- Grave carenza di personale sanitario: solo 4 nuove figure professionali in arrivo.
- GLO nelle scuole senza specialisti: compromessa la qualità del supporto.
- Manca un protocollo sul «Durante e Dopo di Noi»: incertezza per il futuro.
La situazione dei servizi dedicati alla salute mentale nella provincia di Grosseto ha raggiunto un punto critico, suscitando forte preoccupazione tra famiglie e associazioni del territorio. Diverse associazioni, tra cui l’Associazione Iron Mamme-Autismo Grosseto, AIPD Grosseto, Biglie Sciolte Follonica e Pollyanna Amiata, hanno espresso pubblicamente le loro preoccupazioni, evidenziando un sistema che, a loro avviso, non riesce a garantire un’adeguata presa in carico dei pazienti da anni.
Le associazioni hanno recentemente incontrato il prefetto di Grosseto, la dottoressa Paola Berardino, per illustrare le criticità del sistema. Presenti al tavolo erano anche importanti esponenti del comparto sanitario locale, quali Francesca Galli, responsabile della Salute Mentale della ASL, Tania Barbi, direttrice della Zona Distretto della Società della Salute, e Veronica Minacci, assessore al sociale del Comune di Grosseto.
Criticità del Sistema Sanitario e Mancanza di Risorse
Durante l’incontro, è emersa una realtà allarmante: una grave carenza di personale sanitario che incide negativamente sui percorsi assistenziali. Nelle scuole, i Gruppi di Lavoro Operativi (GLO) si svolgono spesso senza la presenza degli specialisti necessari, compromettendo la qualità del supporto offerto agli studenti con bisogni speciali.
L’Azienda Sanitaria Locale ha annunciato l’apertura di nuove procedure di selezione per l’inserimento di quattro figure professionali, tuttavia le famiglie segnalano di non aver ancora riscontrato benefici tangibili. Dalla Società della Salute, secondo le associazioni, non sono giunte risposte operative, se non un generico riferimento alla scarsità dei fondi disponibili. Il Comune, pur rivendicando un impegno economico crescente nelle scuole, non ha proposto soluzioni per un welfare più strutturato e completo.

- Finalmente qualcuno che parla chiaro sulla salute mentale a Grosseto...👏...
- Situazione inaccettabile! Possibile che nessuno si prenda a cuore......
- E se invece di focalizzarci solo sulla mancanza di risorse...🤔...
Assenza di una Rete Coordinata e Futuro Incerto
Le associazioni denunciano l’assenza di una rete coordinata che possa accompagnare bambini, adolescenti e adulti con disturbi del neurosviluppo e della salute mentale. Nonostante i protocolli nazionali e regionali definiscano chiaramente competenze e responsabilità, questi rimangono spesso disattesi.
I casi di disturbi mentali sono in aumento, ma mancano percorsi stabili per il futuro dei ragazzi che diventano adulti. Non esistono progetti di vita indipendente, opportunità di lavoro assistito o soluzioni abitative adeguate. Inoltre, non è attivo un protocollo sul “Durante e Dopo di Noi”, lasciando le famiglie nell’incertezza più totale riguardo al futuro dei propri figli.
Le associazioni si sentono di fronte a un “muro di gomma”, con il prefetto che, pur riconoscendo la gravità della situazione, ha ricordato i limiti delle sue competenze. Intanto, il Coeso è impegnato nella stesura del nuovo Piano Integrato di Salute per il periodo 2026-2028, che pare privilegiare prevalentemente i disagi psicologici emersi nel periodo post-Covid, tralasciando le impellenti necessità strutturali legate alla disabilità complessa.
Salute Mentale: Una Priorità Dimenticata?
Le associazioni che hanno sollevato la questione temono che la salute mentale rimanga un tema ignorato, nonostante la sua crescente importanza nella società contemporanea. La mancanza di risorse, la frammentazione dei servizi e l’assenza di una visione strategica a lungo termine rischiano di compromettere il benessere di migliaia di persone e delle loro famiglie.
Un Appello alla Consapevolezza e all’Azione
La situazione a Grosseto è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. È necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni, dei professionisti del settore e della società civile per garantire servizi di salute mentale adeguati, accessibili e coordinati. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e un’azione sinergica sarà possibile superare le criticità attuali e costruire un futuro migliore per le persone con disturbi mentali e le loro famiglie.
Amici, parliamoci chiaro: la salute mentale è un po’ come il motore di un’auto. Se non lo curi, prima o poi ti lascia a piedi. E quando si parla di disturbi mentali, spesso ci si concentra solo sui sintomi, dimenticando che dietro ogni sintomo c’è una persona con una storia, delle emozioni e dei bisogni specifici.
Una nozione base di psicologia cognitiva ci insegna che i nostri pensieri influenzano le nostre emozioni e i nostri comportamenti. Quindi, se una persona vive in un ambiente stressante e privo di supporto, è più probabile che sviluppi problemi di salute mentale.
Ma c’è di più. Una nozione avanzata di psicologia comportamentale ci spiega che possiamo modificare i nostri comportamenti attraverso il condizionamento e il rinforzo. Questo significa che, con l’aiuto di professionisti qualificati, possiamo imparare a gestire le nostre emozioni, a superare i traumi e a costruire una vita più soddisfacente.
Quindi, la prossima volta che sentite parlare di salute mentale, non pensate solo a farmaci e terapie. Pensate anche alla prevenzione, all’importanza di creare ambienti di supporto e alla possibilità di cambiare in meglio la nostra vita. Rifletteteci.
- Pagina del Comune di Follonica con i contatti dell'associazione Iron Mamme.
- Comunicati stampa ufficiali di AIPD per approfondire le loro posizioni.
- Comunicato stampa sull'inaugurazione di un nuovo centro salute mentale a Siena.
- Pagina del Comune di Grosseto con i contatti dell'assessore Carla Minacci.
- Questionario propedeutico per la co-programmazione del Piano Integrato di Salute 2026-2028.








