Adolescenti in crisi: l’allarmante impatto del digitale e dei farmaci sulla salute mentale

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  • Consumo alcol diminuisce: dall'88% nel 1995 al 74% nel 2024.
  • Fumo in calo: dal 68% nel 1995 al 32% nel 2024.
  • E-cigarettes: uso sale al 22% tra gli studenti europei.
  • Gioco d'azzardo online quasi raddoppiato: dall'8% al 14% dal 2019.
  • Benessere psicologico: solo il 59% dei giovani europei è soddisfatto.

TESTO DA ELABORARE###

Il mutare del panorama delle dipendenze giovanili: uno sguardo ai dati ESPAD 2024

Il rapporto ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs) dell’anno 2024 fornisce una rappresentazione complessa ma allarmante sulle dipendenze che affliggono gli adolescenti in Europa, inclusi i ragazzi italiani. Dopo trent’anni di osservazioni continue, la ricerca sottolinea un notevole cambiamento nelle pratiche a rischio tra i giovani. Mentre si nota con soddisfazione una diminuzione nel consumo di sostanze classiche come l’alcol e il tabacco, sorge tuttavia l’urgenza di affrontare le crescenti problematiche legate alle tecnologie digitali e alla somministrazione incontrollata dei medicinali. Questo nuovo contesto rende indispensabile riconsiderare le attuali politiche preventive e interattive verso metodologie sempre più specifiche e adeguate ai tempi moderni.

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  • Trovo allarmante che si parli poco dell'impatto sociale... 😞...
  • E se invece le dipendenze fossero una spia di altro... 🤔...

Vecchi rischi in diminuzione, nuove ombre all’orizzonte

Analizzando i dati storici forniti dal rapporto, emerge chiaramente una tendenza positiva per quanto riguarda l’alcol e il fumo tradizionale. Il consumo di alcol tra gli studenti di 15-16 anni è diminuito costantemente negli ultimi tre decenni, passando dall’88% nel 1995 al 74% nel 2024.

Anno Consumo di Alcol (%) Binge Drinking (%) Fumo di sigarette (%)
1995 88 55 68
2019 80 30 55
2024 74 30 32

Anche il cosiddetto “binge drinking”, sebbene ancora diffuso (30% nell’ultimo mese prima dell’indagine), ha registrato un calo rispetto agli anni passati. L’Italia, pur posizionandosi al di sopra della media europea per la diffusione del consumo generale (80% nell’arco della vita), presenta livelli inferiori di binge drinking (26%) e ha visto una significativa diminuzione di tutte queste tipologie di consumo rispetto al 2019 e al 1995. In modo simile si osserva una riduzione significativa per quanto riguarda il consumo delle tradizionali sigarette: vi è stata infatti una straordinaria decrescita nella proporzione degli studenti che dichiarano di aver fumato almeno una volta nella vita; tale cifra passa da un impressionante 68% registrata nel lontano 1995, fino ad arrivare a solo 32% entro l’anno 2024. L’Italia risulta tra i Paesi europei con le flessioni più accentuate poiché la percentuale dei fumatori tradizionali cala dal 55%% del 2019 a circa 39%% attuali (nel 2024). In parallelo anche l’abuso di sostanze illegali – incluso l’uso della cannabis – mostra segnali evidenti d’inversione verso valori inferiori sul territorio europeo.

Tuttavia, nonostante questo scenario incoraggiante, emerge un preoccupante avviso dalla relazione ESPAD riguardo ad altre forme emergenti d’assuefazione. La diffusione dell’utilizzo delle e-cigarettes segna infatti uno sviluppo consistente: attualmente ben il 22% degli studenti europei ammette d’averle utilizzate nell’arco dell’ultimo mese, statistiche che evidenziano come questa cifra fosse solamente 14% nel mese -giugno- del (anno) 19(=20)(=20)(..). Tale crescita appare ancora più accentuata nelle giovani ragazze, diventate preponderanti tra coloro che cedono ai vizi delle e-cigarettes rispetto ai maschi dalla politica adolescenziale dalla media europea per suddividerne entrambi.
Si evince ulteriormente come anche in Italia sia raddoppiata negli ultimi periodi, raggiungendo quota 22% considerando dati provenienti dall'<&bjs28;;;. </bje23;padding-right:' componentWill']} codice = ed etici !fine } nell’arco temporale compreso fra [mathbf{13} –16] {}.

