- 1,5 milioni di laziali usano psicofarmaci, spesso senza controllo medico.
- +45% di giovani con disturbi mentali si rivolgono alle ASL di Roma.
- Stanziati 14 milioni di euro in tre anni per lo psicologo di base.
L’emergenza salute mentale nel Lazio: una <a class="crl" target="_blank" rel="nofollow" href="https://www.psicologodibaselazio.it/documents/Proposta-di-legge-Psicologo-di-Base.pdf”>proposta di legge per lo psicologo di base
Nel Lazio, l’aumento dei problemi di salute mentale, in particolare tra i giovani, ha spinto alla presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione dello psicologo di base. Questa figura professionale, integrata nel sistema sanitario regionale, punta a offrire un supporto psicologico tempestivo e accessibile a tutti i cittadini, affrontando un’emergenza caratterizzata da un uso crescente di psicofarmaci e una difficoltà sempre maggiore per molti nell’ottenere l’assistenza necessaria. La proposta di legge, promossa dalla consigliera regionale Sara Battisti e supportata da diverse forze politiche, prevede l’inserimento dello psicologo delle cure primarie nelle Aziende Sanitarie Locali (ASL), con un professionista ogni 15.000 abitanti.
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Un quadro allarmante: aumento dei disturbi mentali e consumo di psicofarmaci
I dati sulla salute mentale nel Lazio delineano una situazione preoccupante. Si stima che *1,5 milioni di cittadini facciano uso regolare di psicofarmaci, inclusi antidepressivi, stabilizzanti dell’umore e calmanti, spesso senza un parere medico preliminare. Negli ultimi anni, si è osservato un incremento del 45% nei giovani che si rivolgono ai dipartimenti di salute mentale delle ASL di Roma per disturbi alimentari, depressione, dipendenze e altri problemi psicologici. Nel 2023, si contano 92.500 individui seguiti dai servizi di salute mentale; a questi si aggiunge un notevole numero di persone che non cercano aiuto, un fenomeno “sommerso” dovuto a ragioni economiche o alla paura del giudizio. Questo aumento del consumo di psicofarmaci senza prescrizione è interpretato come una richiesta di aiuto implicita, evidenziando la necessità di potenziare i servizi di assistenza psicologica di base.

Obiettivi e risorse della proposta di legge
La proposta di legge mira a istituire un servizio di assistenza psicologica di base in tutte le ASL del Lazio, con l’obiettivo di fornire un supporto psicologico facilmente accessibile e agire preventivamente rispetto a molte patologie che possono avere ripercussioni anche fisiche. Questi specialisti del benessere mentale nelle cure primarie collaboreranno strettamente con i medici di famiglia, i pediatri e i Centri di Salute Mentale, assicurando accoglienza, prevenzione, indicazioni e supporto nei casi di disagio psichico. I professionisti saranno coinvolti anche in situazioni di violenza domestica, stalking, revenge porn, famiglie in difficoltà e minori. La copertura finanziaria stimata per l’implementazione della legge è di 14 milioni di euro per un triennio.
Verso un futuro di maggiore benessere psicologico: una riflessione conclusiva
La proposta di legge per l’istituzione dello psicologo di base nel Lazio rappresenta un passo significativo verso la promozione del benessere psicologico e la prevenzione dei disturbi mentali. L’accesso alle cure psicologiche è un diritto fondamentale che dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro condizione economica o sociale. Questa iniziativa legislativa punta a rispondere in modo strutturale e concreto a un bisogno sempre più pressante, colmando una lacuna all’interno del sistema sanitario regionale.* L’auspicio è che la legge venga approvata al più presto, permettendo a un numero crescente di persone di accedere al supporto psicologico necessario per affrontare le sfide della vita e migliorare la propria qualità di vita.
Amici, riflettiamo un attimo. In psicologia cognitiva, si parla spesso di “distorsioni cognitive”, ovvero modi di pensare irrazionali che influenzano negativamente il nostro umore e il nostro comportamento. Ad esempio, la tendenza a catastrofizzare, ovvero a immaginare sempre il peggio, può portare ad ansia e stress.
Ora, una nozione più avanzata: la “terapia metacognitiva” si concentra non tanto sui contenuti dei nostri pensieri, ma sul modo in cui pensiamo ai nostri pensieri. In altre parole, ci aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza dei nostri processi mentali e a ridurre l’influenza che questi hanno sul nostro benessere emotivo.
Pensateci: quante volte vi siete lasciati sopraffare da pensieri negativi senza rendervi conto che stavate cadendo in una trappola mentale? Imparare a riconoscere e a gestire questi schemi di pensiero può fare una grande differenza nella nostra vita.