicenda di Crotone mette in luce una realtà dolorosa e complessa, quella della violenza domestica. È fondamentale comprendere come la gelosia ossessiva, spesso radicata in dinamiche psicologiche profonde, possa degenerare in comportamenti violenti e distruttivi. Dal punto di vista della psicologia cognitiva, possiamo dire che la gelosia patologica è spesso associata a distorsioni cognitive, ovvero a modi di pensare irrazionali e inflessibili che portano a interpretare erroneamente i comportamenti del partner come minacce alla relazione.

Un concetto avanzato di psicologia comportamentale applicabile a questo caso è quello della “terapia basata sulla compassione” (Compassion Focused Therapy, CFT). La CFT mira a sviluppare la capacità di auto-compassione e compassione verso gli altri, aiutando sia la vittima che l’aggressore a riconoscere e gestire le proprie emozioni in modo più sano. Nel caso specifico, potrebbe essere utile per l’aggressore lavorare sulla propria insicurezza e paura dell’abbandono, mentre per la vittima potrebbe essere fondamentale sviluppare strategie di auto-cura e resilienza per superare il trauma subito. Occorre ponderare su come la sfera sociale sia in grado di favorire la creazione di un contesto maggiormente sicuro e tutelante, indirizzando gli sforzi verso il rafforzamento di una cultura caratterizzata dal rispetto reciproco e dalla parità, oltre a fornire assistenza tanto sul piano psicologico quanto legale ai soggetti che ne necessitano. L’acquisizione della consapevolezza collettiva assieme all’intervento attivo rappresentano i fattori cruciali necessari per interrompere il perdurare della violenza, orientandosi verso la costruzione di un avvenire più equo ed equilibrato per ciascuno.


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