Attenzione: È fondamentale monitorare l’uso delle sigarette elettroniche in quanto la loro accessibilità e il marketing mirato possono potenzialmente esporre i giovani a nuovi rischi di dipendenza.

Un altro aspetto critico evidenziato dallo studio è l’uso non medico di farmaci, con il 14% degli studenti europei che ha assunto medicinali senza prescrizione medica, un dato particolarmente elevato tra le ragazze (16% contro 11% dei ragazzi). Le sostanze più utilizzate sono tranquillanti e sedativi (8,5%), seguiti da antidolorifici (6,9%) e farmaci per l’ADHD (3,4%). In Italia, il quadro dei consumi di farmaci senza prescrizione è diffuso, seppur con differenze rispetto alla media europea: sotto media per tranquillanti/sedativi e antidolorifici, sopra media per farmaci legati all’attenzione e iperattività.

Il mondo digitale rappresenta un’ulteriore area di crescente preoccupazione. Il rapporto ESPAD 2024 per la prima volta ha focalizzato l’attenzione sul gioco d’azzardo online e sull’uso dei videogiochi. Il gioco d’azzardo online ha registrato un aumento drastico in Europa, quasi raddoppiando la sua prevalenza dal 2019 all’anno corrente, passando dall’8% al 14%. Anche in questo caso, le ragazze mostrano una crescita marcata nei comportamenti a rischio. L’Italia spicca per un aumento costante del gioco d’azzardo complessivo nel corso degli anni, raggiungendo quasi la metà della popolazione studentesca sedicenne nel 2024 (45%), sebbene il gioco online (12%) sia meno diffuso rispetto alla media europea.

Anno Gioco D’azzardo (%) Play Online (%)
2019 25 8
2024 45 12

L’uso dei videogiochi è diventato estremamente comune (80% degli studenti nel 2024), e sebbene tradizionalmente maschile, ha visto un aumento significativo tra le ragazze. Le analisi condotte da ESPAD indicano che circa il 22% degli studenti manifesta una forma problematica di fruizione dei videogiochi. Inoltre, è importante sottolineare come i social media costituiscano una minaccia per circa il 47% degli adolescenti nel continente europeo, evidenziando come le ragazze presentino tassi di utilizzo problematico superiori rispetto ai loro coetanei maschili.

Disagio psicologico e la vulnerabilità delle ragazze

Il documento intitolato ESPAD 2024 presenta un’innovativa analisi relativa al benessere psicologico tra gli adolescenti attraverso l’impiego dell’Indice WHO-5 dedicato al benessere. Le scoperte rivelano una realtà preoccupante: solamente il 59% dei giovani europei dichiara uno stato soddisfacente dal punto di vista della salute mentale. Tale percentuale mette in luce un marcato differenziale di genere, poiché il tasso dei ragazzi con buone condizioni psichiche è significativamente superiore (70%) rispetto a quello delle ragazze (49%). Questa discrepanza è costantemente osservabile in tutte le nazioni coinvolte nella ricerca. Le divergenze legate al genere nel contesto del benessere psicologico manifestano inoltre la suscettibilità accentuata delle giovani verso diversi tipi emergenti di abitudini patologiche; tali includono non solo le sigarette elettroniche, ma anche l’uso improprio dei farmaci e, sempre più frequentemente, le pratiche ludopatiche online. La presenza diffusa del disagio psichico emerge pertanto come possibile sorgente critica, fungendo da leva nello sviluppo incontrollato di comportamenti additivi; si evidenzia infatti che questi comportamenti sono talvolta adottati come mezzi evasivi dai contesti emotivi problematici attraversati dai soggetti interessati.

Fattori di Rischio: La relazione tra disagio psicologico e dipendenze è particolarmente critica tra le ragazze, suggerendo la necessità di interventi focalizzati che considerino le specificità di genere.

Le differenze nel benessere psicologico evidenziate dal rapporto ESPAD non sono uniformi tra i paesi europei. Si osservano ampie variazioni geografiche, con l’Europa settentrionale che presenta livelli più elevati di benessere autodichiarato, mentre paesi come l’Ucraina registrano i punteggi più bassi. Questo suggerisce che fattori socio-economici, ambientali e culturali giocano un ruolo importante nella salute mentale degli adolescenti e, di conseguenza, nella loro vulnerabilità alle dipendenze. La maggiore esposizione delle ragazze a certe forme di dipendenza emergenti, unitamente a un livello di benessere psicologico inferiore rispetto ai ragazzi, richiede un’attenzione particolare e strategie di prevenzione e intervento mirate al genere. Analizzare le peculiarità associate al genere riguardo ai fattori di rischio e ai processi che conducono alla creazione di dipendenze riveste un’importanza cruciale, necessaria per elaborare strategie risolutive adeguate.

