- Nel 2023 i furti di farmaci sono aumentati del 16,1% rispetto all'anno precedente.
- Spariti farmaci per 750.000 euro in una notte dal Mesoraca.
- Nel 2014 registrati 13 furti in farmacie ospedaliere in diverse regioni.
Un evento che ha scosso la comunità di Este e ha sollevato nuovamente un velo su una problematica persistente, se non aggravata, nel panorama della sanità veneta e nazionale: il furto di farmaci, in particolare psicofarmaci. Tra venerdì e domenica scorsi (data dell’evento) ignoti hanno compiuto un ibrido tra furto e scasso presso il SerD (Servizio per le Dipendenze) di Este. L’episodio, che ha visto l’apertura forzata di una cassaforte – sebbene non l’unica presente nella struttura – pare abbia fruttato ai malviventi, oltre a una quantità imprecisata di denaro, anche una considerevole scorta di psicofarmaci, la cui destinazione finale risulta, naturalmente, oggetto di un’indagine in corso da parte delle autorità. Questo singolo episodio, purtroppo, non emerge come un fatto isolato, ma si inserisce in un quadro di eventi simili che hanno caratterizzato la cronaca regionale e nazionale negli ultimi anni, suggerendo una trama ben più complessa e profondamente radicata.
Appena lo scorso 9 settembre 2023, la stampa riportava un’ampia inchiesta sui furti di farmaci negli ospedali del Veneto, un’indagine che aveva riaperto il “giallo” delle incursioni, fino ad allora archiviate, richiamando l’attenzione su possibili legami con la criminalità organizzata, inclusa l’ombra della camorra e del clan Licciardi di Napoli. Tali riferimenti, pur non direttamente connessi all’episodio di Este, gettano una luce preoccupante sulla serietà della situazione e sulla potenziale sofisticazione dei canali di ricettazione di questi medicinali. Non è infatti la prima volta che strutture sanitarie, e in particolare i SerT o SerD, diventano bersaglio di questi raid. Già nel luglio 2019, la sede SerT di Camposampiero (Padova) fu teatro di un furto che comportò la sottrazione di metadone, un farmaco ampiamente utilizzato nel trattamento delle dipendenze da oppioidi. Un altro caso, avvenuto a Piovene (Vicenza) il 24 maggio 2023, vide l’arresto di un ventisettenne per il furto di 19 litri di metadone in sciroppo e 70 pastiglie di Subutex, quest’ultimo impiegato anch’esso nella terapia dell’astinenza. Questi episodi evidenziano una domanda costante e una filiera clandestina che alimenta il mercato nero di sostanze psicotrope.
- 2021: 974 furti
- 2022: 1.363 furti
- 2023: 1.583 furti (+16,1%)
La natura delle sostanze oggetto di questi furti — psicofarmaci, metadone, Subutex — pone l’accento sulla loro elevata valenza sul mercato illecito. Non si tratta solo di danni economici alle strutture sanitarie, ma di un rischio significativo per la salute pubblica e per la gestione dei percorsi terapeutici dei pazienti. La sottrazione di questi farmaci comporta non solo la possibilità di un uso improprio o di abuso da parte di individui non autorizzati, ma anche la potenziale interruzione di terapie salvavita per pazienti che ne hanno reale bisogno. Questo aspetto, in particolare, solleva importanti questioni etiche e sociali sulla vulnerabilità di categorie di persone già fragili e sul ruolo delle istituzioni nel garantirne la continuità assistenziale. In contesti simili alle indagini attuali si perseguono obiettivi pluralistici: oltre alla ricerca dei colpevoli delle effrazioni avvenute, è essenziale procedere all’eliminazione delle reti dedite allo spaccio che traggono vantaggio da tali attività delittuose. Questi gruppi operano frequentemente con connessioni estese ad ambiti extraregionali. Pertanto, il furto perpetrato presso il SerD di Este rappresenta un fenomeno ben più complesso rispetto al mero reato; è infatti indicativo di una problematicità sociale sottostante che impone l’adozione immediata d’interventi concertati e metodologie preventive fortemente potenziate. Tali misure devono riguardare sia l’integrità fisica degli edifici coinvolti sia lo snodo cruciale della lotta contro il commercio illegale di sostanze tossiche. Questo rappresenta un appello pressante affinché le istituzioni restino vigili e indirizzino risorse verso strategie atte a tutelare non solo i patrimoni materiali, ma soprattutto la salubrità pubblica e il benessere collettivo dei cittadini.
