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Porlezza: bambino di 6 anni travolto da un’auto, la lotta in rianimazione

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  • Incidente a Porlezza: bambino di 6 anni investito da un'auto.
  • Vigili del fuoco liberano il bambino intrappolato sotto la Volvo.
  • Trasferito in rianimazione al Sant'Anna: condizioni critiche.

Momenti di apprensione si sono vissuti a Porlezza, in provincia di Como, il 1 novembre 2025, quando un bambino di 6 anni è rimasto coinvolto in un incidente stradale. L’evento, verificatosi intorno alle 13:15, ha visto il piccolo essere investito da un’autovettura lungo la SS340, precisamente in piazza Angelo e Peppino Selva, nella località di Cima.

Dinamica dell’Incidente e Primi Soccorsi

Secondo le prime ricostruzioni, il bambino, nato nel 2018, si trovava in compagnia di un adulto di 30 anni quando è stato urtato da una Volvo. L’impatto lo ha sbalzato sotto il veicolo, intrappolandolo. La prontezza dei soccorsi è stata fondamentale: i vigili del fuoco sono intervenuti rapidamente, sollevando l’auto e liberando il bambino. Il personale del 118 ha poi preso in carico il piccolo, che, nonostante lo spavento, è rimasto cosciente e collaborativo.

Cosa ne pensi?
  • Forza piccolo, tutta Porlezza è con te! 🙏......
  • Inaccettabile che un bambino rischi la vita così...😡...
  • E se invece di puntare il dito...🤔...

Trasporto in Ospedale e Condizioni Attuali

Il bambino è stato trasportato al Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, in codice giallo, per essere sottoposto agli opportuni accertamenti medici. Inizialmente, le sue condizioni non destavano particolare preoccupazione, ma il quadro clinico si è rivelato più complesso del previsto. Il piccolo ha riportato diversi traumi ed è stato trasferito nel reparto di rianimazione, dove tuttora versa in condizioni critiche. I medici stanno monitorando costantemente la situazione, cercando di stabilizzare il paziente e scongiurare ulteriori complicazioni.

Le Indagini e le Ipotesi

Le autorità competenti stanno indagando per chiarire la dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità. Una delle ipotesi al vaglio è che il bambino si sia allontanato dai genitori, che si trovavano all’interno di un locale nelle vicinanze. La vettura coinvolta procedeva a bassa velocità, il che ha contribuito a evitare conseguenze ancora più gravi. Tuttavia, l’impatto è stato sufficiente a causare lesioni significative al bambino.

Speranze e Riflessioni

La comunità di Porlezza è in apprensione per le sorti del piccolo. Familiari e amici si stringono attorno al bambino, sperando in un suo pronto recupero. Le prossime ore saranno cruciali per valutare l’evoluzione del suo stato di salute. Questo incidente solleva importanti interrogativi sulla sicurezza dei bambini e sulla necessità di una maggiore attenzione da parte degli adulti. Un momento di distrazione può avere conseguenze devastanti, come purtroppo dimostra questo tragico evento.

Un Futuro Incerto: La Resilienza Dopo il Trauma

L’incidente di Porlezza mette in luce la fragilità dell’infanzia e l’importanza di proteggere i bambini dai pericoli della strada. Oltre alle lesioni fisiche, il bambino dovrà affrontare le conseguenze psicologiche del trauma subito. *Il supporto psicologico sarà fondamentale per aiutarlo a superare questo difficile momento e a ricostruire la sua vita. La resilienza, la capacità di rialzarsi dopo una difficoltà, sarà la chiave per affrontare il futuro con speranza e fiducia.

Conclusione: Oltre l’Emergenza, la Cura del Trauma

Questo incidente, al di là della cronaca, ci pone di fronte a una realtà complessa: l’impatto traumatico di eventi improvvisi sulla psiche di un bambino. La psicologia cognitiva ci insegna che i traumi infantili possono alterare i processi di memoria e di elaborazione delle informazioni, portando a disturbi d’ansia, depressione e difficoltà relazionali.

Un concetto avanzato in questo campo è quello della neuroplasticità*, ovvero la capacità del cervello di riorganizzarsi formando nuove connessioni neurali per compensare le lesioni o adattarsi ai cambiamenti. Nel caso di un trauma, la neuroplasticità può essere sfruttata attraverso terapie specifiche, come l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), per rielaborare i ricordi traumatici e ridurre il loro impatto emotivo.

Riflettiamo su come, come società, possiamo creare ambienti più sicuri e supportivi per i bambini, non solo prevenendo gli incidenti, ma anche offrendo un sostegno adeguato a chi ha subito un trauma. La cura del trauma infantile è un investimento nel futuro, un modo per garantire che i bambini di oggi possano diventare adulti resilienti e capaci di affrontare le sfide della vita.


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