Prevenzione e risposte necessarie: investire in competenze e strategie mirate

Di fronte a un panorama delle dipendenze in rapido mutamento, diventa urgente potenziare e aggiornare le strategie di prevenzione rivolte agli adolescenti. Il rapporto ESPAD 2024 indica che il 72% degli studenti europei ha partecipato ad almeno un programma di prevenzione negli ultimi due anni, sebbene in Italia questa percentuale scenda al 49%. Tuttavia, la qualità e l’efficacia di questi programmi sono variabili. Le attività più efficaci, basate sullo sviluppo di competenze personali e sociali (come la capacità di gestire lo stress, prendere decisioni informate, resistere alla pressione dei pari), sono ancora poco diffuse, soprattutto nell’Europa orientale, mentre sono più comuni in Europa occidentale e meridionale. È fondamentale spostare l’attenzione da programmi puramente informativi a interventi che empower gli adolescenti, dotandoli degli strumenti necessari per affrontare le sfide e resistere alle pressioni che possono portarli verso comportamenti a rischio.

Strategie Efficaci: Promuovere la costruzione di reti di sostegno tra pari e garantire l’accesso a programmi di sviluppo delle competenze sociali potrebbe ridurre in modo significativo i comportamenti a rischio tra i giovani. Le divergenze legate al genere nella partecipazione ai programmi preventivi mettono in luce un’esigenza urgente: adottare approcci altamente personalizzati. I dati suggeriscono che le ragazze sono portate a frequentare corsi relativi a problematiche come l’alcolismo, il fumo e l’abuso di sostanze stupefacenti, mentre i ragazzi tendono ad essere più coinvolti in attività che riguardano principalmente il mondo dei videogiochi, l’interazione sui social media e il gioco d’azzardo. Questa situazione potrebbe riflettere variabili disparate nella percezione del rischio o anche un’attrattiva differenziale per certi temi educativi legata all’identità maschile o femminile. È cruciale che tali programmi mirino ad affrontare direttamente queste nuovissime manifestazioni della dipendenza—come il consumo illecito degli oppiacei, le scommesse virtuali e gli abusi nell’utilizzo sociale—prendendo coscienza delle peculiari vulnerabilità individuali così come dei fattori rischiosi intrinsecamente legati a ciascuna forma patologica. Inoltre, è allarmante constatare quanto sia diffusa la convinzione sulla facile accessibilità dei tranquillanti; infatti, un ragazzo su cinque ammette questa realtà —indicando chiaramente la necessità impellente per misure straordinarie nel controllo della situazione unitamente a opere informative efficaci sul loro utilizzo improprio.

Non va dimenticata nemmeno la dimensione terapeutica: bisogna impegnarsi attivamente nello sviluppo e nell’attivazione praticabile di interventi curativi supportati da dati scientificamente validati. L’adozione della psicologia cognitivo-comportamentale (CBT) emerge come una strategia altamente efficace nella cura delle molteplici tipologie di dipendenza, in quanto facilita agli individui l’identificazione e la modificazione dei pensieri non funzionali insieme ai comportamenti disadattivi alla base del problema. Un esempio tangibile dell’efficacia della CBT è la sua capacità di assistere nella gestione degli impulsi: ciò comprende l’elaborazione di metodi alternativi per far fronte alla tentazione dell’abuso di sostanze o al gioco d’azzardo patologico. Inoltre, questo approccio consente anche l’affronto diretto delle cause primarie del disagio psicologico. La sfida contro le dipendenze moderne necessita indubbiamente di un intervento multilaterale, comprendente famiglie, istituzioni scolastiche ed esperti in sanità pubblica, oltre ai policymaker; tutto ciò richiede uno sforzo incessante nel monitoraggio dei fenomeni emergenti per adattarsi costantemente alle esigenze attuali mentre si sostiene il benessere mentale degli adolescenti.

