- 1 su 6 europei soffre di disturbi mentali, ma 1/3 non curato.
- Oltre 150.000 suicidi annui, prima causa di morte tra i 15-29 anni.
- La pandemia ha aumentato del 25% ansia e depressione a livello globale.
La salute mentale è diventata una priorità impellente nel panorama europeo, con dati allarmanti che rivelano una crisi silenziosa che colpisce milioni di persone. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), una persona su sei nella regione europea soffre di disturbi mentali, ma un terzo di queste persone non riceve le cure adeguate. Questa disparità nell’accesso alle cure evidenzia una grave lacuna nei sistemi sanitari e sociali, richiedendo un’azione immediata e coordinata.
La situazione è particolarmente critica per le persone affette da psicosi, con una persona su quattro che non riceve alcun trattamento formale. Questo dato sottolinea la necessità di interventi precoci e accessibili per prevenire l’aggravarsi delle condizioni e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Inoltre, ogni anno, oltre 150.000 persone nella regione europea muoiono per suicidio, una cifra sconcertante che equivale a circa 400 suicidi al giorno. Il suicidio è la principale causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, un dato tragico che evidenzia la necessità di programmi di prevenzione mirati e di un maggiore sostegno psicologico per i giovani.
La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente esacerbato la crisi della salute mentale, con un aumento del 25% della prevalenza di ansia e depressione a livello globale. Le restrizioni sociali, l’isolamento e le incertezze economiche hanno avuto un impatto significativo sul benessere psicologico delle persone, in particolare dei giovani e degli anziani. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla grave mancanza di personale sanitario in Europa, in modo specifico professionisti della salute mentale, il che complica ulteriormente l’erogazione di cure appropriate a chi ne ha bisogno.

La Dichiarazione di Parigi: Un Impegno per un Approccio Integrato
In risposta a questa crisi, 31 paesi hanno firmato la Dichiarazione di Parigi, un impegno congiunto per rendere la salute mentale una priorità in tutte le politiche pubbliche. L’obiettivo è ambizioso: integrare il benessere psicologico in ogni decisione politica, indipendentemente dal settore di riferimento. Questo approccio trasversale riconosce che la salute mentale non è solo una questione sanitaria, ma un elemento fondamentale per la dignità, il benessere e la coesione sociale.
La Dichiarazione di Parigi sottolinea la necessità di allineare responsabilità e finanziamenti tra i diversi livelli di governo e settori, coinvolgere attivamente gli utenti dei servizi di salute mentale nella progettazione delle politiche, promuovere le connessioni sociali e intergenerazionali attraverso spazi pubblici inclusivi, sviluppare strategie di prevenzione che partano dalle scuole, dai luoghi di lavoro e dalle carceri, e promuovere un uso sicuro del digitale per proteggere i giovani online.
Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’OMS per l’Europa, ha sottolineato che “quando integriamo il benessere mentale in ogni decisione, in ogni settore, facciamo più che alleviare la sofferenza: accendiamo dignità, speranza e opportunità per tutti”. Ha inoltre fatto notare che un elevato numero di anziani sperimenta la sofferenza nascosta della solitudine, mentre l’ansia incide con crescente forza sulla popolazione giovanile.
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Integrazione della Salute Mentale nei Servizi di Assistenza Primaria
Un altro passo fondamentale per affrontare la crisi della salute mentale è l’integrazione della salute mentale nei servizi di assistenza sanitaria primaria. L’OMS/Europa ha pubblicato uno studio che promuove questo cambiamento sistemico, con l’obiettivo di ridurre lo stigma, ampliare l’accesso alle cure e rispondere al crescente bisogno di supporto psicosociale.
La ricerca si basa su un’analisi condotta in sei paesi dell’Europa centro-orientale e evidenzia i numerosi vantaggi dell’integrazione della salute mentale nella Primary Health Care (PHC), tra cui una maggiore accessibilità alle cure, la possibilità di diagnosi e intervento precoce, la riduzione del ricorso ai servizi psichiatrici ospedalieri e l’abbattimento dello stigma sociale.
Per superare le barriere esistenti, l’OMS propone un modello di assistenza integrata, in cui i professionisti della salute mentale lavorino a stretto contatto con il personale di medicina generale, attraverso la formazione di team multidisciplinari, la riforma normativa, il coinvolgimento attivo delle comunità locali e dei pazienti e la definizione di standard di qualità condivisi.
Verso un Nuovo Welfare di Comunità: Un Diritto alla Salute Mentale per Tutti
La crisi della salute mentale in Europa richiede un cambiamento radicale nell’approccio politico e sociale. L’attuale logica, basata sulla risposta individuale e privatistica, configura una grave disuguaglianza sanitaria. È necessario garantire un diritto alla salute mentale per tutti, in maniera universalistica, come aspirazione e meta ideale.
Per uscire da questa strettoia, è necessario facilitare l’accesso e il riconoscimento dei disturbi mentali comuni a livello di cure primarie, attivare vari sensori a livello comunitario attraverso campagne di educazione sanitaria di base, migliorare le capacità di screening e prima risposta ed evitare l’abuso di terapie farmacologiche.
È fondamentale inserire sia la domanda che le risposte offerte in un sistema articolato di servizi, che comprenda anche la promozione della salute e la prevenzione. La salute mentale deve essere riconosciuta e chiamata a contribuire in questi ambiti, nei luoghi di lavoro e nei contesti di crescita come le scuole.
Conclusione: Un Futuro di Benessere Mentale per l’Europa
La strada verso un futuro in cui la salute mentale sia una priorità per tutti è ancora lunga, ma la Dichiarazione di Parigi e l’impegno dell’OMS rappresentano un passo importante nella giusta direzione. È necessario unire le forze, superare gli approcci frammentari e costruire un sistema integrato e trasversale che coinvolga tutti i settori della società. Solo così potremo garantire che ogni persona abbia accesso alle cure e al sostegno di cui ha bisogno per vivere una vita piena e significativa.
Riflessione Personale:
Amici lettori, la salute mentale è un tema che ci riguarda tutti da vicino. Spesso, presi dalla frenesia della vita quotidiana, tendiamo a trascurare il nostro benessere psicologico e quello delle persone che ci circondano. Ma è importante ricordare che la salute mentale è tanto importante quanto la salute fisica, e che prendersi cura di sé e degli altri è un atto di responsabilità e di amore.
Una nozione base di psicologia cognitiva che può aiutarci a comprendere meglio questo tema è il concetto di “schemi mentali”. Gli schemi mentali sono delle strutture cognitive che ci aiutano a organizzare e interpretare le informazioni che riceviamo dal mondo esterno. Quando viviamo esperienze traumatiche o stressanti, i nostri schemi mentali possono essere alterati, portando a pensieri negativi, emozioni intense e comportamenti disfunzionali.
Una nozione più avanzata è quella di “resilienza psicologica”. La resilienza è la capacità di affrontare e superare le difficoltà, trasformando le esperienze negative in opportunità di crescita personale. La resilienza non è una caratteristica innata, ma una competenza che può essere sviluppata attraverso l’apprendimento di strategie di coping efficaci, il sostegno sociale e la pratica della mindfulness.
Vi invito a riflettere su come potete prendersi cura della vostra salute mentale e di quella dei vostri cari. Parlate apertamente dei vostri sentimenti, cercate aiuto quando ne avete bisogno, coltivate relazioni positive e dedicate del tempo alle attività che vi fanno stare bene. Ricordate, non siete soli.