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Salute mentale a Trieste: perché i sindacati sono in rivolta al CSM di via Gambini?

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  • Dal 2021, il CSM di Trieste soffre di insufficienza di organico.
  • Chiusura del servizio notturno e 6 posti letto non disponibili.
  • 800 persone assistite con soli 10 infermieri diurni.
  • L'asugi manca di 60 infermieri, secondo i sindacati.
  • Pazienti «sballottati» tra CSM e Servizio Psichiatrico dalle ore 19:00.

## sindacati in rivolta
Il *Centro di Salute Mentale (CSM), situato in via Gambini a Trieste, si trova attualmente in una condizione estremamente critica. I sindacati Cgil-Funzione Pubblica e Fials, richiamando l’attenzione su questa problematica sempre più acuta, segnalano un’evidente insufficienza nell’organico dal 2021. Tale deficit ha indotto alla chiusura del servizio notturno e all’impossibilità per i pazienti di essere ricoverati nei sei posti letto esistenti. Questa realtà insostenibile è divenuta il fulcro delle rimostranze dei lavoratori che hanno organizzato uno sciopero raggiungendo un’adesione totale fra i membri dell’équipe sanitaria del CSM stesso. La scarsità cronica degli operatori — con particolare riguardo agli infermieri e operatori sociosanitari — sta minando gravemente non solo l’efficacia operativa della struttura ma anche il livello qualitativo delle cure destinate ai soggetti più fragili della comunità.

## Promesse non mantenute e disagi per i pazienti
La vicenda è segnata da una serie di promesse non mantenute da parte dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (Asugi). Già l’anno scorso, era stato assunto l’impegno di ripristinare il servizio notturno entro ottobre, impegno disatteso. Questa situazione costringe gli operatori del centro a trasferire i pazienti ricoverati, alle ore 19:00, presso il CSM di Domio o al Servizio Psichiatrico, per poi riportarli al mattino successivo. Un vero e proprio “sballottamento”, come lo definisce una coordinatrice, che aggrava ulteriormente le condizioni di pazienti già in fase di crisi. Attualmente, il CSM di via Gambini dispone di dieci infermieri e quattro operatori sociosanitari (OSS) che operano esclusivamente durante l’orario diurno (dalle 8:00 alle 20:00). A questi si aggiungono quattro tecnici della riabilitazione psichiatrica, due o tre medici psichiatri e due psicologi, il tutto per assistere un bacino d’utenza che conta circa 800 persone. La carenza di personale è un problema strutturale dell’Asugi, che, secondo quanto rivelato dai sindacati, manca di 60 infermieri. Le procedure di selezione pubblica e i bandi di concorso si dimostrano insufficienti nel soddisfare le richieste, creando così una carenza in un servizio che è cruciale per il benessere psicologico della collettività.

## Un servizio fondamentale per la salute mentale territoriale
Il centro del Servizio Municipale Sanitario (CSM) ubicato in via Gambini si configura come un *austero ma imprescindibile baluardo*, fondamentale nella salvaguardia della sanità mentale all’interno del contesto triestino. La finalità primordiale è assicurare *differenti aspetti clinici quali prevenzione*, diagnostica, terapia, nonché riabilitazione psicologica. Inoltre, si impegnano attivamente per tutelare i diritti civili degli individui affetti da disturbi mentali, affrontando in modo risoluto le disuguaglianze sociali correlate al tema. I servizi forniti includono numerose pratiche professionali: dalla garantita continuità nei processi terapeutici fino alla gestione immediata delle crisi (sia direttamente presso le abitazioni sia attraverso accoglienze notturne nella struttura), e ancora supporto nelle dinamiche familiari insieme ad azioni preventive orientate alle abilità socio-relazionali; fornendo altresì aiuto concreto nell’affermazione dei diritti individuali e sociali dell’assistito.
In aggiunta alle menzionate funzioni principali vi è anche una costante interrelazione con altri organismi sanitari, non solo nell’ambiente clinico tradizionale, ma anche includendo gli ambiti penitenziari, poiché particolarmente fervida è l’attenzione rivolta al benessere psicologico dei migranti e ai programmi mirati su tematiche femminili.
Integrata al servizio esiste infine una Clinica Psichiatrica Universitaria dedicata simultaneamente a insegnamenti formativi diretti, non meno importanti per condurre ricerche adeguate affinché contribuiscano significativamente allo sviluppo di innovative conoscenze all’interno del vastissimo panorama psichiatrico.

## La necessità di un intervento urgente per la salute mentale
La condizione attuale del CSM situato in via Gambini funge da chiaro avviso circa le problematiche latenti nel sistema della salute mentale sul territorio. L’insufficienza di personale disponibile, insieme alle promesse mai adempiute e ai disagi vissuti dai pazienti, rende necessaria una pronta azione da parte delle autorità competenti. Le organizzazioni sindacali esprimono l’esigenza di discutere con il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia affinché possa essere intrapresa una responsabilità concreta volta a risolvere tali questioni e assicurare adeguate opportunità di cura e supporto a tutti coloro afflitti da disturbi mentali. È fondamentale riconoscere la salute mentale come un patrimonio vitale da difendere e valorizzare; essa non può assolutamente diventare oggetto di sacrifici causati dai continui tagli o dalle inefficienze sistemiche.

## Riflessioni sulla resilienza e l’importanza del supporto
In situazioni di crisi come quella descritta, la resilienza* diventa una qualità fondamentale. Dal punto di vista della psicologia cognitiva, la resilienza è la capacità di un individuo di affrontare e superare eventi traumatici o periodi di difficoltà, riorganizzando positivamente la propria vita di fronte alle avversità. Nel contesto del CSM di via Gambini, la resilienza è richiesta sia ai pazienti, che devono affrontare i disagi causati dalla carenza di personale, sia agli operatori sanitari, che si trovano a lavorare in condizioni precarie e stressanti.
Un concetto più avanzato, legato alla psicologia comportamentale, è quello del “rinforzo sociale”. Questo principio sottolinea come il supporto sociale, l’empatia e la comprensione da parte degli altri possano influenzare positivamente il comportamento e il benessere di una persona. In altre parole, sentirsi supportati e compresi può aumentare la motivazione, ridurre lo stress e favorire l’adattamento a situazioni difficili. Meditare su questo aspetto è fondamentale: con quale frequenza ci prendiamo un momento per sintonizzarci e dare sostegno a coloro che sono nella nostra cerchia, specialmente nei periodi di difficoltà? Talvolta, basta un semplice atto di bontà, o un interesse manifestato con maggiore intensità, per apportare cambiamenti significativi nell’esistenza di qualcuno alle prese con il malessere mentale.


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