Allarme educazione: riscopriamo il ruolo vitale del maestro!

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  • Crepet: maestri autorevoli come Toscani e Costanzo modelli di vita.
  • Giovani: scuole piene di psicologi, un "sovradimensionamento" del disagio.
  • Genitori: non essere "querce" che impediscono ai figli di crescere.

Oggi, 09/04/2025, alle ore 10:21, emerge una riflessione critica sulla figura del maestro e sulle responsabilità educative, stimolata dalle parole dello psichiatra Paolo Crepet durante un’intervista. L’analisi si concentra sull’importanza di modelli autorevoli, sul ruolo dei genitori e sulla condizione dei giovani contemporanei.

Il Maestro come Guida e Modello

Paolo Crepet definisce il maestro come una figura che va oltre il semplice insegnamento, incarnando un modello di vita capace di guidare i giovani verso la crescita personale e professionale. Durante l’intervista, Crepet ha sottolineato l’importanza di aver avuto maestri autorevoli, non autoritari, nella sua vita. Ha citato Oliviero Toscani e Maurizio Costanzo come esempi di figure che hanno saputo ispirarlo e spronarlo. Toscani, con la sua severità e dolcezza, ha insegnato l’importanza di assumersi le proprie responsabilità. Costanzo, invece, ha incoraggiato Crepet a diversificare i suoi interessi e a credere nelle proprie capacità. Un altro esempio significativo è Julio Velasco, allenatore della nazionale di pallavolo, che ha trasmesso l’importanza di avere una mentalità vincente. Crepet ha concluso affermando che “questo è un maestro”, riferendosi a chi sa ispirare e motivare gli altri a dare il meglio di sé.

La Sfida dei Giovani Contemporanei

Crepet ha espresso preoccupazione per la condizione dei giovani d’oggi, percependo un “sovradimensionamento” del disagio. Molti studenti si sentono sopraffatti e le scuole sono piene di psicologi. Pur non negando l’esistenza di problemi reali, Crepet invita a riflettere sulla capacità di affrontare le difficoltà con le proprie forze. Secondo lo psichiatra, è fondamentale imparare a rialzarsi dopo una caduta, senza cercare immediatamente aiuto esterno. L’eccessiva assistenza, a suo avviso, rischia di impedire ai giovani di sviluppare la resilienza e l’autonomia necessarie per affrontare le sfide della vita.

Le Responsabilità Genitoriali

Crepet critica l’atteggiamento di alcuni genitori che tendono a proteggere eccessivamente i propri figli, ostacolandone la crescita e l’autonomia. Utilizzando una metafora agricola, paragona i genitori a “querce” che impediscono agli “alberi da frutto” (i figli) di crescere e dare frutti. L’eccessiva protezione e la tendenza a soddisfare ogni desiderio dei figli rischiano di renderli “molli” e privi di ambizioni. Crepet sottolinea l’importanza di lasciare che i giovani si confrontino con le difficoltà e imparino a superarle con le proprie forze, sviluppando così la capacità di affrontare le sfide della vita.

Oltre la Superficie: Un Invito alla Riflessione Profonda

Le parole di Crepet ci invitano a riflettere sul ruolo cruciale dell’educazione e della trasmissione di valori nella società contemporanea. La figura del maestro, intesa come modello di vita e guida autorevole, assume un’importanza fondamentale in un’epoca caratterizzata da incertezze e cambiamenti rapidi. Allo stesso tempo, è necessario interrogarsi sulle responsabilità dei genitori e sulla necessità di trovare un equilibrio tra protezione e autonomia, per permettere ai giovani di sviluppare la resilienza e la capacità di affrontare le sfide del futuro.

Amici lettori, riflettiamo insieme su quanto sia importante coltivare la nostra capacità di resilienza. In psicologia comportamentale, si parla di “autoefficacia percepita“, ovvero la convinzione di essere in grado di affrontare con successo una determinata situazione. Questa convinzione è fondamentale per superare le difficoltà e raggiungere i propri obiettivi.

Un concetto più avanzato è quello di “mindfulness“, una pratica che ci invita a prestare attenzione al momento presente, senza giudizio. La mindfulness può aiutarci a gestire lo stress, a migliorare la nostra concentrazione e a sviluppare una maggiore consapevolezza di noi stessi e del mondo che ci circonda.
Proviamo a chiederci: quanto spesso ci fermiamo a riflettere sulle nostre esperienze? Quanto siamo consapevoli delle nostre emozioni e dei nostri pensieri? E soprattutto, quanto crediamo nelle nostre capacità di superare le difficoltà? La risposta a queste domande può essere il primo passo verso una vita più consapevole e appagante.


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