Il fenomeno dei furti di psicofarmaci in Italia: un’emergenza che diventa sistema
Il furto di psicofarmaci dal SerD di Este si inserisce in un allarmante contesto nazionale, dove la sottrazione illecita di medicinali non è più un’eccezione, ma un fenomeno sistemico con implicazioni profonde per la sanità pubblica e la gestione delle dipendenze. Questo problema, come evidenziato da vari report e indagini, si manifesta con una serialità preoccupante che coinvolge ospedali, centri di salute mentale e farmacie, alimentando un mercato nero che spazia dall’automedicazione non supervisionata allo spaccio organizzato.
Tuttavia, il problema va ben oltre i furti “minori” o individuali, assumendo talvolta dimensioni colossali. Un caso eclatante, datato “3 giorni fa” e riportato nell’ambito dell’attualità calabrese, ha visto la sparizione di medicinali per un valore impressionante di 750.000 euro in una sola notte dal Mesoraca, un episodio che ha riacceso i riflettori su come l’emergenza sia ormai diventata un vero e proprio sistema. Questa cifra, considerevole di per sé, include probabilmente anche farmaci ad alto costo, come quelli oncoematologici, che sono tra i più ricercati sul mercato nero per il loro valore elevato e la difficoltà di reperimento per vie legali.
Tipo di Farmaco | Valore Potenziale di Mercato Nero | Motivo del Furto |
---|---|---|
Farmaci Oncoematologici | Alto | Difficoltà di reperimento legale |
Psicofarmaci (es. Metadone, Subutex) | Medio-Alto | Gestione delle dipendenze |
Medicinali Salvavita | Variabile | Richiesta continua per uso medico |
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha persino istituito un sistema dedicato alla “Segnalazione furti di medicinali e casi sospetti”, fornendo moduli specifici, segno tangibile della gravità e della diffusione del fenomeno su tutto il territorio nazionale. Questo non è solo un atto burocratico, ma un riconoscimento della necessità di monitorare e arginare un problema che erode la fiducia nel sistema sanitario.
Il furto di medicinali, in particolare quelli ad alto prezzo o di classe A e H (garantiti dal Sistema Sanitario Nazionale), conferma un modello di traffico illecito dove l’obiettivo non è l’automedicazione estemporanea, ma la rivendita attraverso canali non convenzionali. Questo è quanto suggerito anche da un’analisi del 16 gennaio 2025 su “L’odioso traffico dei furti di farmaci antitumorali venduti nel mercato nero”, ove è stato indicato come i furti di questi farmaci rappresentino un “grande affare in mano alle mafie”. Solo nel 2014, furono registrati 13 furti in farmacie ospedaliere in diverse regioni italiane (Emilia-Romagna, Marche, Piemonte, Lombardia e Veneto), a cui si aggiunsero altri sette episodi non specificati, a riprova della diffusione geografica e della frequenza di tali crimini. Questo non riguarda solo farmaci specifici, ma anche psicofarmaci di vario genere, come dimostrano i furti di antipsicotici dagli studi del CPS (Centro Psico Sociale) di Pavia nel 2016 e il caso del trentunenne denunciato a Genova per il furto aggravato di farmaci al SerD di Sampierdarena, riportato il 14 gennaio 2025.
La tracciabilità digitale dei farmaci è una delle contromisure proposte per contrastare questa emergenza, come auspicato da Unimpresa il 21 agosto 2025, che ha sottolineato come i furti non siano solo un reato contro la sanità pubblica, ma “un attacco alla fiducia dei cittadini nel sistema sanitario”. L’Italia, in questo contesto, ha sviluppato “buone prassi” nel contrasto al furto e al riciclaggio dei farmaci, con progetti europei dedicati, come menzionato il 17 gennaio 2022. Nonostante gli sforzi, la frequenza e la portata dei furti testimoniano una battaglia ancora aperta, che richiede un impegno costante su più fronti: dalla sicurezza fisica delle strutture alla digitalizzazione dei processi, dal monitoraggio del mercato illecito alla cooperazione internazionale. Il furto al SerD di Este, quindi, è un piccolo tassello di un mosaico molto più grande, rivelando una vulnerabilità strutturale che il sistema sanitario è chiamato a sanare con urgenza e determinazione.
La questione della salute mentale, insieme all’emergere di nuove forme di dipendenza, assume contorni preoccupanti soprattutto per quanto concerne il ricorso agli psicofarmaci. In Italia, questo fenomeno si sta rivelando sempre più comune, evidenziando la necessità di esaminare a fondo le ragioni socioculturali alla base dell’utilizzo crescente di tali medicinali. È fondamentale chiedersi se questa pratica stia davvero risolvendo le problematiche sottostanti o se rappresenti piuttosto una reazione superficiale a condizioni avverse senza affrontarne le radici.
