Psicoanalisi e fisica quantistica: quando la mente incontra l’infinitamente piccolo

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  • L'opera di Genovesi integra filosofia, neuroscienze, psicoanalisi e letteratura.
  • Analisi della psicosi e della dissociazione collegata al trauma.
  • La funzione materna è un processo biologico essenziale per lo sviluppo della mente infantile.
  • «Un elettrone isolato non ha una collocazione definita».
  • La pubblicazione è avvenuta nell'ottobre 2024 per mano di Franco Angeli.

L’orizzonte della psicoanalisi si allarga, accogliendo nuove prospettive e aree di studio. Una ricerca recente analizza la connessione tra psicoanalisi, fisica quantistica, filosofia e neuroscienze, aprendo inediti percorsi per comprendere la mente umana e le dinamiche terapeutiche. L’opera in questione, redatta da Benedetto Genovesi, psichiatra e psicoanalista, membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana, si prefigge di delineare un percorso interdisciplinare, mettendo in luce i legami tra ambiti del sapere apparentemente lontani.

Un Viaggio Interdisciplinare

L’indagine si sviluppa attraverso un percorso che integra filosofia, neuroscienze, psicoanalisi e perfino letteratura, offrendo una visione olistica e articolata della psiche umana. L’intento è quello di valutare i cambiamenti radicali nel pensiero e le rivoluzioni nel modo di concepire la scienza e la realtà, evidenziando come ogni elemento esista solo in rapporto con altri. Tale nozione si riflette nel rapporto tra analista e paziente, dove si crea congiuntamente uno spazio condiviso, il campo analitico, nel quale l’osservatore stesso diviene parte integrante del sistema esaminato.

L’importanza di questo approccio sta nella sua capacità di arricchire i processi terapeutici e la comprensione dei fenomeni psichici. L’opera analizza le peculiarità della psicosi e della dissociazione collegata al trauma, ampliando il campo di osservazione e considerando il ruolo dell’osservatore. Si tratta di un’apertura verso una scientificità più estesa, che accetta l’imprevedibilità e la capacità dei fenomeni psichici di sorprenderci, permettendo di vedere ciò che prima era occulto.

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La Relazione come Fondamento

Il libro pone l’accento sull’importanza delle relazioni, a cominciare dal legame madre-bambino. Sin dai primi mesi di gestazione, si instaura una connessione profonda e speciale, che consente alla madre di interpretare le esigenze del neonato e di attribuire loro un significato. La capacità della madre di holding, ossia la sua predisposizione a contenere ed elaborare le emozioni del bambino, è fondamentale per lo sviluppo di un senso di Sé saldo. Di conseguenza, la funzione materna costituisce un processo biologico essenziale per lo sviluppo della mente infantile, con effetti che si protraggono per tutta la vita.

L’autore sottolinea come le prime esperienze infantili vengano immagazzinate nella memoria implicita e nell’inconscio non rimosso, mentre la memoria esplicita si forma in un momento successivo. Attraverso gli sguardi reciproci tra madre e bambino, può emergere un soggetto, in risposta allo sguardo dell’altro. È fondamentale che si crei una buona sintonia tra madre e bambino, con un’alternanza equilibrata di match e missmatch, per dare un senso di coesione e stabilità del Sé e della relazione.

Psicoanalisi e Fisica Quantistica: Un Parallelo Inatteso

Un aspetto particolarmente interessante è il parallelo tracciato tra psicoanalisi e fisica quantistica. Come rilevato, *“un elettrone isolato non ha una collocazione definita, non si manifesta autonomamente”. Analogamente, nell’ambito della psicoanalisi, senza oggetto non ci può essere soggetto. Ogni cosa nasce nella relazione, e il mondo è fatto di interazioni. Questo concetto sottolinea l’importanza del contesto e delle interconnessioni nel determinare la realtà psichica.
Pertanto, la cura psicoanalitica trova il suo fondamento nella relazione tra analista e analizzando. È necessario che entrambi facciano esperienza di un vissuto comune, in cui possano esplorare le profondità dell’inconscio e dare un senso alle proprie esperienze. L’autore paragona l’analisi alla pesca col conzu, un attrezzo che consente di raggiungere diversi livelli di profondità e di catturare pesci diversi, metafora della complessità e della ricchezza del processo analitico.

Verso una Nuova Comprensione della Psiche

L’opera di Genovesi rappresenta un contributo significativo al dibattito sulla natura della mente umana e sulla pratica psicoanalitica. Integrando diverse discipline, l’autore offre una visione più ampia e complessa della psiche, sottolineando l’importanza delle relazioni, del contesto e dell’interazione tra osservatore e osservato. Questo approccio interdisciplinare apre nuove prospettive per la ricerca e la pratica clinica, invitando a considerare la psicoanalisi come un campo in continua evoluzione, capace di dialogare con le altre scienze e di arricchirsi attraverso il confronto.

La pubblicazione di questo studio, avvenuta nell’ottobre del 2024 per mano della casa editrice Franco Angeli, ha suscitato un notevole interesse nel panorama scientifico e culturale, testimoniato dalle numerose presentazioni e recensioni positive. L’opera si distingue per la sua capacità di affrontare temi complessi in modo accessibile e coinvolgente, rendendo la psicoanalisi più vicina e comprensibile al grande pubblico.

Riflessioni Conclusive: Oltre lo Specchio, Verso l’Incontro

La psicoanalisi, spesso percepita come un’indagine introspettiva solitaria, rivela in realtà la sua essenza relazionale. Un concetto base della psicologia cognitiva ci ricorda che la nostra percezione del mondo è filtrata dalle nostre esperienze passate e dalle nostre aspettative. Nella relazione terapeutica, questo filtro viene messo in discussione, permettendo al paziente di vedere se stesso e il mondo in modo nuovo.

Un concetto più avanzato, derivante dalla psicologia comportamentale, sottolinea l’importanza del rinforzo nel modellare il comportamento. Nella terapia, l’analista fornisce un rinforzo positivo per i cambiamenti positivi, incoraggiando il paziente a superare i propri traumi e a sviluppare nuove strategie di adattamento.
Questo intreccio di discipline ci invita a riflettere sulla nostra stessa esistenza relazionale. Siamo esseri interconnessi, influenzati dalle nostre relazioni e capaci di influenzare gli altri. La cura, in questo senso, non è solo un processo terapeutico, ma un’esperienza umana fondamentale, che ci permette di crescere, di evolvere e di dare un senso alla nostra vita. La consapevolezza di questa interconnessione può portare a una maggiore empatia, comprensione e compassione verso noi stessi e verso gli altri.* Ricordiamoci sempre che, come un elettrone, anche noi esistiamo solo in relazione.


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