- Simone Navarini, presidente SAT Ravina, è deceduto sulle Dolomiti di Brenta.
- Nel 2022, 10.367 interventi di soccorso alpino in Italia.
- Le cadute rappresentano il 45,9% degli interventi del Soccorso Alpino.
- La mortalità nel 2022 è stata di 444 individui.
Incidenti in falesia: un monito sulla complessità della performance e della sicurezza nell’arrampicata
Incidenti in falesia: una lezione sull’intricato equilibrio tra prestazione e sicurezza nell’attività di arrampicata
Il settore dell’arrampicata sportiva vive attualmente uno scenario complesso caratterizzato da eventi tragici capaci d’intensificare l’attenzione sui pericoli associati a questa pratica affascinante ma rischiosa. Un caso emblematico è quello riguardante Simone Navarini, docente trentenne molto apprezzato nel suo ambiente nonché presidente della sezione SAT in Ravina. Due mesi or sono ha perso prematuramente la vita dopo una caduta durante l’ascesa su una falesia situata nelle imponenti Dolomiti di Brenta. Questo drammatico incidente ha suscitato notevoli reazioni emotive ed è stato ampiamente documentato dai media nazionali. Il decesso avvenuto il 21 giugno rappresenta solo uno dei tanti episodi sfortunati registrati tra arrampicatori variamente esperti.
Ritornando indietro nel tempo fino allo scorso ottobre – nove mesi addietro – possiamo evidenziare il caso inquietante di un ragazzo ventiduenne rimasto vittima di una caduta fatale mentre praticava l’arrampicata assieme al genitore; similmente altri eventi includono le ferite subite da una donna sei mesi fa sull’impegnativa Falesia di Ferentillo; quest’ultima situazione richiese l’attivazione dell’elisoccorso per garantirle assistenza medica rapida presso l’ospedale cittadino di Terni. Parallelamente, circa due mesi fa, una giovane di Tagliacozzo è rimasta ferita in un incidente verificatosi nella falesia di Celano, e ancora, nove mesi fa, un uomo di 35 anni è stato tratto in salvo sul monte Moneta, a Gaeta, dopo una caduta da una delle falesie del settore “El Pueblo”. La Liguria, in particolare Capo Noli, è stata teatro di un altro grave infortunio quattro mesi fa, quando un climber valtellinese ha compiuto un volo di sette metri, riportando lesioni serie. Questi episodi, seppur distinti per dinamica e gravità, convergono nel sottolineare la delicatezza dell’attività di arrampicata, un esercizio che, oltre a richiedere una notevole preparazione fisica, esige una straordinaria lucidità mentale e una rigorosa attenzione alla sicurezza.