L’incremento dei furti di psicofarmaci, come quelli recentemente avvenuti al SerD di Este e in molteplici ospedali italiani, non può essere disgiunto da una più ampia crisi legata alla salute mentale e alle dipendenze che affligge il paese. Questi episodi criminali, per quanto gravi, sono in realtà la punta di un iceberg che rivela profonde criticità sociali e sanitarie, indicando una domanda sommersa non soddisfatta tramite i canali leciti e una crescente vulnerabilità della popolazione. I farmaci oggetto di questi furti, in particolare gli psicofarmaci, metadone e Subutex, sono essenziali per il trattamento di disturbi mentali e per la gestione delle dipendenze, la loro sottrazione ha implicazioni dirette e spesso drammatiche per i pazienti.
– Ricadute gravi
– Deterioramento delle condizioni di salute mentale
– Aumento del rischio di overdose per l’acquisto di alternative non controllate.
Molti individui, infatti, si trovano in percorsi terapeutici che dipendono strettamente dalla disponibilità di queste sostanze per mantenere la stabilità psicologica, prevenire crisi di astinenza o gestire sintomi invalidanti. L’interruzione forzata di queste terapie, dovuta al furto, ha il potenziale di innescare un aumento della domanda di farmaci nel mercato nero. Il problema si è acuito in un contesto di crescente disagio psicologico diffuso, come evidenziato da un articolo del 23 luglio 2013 intitolato “L’Italia in crisi si impasticca: psicofarmaci anche ai bimbi”. Sebbene questo articolo risalga a oltre un decennio fa, le sue osservazioni mantengono una sorprendente attualità e, in molti casi, si sono aggravate.
La “nuova miniera dei pusher” nel traffico dei farmaci a Roma, descritta il 30 ottobre 2024, attraverso ricette rubate e falsificate, è un esempio lampante della sofisticazione raggiunta da queste reti criminali. La situazione attuale non solo crea un mercato clandestino, ma espone anche i consumatori a pericoli enormi, vista l’assenza di controlli riguardanti la qualità e la purezza dei farmaci disponibili. L’articolo de L’Espresso del 31 gennaio 2016 sottolinea che esiste una carenza significativa di professionisti della psicologia nelle strutture penitenziarie; nel contempo si registra un elevato consumo di psicofarmaci fra i detenuti. Tale scenario evidenzia una propensione alla sedazione farmacologica poiché manca un approccio terapeutico valido. Inoltre, questo fenomeno osservabile all’interno delle prigioni contribuisce in parte a chiarire le motivazioni dietro la domanda illecita per tali sostanze sul mercato esterno.
- È positivo che si stia parlando apertamente di furti..., ma......
- La sottovalutazione del problema è evidente, ma le cause......
- Invece di concentrarci solo sulla repressione, dovremmo chiederci 🤔......
Prevenzione e recupero: un approccio olistico per la salute mentale
In un’epoca in cui i furti di psicofarmaci evidenziano la fragilità del sistema e la complessità delle dinamiche legate alla salute mentale e alle dipendenze, è più che mai necessario adottare un approccio olistico e integrato che vada oltre la semplice repressione o la messa in sicurezza delle farmacie. Se il problema affonda le radici in un disagio sociale e individuale profondo, le risposte devono essere altrettanto articolate, coinvolgendo la prevenzione, la cura, il recupero e una maggiore consapevolezza collettiva.
– Dotare le farmacie di allarmi
– Telecamere a circuito chiuso
– Formazione del personale
– Collaborazione con le forze dell’ordine
La cronaca ci offre un campanello d’allarme, e la risposta, profondamente umana e solidale, è ancora tutta da scrivere. Questi furti, con la loro drammatica frequenza e il loro impatto tangibile, devono stimolare una riflessione personale e collettiva: quanto siamo disposti a investire nella salute mentale come pilastro fondamentale del benessere sociale? Non si tratta solo di blindare le casseforti, ma di aprire le porte a nuove prospettive di cura e prevenzione.
- SerD: Servizio per le Dipendenze
- AIFA: Agenzia Italiana del Farmaco
- Metadone: Farmaco utilizzato nel trattamento delle dipendenze da oppioidi
- Subutex: Medicinale utilizzato nella terapia dell’astinenza
- PSICOFARMACI: Farmaci usati per trattare disturbi mentali e comportamentali.