Riflessioni sul benessere mentale e l’adattamento al contesto

Tali informazioni ci esortano a riflettere su cosa significhi realmente evolvere in un contesto caratterizzato da crescente complessità digitale. La diminuzione osservata in alcune dipendenze consolidate rappresenta senza dubbio uno sviluppo favorevole; probabilmente il risultato diretto delle lunghe campagne informative sulla salute pubblica unite a una maggiore coscienza sui rischi insiti nell’abuso d’alcol o nel fumo. Tuttavia, la comparsa incessante di nuove forme di dipendenza, specialmente quelle riferite alle tecnologie digitali e ai preparati farmacologici, evidenzia che le prove cui sono chiamati i giovani non si attenuano; piuttosto si modificano radicalmente. In tal senso il dilemma non risiede più esclusivamente nella capacità di resistere alle pressioni esercitate dai coetanei affinché vengano fumate sigarette, ma include anche il destreggiarsi attraverso ecosistemi digitali impregnati da costanti sollecitazioni esterne, intricate dinamiche interpersonali e potenzialità adescamenti rappresentate dal gioco d’azzardo e dalla presenza invasiva dei social network.

Esaminando questi fenomeni tramite il prisma della psicologia cognitiva, può emergere l’interpretazione che molte tra queste attuali istanze ambivalenti di dipendenza fungano da stratagemmi — sovente privi di coscienza — adattativi destinati all’autoregolamentazione emotiva necessaria ad affrontare disagi interiori oppure a soddisfare specifiche esigenze psichiche primarie dentro un contesto ambientale privo delle opportunità salutari corrispondenti. L’uso problematico dei social media, ad esempio, potrebbe essere legato al bisogno di connessione, validazione e appartenenza, che nel mondo digitale assume forme distorte. Il gioco d’azzardo online può attivare circuiti di ricompensa nel cervello, offrendo gratificazione immediata in un contesto in cui la gratificazione nel mondo reale può sembrare distante o difficile da raggiungere. L’abuso di farmaci, in particolare ansiolitici e sedativi, suggerisce un tentativo di gestire ansia, stress e disagio psicologico, che il rapporto ESPAD indica essere particolarmente elevato tra le ragazze.

Insight Importante: Le percezioni sociali e culturali legate ai ruoli di genere possono influenzare profondamente la salute mentale e le scelte comportamentali dei giovani, richiedendo un’analisi approfondita e interventi mirati.

Una nozione base di psicologia cognitiva ci dice che i nostri pensieri, emozioni e comportamenti sono strettamente interconnessi. Analizzando il caso di un adolescente alle prese con ansia e bassa autostima, si osserva come pensieri negativi possano generare emozioni negative; ciò spinge questi giovani verso comportamenti non salutari come l’isolamento sociale oppure il ricorso immediato al sollievo tramite sostanze o giochi online. Scendendo più in profondità nell’argomento, appare evidente l’importanza della teoria del condizionamento operante — una nozione fondamentale nella psicologia dei comportamenti — per comprendere perché certe azioni problematiche possano mantenersi nel tempo. Quando attività specifiche (quali il gaming online o l’assunzione di droghe) producono una diminuzione temporanea del dolore emotivo oppure evocano piacere (rinforzo), gli individui sono inclini a ripetere tali atti malgrado le conseguenze nocive potenziali sul lungo periodo. Questa spirale rischia così di diventare sempre più complessa e ardua da spezzare.

Riflettendo su queste informazioni si apre uno spaccato sulla nostra personale relazione con la tecnologia: quanto sappiamo veramente sulle dinamiche che ci inducono a cercare conforto e divertimento attraverso mezzi talvolta poco salutari? Qual è il modello da adottare per promuovere un approccio equilibrato e consapevole nei confronti dei giovani che ci circondano? Le evidenze riguardanti il benessere psicologico delle ragazze risultano nettamente inferiori rispetto a quello dei ragazzi; tale discrepanza deve invitarci ad approfondire le cause sociali e culturali alla radice di questa problematica. È imperativo ideare strategie mirate al potenziamento della salute mentale femminile attraverso interventi efficaci. Affrontare le nuove forme di dipendenza implica non soltanto una lotta contro comportamenti o sostanze specifiche; comporta invece l’urgenza di alimentare abilità quali resilienza, consapevolezza e adattabilità all’interno di un contesto sociale dinamico. L’obiettivo è facilitare la costruzione da parte dei giovani—ma anche da parte nostra—di fondamenta robuste per il benessere psicologico; queste serviranno come scudo contro le insidie e i dilemmi inevitabili del nostro percorso esistenziale.


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