Psicoterapia online: è davvero efficace come quella tradizionale?

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  • La psicoterapia online è efficace quanto quella tradizionale per depressione, ansia e PTSD.
  • Studio: riduzione significativa sintomi depressivi con CBT online, mantenuta dopo 6 mesi.
  • Piattaforme usano algoritmi per matching, ma possono avere bias socio-culturali.
  • Connessione internet e aspetti non verbali sono limiti della terapia a distanza.

Nel contesto contemporaneo riguardante i servizi destinati alla salute mentale, è indiscutibile che la psicoterapia online stia diventando un’istituzione saldamente radicata. Essa non si limita ad assumere un ruolo secondario temporaneo quale risposta all’emergenza pandemica da COVID-19; piuttosto, le piattaforme digitali, attualmente presenti sul mercato offrono itinerari terapeutici mirati ad attrarre un ampio pubblico. La crescita esponenziale delle tecnologie comunicative ha permesso l’organizzazione e la realizzazione di incontri terapeutici in modalità remota attraverso videoconferenze; ciò include anche strumenti alternativi come chat ed email per facilitare l’interazione. Tale evoluzione comporta rilevanti conseguenze positive ma al contempo suscita interrogativi sulle possibili criticità.

Un aspetto decisamente favorevole risulta essere la maggiore accessibilità. Infatti, uno studio britannico sottolinea come effettuare consultazioni con il proprio terapeuta su Zoom possa rivelarsi altrettanto fruttuoso nella gestione dell’ansia e della depressione rispetto alle consuete sedute dal vivo[Futuro Prossimo]. La terapia online rappresenta una rivoluzione significativa per quanti abitano nelle zone più isolate o nelle aree rurali; qui l’accesso a esperti nel campo della salute mentale può risultare limitato. Inoltre, individui con difficoltà motorie, così come quelli affetti da disabilità varie, trovano nell’approccio digitale un’opportunità concreta per ricevere assistenza adeguata. Un aspetto essenziale è certamente la flessibilità: l’opzione di fissare incontri compatibili con le proprie routine quotidiane contribuisce a diminuire il disagio associato agli spostamenti; ciò può migliorare non solo l’impegno nei programmi terapeutici ma anche potenziare globalmente i risultati ottenuti dalla cura stessa. Grazie alla terapia online vi è un notevole ampliamento delle scelte disponibili riguardo ai professionisti della salute mentale: i limiti spaziali vengono effettivamente eliminati consentendo ai pazienti di selezionare tra una gamma molto più ampia di specialisti da contattare. Inoltre, questa forma innovativa d’intervento diventa indispensabile anche per chi svolge frequentemente trasferte lavorative oppure per cittadini italiani residenti all’estero desiderosi non solo di mantenere viva la loro terapia ma farlo nella propria lingua nativa; ciò permette il consolidamento dell’assistenza psicologica che sarebbe arduo ottenere altrimenti.

Efficacia e confronti: cosa dicono gli studi comparativi

Il tema della validità della psicoterapia online, soprattutto quando si confronta con i paradigmi tradizionali basati sulla presenza fisica del terapeuta, continua a suscitare accesi dibattiti e numerosi studi scientifici. Infatti, vari metodi meta-analitici sono stati impiegati per illuminare l’ efficacia delle terapie erogate attraverso il digitale. In particolare, una recente indagine realizzata da Gerton et al. (2023) ha evidenziato significativi miglioramenti nei sintomi legati ad ansia e depressione, fornendo ulteriore sostegno a quanto emerso da precedenti ricerche sul medesimo argomento.[Attivalamente].

Una meta-analisi ha evidenziato come l’efficacia della psicoterapia online sia sovrapponibile a quella della terapia tradizionale nel trattamento di una serie di disturbi. Tra questi rientrano la depressione, l’ansia e il disturbo da stress post-traumatico (PTSD).

Disturbo Forma di trattamento Risultato
Depressione Psicoterapia Online Risultati positivi comparabili a terapia in presenza
Ansia Psicoterapia Online Significativa riduzione dei sintomi
PTSD Psicoterapia Online Efficacia sovrapponibile a terapia in presenza

Una ricerca risalente al 2018 si è concentrata sui risultati della terapia cognitivo-comportamentale (CBT) fornita digitalmente per la depressione. Tale lavoro ha visto la partecipazione di cento individui, mettendo a confronto i risultati della CBT fruita online con quelli di un gruppo di controllo. Le evidenze emerse dai dati suggeriscono una riduzione significativa dei sintomi depressivi all’interno del gruppo che ha partecipato alla terapia online. I risultati favorevoli sono stati mantenuti e documentati anche sei mesi dopo il termine del trattamento.[Futuro Prossimo].

Numerose evidenze di ricerca confermano ulteriormente che la psicoterapia online è in grado di raggiungere risultati paragonabili alla psicoterapia in presenza. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) online, in particolare, si è dimostrata altrettanto efficace della sua controparte tradizionale nel mitigare i sintomi di ansia e depressione. Si osserva inoltre che la maggior parte degli utenti percepisce la psicoterapia telematica come valida, attestando un’ampia accettazione di questa modalità. Tuttavia, una minoranza riferisce di percepire una minore efficacia rispetto alla terapia in presenza.

