- A Trapani, l'incontro tra ASP e giornalisti affronta il trauma vicario.
- Esperti come Gaetano Vivona (ASP) hanno esaminato le questioni psicologiche.
- Tiziana Tavella (FNSI) ha illustrato le opportunità previdenziali del settore.
Il 30 maggio 2025 segna una data fondamentale per Trapani, poiché è stata teatro di un significativo incontro formativo che ha messo sotto la lente d’ingrandimento una questione frequentemente trascurata: la salute mentale all’interno della professione giornalistica. Questo evento è stato orchestrato congiuntamente dall’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) della città e si è rivelato essenziale per coloro che operano nel settore dell’informazione; ha fornito non solo stimoli intellettuali ma anche strumenti pratici necessari per navigare attraverso le difficoltà psichiche connesse alla loro attività lavorativa.
In tale contesto sono state esplorate tematiche attuali come il trauma vicario, definito come quella condizione subdola generata dall’inevitabile esposizione ripetitiva a racconti riguardanti sofferenze altrui. La natura intrinseca del lavoro dei giornalisti implica spesso l’ascolto ed il racconto di eventi drammatici; tale responsabilità porta con sé non poche ferite interiori. Inoltre vengono a sommarsi preoccupazioni legate alle performance richieste dalla professione stessa, sensazioni d’impotenza di fronte a scenari complessi da narrare e la frustrazione scaturente da un ambiente lavorativo caratterizzato da precarietà crescente. La continua apprensione riguardo a querelle infondate, unita alla spinta imposta da un ecosistema informativo accelerato, contribuisce, in maniera determinante, ad aggravare il quadro complessivo.

Le Voci degli Esperti e gli Strumenti di Welfare
L’appuntamento ha riunito una schiera di esperti notevoli nel settore. Tra questi emergeva Gaetano Vivona, il quale riveste il ruolo di Direttore presso il Dipartimento Salute Mentale dell’ASP di Trapani; egli si è dedicato a esaminare in dettaglio le questioni psicologiche frequentemente riscontrabili fra i professionisti dell’informazione. D’altro canto, la dottoressa Viviana Catania, operante nel DSM, ha condiviso con i presenti strumenti utili alla gestione dello stress e al superamento del trauma vicario; nel frattempo, Tiziana Tavella, figura chiave come coordinatrice della Commissione nazionale Lavoro autonomo della FNSI, si è focalizzata sull’illustrazione delle opportunità previdenziali disponibili per questo segmento professionale. Moderatore stimato del convegno è stato Vito Orlando, addetto stampa all’ASP, il quale si è assicurato che le informazioni venissero comunicate in maniera chiara e coinvolgente. A siglare l’incontro vi è stata poi Roberto Ginex, presidente dell’INPGI; egli non soltanto aveva chiuso i lavori ma aveva altresì enfatizzato l’urgenza d’investire nella salute mentale degli operatori informativi poiché questa rappresenta una risorsa imprescindibile per mantenere elevati standard qualitativi nell’ambito informativo.
- Ottima iniziativa! Finalmente si parla di salute mentale dei giornalisti......
- Ma davvero l'ASP può fare qualcosa di concreto per lo stress dei giornalisti 🤔......
- Interessante parallelismo con la psicologia cognitiva: come i modelli mentali influenzano il lavoro del giornalista 🧠......
Un Focus sulla Tutela Psicologica e sul Welfare
La proposta ha assunto un’importanza notevole nel promuovere una maggiore consapevolezza riguardo alla necessità di salvaguardare la salute mentale dei professionisti dell’informazione, che si trovano ad affrontare situazioni emotivamente gravose. Durante il corso sono stati forniti ai partecipanti gli strumenti necessari per identificare i segnali di disagio psichico e accedere alle risorse di supporto disponibili. In aggiunta, è stata enfatizzata l’importanza degli strumenti di welfare, ormai fondamentali nell’assistere tanto il lavoro indipendente quanto le categorie più vulnerabili all’interno del settore informativo.
Salute Mentale nel Giornalismo: Un Imperativo Etico
La condizione psicologica dei giornalisti non rappresenta semplicemente una faccenda personale; si configura piuttosto come un dovuto obbligo etico, implicando l’intero tessuto sociale. Un reporter afflitto da stress cronico, ansia o trauma secondario potrebbe vedere compromessa la propria performance lavorativa ed essere portato a divulgare notizie distorte dalla verità. Pertanto, investire sulla salute psichica degli operatori dell’informazione equivale a promuovere una comunicazione più diligente, imparziale e attenta alle necessità della collettività.
Riflettiamo dunque sull’importanza vitale della salvaguardia del nostro equilibrio emotivo; ciò appare essenziale per chi opera nel campo altamente delicato del giornalismo.
Un principio fondante della psicologia cognitiva evidenzia come i nostri modelli mentali plasmino tanto il nostro stato d’animo quanto il nostro modo d’agire. Nel caso in cui un cronista sia frequentemente sottoposto alla visione incessante di eventi drammatici e allarmanti, diviene imprescindibile acquisire gli strumenti necessari per governare i propri schemi cognitivi al fine d’impedire la degenerazione in dinamiche pessimistiche.
Un approfondimento sul tema indica opportunamente l’importanza delle pratiche legate alla mindfulness e all’auto-compassione come via d’uscita efficace da tali situazioni problematiche. La pratica della mindfulness offre la possibilità di essere consci del qui e ora, priva di ogni forma di giudizio, mentre l’auto-compassione facilita un approccio caratterizzato da gentilezza e comprensione verso noi stessi, in particolare quando affrontiamo sfide significative.
Riflettiamo insieme su come implementare questi principi nel nostro quotidiano, affinché possiamo salvaguardare non solo il nostro benessere psicologico ma anche quello delle persone che abbiamo attorno.