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Gli algoritmi di matching e le sfide delle bias cognitive

Un elemento fondamentale nel settore delle piattaforme di psicoterapia online è rappresentato dal processo di d’abbinamento tra pazienti e terapeuti. Diversi sistemi impiegano algoritmi avanzati con lo scopo di associare gli utenti ai professionisti più idonei; questo avviene attraverso le informazioni estratte da questionari preliminari oppure da parametri stabiliti a priori. La finalità è quella di rendere possibile un incontro produttivo fra chi cerca supporto e colui che può meglio soddisfare le sue necessità individuali. Nonostante ciò, l’uso degli algoritmi suscita valide domande critiche: poiché gli stessi derivano dall’ingegno umano, possono includere diversi tipi di bias, come pregiudizi o stereotipi socio-culturali. Tale situazione potrebbe alterare l’accuratezza del matching, comportando risultati non sempre allineati alla realtà dei fatti – generando accoppiamenti appositamente incongruenti fondati su elementi oggettivi superficiali ma fuorvianti.

L’affidabilità degli strumenti automatizzati in ambito medico e psicologico rappresenta una questione imprescindibile; si rende indispensabile adottare un approccio sorvegliante continuo al fine di garantire correttezza nelle decisioni derivate dall’utilizzo stesso degli strumenti, inclusiva dell’associazione paziente-terapeuta, senza rischiare discriminazioni indebite. È essenziale condurre una validazione approfondita di tali sistemi affinché si assicuri un processo di selezione privo di stereotipi impliciti, i quali potrebbero minare seriamente tanto l’efficacia terapeutica quanto la qualità della relazione con il paziente.[Controversie].

Oltre lo schermo: la relazione e i limiti della terapia a distanza

Sebbene si possano notare significativi avanzamenti nel campo della psicoterapia online, è essenziale considerare anche i suoi limiti intrinseci, derivanti prevalentemente dalla mediata natura della comunicazione. Tra le problematiche più marcate vi sono senza dubbio quelle di ordine tecnologico. L’esigenza di avere una connessione internet affidabile ed equipaggiamenti appropriati potrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile per alcune persone; in aggiunta a ciò, eventuali malfunzionamenti o disconnessioni durante gli incontri potrebbero intaccare seriamente la continuità e l’efficacia delle sedute stesse. Al contempo, la dimensione non verbale dell’interazione subisce anch’essa conseguenze deleterie a causa dell’interposizione dello schermo: aspetti quali il linguaggio corporeo, la completa gamma delle espressioni facciali ed ulteriori gradazioni nel tono vocale—che assumono un ruolo imprescindibile nelle consultazioni faccia a faccia per offrire al terapeuta indizi vitali sul benessere emotivo del cliente—rischiano di apparire attenuati o addirittura smarriti.

Un ulteriore limite considerevole consiste nella potenziale difficoltà che emerge quando si tenta di stabilire una connessione empatica autentica ed edificante all’interno del rapporto terapeutico stesso. La assenza del contatto fisico insieme alla percezione della distanza spaziale, benché poco significativi per alcuni soggetti, possono trasformarsi in veri impedimenti per altri. Questa situazione influisce negativamente sullo sviluppo della fiducia reciproca e sull’intesa necessaria all’ambito terapeutico. Tali considerazioni assumono particolare importanza nel caso di alcune problematiche psichiatriche quali i disturbi psicotici oppure certe difficoltà nella personalità. In effetti, queste situazioni necessitano spesso di uno scambio interpersonale più vivido e immediato.

Per tali categorie diagnostiche, il trattamento tramite telepsicologia potrebbe rivelarsi insufficiente poiché manca quella connessione umana ravvicinata imprescindibile nell’approccio offline. L’analisi riguardante l’adeguatezza della terapia digitale deve essere effettuata su misura del singolo paziente tenendo conto delle sue caratteristiche cliniche: questo passaggio risulta cruciale durante l’assessment iniziale ed implica una stretta collaborazione fra terapeuta e assistito.

In sintesi, l’approccio alla psicologia cognitiva e comportamentale, possa stimolare profonde riflessioni relative al concetto stesso del legame terapeuta-paziente. L’ambito della psicologia cognitiva e comportamentale fornisce spunti importanti circa l’influenza dei nostri pensieri (cognizioni) sulle emozioni e sui comportamenti manifestati. Durante il percorso terapeutico, l’obiettivo consiste nell’individuare ed apportare modifiche agli schemi mentali disfunzionali responsabili del disagio psicologico. Considerando una dimensione più evoluta della pratica clinica, la terapia trascende una mera applicazione tecnica per divenire invece un’esperienza relazionale autentica; qui l’alleanza terapeutica, ovvero quel profondo vincolo fondato su fiducia reciproca tra terapeuta e paziente, emerge come elemento cardine del processo stesso. Ciò porta a porsi interrogativi decisivi: quali strategie possiamo attuare per creare e alimentare questa alleanza all’interno di contesti digitali?[Controversie] La psicoterapia online ci spinge a esplorare nuove modalità di connessione, a prestare attenzione a segnali sottili e a fidarci di processi che vanno oltre la presenza fisica, stimolando una riflessione su quanto l’interazione umana sia flessibile e capace di adattarsi a nuove forme, mantenendo intatta la sua capacità di cura e trasformazione.

Glossario

Glossario:

  • Bias cognitivo: errore sistematico nella valutazione delle situazioni e nell’elaborazione delle informazioni, che porta a decisioni distorte.
  • CBT: Terapia Cognitivo-Comportamentale, un approccio psicoterapeutico focalizzato su come i pensieri influenzano emozioni e comportamenti.
  • PTSD: Disturbo da Stress Post-Traumatico, una condizione che può svilupparsi dopo aver vissuto eventi traumatici.
  • Setting: il contesto fisico e psicologico in cui si svolge la terapia.

###FINE TESTO DA ELABORARE


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